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Autore: Torma    21/05/2014    8 recensioni
Immaginate i personaggi di Hunger Games in un contesto del tutto differente di quello di Panem. Niente guerra , niente dittatura, niente Hunger games come tutti noi li conosciamo. Solo semplice vita universitaria, amicizie, lezioni ,feste e amori. Una Katniss più aperta e socievole alle prese con un Petaa che le farà battere il cuore. Tutto condito con leggerezza e allegria. Buona lettura- Torma
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finnick Odair, Katniss Everdeen, Madge Undersee, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Eih...Lo so, non ho scusanti, quindi potete anche tirarmi i pomodori e non leggere più la mia storia ma l'università mi ha caricato di impegni, ero sommersa fino al collo ( lo sono ancora) ma qui si deve continuare vi devo una fine visto che avete dedicato del tempo per leggere e commentare questa storia e quindi oggi vi propongo questo capitolo con la promessa che la fanfiction non verrà brutalmete abbandonata, detto questo sono stata contentissima di ricevere ben 18 recensioni per lo scorso capitolo , VI ADORO^^ ... Dai ora buona lettura. A presto (forse tardi) - Tormacoleicheèresuscitata.

28.
-Per fortuna è venerdì!- il sospiro di sollievo di Madge risuona nella nostra stanza distraendomi dai miei pensieri. Alzo inebetita gli occhi da un libro che stavo fissando forse da ore senza ricordarmi nemmeno il titolo e guardo la mia amica gettarsi sul letto stremata sotto il carico di due libri enormi -Devono essere pesanti- le dico lanciando un'occhiata a quei volumi nuovi, ancora avvolti nella pellicola -Puoi dirlo forte! Mi sono sfondata una spalla a portarli fino a qui- -La prossima volta ordinali online, sai che te li portano direttamente qui alla porta?!- le dico sorridendo mentre osservo la sua espressione compiaciuta -Mmh Mmh.. Ottima idea Everdeen- dice togliendosi le scarpe e gettandole in un angolo della stanza,  decido di sdraiarmi accanto a lei.
Il mio sguardo è attirato da una crepa che percorre il soffitto , chissà quante persone prima di me hanno abitato questa stanza, quante si sono soffermate la stessa crepa che sto osservando in questo preciso momento,chissà cosa sta facendo Peeta... I miei pensieri fuggono fino a quando Madge riattira la mia attenzione: -Tutto ok? Stai pensando ai tuoi suoceri?- mi chiede mentre si rigira e si posiziona a pancia in giù per fissare quegli occhi verdi dentro ai miei - Non so più che cosa pensare, Peeta è strano da una settimana e non riesco a essere serena, sono preoccupata per lui- la scruto mentre pensierosa si lega i lunghi capelli biondi sopra la testa in una coda veloce e aspetto che mi risponda - Katniss dovresti parlare con lui, voi due avete un grosso problema... ti sei accorta che non comunicate, parlate mai dei vostri problemi personali?- le parole della mia amica mi colpiscono come una sberla in piena faccia, abbiamo un problema? - Non guardarmi così. Katniss, penso che Peeta sia un ragazzo fantastico e da quando state insieme ti sei trasformata ma non ci fai mai caso che sia tu che lui vi chiudete a guscio quando le cose diventano troppo personali?- non so come controbattere, forse è la consapevolezza, che quello che sta dicendo la mia migliore amica sia le verità, che non mi permettere di rispondere -Dovresti raccontargli più di te e scoprire più di lui- abbasso gli occhi leggermente imbarazzata, Madge mi sta facendo capire che con le persone non ci so proprio fare, sapevo di non essere brava -Sei pessima- dice interrompendo i miei pensieri -Lo so- -Adesso non deprimerti ! Non è successo nulla, ma se sei preoccupata per Peeta lo devi dire a lui non a me- -Cercherò di capire meglio che succede , promesso- La abbraccio e sento il suo corpo irrigidirsi per un secondo a causa di questa dimostrazione di affetto inaspettata, ma dura proprio un attimo poi scoppia a ridere e ricambia con calore -Dovranno fare degli studi su Mellark, secondo me è una specie evoluta di essere umano, l'unico maschio che è riuscito a rendere tenera Katniss Everdeen. Un miracolo vivente, merita un riconoscimento, una targa d'onore..ahahah- -La smetti?- dico mentre sento le guance diventare sempre più calde -Non ce la faccio. E' troppo strano vederti così..- -Così come?- sbotto indispettita - Così umana!- mi risponde abbracciandomi ancora più forte -Io sono umana! E ora ti dimostrerò di cosa sono capace se non la smetti di prendermi in giro Undersee- dico iniziandole a fare il solletico sotto alle costole -Ahahaha, smettila, ahhahah, BASTA, Mi scappa la pipì. Ahahah.- -Non sul mio letto!- grido sopra i suoi schiamazzi.
