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Autore: DDimples    21/05/2014    0 recensioni
E Gray, l'orgoglioso Gray, quel ragazzo di ghiaccio sempre pronto a tutto, in quel momento lasciò che il fuoco del suo amico sciogliesse il suo ghiaccio, perché questa volta il ghiaccio era quello della solitudine, e stava perforando dentro di lui dolorosamente.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gray Fullbuster, Natsu, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel fornaio all’angolo di una delle strade più nascoste di Magnolia era il migliore. Nonostante la strada fosse soltanto un vicolo era continuamente soggetta a viavai di persone. La mattina soprattutto. Le persone adoravano il suo pane fresco, caldo, croccante fuori e morbido dentro, si recavano lì, compravano più pane del necessario e si mangiavano strada facendo. Per tutte le famiglie era una gioia mettere quel pane in tavola, soprattutto la domenica, nel giorno di festa. Le persone erano orgogliose di quel fornaio. Di conseguenza, l’uomo, si sentiva orgoglioso di se’, e ogni mattina si alzava sempre più volentieri, nonostante si dovesse svegliare alle cinque.
Immaginate la sua reazione, quando una domenica mattina, verso le dieci, sorprese un bambino a rubare una pagnottella di pane. Afferrò un mestolo e glielo lanciò addosso.
-Vattene sporco ladro!- Gli urlò. Il bambino scappò lasciando lì la pagnotta, troppo spaventato. Il fornaio sospirò spazientito, non poteva permettere a nessuno, nemmeno ad un bambino, di farsi beffe di lui, era l’orgoglio di quella città, e il suo negozio era l’orgoglio della sua vita. Successivamente, però cominciò anche a darsi dell’idiota perché era stato troppo duro. Infondo era solo un bambino. Si accarezzò la barba, mentre rifletteva, e poi prese una decisione. Chiamò il suo assistente e gli disse di badare al forno per qualche istante, prese una pagnotta di pane, e uscì per le strade. Come sospettava, non dovette fare molta strada prime di ritrovare il bambino. Lo trovò a sedere in uno dei vicoli, con la testa appoggiata sulle ginocchia. Quando sentì i passi dell’uomo, il bambino alzò la testa e scattò in piedi.
-Tranquillo!- Disse il fornaio porgendogli la pagnotta di pane. –Scusami per prima, sono stato troppo duro con te.-
Il bambino non esitò molto prima di prendere la pagnotta e cominciare a mangiarla con foga, doveva essere molto affamato. Fu mentre mangiava che il fornaio lo studiò. Era magro, aveva i capelli scuri e gli occhi di colore blu mare, i suoi vestiti però erano logorati. Aveva un piccolo zainetto, le mani sporche e le scarpe consumate.
-Da dove vieni?- Domandò il fornaio.
-Da nord.- Rispose noncurante il bambino.
-Devi aver camminato tantissimo allora.- Il bambino annuii. -Che ci fai qui tutto solo, lontano dalla tua casa?-
-Io non ho più una casa, sono solo.- Ammise il bambino, senza trasmettere emozioni, e questa frase ammutolì  il fornaio, che lo osservò finire la pagnotta, in completo silenzio, dispiaciuto per lui.
-E cosa ti ha spinto a venire fin qui?- Disse poi, cercando di cambiare argomento.
-Non sono affari suoi!- Disse scortese.
-Ah, vedo che sei un piccolo ingrato, eh! Sai, forse posso aiutarti.-
-Sto cercando un mago.- Rispose il bambino, ripensandoci.
-Lo sei anche tu?-
-Certamente!- Esclamò il bambino.
-E dimmi chi stai cercando? Magari lo conosco.-
-Non credo… -
-Provaci!-
Il bambino esitò un momento, poi parlò:
-Makarov Dreyar-
L’uomo scoppiò in una fragorosa risata.
-Che c’è?- Domandò il bambino infastidito. Quella risata lo aveva davvero stuzzicato.
-E tu credi che non sia conosciuto?- Rispose il fornaio asciugandosi le lacrime causate dal troppo ridere. –Beh, come dire… è il master della gilda più famosa della città, se non del regno… -
-Gilda?-
-Ma come! Non dirmi che non hai mai sentito parlare di Fairy Tail!-
-Fairy Tail… -Ripeté il bambino, come se il nome gli piacesse. –Ed è lì che posso trovare Makarov?-
-Si, esattamente! Se procedi a dritto, fra non molto ti troverai nella strada principale, che porta dritta alla gilda. Comunque puoi benissimo chiedere informazioni, chiunque ti ci può portare!-
-Grazie!- Il bambino guardò dritto davanti a se’. Poi si voltò a osservare l’uomo, e si ritrovò a studiarlo per la prima volta. Era sulla cinquantina, calvo, con la barba che gli ricopriva il mento, un po’ di pancia e i vestiti sporchi di farina. Ma la cosa che lo colpì di più in quell’uomo fu una collana che portava al collo. Era stranissima, era un ciondolo a forma di spada. Quando l’uomo vide che il bambino gli stava fissando quel ciondolo, infastidito, prese e nascose la collana sotto i vestiti.
-Cos’è quella collana?-
-Qualcosa di prezioso.-
-Bella!-
-Scordati che te la faccia sfiorare!-
-No, no! Non m’interessa.-
-Mmh, sarà meglio. Allora, hai capito come arrivare a Fairy Tail?-
-Oh si! Grazie mille!- Ripeté, e si avviò correndo per quella strada.
-Aspetta!- Urlò il fornaio. –Non mi hai ancora detto il tuo nome!-
-Uh?- Il bambino si voltò e lo osservò. Era il caso di dirgli il suo nome? Qualcosa dentro di lui gli disse di fidarsi. –Gray! Gray Fullbuster.- Dopo di che si girò e cominciò a correre.
-Fairy Tail, eh?- Disse il fornaio, sorridendo. –Ringraziami caro vecchio Makarov, ti ho mandato un altro bell’elemento… eh eh! Sono sicuro che diventerai anche tu un combina guai…. e di sicuro non sarai più solo, Gray!-
-Fairy Tail… -Sussurrò il bambino sorridendo, mentre correva. –Bel nome. Fairy Tail.-
 
