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Autore: Apricot93    22/05/2014    2 recensioni
[SPOILER 2x07]
Arrivata a casa chiusi la porta alle mie spalle e cominciai a salire le scale, mi sarei buttata a peso morto sul letto, al buio, compatendomi per la mia idiozia in un mare di lacrime... E invece mi bloccai dopo pochi gradini....
«NO. Stavolta no. Non farò due volte lo stesso errore, voglio un'altra possibilità» mi dissi in un motto di entusiasmo.
Mi voltai di scatto ripercorrendo a ritroso la strada fatta solo pochi minuti prima, dovevo parlare con Finn, dovevo risolvere una volta per tutte la situazione...
Aprii la porta ritrovandomi di nuovo sotto la pioggia, la mente ridotta a una matassa di pensieri confusi, volevo trovare le parole giuste, essere chiara, scusarmi.
E se se ne fosse già andato? Dio, speriamo di no, speriamo che...
«Rae... Dove stai andando?» sussurrò una voce a pochi passi da me.
Mi bloccai impietrita riconoscendolo all'istante. Finn era lì, sotto la pioggia, davanti a me. Improvvisamente nella mia testa piena di parole, il vuoto.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Archie, Chloe Harris, Finn Nelson, Kester, Rae Earl
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 8: Il Pianeta Rosso

Ogni persona è un'isola in se stessa,
e lo è in un senso molto reale,
e può gettare dei ponti verso le altre isole solamente se vuole
ed è in grado di essere se stessa.
Quel che siamo è sufficiente, se solo riusciamo ad esserlo.
Carl Rogers


Uno scalatore, ecco come mi sentivo. Che dopo aver affrontato la paura, la stanchezza e l'incertezza del viaggio arriva in cima, e si trova davanti lo spettacolo del mondo che ha lasciato dietro di sé, che è sempre lo stesso eppure così diverso. E forse avrebbe potuto avere un altro passo, magari scegliere un percorso diverso, ma in cima tra le nuvole c'è solo serenità, consapevolezza, e un panorama incredibile.
Così mi sentivo io, ancora a casa di Finn ferma sulla porta, sempre me stessa ma improvvisamente più decisa e sicura, l'idea di avergli appena consegnato tutti i miei segreti non mi era mai sembrata tanto intelligente e coraggiosa, un'impresa epica dopo la tempesta emotiva di quella giornata.
Se fosse andata come pensavo anche il mio panorama sarebbe stato incredibile alla fine.

La sua espressione dopo aver accettato il mio diario continuava ad essere un misto di dubbio e sorpresa, ma ero sicura che sarebbe finita bene. Per una volta invece di lasciar fare al destino avevo preso il coraggio a 4 mani e affrontato le mie paure, non avrei potuto chiedere di meglio, sentivo di aver fatto davvero la scelta giusta.
Il passo successivo sarebbe stato tornare a casa con calma, farmi prendere delicatamente dal panico controllando il tempo che, immaginavo, sarebbe servito a Finn per leggere tutto, e infine tormentarmi su ciò che avrebbe potuto o meno pensare di me nell'attesa di vederlo di nuovo. Era un buon piano, paranoico sì, ma l'avrei attuato con piacere... se solo una voce che conoscevo fin troppo bene non fosse sbucata dal nulla rovinandomi tutto...
«Finn ma che fine hai fatto?» chiese Stacey barbie Stringfellow spuntando improvvisamente alle sue spalle lasciandomi esterefatta.
Finn sembrò sorpreso da quella domanda quasi quanto me, si girò un momento verso di lei, poi inchiodò i suoi occhi su di me. Non so di preciso cosa mi passasse per la testa, ma la mia espressione attonita doveva essere stata più eloquente del mio silenzio, perché Finn fece un passo verso di me, a disagio, allungando un braccio, e mi avrebbe afferrata se Stacey non l'avesse trattenuto. Lo abbracciò da dietro poggiando il mento sulla sua spalla, e mi sorrise ironica «stavamo preparando il tè, vuoi unirti a noi?» chiese scrutandomi con i suoi soliti occhioni azzurri perfidi e insolenti.
Vipera, pensai, sarebbe riuscita a farmi sentire fuoriluogo anche a casa mia. Ero senza parole. Non riuscivo a darmi una spiegazione plausibile per quella scena, l'unica cosa che sapevo per certo è che se avessi aspettato anche solo un altro minuto sarei scoppiata a piangere... oppure avrei finito col farmi accusare di omicidio.
Con una mossa automatica recuperai il mio diario dalle mani di Finn, che mi guardò senza proferire parola «mi sono ricordata di dover ancora fare un ultimo ripasso, sai, per gli appunti» cercai di accampare una scusa davanti a Stacey indicando il diario, «magari te lo riporto un'altra volta. Buona serata, ciao» dissi tagliando corto per chiudere immediatamente quel momento surreale di imbarazzo.
«Rae, aspetta un attimo» incalzò Finn allontanandosi da Stacey.
Lo ignorai «devo proprio andare, mia madre mi sta aspettando» risposi facendo dietrofront sorridendo ad entrambi. Poi mi allontanai di corsa.
Incredula e con la mente in black out tornai a casa ancora una volta al punto di partenza.
Uno scalatore, dicevo, ma di quelli che non arrivano mai a destinazione perché a una manciata di metri dalla cima gli frana tutto addosso. Tipico di me.
Perché diavolo ero andata lì? Perché mi ero resa ridicola con la storia del diario?... Ma, soprattutto, che ci faceva Stacey a casa sua??