Poco dopo le nostre risate sono interrotte da una voce familiare alle nostre spalle -Emh,emh- si schiarisce la voce con un colpo di tosse -Interrompo qualcosa ragazze?- il mio ragazzo biondo è appoggiato sullo spigolo della porta che trattiene un sorriso -Peeta!- -Se dovete finire aspetto fuori- dice malizioso -Che scemo!- rispondiamo in coro mentre gli scagliamo contro un cuscino per uno che schiva con agilità per poi tuffarsi sopra di noi -Alzati- -Sembrava divertente e volevo unirmi- dice con una strana luce negli occhi e un sorriso che non vedevo da un po',che purtroppo scompare appena gli porgo una domanda: - Cosa ti porta qui?- il suo viso si incupisci e si rialza veloce ricomponendosi -Beh i miei sono arrivati questa mattina e vorrebbero cenare con noi questa sera- fa una pausa passandosi una mano tra i capelli- sono venuto per avvisarti- rimango con la bocca socchiusa, non so bene cosa rispondere. E' una cosa buona? Perchè sembra quasi dispiaciuto? Mi alzo e mi posiziono davanti a lui prendendogli gli mani e cercando il suo sguardo mentre Madge decide di lasciare la stanza per concederci dei minuti per parlare -Peeta guardami- i suoi occhi sono restii, cupi- Peeta- lo richiamo questa volta abbandonando la dolcezza nel tono di voce - dobbiamo parlare- -Non ora- -Peeta ma se non mi spieghi perchè fai così come posso aiutarti?- -Non puoi aiutarmi- la sua voce nasconde una piccola nota d'ira -Cosa vuoi che faccia?!- dico spazientita -Non puoi chiudermi sempre fuori- -Katniss stammi a sentire la situazione è più complicata di quello che puoi immaginare. Quello che puoi fare è accettare l'invito a cena presentarti ai miei genitori nella miglior forma possibile e non dare modo a mia madre di criticare alcun tuo comportamento. Sa essere orribile.- il suo discorso scema in un sussurro triste e quello sguardo malinconico non mi da modo di controbattere quindi rispondo un semplice -Ok- Peeta mi prende la faccia tra le mani e mi poggia un bacio leggero sulle labbra sussurrandomi -Scusa, non volevo alzare la voce ma non mi piace avere intorno mia madre mi rende nervoso- lo stringo tra le braccia senza pensarci -Tranquillo io sono qui- gli sussurro sul collo facendogli il solletico con il mio respiro - E sarò la fidanzata perfetta stasera, te lo prometto- dico facendolo sorridere appena - Ma mi sa che non ho nulla da indossare..Cosa metterebbe la fidanzata perfetta?- chiedo allontanandomi in direzione del mio armadio grattandomi la testa, sento Peeta ridere, il mio cuore a quel suono fa un respiro di sollievo, lo guardo in ricerca di una risposta - Bèh allora?- lo fisso con le braccia incrociate -Allora adesso andiamo a fare shopping!-.

Il fatto che Peeta mi abbia portato nella boutique preferita dalla madre per scegliere cosa indossare mi fa presupporre che la cara Elisabeth Mellark cercherà qualsiasi cosa che possa essere sbagliata in me, provo quasi tutti gli abiti del negozio ma purtroppo Peeta ne scarta uno dopo l'altro, è visibilmente agitato non fa altro che andare su e giù davanti al camerino passandosi convulsamente le mani tra i capelli che ormai ricadono disordinatamente sulla sua testa. All'ennesimo vestito bocciato decido di prendere in mano la situazione e mi avvicino a lui impedendogli di torturarsi ulteriormente la chioma bionda - Peeta, mi hai fatto provare solo vestiti , che ne dici se provo un paio di pantaloni? Ne ho visto un paio addosso a quel manichino in vetrina..-e mentre attendo la sua risposta indico quel paio di pantaloni palazzo di lino nero che scivolano addosso al manichino -Secondo mia madre le ragazze non dovrebbero indossare i pantaloni- dice con uno sguardo mesto - E chi lo dice che gli devo piacere per forza?- il mio ragazzo sgrana gli occhi e mi fissa cercando di capire il senso delle mie parole -da quello che mi hai raccontato avrà da ridire su tutto - - Katniss non capisco- dice sempre più preoccupato- Semplice , non diamoli modo di sorprenderci , deve capire che a me non serve la sua approvazione, mi basta  la tua! - . Mentre provavo tutti quegli abiti ci ho riflettuto a lungo, non è da me comportarmi da perfetta ragazza per compiacere degli sconosciuti se questa donna è così terribile come dicono le darò del filo da torcere ,diciamoci la verità, relazionarmi con le persone non è mai stato il mio forte -Katniss- il suo sguardo si fa più serio deve aver capito cosa ho in mente - Che colore odia tua madre?- - Cosa centra ora?- - Rispondi e basta, ti fidi di me?- - Odia il color senape, ma spiegami - mentre mi guarda con occhi interrogativi chiamo una commessa:- Quei pantaloni neri e qualcosa da abbinarci rigorosamente color senape- dico con un ghigno - Sei sicura?- mi chiede preoccupato - Sono sicura che qualunque cosa possa dirmi non potrà cambiare i miei sentimenti nei tuoi confronti - gli do un bacio sulla bocca dolce e quando la ragazza del negozio arriva con i pantaloni e una camicetta di seta senape l'unica cosa che riesco a fare è guardare il mio fidanzato tirare fuori la sua carta di credito e dire - Perfetto prendiamo questi- mi fa un sorriso e attira di nuovo le sue labbra sulle mie - Facciamolo- il suo sguardo è carico di una luce nuova , coraggiosa e risoluta al tempo stesso, spero solo non si spenga troppo in fretta.