 
 
 
 
 
                                                                                    *
 
 
 
 
 
Da allora, tutti gli anni, in quel giorno, Gray andò a trovare il fornaio. Era per lui un giorno di festa, era il giorno in cui era entrato a Fairy Tail. Tutte le volte, in quel giorno, il fornaio si alzava di buon'ora, preparava il pane e preparava una pagnotta identica a quella che aveva regalato a Gray quel giorno. Mangiavano insieme e parlavano. Gray si affezionò tantissimo a lui con il passare degli anni, era diventato una specie di nonno.
Erano passati cinque anni dal suo arrivo in gilda, quando Gray arrivò al solito posto e trovò qualcosa di insolito. Il forno era chiuso, sbarrato, e il via vai di gente non c'era più. Sui tre scalini che precedevano il negozio era seduto un uomo giovane, con un cappuccio, che aveva accanto a se un sacco. Squadrò Gray da capo a piedi e poi parlò.
-Gray Fulbuster?- Chiese.
-In persona... -Rispose Gray sconsolato. -Cos'è successo qui?-
-Alla buon'ora sei arrivato!- Disse l'uomo alzandosi in piedi.
-Chi sei? Perché mi stavi aspettando?-
-Sono un mercante di argenteria, ma questo è irrilevante, sono un amico del fornaio che lavorava qui.-
-E lui dov'è?- Domandò Gray con la voce che tremava, già spaventato all'idea della risposta.
-Ci ha lasciati. Circa un mese fa.-
-No!- Urlò Gray, fu la sua prima reazione.
-Purtroppo si... -
-No, non può essere, lui... lui stava bene... -Gray sentì le gambe cedergli, e si mise a sedere sugli scalini, nascondendo il viso fra la mani. -Allora mi mentiva quando diceva che era tutto okay...-
-Mi dispiace.- Continuò il mercante.
-Sei qui solo per dirmi questo?- Domandò Gray mentre tentava di trattenere le lacrime.
-No, sono qui per darti una cosa.- Si mise una mano in tasca e tirò fuori una collana. era una catenella che aveva come ciondolo una spada. -Questa.-
Gray alzò la testa e notò quella collana, e a quel punto non riuscì più a trattenere le lacrime.
-Mi ha detto sua moglie che è stato il suo ultimo desiderio. Mi ha detto che venendo qui questo giorno, ti avrei trovato...- Sorrise. -Quel fornaio acido ci teneva veramente tanto a te... non si era affezionato a nessuno in quel modo...-
Il mercante fece scivolare la collana dalla sua mano a quella di Gray.
-Mi dispiace che ci siamo incontrati in circostanze così dolorose.- Continuò l'uomo mettendosi in spalla il sacco e allontanandosi. -Arrivederci, mago di Fairy Tail.-
 
 
Gray se ne tornò alla gilda a testa bassa, senza farsi vedere da nessuno. Solo Natsu lo vide, e quando gli si lanciò addosso per sfidarlo come al solito, Gray fu costretto ad alzare la testa e a rivelare gli occhi gonfi di pianto. Allora, imbarazzato, si voltò e scappò verso il fiume. Era il luogo dove scappavano sempre, Natsu e Gray quando volevano stare da soli. Era il loro posto. E proprio perché era il loro posto Natsu rintracciò Gray facilmente, e lo trovò a sedere sull'erba con il viso nascosto fra le ginocchia, che piangeva. Non gli disse una parola, lo capì e basta, capì il potere dei suoi sentimenti, e diventò per il suo amico solo una spalla su cui piangere.
E Gray, l'orgoglioso Gray, quel ragazzo di ghiaccio, sempre pronto a tutto, in quel momento lasciò che il fuoco del suo amico sciogliesse il suo ghiaccio, perché questa volta il ghiaccio era quello della solitudine, e stava perforando dentro di lui dolorosamente.
E poi strinse quella collana, e la bagnò di lacrime, mentre alla mente gli tornarono le parole di quel fornaio, quello che gli aveva fatto conoscere una casa, una famiglia, Fairy Tail, quello che gli aveva trovato una ragione di vita.
"E sopratutto non sarai più solo, Gray!"
 
 
 
 
 
 
 

















Si, lo so, è uno schifo di fanfic, ma sentivo la necessità di scriverla, di aggiungere un'altra nota dolorosa alla vita di Gray. Sono stronza, si, lo ammetto. Va beh, volevo solo dare un motivo a quella collana, e poi ne sto preparando un'altra molto simile... per spiegare un'altra cosuccia di Gray.
Ma nooo, io non penso sempre a Gray! Beh, che ci devo fare? Un personaggio preferito è un personaggio preferito.
Ho parlato anche troppo, mi dileguo. Ciaooo! ^^

 
  
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