C'era una volta una ragazza
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CAPITOLO 1
Le origini di Roma…l’organizzazione
della città…la riforma dei Gracchi…che scatole la storia!
Se la maggior parte
dei miei compagni d classe fosse qui sicuramente si chiederebbe perché in una
così bella giornata d’estate trascorro tutta la mattina a ripassare storia.
Semplicemente perché la
Roncato alla fine della prima ci aveva detto di ridare una guardatina al
programma poichè ci avrebbe
fatto qualche domanda come prova d’ingresso, ma soprattutto perché ci tengo a
iniziare bene l’anno scolastico con lei.
Ormai siamo quasi agli sgoccioli e
mancano solo quattro giorni all’inizio della scuola non sappiamo ancora l’orario
né i professori…cavolo sono curiosa di sapere se avremo la Ronacto solo a
Storia o anche a Italiano o Latino.
Mi squilla il cell.Guardo il display,
anche se in realtà so già chi è. Apro il motopink e
rispondo:
-Pronto, Ilary!?!-
-Sister, oddio,
è successa una cosa orribile!-
-Che è successo?-
-So che professori
avremo…e…-
-E cosa???????-
So già quello che sta per dirmi, ma spero non
sia così.
-Non avremo la Roncato.-
Silenzio. Quelle quattro parole mi
rimbombano nel cervello. Fisso con una faccia tra lo sconvolto e l’inespressivo
un punto qualsiasi del pavimento; non è importante che punto…niente in questo
momento è importante…perché non avremo la Roncato…Mi scende una lacrima, fredda,
sola, sconvolta. Ilary richiama la mia
attenzione.
-Hal, ci sei?-
-Sì, scusa…sono
sconvolta.-
-Lo sono anche io. Stai piangendo?-
-Sì! Ti va di venire a
casa mia oggi così parliamo un po’?-
-Certo che mi va, anche perché da me c’è
mio babbo e se m vede piangere…-
-Ok, allora vieni verso le 3.00-
-Va
bene…baci-
Riattacco. Forse non ho preso ancora
bene la situazione...niente più schemini…niente più caffè…niente più
chiacchierate alla fine dell’ora…semplicemente…niente più Ronacto! Era l'unica
professoressa che mi capiva veramente…Non è possibile tutto ciò!Con lei era
diverso studiare, perchè era un piacere...
Ormai è ora di pranzo…ho trascorso
tutta la mattina a immaginarmi la seconda liceo senza di lei: vuota e
insignificante…
Ormai non serve più a niente ripassare storia, ormai non mi
interessa più iniziare bene l’anno in questa materia. La Roncato è l’unica
professoressa un po’ diversa, su cui uno può veramente contare e di cui uno si
può fidare. Lei ci considerava adolescenti prima di tutto e in qualche modo
si è presa cura di noi per un anno
intero.
-Hally, vieni a
mangiare!-
-Arrivo!-
Mia nonna mi chiama…ma come faccio a
mangiare; ho lo stomaco chiuso, ma devo cercare di non dare a vedere alla mia
famiglia la mia disperazione. Loro non sanno niente della Roncato e del fatto
che mi ci sono affezionata molto. Entro in soggiorno con un sorrisetto forzato
stampato in faccia. Sono tutti già a tavola. Mi siedo pure io, ma ogni cosa mi
ricorda lei…
Mia mamma mi fa una domanda per la quale l’avrei
uccisa.
-Novità sui
professori?-
Sento una fitta al cuore, allo
stomaco, a tutto. Ripenso a tutti i momenti trascorsi insieme… quanto mi manca!
Ma mi limito semplicemente a rispondere.
-Mi ha chiamata Ilary e mi ha
detto che…-
Mi fa male anche a
dirlo…
-Che cosa?-
-Che non avremo la
Ronacto.-
-Ah…peccato…ma per gli altri tutto uguale all’anno
scorso?
-Non lo so! Lei sapeva solo della Ronacto perché gliel’ha detto
Roberto, ma nient’altro.-
Chiusa conversazione. Peccato?!? Solo
un semplice insignificante “peccato”?!?E poi come diavolo fa a chiedermi degli
altri prof dopo averle dato la notizia più sconvolgente del
secolo!?!
