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Autore: mArtinz    31/07/2008    1 recensioni
Hally, un po' sfigata, sensibile, in una città troppo attenta a ciò che indossi, piuttosto che a quello che pensi. Insificante, fino a quando anche lei non trova la propria strada...
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta una ragazza

C'era una volta una ragazza

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                                                              CAPITOLO 1

 

Le origini di Roma…l’organizzazione della città…la riforma dei Gracchi…che scatole la storia!
Se la maggior parte dei miei compagni d classe fosse qui sicuramente si chiederebbe perché in una così bella giornata d’estate trascorro tutta la mattina a ripassare storia. Semplicemente perché  la Roncato alla fine della prima ci aveva detto di ridare una guardatina al programma poichè  ci avrebbe fatto qualche domanda come prova d’ingresso, ma soprattutto perché ci tengo a iniziare bene l’anno scolastico con lei.

Ormai siamo quasi agli sgoccioli e mancano solo quattro giorni all’inizio della scuola non sappiamo ancora l’orario né i professori…cavolo sono curiosa di sapere se avremo la Ronacto solo a Storia o anche a Italiano o Latino.
Mi squilla il cell.Guardo il display, anche se in realtà so già chi è. Apro il motopink e rispondo:

-Pronto, Ilary!?!-
-Sister, oddio, è successa una cosa orribile!-
-Che è successo?-
-So che professori avremo…e…-
-E cosa???????-
So già quello che sta per dirmi, ma spero non sia così.
-Non avremo la Roncato.-
Silenzio. Quelle quattro parole mi rimbombano nel cervello. Fisso con una faccia tra lo sconvolto e l’inespressivo un punto qualsiasi del pavimento; non è importante che punto…niente in questo momento è importante…perché non avremo la Roncato…Mi scende una lacrima, fredda, sola, sconvolta. Ilary richiama la mia attenzione.

-Hal, ci sei?-
-Sì, scusa…sono sconvolta.-
-Lo sono anche io. Stai piangendo?-
-Sì! Ti va di venire a casa mia oggi così parliamo un po’?-
-Certo che mi va, anche perché da me c’è mio babbo e se m vede piangere…-
-Ok, allora vieni verso le 3.00-
-Va bene…baci-

Riattacco. Forse non ho preso ancora bene la situazione...niente più schemini…niente più caffè…niente più chiacchierate alla fine dell’ora…semplicemente…niente più Ronacto! Era l'unica professoressa che mi capiva veramente…Non è possibile tutto ciò!Con lei era diverso studiare, perchè era un piacere...
Ormai è ora di pranzo…ho trascorso tutta la mattina a immaginarmi la seconda liceo senza di lei: vuota e insignificante…
Ormai non serve più a niente ripassare storia, ormai non mi interessa più iniziare bene l’anno in questa materia. La Roncato è l’unica professoressa un po’ diversa, su cui uno può veramente contare e di cui uno si può fidare. Lei ci considerava adolescenti prima di tutto e in qualche modo si è presa cura di noi per un anno intero.

-Hally, vieni a mangiare!-
-Arrivo!-

Mia nonna mi chiama…ma come faccio a mangiare; ho lo stomaco chiuso, ma devo cercare di non dare a vedere alla mia famiglia la mia disperazione. Loro non sanno niente della Roncato e del fatto che mi ci sono affezionata molto. Entro in soggiorno con un sorrisetto forzato stampato in faccia. Sono tutti già a tavola. Mi siedo pure io, ma ogni cosa mi ricorda lei…
Mia mamma mi fa una domanda per la quale l’avrei uccisa.


-Novità sui professori?-

Sento una fitta al cuore, allo stomaco, a tutto. Ripenso a tutti i momenti trascorsi insieme… quanto mi manca! Ma mi limito semplicemente a rispondere.

