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Autore: payneintegrale    22/05/2014    1 recensioni
Ciao a tutti! Questa è la prima ff che pubblico qui, spero vi piaccia!
Non so esattamente cosa scrivere come descrizione, quindi boh... è una fan fiction stile dark, solo un pochino meno spinta.
Per qualunque cosa, scrivetemi :)
Buona lettura
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
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Riaffiorai lentamente dal mondo dei sogni, ma, appena aprii gli occhi, sobbalzai spaventata. "Buongiorno principessa" disse subito Harry con tono malizioso. Mi guardai intorno; ero sdraiata sul divanetto e lui era seduto a petto nudo su una sedia lì vicino, che mi fissava da chissà quanto tempo. Ci misi qualche attimo a realizzare che era stato lui a portarmi lì, dal tavolo nella stanza principale, e impiegai altrettanto tempo a realizzare che quello che aveva in mano era il mio telefono, e non il suo. Una luce sbiadita penetrava dalla porta e illuminava tutta la camera, senza però dare fastidio agli occhi. Il profumo di pane e focacce che era presente fino alla sera prima, era ormai sparito. "Rivestiti". Usai un tono scontroso, non so esattamente perchè, forse solo per il fatto che mi dava noia che lui, a parere mio, si fosse tolto la maglia solamente per mettere in mostra i muscoli e il bel fisico -che, non posso negare, in effetti aveva- Ma non mi ascoltò, rimase lì a fissarmi con un sorriso di sfida, aspettando che io capissi non so precisamente cosa. "Smetti di guardarmi e rimettiti la maglia" "Scusa se ho voluto solo essere gentile e se l'ho tolta solo per darla a te come cuscino mentre dormivi" Si alzò, notevolmente innervosito da ciò che avevo detto e dal modo in cui l'avevo pronunciato, e appoggiò il mio cellulare sul tavolo. Guardai dove poco prima appoggiavo la testa, e,effettivamente, era vero ciò che aveva detto. In quel momento mi sentii uno schifo, e il fatto che lui, il ragazzo che il giorno precedente faceva tanto il duro, sembrava veramente ferito dalle mie parole, mi faceva solo stare peggio. -Ma dai Jo, probabilmente sta solo facendo finta- mi sforzai di pensare in modo ironico, perché non volevo credere che fosse vero Non avrei mai immaginato che potesse avere un pensiero gentile per me, e proprio per questo lo avevo trattato in quella maniera. La sera prima mi aveva fatto credere che gli piacessero quel genere di sfide scortesi fra noi, ma adesso mi dimostrava il contrario. Non ci stavo capendo niente, che genere di persona era, e come voleva essere trattato da me? -Ma perché mi sto a fare tutti questi complessi? Tanto fra qualche ora ognuno se ne andrà per la sua strada, e quel che è stato è stato- pensai, ma subito me ne pentii: non ce la facevo proprio a essere egoista, non in questa situazione, e non con lui. Guardai di nuovo verso la porta che dava sul corridoio, e lui non c'era più. Non se n'era andato, anche perché il negozio era ancora chiuso, ma si era allontanato da me. In quel momento mi sentivo una persona orribile, non volevo farlo stare così di proposito, non avrei mai pensato che desse ascolto alle mie parole, molti le ignorano, e così pensavo facesse anche lui, ma a quanto pare mi sbagliavo. Anche il fatto che, mentre dormivo, mi avesse portata sul divano anzichè dormirci lui, contrastava la mia teoria del giorno precedente. Cosa dovevo fare adesso? Chiedergli scusa o fare come se niente fosse? E se tentando di farmi perdonare avessi detto cose sbagliate, peggiorando così la situazione? Che caos, non sapevo veramente quale fosse la cosa giusta... Mi alzai sospirando, presi la sua maglietta, misi il mio telefono in tasca, e andai a raggiungerlo, mentre i dubbi ancora frullavano nella mia mente, come oggetti in un vortice d'acqua. Lo trovai seduto scompostamente su una panca, che guardava fuori dalla finestrella con sguardo vuoto. Non avrei mai immaginato di vederlo così, sembrava una di quelle persone che fanno finta di fregarsene del giudizio degli altri, ma pure questa mia opinione su di lui era sbagliata. "Tutto bene?" Che domanda sciocca, qualcosa di peggiore da dire non lo potevo trovare, pareva quasi lo stessi facendo di proposito a sbagliare tutto. Perché non ci sapevo fare con le persone, perché? "Oh si certo, a meraviglia" Tono freddo, modi rudi. Forse non era ferito, ma solo arrabbiato. Non riuscivo a capirlo, non ero mai stata brava a interpretare le persone... "Fra poco Mag viene ad aprire, dovremmo... ehm... tornare nello sgabuzzino" Dicendo questo, sembravo ancora più insensibile, ma non potevo rischiare che ci trovassero, sarei finita veramente nei guai... Che persona di merda sono, eh? In quel momento mi facevo schifo da sola. Non rispose, non mi guardò; si limitò ad alzarsi e,ignorando la maglia che gli porgevo, tornò nello stanzino, aspettando che io lo raggiungessi. Ora eravamo di nuovo al buio, premuti l'uno contro l'altra, ma, a differenza della volta precedente, non mi sfiorava. Stavo per parlare, quando sentii la porta della panetteria aprirsi, e allora mi limitai a posare la fronte contro il suo petto, sospirando. Mi sorpresi però, quando sentii le sue mani scivolare dietro la mia