Dopo una notte insonne fu lo scoppio di un palloncino a svegliarmi.
«Rae dormigliona svegliati!» urlò mia madre dal piano di sotto incurante dell'ora e dei vicini. Sentivo un gran trambusto, ma che stava combinando?
«Sono sveglia!» risposi con la vitalità di uno zombie.
Passai altri 10 minuti fissando il soffitto e ripensando a Finn e Stacey, c'era qualcosa tra loro? L'idea mi sconvolgeva, eppure mi sentivo infastidita più che altro da me stessa, perché anche in quella situazione non potevo fare a meno di pensare a quanto stessero bene vicini quei due «una coppia perfetta» mormorai.
«Allora ti alzi o no?» disse mia madre irrompendo nella stanza, «ricordati che stasera io e Karim andiamo a prendere tua sorella all'ospedale, saremo a casa per le 8. E gonfia qualche palloncino» sentenziò un attimo prima di uscire.
Ah già, avevo dimenticato il grande evento di oggi! Finalmente sarei stata una sorella maggiore a tutti gli effetti, non stavo più nella pelle... palloncini a parte. Mi feci coraggio, scesi dal letto e mi preparai per uscire... ma dopo due scalini atterrai sul... Pianeta Rosso. Il salotto e la cucina erano completamente invasi di palloncini rossi, «perché diamine vuole che ne gonfi ancora?» dissi. A fatica mi feci largo fino ai fornelli, avevo assolutamente bisogno di una tazza di tè, sul ripiano vicino al lavandino mia madre aveva lasciato un biglietto:

Per Rae
Finn ha chiamato 3 volte ieri sera e una stamattina all'alba.
Vedi di risolvere la situazione, di qualunque cosa si tratti, e non
fasciarti la testa prima di essertela rotta.
Un bacio, mamma.
Ps Sta attenta a non scoppiare i palloncini
e gonfiane qualcuno da mettere al piano di sopra.

«Ma cos'è questa fissazione per i palloncini?» imprecai tra me e me accartocciando il foglietto. La sera prima ero tornata a casa filando dritta in camera sotto le coperte. Avevo detto a mia madre di avere un fortissimo mal di testa, e mi ero assicurata di evitare come la peste ogni contatto telefonico con Finn. Ero arrabbiata, sì, e anche imbarazzata, perché ero andata da lui con il cuore in mano e l'avevo trovato con quella serpe. A prescindere dalle motivazioni non riuscivo proprio a capire cosa ci trovasse di interessante, era una stronza di proporzioni cosmiche! Del resto tuttavia erano anche usciti insieme per un po' di tempo. Com'era possibile che gli fossi piaciuta io dopo di lei? Mistero.
Presi il tè, e poi riluttante mi convinsi ad uscire, «un'altra giornata in trincea» pensai.