Trattengo a stente le lacrime fino a quando dopo la terza volta mi
alzo di scatto e scappo in camera con la scusa che mi è finito un moscerino in
un occhio. Non vedo l’ora che arrivi la mia Sorellina almeno con lei posso
piangere liberamente.
Prendo la borsa della Guess e me la metto a tracolla e
con un fazzoletto bianco mi asciugo due spesse lacrime che mi solcano le
guance…tiro su con il naso, faccio un respiro profondo e mi dirigo verso la sala
da pranzo.
-Io vado a casa. Ci vediamo
stasera.-
-Come mai vai già via?-
Oggi mia mamma è troppo curiosa per i
miei gusti...vorrei tanto dirle: ma che te ne frega del perché? Vado via e
basta! Ma ovviamente non lo faccio…
-Viene Ilary a studiare…vogliamo
ripassare un po’ di teoria di latino e di inglese-
-Va bene. Mi raccomando
studiate! Ma chi la porta?-
-Sua mamma; è per questo che viene così presto.
Vabè io vado!-
-Ok. Ciao!-
E anche questa è andata. Non è
assolutamente vero che la porta sua mamma perché infatti la devo andare a
prendere io in motorino…
Mi infilo il casco con la scritta “Hally” sul dietro
e indosso i mega occhiali quadrati firmati D&G tanto di moda in questo
periodo. Salgo sul motorino, do gas e…via…vado via veloce come non ho mai
fatto con le lacrime che mi
inondano la faccia…non riesco a vedere praticamente niente e so che in quel
momento sono un pericolo sia per me che per gli altri, ma non mi fermo e
continuo quella folle corsa. Finalmente arrivo a casa di Ilaria. Scendo dal
motorino e lo posiziono sul cavalletto. Suono il campanello…mentre aspetto che
mi apra noto che i suoi genitori sono già andati via…meno male!
Finalmente mi
apre e mi accorgo che pure lei, come me, ha gli occhi gonfi e lucidi e le
guancia rosse…ci guardiamo per qualche secondo, immobili, senza dire una parola;
poi ci avviciniamo, ci abbracciamo e iniziamo a piangere a dirotto.
Cerchiamo
di ricomporci; Ilary chiude la porta di casa. Salgo in sella e le porgo il
padellino che mette subito insieme agli occhiali Ray Ban a goccia che a me
piacciono tanto.
Partiamo veloci, senza nemmeno guardare se qualcuno ci ha
viste, troppo sconvolte per pensare al mondo che ci circonda perché in quel
momento è come se tutto il mondo ci
fosse crollato addosso!
Arriviamo a casa mia. Parcheggio il motorino e
saliamo velocemente.
-Hal…ho scritto una lettera per la
Roncato.-
La guardo con aria
sconvolta…
-Una lettera!?! Le hai spedito una
lettera?!?-
-No, no, l’ho scritta per sfogarmi…ti va di leggerla?-
-Certo
sorellina!-
Mi porge un foglio bianco a quadretti
tutto cancellato e sbanchettato. Inizio a leggere e più vado avanti più mi viene
da piangere…alla fine alzo lo sguardo e…
-E’ bellissima, davvero!-
-…che ne
dici se gliela spediamo davvero?-
-Dico che tu sei pazza!-
-Perché? Le
farà piacere!-
-Bè, in effetti lei non è più la nostra prof e in fin dei
conti mica parliamo male di
lei!...............................................................Ok ,
facciamolo!-
-Sìììì!-
Prendiamo carta e penna e ricopiamo
in bella calligrafia la lettera scritta
precedentemente.
Cara prof,
abbiamo saputo da poco che il
prossimo anno non sarà con noi e questo ci ha fatto rimanere davvero male. Ci
aspettavamo che ci portasse(!!magari!!) fino in quinta perchè avevamo scritto
una lettera al preside, ma lui non ha accettato la nostra proposta.
Ok siamo
state solo un anno insieme ma per noi era diventata più di una semplice prof..
era diventata una persona “amica”, con cui potersi confidare o parlare
liberamente..era diventata la nostra The Best..e lo sarà ancora.