schiena e stringermi lievemente a lui; il mio cuore cominciò a impazzire, e in quel momento pregai che lui non se ne rendesse conto. Tutto quello era così strano, NOI eravamo così strani... una persona esterna avrebbe potuto definirci 'lunatici', ma non credo che in quel momento fosse l'aggettivo più adatto... forse eravamo solo due persone che avevano bisogno di conoscersi e costruire un rapporto 'provocatorio-amichevole', o magari due persone sole che avevano bisogno di stare sole insieme. Sentii Maggie canticchiare qualcosa stonando le note, e Harry soffocò una risata, accarezzandomi i capelli. Capii che Mag era andata in bagno quando sentii la sua voce nella stanza accanto, così spalancai la porta e, afferrando per un polso,lo trascinai di fretta fuori dalla panetteria, ma solo dopo mi accorsi che era ancora a petto nudo in mezzo alla strada. "Cielo, mi dispiace, scusa scusa scusa". Gli porsi velocemente la maglietta e lo aiutai a metterla, mentre lui sorrideva divertito e io diventavo sempre più rossa. Mi stava fissando con un'espressione indefinita nel volto, e mi ci volle qualche secondo per capire perché. La frase che aveva detto la sera prima, 'mi piace quando le ragazze arrossiscono', ecco perché... Abbassai lo sguardo imbarazzata, senza sapere esattamente a cosa rivolgere gli occhi e sentendo ancora la sua attenzione su di me. "Tu sei strana forte" Non ebbi il coraggio di chiedergli se prima lo avessi fatto arrabbiare seriamente, forse perché neanche io volevo conoscere la risposta a quella domanda. "Beh... io torno a casa... ci si vede in gir.." "Vuoi un passaggio?" Guardai l'auto che mi indicava, una bellissima macchina, e subito fui certa che, se avessi accettato, lì mi sarei sentita nettamente fuori posto. Ero più una ragazza delle lunghe passeggiate, che quella da passaggi in auto lussuose con un figo da paura. Non faceva per me, ero certa che, se fossi andata con lui, ci saremmo ritrovati in un silenzio glaciale durante il quale i dubbi che fino a poco fa avevano tormentato la mia mente, sarebbero tornati ad affollarla "Io... non importa, grazie comunque" Non so perché, ma a volte la mia voce acquisiva un lieve tremolio, e la cosa non mi piaceva affatto "Ok, allora vengo con te a piedi" Un piccolo sorriso spuntò sulle mie labbra senza che quasi me ne rendessi conto, e abbassai lo sguardo per non darlo a vedere, anche se credo che ormai era troppo tardi. Ero una di quelle ragazze a cui ogni tanto piace concedersi dei momenti di dolcezza, proprio come era successo ora. "Comunque, non mi hai ancora detto come ti chiami. Io sono Harry" Lo guardai con aria interrogativa, e realizzai che aveva ragione lui; fra i battibecchi della sera precedente, e ciò che era successo stamani, non mi ero ancora presentata "Ehm... ecco... Josie". Non gli porsi la mano, mi era sempre sembrato un gesto eccessivo, come se si concedesse troppa fiducia agli sconosciuti, e la cosa non mi piaceva affatto. Non sembrò dispiaciuto di quella mia scelta, anzi, sorrise ambizioso. "beh, Jo, allora, andiamo a casa?" domando dando peso al mio soprannome. Aveva capito benissimo che mi dava noia troppa confidenza quando conoscevo qualcuno da poco, eppure mi aveva chiamata per soprannome. Quanto ci avrei messo ad abituardmi alle sue provocazioni? Tentai di ignorare ciò che aveva detto, e cominciai a camminare con lui al mio fianco, mentre sentivo che soffocava un'altra risata. "Ahhhh bella, non puoi capire quanto è divertente infastidirti" Mi punzecchiò la pancia per farmi sorridere e, in effetti, ci riuscì. "Vedi di non farmi arrabbiare, Harry, o per te sono guai seri" Non dicevo veramente, si capiva anche dal tono, era solo così, un po' per ridere. "Ora sì che ho paura" commentò ironico. La mia figura accanto alla sua era in contrasto, e sembrava ancora più piccola; le sue spalle larghe a confronto delle mie, il suo corpo muscoloso e il mio minuto. Ripensandoci, forse mi avrebbe fatto piacere conoscerlo meglio... non saprei, era strana la situazione, non riuscivo a capire cosa provassi quando stavo con lui, era come se tante emozioni fossero mischiate, così bene che non era possibile distinguerle "Uno di questi giorni io e dei miei amici andiamo all'acqua park. Casomai un giorno ti andrebbe di venire insieme a.. come si chiama?" "Maggie". Perché no? Sarebbe stato divertente, e di sicuro Mag sarebbe impazzita all'idea di uscire con lui. "Comunque si, ci sto" Sentivo il bisogno di prendergli la mano, non so perché, ma per fortuna non lo feci, anche perchè sarebbe stato alquanto insolito dato il rapporto fra noi due e il fatto che non ero la ragazza più dolce del mondo. Passammo accanto a due ragazze, una con i jeans stretti e la maglia con uno scollo letteralmente esagerato, e una con una gonna e una canottiera, e quando lui si voltò a sorridergli, sentii come una voragine nel petto; cos'era quella sensazione? Perchè mai stavo provando ciò? -Jo, sei un'idiota, smettila- ma quel vuoto nello stomaco era sempre lì. Ehiiii gente, che ve ne pare per ora della storia? Mi farebbe piacere se lasciaste una piccola recensione, giusto per farmi sapere cosa ne pensate baci me
  
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