«Finn e Stacey? Rae ma sei sicura di averla vista bene?» mi chiese Chloe dopo un quarto d'ora di lagne e racconti ininterrotti. C'eravamo incontrate per strada, e da allora non avevo fatto altro che parlare della mia nuova triste storia con Finn.
«Ero lì eh, a un metro da loro, certo che era lei. Ma secondo te gli piace? Voglio dire, non ti sembra strano?» chiesi implorandola con lo sguardo di illuminarmi sulla faccenda.
«Beh è una ragazza molto carina, oltretutto sono già usciti insieme. Strano perché?» chiese incuriosita rivolgendomi un sorrisetto canzonatorio.
«Per me!» risposi indignata, come se fosse il concetto più ovvio di questo mondo, «guarda me e guarda lei, non potremmo essere più diverse!».
Chloe si voltò verso di me inarcando le sopracciglia, guardandomi come se fossi pazza «Rae ascolta» prese un respiro profondo «questa storia di Stacey è follia pura. È una bella ragazza? Sì. Potrebbe essere il tipo di Finn? Può darsi, non ne ho la minima idea. Stanno insieme? Assolutamente no!» continuò sbracciandosi. «Finn ti ha detto che ti ama ieri, giusto?».
«Sì» risposi arrossendo.
«E allora di cosa stiamo parlando?» imprecò irritata, «non mi risulta che sia il tipo di persona che dice ti amo ad una ragazza e poi esce con un'altra» constatò decisa, «e poi a parte tutto, perché non gliene parli tu? Guarda, è lì» disse indicando Finn con un dito. In effetti era appoggiato al muro accanto alla porta d'ingresso, non credo ci avesse ancora viste.
«Non so Chloe, non vorrei che se la prendesse. E poi ti ricordo che sì, mi ha detto ti amo, ma mi ha anche lasciata. Anche questo è un po' strano non ti pare?».
«Rae sei un caso senza speranze» sentenziò in fine.
«Già» dissi sbuffando, ancora più infastidita dalla vista di Stacey.
Avevo cominciato a fissarla da lontano, era appena arrivata sfilando insieme alle sue amiche e come sempre si atteggiava a gran diva. Dio, come la odiavo, avrei voluto prenderle quella bella coda bionda fluente e tagliarla di netto con un paio di forbici. Certo che fisicamente parlando non le mancava proprio nulla, non stentavo a credere che Finn potesse esserne stato attratto, anche adesso era circondata da un gruppetto di ragazzi in adorazione. «Chissà cosa si prova a ricevere costantemente quel tipo di attenzione» dissi riflettendo a voce alta.
Non pensavo certo di poter apparire interessante ai suoi occhi tanto da attirare la sua attenzione, e invece a un certo punto a sua volta cominciò a fissarmi intensamente «cosa vorrà?» mi chiesi.
«Rae ci vediamo dopo allora» Chloe improvvisamente interruppe i miei pensieri. Mi stava mollando così? Sorrise facendomi un cenno con la testa rivolta a destra, per poi raggiungere Archie in tutta fretta nella direzione opposta... ma cosa... ?
«Buongiorno» disse Finn ormai a meno di un metro da me appena mi accorsi di lui, «ti va di saltare la prima ora e venire a fare un giro con me?» domandò sorridente.
Anche se avessi voluto, anche se fossi stata nell'imbarazzo più totale, a quel sorriso non avrei mai saputo dire di no. Mi limitai a un cenno di assenso sorridendogli a mia volta, e cominciai a seguirlo.
Ecco cosa stava fissando Stacey poco fa, non ero io, era Finn... Mentre pensavo alla sua faccia nel vederci andare via insieme non potei fare a meno di lasciarmi sfuggire una risatina maliziosa.