Forse per
lei il problema non si pone dato che con il gran numero di studenti che cambia
ogni anno saremo solo due studentesse come tante altre..ma lei per noi è molto
di più.
E' vero potremo vederci ogni giorno a scuola ma non sarà più la
stessa cosa perchè non la vedremo più in classe, non sarà lei a spiegarci storia
e latino, a farci piccoli schemi, non sarà lei a portarci in gita, non saremo
noi a portarle un caffè macchiato senza zucchero.
Una cosa che non faremo mai
se la vedremo a scuola è abbassare lo sguardo..glielo giuriamo!!
Ma a questo
punto anche lei deve faci una promessa..se andremo in gita porti noi insieme ad
una sua classe!!Sappiamo che è ancora presto per parlare di gite ma..almeno in
quel caso potremo stare un po' insieme, sparlare un po' dei prof.(con rispetto
parlando!!), raccontarci le nostre "disavventure amorose" e lei come sempre
saprà darci la risposta giusta.
Non la dimenticheremo MAI..è
speciale..e unica..
..GRAZIE DI
ESISTERE..
Ilary e Hally
Ok scritta…ci guardiamo per un
momento come per dirci “Lo stiamo veramente facendo?!?” e la risposta è
semplice: sì! La mettiamo delicatamente in una busta bianca e sopra di essa
scriviamo al computer l’indirizzo che, conoscendo suo marito, abbiamo guardato
sull’elenco telefonico.
Rigiriamo per un attimo la busta fra
le mani per vedere se è tutto a
posto…perfetta!
-Dai Hally, ora la devi andare a
imbucare…hai circa quaranta minuti per andare e tornare…-
-Ila ma non puoi
venire pure te? Ma gliela mettiamo direttamente nella cassetta della
posta?
-Sì certo. Io non posso venire perché se tua mamma chiama a casa e non
ci trova nessuno si insospettisce…ma ci devi andare per forza tu perché io non
ho il patentino!-
-Ok, sono pronta.-
Afferro velocemente la lettera con lo
sguardo stile Misson impossible. Salgo sul motorino e parto a tutta
velocità
Supero il liceo…la funicolare…le Panteraie…ci sono
quasi…eccola!
Giro in una contrada sulla mia destra…vedo una donna che sta
scendendo a piedi proprio verso di me…ha i capelli corti e marroni…pantaloni
bianchi…t-shirt marrone…giacchetto marrone…assomiglia molto alla Romano…è sempre
più vicina e metto a fuoco che… è proprio lei…cazzo!
Sterzo bruscamente e
imbuco la prima contrada sulla mia sinistra sperando di non essere stata vista,
e soltanto da ultimo scopro che è una strada senza sfondo.
Decido di
proseguire a piedi. Parcheggio il motorino, apro il sottosella, afferro la busta
e inizio a correre. Sono le 18.40. E’ tardissimo! Continuo a correre e
finalmente raggiungo la mia meta. Mi dirigo verso il cancello d’ingresso e con
grande stupore scopro che le cassette delle poste sono all’interno e che quindi
avrei bisogno della chiave, che naturalmente non ho…sono nel panico più totale.
Torno a casa delusa e afflitta per non aver imbucato la lettera. Non appena
apro la porta Ilaria mi corre incontro
eccitata.
-Allora? Com’è andata?-
-E’ sorto
un problema…non l’ho imbucata-
-Che problema?-
-L’ho vista! -
-L’hai
vista? E lei?-
-Non credo che mi abbia riconosciuta visto che è cieca come
una talpa…comunque non l’ho imbucata perché le cassette delle poste sono dentro,
non fuori!-
- E ora come facciamo?-
-L’unico modo è spedirgliela
veramente.-
-Ma dobbiamo scriverci anche il mittente!-
-Non è
obbligatorio, se vuoi lo faccio io.-
-Ok. Allora quando la
spedisci?-
-Domani mattina!-
Adesso sono convinta di farlo. Chissà
che faccia farà quando la leggerà? E chissà se ci dirà qualcosa? Sono così
nervosa…Cavolo domani inizia la scuola e non vedo l’ora di poterla
rivedere…
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