-Mi ha chiamata Ilary e mi ha detto che…-

Mi fa male anche a dirlo…

-Che cosa?-
-Che non avremo la Ronacto.-
-Ah…peccato…ma per gli altri tutto uguale all’anno scorso?
-Non lo so! Lei sapeva solo della Ronacto perché gliel’ha detto Roberto, ma nient’altro.-

Chiusa conversazione. Peccato?!? Solo un semplice insignificante “peccato”?!?E poi come diavolo fa a chiedermi degli altri prof dopo averle dato la notizia più sconvolgente del secolo!?!
Trattengo a stente le lacrime fino a quando dopo la terza volta mi alzo di scatto e scappo in camera con la scusa che mi è finito un moscerino in un occhio. Non vedo l’ora che arrivi la mia Sorellina almeno con lei posso piangere liberamente.
Prendo la borsa della Guess e me la metto a tracolla e con un fazzoletto bianco mi asciugo due spesse lacrime che mi solcano le guance…tiro su con il naso, faccio un respiro profondo e mi dirigo verso la sala da pranzo.

-Io vado a casa. Ci vediamo stasera.-
-Come mai vai già via?-

Oggi mia mamma è troppo curiosa per i miei gusti...vorrei tanto dirle: ma che te ne frega del perché? Vado via e basta! Ma ovviamente non lo faccio…

-Viene Ilary a studiare…vogliamo ripassare un po’ di teoria di latino e di inglese-
-Va bene. Mi raccomando studiate! Ma chi la porta?-
-Sua mamma; è per questo che viene così presto. Vabè io vado!-
-Ok. Ciao!-

E anche questa è andata. Non è assolutamente vero che la porta sua mamma perché infatti la devo andare a prendere io in motorino…
Mi infilo il casco con la scritta “Hally” sul dietro e indosso i mega occhiali quadrati firmati D&G tanto di moda in questo periodo. Salgo sul motorino, do gas e…via…vado via veloce come non ho mai fatto  con le lacrime che mi inondano la faccia…non riesco a vedere praticamente niente e so che in quel momento sono un pericolo sia per me che per gli altri, ma non mi fermo e
continuo quella folle corsa. Finalmente arrivo a casa di Ilaria. Scendo dal motorino e lo posiziono sul cavalletto. Suono il campanello…mentre aspetto che mi apra noto che i suoi genitori sono già andati via…meno male!
Finalmente mi apre e mi accorgo che pure lei, come me, ha gli occhi gonfi e lucidi e le guancia rosse…ci guardiamo per qualche secondo, immobili, senza dire una parola; poi ci avviciniamo, ci abbracciamo e iniziamo a piangere a dirotto.
Cerchiamo di ricomporci; Ilary chiude la porta di casa. Salgo in sella e le porgo il padellino che mette subito insieme agli occhiali Ray Ban a goccia che a me piacciono tanto.
Partiamo veloci, senza nemmeno guardare se qualcuno ci ha viste, troppo sconvolte per pensare al mondo che ci circonda perché in quel momento è come se  tutto il mondo ci fosse crollato addosso!
Arriviamo a casa mia. Parcheggio il motorino e saliamo velocemente.

-Hal…ho scritto una lettera per la Roncato.-

La guardo con aria sconvolta…

-Una lettera!?! Le hai spedito una lettera?!?-
-No, no, l’ho scritta per sfogarmi…ti va di leggerla?-
-Certo sorellina!-

Mi porge un foglio bianco a quadretti tutto cancellato e sbanchettato. Inizio a leggere e più vado avanti più mi viene da piangere…alla fine alzo lo sguardo e…

-E’ bellissima, davvero!-
-…che ne dici se gliela spediamo davvero?-
-Dico che tu sei pazza!-
-Perché? Le farà piacere!-
-Bè, in effetti lei non è più la nostra prof e in fin dei conti mica parliamo male di lei!...............................................................Ok , facciamolo!-
-Sìììì!-

Prendiamo carta e penna e ricopiamo in bella calligrafia la lettera scritta precedentemente.