Camminando verso il parco Finn ed io non avevamo scambiato nemmeno una parola. Avrei voluto essere arrabbiata o infastidita con lui, ma la verità è che bastava la sua presenza a rendermi serena, insieme a lui non riuscivo a non sentirmi felice, anche se come adesso si trattava semplicemente di camminargli accanto. Avrei voluto chiedergli di Stacey, ma nonostante avessi escluso quasi subito l'idea di una storia tra loro ero preoccupata lo stesso, lei era così... era così... carina e normale, ecco.
Forse se fossi stata una persona migliore e meno egoista avrei dovuto augurargli semplicemente il meglio, ma i miei sentimenti per lui erano ormai andati troppo oltre per essere in grado di farlo. Così mi feci coraggio ed evitai i giri di parole.
«C'è qualcosa tra te e Stacey?» domandai andando dritta al punto.
Finn si fermò di colpo voltandosi verso di me «mi chiedevo quando saresti riuscita a chiedermelo» e mi sorrise, «non c'è niente tra noi».
«E allora perché ieri sera era a casa tua?».
«Suo padre e il mio lavorano insieme, mi aveva portato una cosa per lui. Abbiamo semplicemente scambiato quattro chiacchiere davanti a una tazza di tè» rispose scrollando le spalle.
«Tu le piaci ancora» sussurrai rivolgendo lo sguardo a terra.
«Lo so» ammise «ma io sono innamorato di un'altra» disse cercando il mio sguardo. «Rae quando ti ho detto che ti amo ieri ero serio, non l'ho detto così per dire. Pensi che un paio d'ore dopo mi sarei messo a corteggiare lei?».
Non l'avevo mai pensato, da brava insicura ero entrata nel tunnel del panico in automatico, ma non avevo mai preso davvero in considerazione quella eventualità «non l'ho mai pensato. Mi fido di te, è che vederla lì è stato uno shock per me. Stacey è una stronza Finn» borbottai smettendo di trattenermi, «ha reso la vita impossibile a Chloe, a me, anche ad Archie! Vederla insieme a te mi ha dato fastidio non lo nego».
A quelle parole Finn scoppiò a ridere «non l'avrei mai detto» disse aggrottando la fronte nel tentativo di imitare la mia aria imbronciata, «non mi dici niente che non sapessi già. Se ho smesso di uscirci insieme ai tempi ci sarà stato un motivo, no? Piuttosto...» prese un respiro profondo tornando serio «tu sei rimasta sorpresa da Stacey, ma credimi se ti dico che lo sono stato più io nel vedere te porgermi il tuo diario. Come ti è venuto in mente?».
Arrossii immediatamente, ero così presa da Stacey da aver dimenticato tutto il resto «io... beh ho pensato fosse una buona idea. Sai no? Per provare a raccontarti quello che non riesco a dirti avendoti davanti» dissi imbarazzatissima con un filo di voce.
«Io non me lo merito Rae» rispose lui spiazzandomi.
«Come dici? Che vuol dire?».
«Io non ho mai voluto questo, non voglio conoscere tutti i tuoi segreti» esordì pesando bene le parole, «quello che voglio è fare parte della tua vita, avere la possibilità di starti vicino come posso, essere messo nelle condizioni di capire cosa ti succede. Ma non voglio farlo spiando il tuo diario, non merito di sapere cosa ti passa per la testa guardando dal buco della serratura». Era serio, risoluto, e non aveva staccato un attimo i suoi profondi occhi nocciola dai miei, «se anche me l'avessi lasciato non l'avrei mai letto, questo deve essere chiaro» sentenziò.
«Finn...» avrei voluto dire qualcosa di sensato, ma mi interruppe di nuovo.
