-IL BACIO DELLA MORTE-

“Il vero amore deve sempre fare male.

Deve essere doloroso amare qualcuno,

doloroso lasciare qualcuno.

Solo allora si ama sinceramente.”

Due mondi.

Il nostro e quello degli angeli.

Quando una persona muore, la sua anima passa dal nostro al mondo degli angeli, e il contrario. Il numero di anime nei due mondi deve sempre rimanere tale e costante.

Come una bilancia.

Le anime pure hanno la possibilità di trasmutare in angeli e dedicare la loro esistenza all'umano scelto, accompagnandolo e sostenendolo lungo il corso della sua vita terrena.

Quando la persona scelta giunge al termine della sua vita, l'anima dell'angelo abbandona la sua forma spirituale e le sue memorie, risorgendo in un piccolo neonato.

Un'unica regola vigila incontrastata nel mondo degli angeli. Quando l'umano muore, l'angelo non può assolutamente interferire in alcun modo.

Meneldor (menel:cielo, dor:padrone) è il Re degli angeli, al suo cospetto appaiono le anime pure per divenire angeli. É il Signore del cielo e fa rispettare l'unica e solenne regola.

Hirluin (hir:signore, luin:azzurro), però, viola questa regola. Si era affezionato troppo a Melime, una donna graziosa e amabile, e salvandole la vita da una morte tragica, le si aggiungono altri anni di vita prima dello scadere del tempo.

Hirluin viene bandito per sempre dal mondo degli angeli e Melime vive altri vent'anni, morendo dando alla luce il figlio, Erel (er:unico, el:stella).

Violata la regola, gli anni di vita donati a Melime però, vengono sottratti a un anima innocente, prima della sua ora. Fu così che Ainwen (ainu:angelo, gwend:fanciulla) muore a soli 16 anni. Questo poiché i due mondi dipendono l'uno dall'altro, le anime che passano attraverso essi devono essere costanti, sennò porterebbe a una rovina dell'equilibro e alla morte di varie vite innocenti, ergo se un anima non si presenta, viene sostituita da un altra.

Ed è così che l'anima di Ainwen viene portata al cospetto di Meneldor, lui le offre di diventare un angelo e per ironia della sorte, le viene affidato Erel, il figlio della donna che le aveva sotratto anni di vita, una nascita che non era scritta, un bambino che non sarebbe dovuto nascere.

L'anima del ragazzo però è unica nel suo genere, poiché riceve abilità dalle conseguenti azioni della madre morta, riesce inaspettatamente a vedere gli angeli, li vede volare sopra alle persone e aiutarle.

Viene evitato e odiato dai suoi coetanei perché creduto folle, ma non si scoraggia.

Quando scopre di essere affidato a un angelo lui stesso, riesce per la prima volta a interagire con esso. Tra di loro si crea inevitabilmente un legame indissolubile, un calore che sapeva di famiglia, di amicizia e di vita.

Lei diventa il suo punto di riferimento, e i loro sentimenti crescono insieme.

Ainwen sente per la prima volta da quando era un effimero spirito di vivere realmente.

Il ragazzo e il piccolo angelo si innamorano perdutamente.

La fine di Erel era ancora molto lontana, ma non sopportando di vedere la sua amata non poter interagire con il mondo esterno, non poter crescere o cambiare, sacrifica a sua insaputa tutti i restanti anni di vita e li dona a lei, salutandola con un bacio mentre lacrime silenziose gli solcavano le guance, nascendo dagli occhi, vivendo sul viso, e morendo sul petto.

Lei ritorna in vita, ma senza nessun ricordo della sua vita da angelo, sentendo solo un dolce calore sulle labbra e un forte dolore al cuore.

Intanto Meneldor commosso dall'accaduto, fa diventare Erel l'angelo di Ainwen, per proteggerla anche nella morte.

Lei non poteva vedere o sentire l'angelo, e tanto meno sapere dell'esistenza di un altro mondo.

Così vive la sua vita ignara, mentre Erel la protegge e le dona calore con il suo amore.

Quando arriva la sua ora, Meneldor le ridona la memoria per un giorno, il suo ultimo giorno, dopo le implorazioni di Erel, per dirle addio.

Ma, nonostante la memoria, era impossibile per Ainwen interagire con il suo amato angelo.

Così lei pianse con il cuore in mano, sapendo che Erel era accanto a lei, ma non era tangibile per lei.

Morì tra le sue lacrime d'amore, ed Erel, nel momento in cui la sua anima si stava separando dal corpo, le diede un dolce bacio a fior di labbra.

E la ragazza si ritrovò nuovamente al cospetto di Meneldor.

E l'anima di Erel, nel corpo di un neonato, senza ricordi.

Iniziò un doloroso circolo vizioso dove queste anime destinate ad amarsi in eterno si ritrovano e si separano continuamente.

Perdendo ogni volta il ricordo dell'amore passato.

Vivendolo nuovo.

E sempre più vivido.

Infine il Signore del cielo si arrese al pensiero che il loro amore sarebbe durato in eterno, sancito come una dolce promessa dal retrogusto amaro, con un bacio che decretava la loro morte e la loro rinascita.

E da allora, in tutto il mondo degli angeli,

Nacque la leggenda del...

Bacio Della Morte.

-the end-

Salve a tutti i magnanimi lettori che sono riusciti ad arrivare fino a questo punto!

Ne sono onorata. :)

Questa è la mia prima volta su Efp, e volevo cominciare con una One Shot per vedere come andava. Accetto commenti e critiche di ogni tipo! Costruttive e non.

Mi piacerebbe sentire il parere di qualcuno. Se la storia piacerà potrei anche pensare di trasformarla in più capitoli e non solo questo riassuntino striminzito.

Per favore siate buoni con me. Alla prossima. :3