Allaccio la zip laterale dei pantaloni che arrivano poco sotto al mio seno e infilo delicatamente la camicia al loro interno che ricopre morbidamente le curve del mio seno, sento Madge farmi i complimenti mentre decido di raccogliere i capelli in un intreccio elegante, dopo aver passato uno strato di trucco sul mio viso il risultato è eccezionale non sembro una ragazza che una madre vorrebbe vedere accanto a suo figlio, sono una donna che deve temere, i lineamenti decisi e la linea nera di e-liner sugli occhi mi donano un aria enigmatica e guardando il mio riflesso nello specchio riesco a mettere soggezione anche a me stessa. Se c'è una cosa che sono capace di fare è essere poco affabile e lanciare occhiate torve con questo look mi viene quasi più naturale. Quando Peeta arriva a prendermi alla sede esco con una nuova consapevolezza : La signora Elisabeth Merllark è solo una signora e non mi fa paura.


Peeta è più bello del solito perfettamente sbarbato con i capelli ordinati e camicia e giacca elegante sopra a dei pantaloni scuri. Alla guida è silenzioso e dopo un primo complimento non mi ha più rivolto uno sguardo troppo lungo. Arriviamo davanti a uno dei ristoranti più lussuosi della città e dopo aver lasciato le chiavi della sua macchina in mano al posteggiatore, mi apre la portiera e mi aiuta a mettermi in equilibrio su questi tacchi alti.
- Andrà tutto bene- gli sussurro a un orecchio mentre con lo sguardo cerca i suoi genitori nella sala da pranzo , non risponde sento solo la sua mano stringersi più forte alla mia, e quando inizia a dirigere il suo passo verso un tavolo , li vedo, la vedo, abito grigio scuro, caschetto platinato e rossetto rosso sangue, accanto a lei siede un uomo di una straordinaria bellezza, un volto gentile che infonde sicurezza, inciampo un attimo nei piedi ipnotizzata dai suoi occhi, di quell'azzurro intenso uguali a quelli del figlio che tanto amo,  per fortuna le braccia forti di Peeta mi salvano da una rovinosa caduta e nessuno nella stanza sembra accorgersi del mio piccolo passo falso -Cominciamo bene-mi sussurra nervoso prima di salutare i suoi genitori con un cenno di capo, gli do una gomitata nascosta e mi accosto al tavolo subito dietro di lui. Mentre bacia le guancie dei genitori ritorno a fissare quell'uomo sulla cinquantina dall'altra parte del tavolo, ha un non so che di familiare, mi sembra di averlo già conosciuto , già visto, scuoto la testa impercettibilmente e ri-focalizzo l'attenzione sulla situazione che mi circonda. -Mamma questa è Katniss , Katniss questa è Elisabeth, mia madre- -Piacere di conoscerla signora- dico stringendole la mano che quella donna stringe senza abbandonare quello sguardo sinistro e un sorrisino maligno, - E questo è mio padre Robert- torna a dire Peeta, Robert? Neanche il nome sembra nuovo al mio subconscio -Papà Katniss, Katniss papà- l'uomo mi porge con un gran sorriso la sua mano che decido di stringere dopo un secondo di esitazione, ed è proprio mentre la sua stretta calda e forte avvolge la mia mano che mi ricordo. Mi ricordo che non è la prima volta che vedo il padre di Peeta, non è la prima volta che ho l'occasione di parlarci e cenare con lui. La mia mente dopo aver lasciato la presa si perde in un vortice di ricordi, meccanicamente mi siedo al tavolo e nascondo il mio viso dietro al menù. Conosco molto bene quella stretta e il calore che essa può dare, ecco perchè in Peeta ho trovato fin da subito quel senso di pace e serenità che mi ricordava mio padre. Le braccia di Robert sono quelle che durante tutta la funzione del funerale di mio padre hanno tenuto in braccio la mia piccola Prim , le sue spalle sono quelle su cui mia madre si è afflosciata al cimitero stremata dal pianto, le sue mani sono quelle che dopo che la terra è stata gettata piano sulla bara di legno hanno asciugato le lacrime dalle mie guance. Robert era lì quel giorno. Robert è stato con noi tutto quel giorno ed è impossibile dimenticare quel sorriso gentile mentre cercava di consolare mia madre. Mi sembra quasi di assaporare il sapore di biscotti alla cannella che quel pomeriggio ci preparò da bere con il tè, non riesco a reagire i miei muscoli si irrigidiscono sotto al morbido tessuto della camicia e le mille domande che mi sono posta da bambina ottengono una risposta, Robert non è più tornato perchè aveva una famiglia, la cosa buffa è che il fato è stato benevolo con me, permettendomi di incontrare Peeta come se quasi sentisse il mio bisogno di essere amata da qualcuno dopo tanti anni di solitudine. 