«Hai idea di quanto sia frustrante capire che qualcosa non va essendo tenuto sempre all'oscuro di tutto?» domandò con l'aria affranta, «ormai ti conosco Rae, so quando stai bene e quando qualcosa non va. Non saperne niente mi fa impazzire. E devo essere per forza io il problema visto che riesci a confidarti con tutti gli altri. Con Archie prima di tutto, con Chloe, e scommetto che anche Liam ti conosce meglio di me». Era sinceramente dispiaciuto, notai i suoi pugni stretti e mi resi conto di quanto lo avessi realmente ferito. «Non volevo lasciarti, ti amo» disse scrutando il mio sguardo in cerca di una reazione, «ma qualcosa deve cambiare».
Raccolsi un momento i pensieri prima di parlare, non volevo sbagliare stavolta «hai ragione per il diario, non lo meritavi, mi dispiace» ammisi «è vero che spesso ho preferito tenerti all'oscuro dei miei problemi, ma è importante che tu sappia che per me ci sei sempre stato. Sempre Finn, anche se non lo sapevi. Ogni volta che mi sono sentita sola o triste io ho cercato te. E magari non ti ho detto il perché ma tu eri lì, accanto a me». Gli presi le mani e lo guardai dritto negli occhi «con Archie è diverso, lui è un amico, e Liam... beh Liam è come me, parlare con lui è facile, vive le stesse situazioni che vivo io, affronta i miei stessi problemi. Con te avevo paura».
«Non capisco, ma paura di cosa?» domandò esasperato.
«Che tu cambiassi. Con me» ammisi, «Finn quando le persone sanno certe cose il loro atteggiamento cambia. Non volevo che ti preoccupassi per me, ma soprattutto non volevo che i miei disastri ti condizionassero. L'idea che tu potessi sentirti frenato nei tuoi atteggiamenti con me, che potessi dirmi una cosa piuttosto che un'altra per non ferirmi, che non riuscissi mai ad essere veramente te stesso... beh mi faceva impazzire» dissi liberandomi finalmente da un peso che avevo portato con me fino a quel momento. «Io non voglio una spalla su cui appoggiarmi, voglio una persona che si senta libera di dirmi qualsiasi cosa senza avere paura delle conseguenze, e che non mi tratti come un cucciolo cercafamiglia bisognoso di cure. Ti giuro che non lo potrei sopportare, la commiserazione Finn, finirei col credere che stai con me solo per quello» dissi cominciando a sentire gli occhi lucidi.
Finn mi abbracciò forte per un tempo indefinito, poi mi scostò i capelli dal viso e mi sorrise «Rae io non sono preoccupato per te. Quando Archie mi ha raccontato della vostra avventura con Liam era sconvolto dalla serenità e la fermezza con cui avevi gestito quella situazione, ma io no. Da quando ti conosco ti ho vista affrontare le situazioni più difficili riuscendo sempre ad uscirne fuori nella maniera migliore» disse senza distogliere lo sguardo neanche per un momento, «hai i tuoi alti e bassi come tutti, ma hai avuto a che fare con questioni importanti che non hai mai smesso di affrontare. Come potrei preoccuparmi per te? Sei la persona più in gamba che conosca Rae. Voglio soltanto... starti vicino».
Mi prese il viso tra le mani, e le sue labbra finalmente si poggiarono sulle mie. Era facile, era tremendamente facile ed io non l'avevo capito.
Complicandomi la vita cercando di semplificare la sua stavo distruggendo entrambi. Lo vedevo chiaramente solo adesso.
«Ti amo Finn, tantissimo» dissi un attimo dopo «tu lo sai che ti stai mettendo in un bel guaio... vero?» chiesi sibillina.
«Sopravviverò» rispose baciandomi ancora.

