LA STORIA DI LOGAN
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Logan si trovava spesso sulla banchina per osservare il mare e le onde che sbattevano contro la terra ferma.
Era una droga per lei. Il suo posto segreto, il suo porto sicuro.
Si sedeva con le gambe penzoloni permettendo alle dita dei suoi piedi, bianchi come il latte, di toccare l’acqua fresca e subito un brivido le correva lungo la schiena ma dopo poco si abituava.
Guardava l’orizzonte e sognava a migliaia di avventure, avventure che avrebbe voluto vivere sulla propria pelle, ma poi come al solito si limitava a passare le mani sulla gonna ampia del vestito “pomposo” che era obbligata a indossare dal padre, uomo ricco e importante, a cui tutti portavano rispetto.
Odiava quei lunghi ed eleganti vestiti.
Avrebbe preferito indossare un paio di calzoni e magari una camicia per poter correre libera senza inciampare nei pizzi e nei merletti che la soffocavano.
Logan però aveva imparato a tenere queste considerazioni per se, a tacere col padre e le altre persone.
Come tutte le sere, il sole iniziava a dipingere di arancione e rosa l’orizzonte, segno che Logan doveva tornare a casa.
Si alzava piano per assaporare quegli ultimi attimi di libertà, passava le mani sulla gonna per eliminare le pieghe sul tessuto e s’incamminava.
La casa di Logan era una splendida villa color pesca, grande e su due piani.
Era ricca di saloni e lampadari importanti e possedeva un giardino stracolmo di fiori che l’accerchiava.
Una meraviglia, si.
Ma Logan soffocava in quella casa.
Desiderava viaggiare, sperimentare cose nuove, conoscere altra gente e altre culture.
Insomma, sognava un’avventure degna di essere chiamata tale.
PICCOLO SPAZIO
Ciao a tutte ragazze, questa è la mia prima storia originale quindi siate buone :)
Spero tanto che vi piaccia questo inizio e se avete voglia lasciatemi una recensione.
Sarei molto felice di poter leggere le vostre idee e le vostre opinioni quindi ora non vi rubo più tempo.
Ciao xx
Era una droga per lei. Il suo posto segreto, il suo porto sicuro.
Si sedeva con le gambe penzoloni permettendo alle dita dei suoi piedi, bianchi come il latte, di toccare l’acqua fresca e subito un brivido le correva lungo la schiena ma dopo poco si abituava.
Guardava l’orizzonte e sognava a migliaia di avventure, avventure che avrebbe voluto vivere sulla propria pelle, ma poi come al solito si limitava a passare le mani sulla gonna ampia del vestito “pomposo” che era obbligata a indossare dal padre, uomo ricco e importante, a cui tutti portavano rispetto.
Odiava quei lunghi ed eleganti vestiti.
Avrebbe preferito indossare un paio di calzoni e magari una camicia per poter correre libera senza inciampare nei pizzi e nei merletti che la soffocavano.
Logan però aveva imparato a tenere queste considerazioni per se, a tacere col padre e le altre persone.
Come tutte le sere, il sole iniziava a dipingere di arancione e rosa l’orizzonte, segno che Logan doveva tornare a casa.
Si alzava piano per assaporare quegli ultimi attimi di libertà, passava le mani sulla gonna per eliminare le pieghe sul tessuto e s’incamminava.
La casa di Logan era una splendida villa color pesca, grande e su due piani.
Era ricca di saloni e lampadari importanti e possedeva un giardino stracolmo di fiori che l’accerchiava.
Una meraviglia, si.
Ma Logan soffocava in quella casa.
Desiderava viaggiare, sperimentare cose nuove, conoscere altra gente e altre culture.
Insomma, sognava un’avventure degna di essere chiamata tale.
PICCOLO SPAZIO
Ciao a tutte ragazze, questa è la mia prima storia originale quindi siate buone :)
Spero tanto che vi piaccia questo inizio e se avete voglia lasciatemi una recensione.
Sarei molto felice di poter leggere le vostre idee e le vostre opinioni quindi ora non vi rubo più tempo.
Ciao xx