 

  Cara prof,

abbiamo saputo da poco che il prossimo anno non sarà con noi e questo ci ha fatto rimanere davvero male. Ci aspettavamo che ci portasse(!!magari!!) fino in quinta perchè avevamo scritto una lettera al preside, ma lui non ha accettato la nostra proposta.
Ok siamo state solo un anno insieme ma per noi era diventata più di una semplice prof.. era diventata una persona “amica”, con cui potersi confidare o parlare liberamente..era diventata la nostra The Best..e lo sarà ancora.
Forse per lei il problema non si pone dato che con il gran numero di studenti che cambia ogni anno saremo solo due studentesse come tante altre..ma lei per noi è molto di più.
E' vero potremo vederci ogni giorno a scuola ma non sarà più la stessa cosa perchè non la vedremo più in classe, non sarà lei a spiegarci storia e latino, a farci piccoli schemi, non sarà lei a portarci in gita, non saremo noi a portarle un caffè macchiato senza zucchero.
Una cosa che non faremo mai se la vedremo a scuola è abbassare lo sguardo..glielo giuriamo!!
Ma a questo punto anche lei deve faci una promessa..se andremo in gita porti noi insieme ad una sua classe!!Sappiamo che è ancora presto per parlare di gite ma..almeno in quel caso potremo stare un po' insieme, sparlare un po' dei prof.(con rispetto parlando!!), raccontarci le nostre "disavventure amorose" e lei come sempre saprà darci la risposta giusta.

 

Non la dimenticheremo MAI..è speciale..e unica..

 

..GRAZIE DI ESISTERE..

 

                                       Ilary e Hally

 

Ok scritta…ci guardiamo per un momento come per dirci “Lo stiamo veramente facendo?!?” e la risposta è semplice: sì! La mettiamo delicatamente in una busta bianca e sopra di essa scriviamo al computer l’indirizzo che, conoscendo suo marito, abbiamo guardato sull’elenco telefonico.

Rigiriamo per un attimo la busta fra le mani per vedere se è tutto a posto…perfetta!

-Dai Hally, ora la devi andare a imbucare…hai circa quaranta minuti per andare e tornare…-
-Ila ma non puoi venire pure te? Ma gliela mettiamo direttamente nella cassetta della posta?
-Sì certo. Io non posso venire perché se tua mamma chiama a casa e non ci trova nessuno si insospettisce…ma ci devi andare per forza tu perché io non ho il patentino!-
-Ok, sono pronta.-

Afferro velocemente la lettera con lo sguardo stile Misson impossible. Salgo sul motorino e parto a tutta velocità
Supero il liceo…la funicolare…le Panteraie…ci sono quasi…eccola!
Giro in una contrada sulla mia destra…vedo una donna che sta scendendo a piedi proprio verso di me…ha i capelli corti e marroni…pantaloni bianchi…t-shirt marrone…giacchetto marrone…assomiglia molto alla Romano…è sempre più vicina e metto a fuoco che… è proprio lei…cazzo!
Sterzo bruscamente e imbuco la prima contrada sulla mia sinistra sperando di non essere stata vista, e soltanto da ultimo scopro che è una strada senza sfondo.
Decido di proseguire a piedi. Parcheggio il motorino, apro il sottosella, afferro la busta e inizio a correre. Sono le 18.40. E’ tardissimo! Continuo a correre e finalmente raggiungo la mia meta. Mi dirigo verso il cancello d’ingresso e con grande stupore scopro che le cassette delle poste sono all’interno e che quindi avrei bisogno della chiave, che naturalmente non ho…sono nel panico più totale.
Torno a casa delusa e afflitta per non aver imbucato la lettera. Non appena apro la porta Ilaria mi corre incontro eccitata.

-Allora? Com’è andata?-
-E’ sorto un problema…non l’ho imbucata-
-Che problema?-
-L’ho vista! -
-L’hai vista? E lei?-
-Non credo che mi abbia riconosciuta visto che è cieca come una talpa…comunque non l’ho imbucata perché le cassette delle poste sono dentro, non fuori!-
- E ora come facciamo?-
-L’unico modo è spedirgliela veramente.-
-Ma dobbiamo scriverci anche il mittente!-
-Non è obbligatorio, se vuoi lo faccio io.-
-Ok. Allora quando la spedisci?-
-Domani mattina!-

Adesso sono convinta di farlo. Chissà che faccia farà quando la leggerà? E chissà se ci dirà qualcosa? Sono così nervosa…Cavolo domani inizia la scuola e non vedo l’ora di poterla rivedere…

    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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