 Non partecipo ai primi minuti di conversazione e lascio che sia Peeta a ordinare anche per me. Non parlo, osservo e ascolto gli atteggiamenti e le parole di Elisabeth nei confronti del figlio e mi si accappona la pelle sulla schiena, ringrazio Robert per non essere più tornato da noi ma per essere stato con suo figlio, Peeta merita qualcuno che lo ami. Elisabeth cerca di attirare anche me nella discussione che si sta creando attorno alla tavola ma non cedo alle sue provocazioni e rispondo cortesemente a monosillabi finché decido di parlare - C'era anche lei quel giorno- non è una richiesta vera e propria è più una costatazione rivolta a Robert senza distogliere i miei occhi grigi dai suoi azzurri , Robert non si scompone e mi sorride amabilmente, la tensione è palpabile all'altro lato della tavola dove la madre di Peeta non comprende la mia affermazione, -Al funerale intendo- chiarisco le mie parole, se sono stata invitata a questa cena solo per vedere il mio fidanzato essere messo a disagio da sua madre e stare io stessa a guardare, non mi va di non fare niente, se io e Peeta dobbiamo sentirci a disagio, dovranno sentirsi a disagio anche loro. Ma Robert è tranquillo e pacato, stringo la mano sotto al tavolo a Peeta per tranquillizzarlo e lancio uno sguardo a Elisabeth visibilmente confusa. Aspetto una risposta che non tarda ad arrivare. -Conosco tua madre dal college- dice con il solito tono tenero, la mia domanda non sembra averlo turbato ma Elisabeth lo è, trema come una foglia al vento -Non sapevo che la figlia di Helen fosse la tua fidanzata- continua questa volta rivolto a Peeta che confuso fa uno dei suoi magnifici sorrisi -Non sapevo che conoscessi la mamma di Katniss- nel rispondere una luce consapevole sembra passare come un lampo nei suoi occhi mentre guarda la madre ormai ammutolita.
Non so cosa abbia fatto mia madre alla madre di Peeta ma grazie alla mia uscita la serata trascorre piacevolmente anche perchè Elisabeth sembra quasi gentile. Quando Robert parla di mia madre mi sorprendo di vedere la stessa luce che vedo negli occhi di Peeta quando sta con me, e capisco: Robert ama mia madre ecco perchè quel giorno era li, ecco perchè Elisabeth ha smesso di essere scortese, non sopporta il pensiero di mia madre, è una donna ferita . Mentre servono il dolce guardo fiera di me Peeta ridere e scherzare con il padre mentre Elisabeth gli da respiro e sorrido vedendolo più tranquillo, se per acquetare quella vipera devo tirare nel discorso mia madre lo farò tutte le volte che sarà necessario. Mentre addento l'ultimo cucchiaino di mousse al cioccolato Robert interviene -Peeta perchè non inviti Katniss al matrimonio di tuo Fratello Marcus? Potrebbe essere divertente e la famiglia sarà felice di conoscere questa adorabile ragazza- sento le guance avvampare mentre Peeta mi rivolge uno sguardo interrogatorio alzando un sopracciglio e senza dire nulla capisco cosa vorrebbe chiedermi "Vuoi venire veramente?" e non so neanche io perchè rispondo in modo affermativo forse per evitare che la madre di Peeta possa prendersela con lui, quindi l'unica cosa che riesco a fare è un sorriso grande nella sua direzione - A quando le nozze?- 5 Aprile.- Mi sorride di rimando e con lui una risata gioiosa si alza dalla tavola. Mi lascio scivolare sullo schienale della sedia, nonostante tutto non è andata così male.


 
  
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