Il giorno più bello della mia vita in assoluto. Dopo quel chiarimento tanto cercato e voluto io e Finn eravamo tornati al college insieme, mano nella mano.
Camminando per i corridoi non ci eravamo separati nemmeno per un momento, Archie e Chloe ci avevano ricoperti di sorrisi e occhiatine maliziose, e Stacey... beh lei di occhiatacce ci avrebbe sotterrati probabilmente. Mentirei se dicessi di non averci goduto neanche un po', la verità è che vedere quella vipera rodersi il fegato mi aveva riempita di gioia, «ben ti sta viperaccia» avevo sghignazzato tutto il tempo.
Stavolta non c'erano state crisi di panico, dubbi, paranoie, niente, eravamo entrati e usciti 4 ore dopo completamente incolumi, sempre vicini, abbracciati... innamorati.
Stavolta nessun commento ignorante mi avrebbe rovinato la giornata, non avrei più permesso e nessuno di avere il potere di decidere per me il destino della nostra storia.

Portai i miei amici a casa per conoscere finalmente mia sorella «ragazzi vi avverto» dissi arrivati davanti alla porta «dentro è un po'... strano ecco. Molto molto rosso, state attenti a non rompere nulla» li avvertii.
«Rae ma è un luna park!» disse Chop appena la porta si aprì, «è bellissimo, sembra di essere dentro a un lampone gigante!» gli fece eco Izzye.
Li feci entrare tra un inevitabile scoppiettio generale, mia madre e Karim non erano ancora tornati «mettetevi pure comodi, se volete gonfiare qualche altro palloncino ce ne sono ancora tantissimi. Intanto metto su un tè» dissi dirigendomi in cucina dopo avergli lanciato due bustine di palloncini sgonfi.
Archie mi seguì a ruota, mi aveva accennato qualcosa durante il tragitto, ma ancora non mi aveva detto niente di dettagliato sul suo nuovo ragazzo, sembrava una cosa piuttosto seria «Rae mi sa che mi sono preso una cotta» cinguettò al settimo cielo.
«Davvero? Sei già a questo punto? Ma il primo appuntamento c'è stato?».
Sorrise malizioso «il primo, il secondo, il terzo, direi che ormai siamo ufficialmente una coppia».
«Arch è fantastico!» dissi stritolandolo in un abbraccio «come si chiama?».
«Jamie» rispose prontamente «è alto, spalle larghe, non vedo l'ora di presentartelo» disse al culmine della gioia.
«Te lo meriti... non gli hai fatto una serenata poi... Vero?» chiesi facendogli l'occhiolino ripensando alla nostra prima conversazione sull'argomento.
Mi schioccò un bacio sulla guancia «sei perfida!» ridacchiò.
Fu l'improvvisa risata di Finn ad interrompere la conversazione «allora, questo tè? Ho la gola secca a forza di gonfiare palloncini. Rae nel salotto a breve non ci sarà posto nemmeno per respirare. Togli quegli aggeggi infernali dalle mani di Chop» disse ridendo di gusto.
Venne dalla mia parte e mi baciò dolcemente «andiamo?» chiese indicando il vassoio con le tazze di tè.
Con tutto quel rosso il salotto sembrava davvero preda di un'invasione di lamponi giganti, stavo per cominciare a scoppiarli quando si aprì la porta di casa. Mia madre e Karim comparvero sulla soglia con la mia sorellina infagottata tra le braccia «ciao ragazzi! Vi presento Jasmine» annunciò orgogliosa mia madre tirandola fuori dalla copertina «l'abbiamo chiamata come la mamma di karim, è già un piccolo diavoletto».
«Come qualcuno che conosco» mi sussurò Finn all'orecchio prendendomi per mano.
Ci avvicinammo tutti per guardala bene «congratulazioni signora Bouchtat, è adorabile» disse Chloe incantata.
Era davvero una piccola principessa, serena, con gli occhioni appena spalancati sul mondo e le guanciotte rosa. La invidiai per un momento, perché era ancora una piccola pagina bianca tutta da scrivere, senza errori da cancellare e nessuna cattiveria da mandare giù. Le sarei sempre stata vicina, qualcunque cosa fosse accaduta avrebbe avuto accanto la sua sorellona chiacchierona che l'avrebbe riempita di affetto e di attenzioni.
Poi mi guardai intorno, incrociai lo sguardo dolce e premuroso di Finn, l'allegria dei miei amici, la felicità della mamma, e capii che, in fondo, non avrei potuto fare altro che augurarle la fortuna che avevo avuto io.

Eccoci arrivati alla fine della storia.
Avrei voluto inserire qualcosa in più su kester, ma poi mi sono resa conto che sarebbe stato fuoriluogo, ho improntato la storia verso il ritorno alla normalità, ho trovato più veritiero descrivere Rae nell'ottica della sua vita da adolescente piuttosto che alle prese con colloqui psicologici o altro.
Mi auguro che la storia vi sia piaciuta, avevo una gran voglia di passare ancora un po' di tempo con i personaggi della serie che più ho adorato e dare un lieto fine più corposo alla storia tra Rae e Finn.
Per me è stata la prima fanfiction in assoluto e mi sono divertita moltissimo a scriverla, mi scuso per i vari errorini che sicuramente dall'inizio ci sono stati. Prima o poi mi prenderò la briga di rileggere tutto da capo e correggere come si deve.
Ringrazio chi è arrivato fin qui e chi ha avuto la pazienza di commentare e lasciarmi qualche dritta, ho apprezzato moltissimo.
Alla prossima :)
   
 
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