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Autore: onedchangedmylife    21/05/2014    0 recensioni
Quando credi che tutto sia finito, quando pensi di aver perso ogni speranza, ecco che arriva qualcuno a salvarti e a migliorarti la vita.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Quinta ora. Matematica. Ancora quaranta minuti e poi sarò libera, che poi libera si fa per dire, all'uscita ci sarà Matt, il mio ragazzo, ad aspettarmi. Provo a stare attenta, ma proprio non ce la faccio, ripenso alla conversazione, o meglio al monologo fatto un'ora prima dal professore di psicologia.
 
«Signorina Turner!» mi sento chiamare, è il professor Grey.
«Mi dica professor Grey.»
«Ho bisogno di parlarti.»
«Ma io dov…»
«E’ importante.»
Capisco di non avere scelta, quindi torno in classe aspettando di sapere cosa ci sia di così importante da farmi perdere il mio prezioso intervallo. Il professore mi guarda con un’espressione preoccupata che mi spaventa.
«Clary, sono preoccupato per te. Vedi, a volte capita che una donna venga maltrattata, ma, invece di provare odio o disgusto nei confronti del suo aggressore, arriva persino ad innamorarsi di lui; questa condizione viene chiamata Sindrome di Stoccolma.»
«Professor Grey, non capisco dove vuole arrivare.» lo guardo perplessa.
«Credo che tu abbia la Sindrome di Stoccolma, Clary.»
Non faccio in tempo a rispondere che subito ricomincia a parlare.
«So che da un po’ frequenti Matt Jones e so anche che non è una delle persone più cordiali di questo mondo e i lividi che vedo sulle tue braccia non fanno altro che confermare le mie ipotesi. Clary, se quel ragazzo ti fa del male devi dirmelo, non difenderlo.»
Non so che dire. Effettivamente Matt è un tipo violento e miei lividi lo dimostrano, ma io non ho quella dannata sindrome, io non sono innamorata di lui, io non provo niente per lui, ma ho paura che lasciandolo possa reagire in maniera esagerata, io ho paura di lui. Mi accorgo che il professore mi guarda, probabilmente aspettando una risposta che però non arriva.
 
Il suono della campanella mi risveglia dai miei pensieri, vado al mio armadietto per riporre i libri per poi dirigermi verso l’uscita. Mi guardo un po’ in giro ed eccolo lì, un ragazzo alto, magro, con i capelli neri come la pece tirati su in una cresta e gli occhi azzurri, una maglia bianca che gli mette in risalto i muscoli, un paio di jeans neri rigorosamente stretti e a vita bassa e le sue amate Converse bianche. Rabbrividisco quando i suoi occhi incontrano i miei, mi faccio coraggio e mi dirigo verso di lui.
«Ciao amore!» mi sorride, quel sorriso che una volta non vedevo l’ora di ammirare, mentre adesso mi fa soltanto paura.
«Hey.» rispondo con poco entusiasmo, sforzando un sorriso.
ci incamminiamo verso casa, mentre mi preparo psicologicamente ad essere strattonata con una ciabatta in bocca ad un cane e infatti, appena imbocchiamo una via deserta, mi prende per il polso e inizia ad accelerare il passo e a tirarmi. Prima o poi scoprirò il motivo di tutta questa fretta. Sento la presa sul mio polso farsi più forte e il dolore aumentare, cerco di liberarmi, ma niente è troppo forte, allora gli urlo di lasciarmi, ma sembra non sentirmi. Continuo a urlare, nella vana speranza che ritorni alla realtà e mi lascia, quando sento una voce maschile che non è la sua.
 
#spazioautrice
Salve a tutti, questa è la mia prima fan fiction, quindi se fa schifo capitemi. In ogni caso accetto ogni tipo di critica quindi recensite e ditemi cosa ne pensate.
Bye byeee.


 
  
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