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Autore: crimsontriforce    01/08/2008    1 recensioni
Lo sanno anche i sassi: la prima regola qui è ascolta attentamente. Proprio da te, Yeesha, non me lo sarei mai aspettato. (post-Reve, no spoiler)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Atrus, Yeesha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '3. Storia antica ma non troppo'
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Primo Weekly Challenge di True Colors: “Figuraccia”. Saavedro per stavolta l'ha scampata... stavolta. A spanne, un paio d'anni dopo Revelation con una spruzzata di citazioni a Exile (tipo, il titolo). Nessuno spoiler per la storia di qualsivoglia episodio, ma chi non sapesse chi è Yeesha potrebbe volersene tenere alla larga.


Disclaimer: Gli avvenimenti narrati sono frutto di fantasia. Non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere delle persone descritte né offenderle in alcun modo. Se possibile, anzi, il tutto è da intendersi come tributo di affettuosa stima.






I sistemi bilanciati...





“Yeesha”, iniziò Atrus.

La ragazzina abbassò la testa, sconfortata. Il tono di suo padre non era aggressivo ed era certa che, qualunque rimprovero fosse seguito, non fosse sua intenzione avvilirla, anzi, avrebbe fatto del suo meglio per sostenerla, con un sorriso e la voce calma che lo caratterizzava. Era però altrettanto certa che sarebbe seguito un rimprovero, chiaro e manifesto. Proprio grazie alla vicinanza con suo padre, all'affetto schietto che li legava, Yeesha sapeva riconoscere in lui il disappunto, per quanto l'altro stesse tentando di dissimularlo con tutte le sue forze.
In sintesi, l'aveva deluso ancora e non poteva perdonarselo – soprattutto perché non sapeva in cosa avesse sbagliato, per una volta. Tentare di Collegarsi nel bel mezzo dell'esplosione di una nova era un conto, ma la sua nuova Era era stabile, forse la prima realmente stabile che avesse mai scritto. Ed era varia. Piccolina, com'era da aspettarsi dai suoi primi, goffi tentativi con l'Arte, ma varia: aveva precipitazioni e venti e un bel lago e una flora! Molto primitiva, in verità, nulla più di qualche licheno rachitico, ma pur sempre una flora. Aveva creato le condizioni per la vita e...

“Yeesha”, ripeté Atrus, strappandola alle sue riflessioni. “Avevo detto 'bilancia l'equazione', non 'bolle di sapone'.”
Bolle di sapone che, a onor del vero, davano al luogo un certo carattere. L'universo non era certo parco di laghi variopinti né di isolette rocciose che li contenessero, ma vedere il tutto attraverso interi banchi di bolle che si sollevavano dall'acqua e, spinti dal vento, si disperdevano aggraziati nell'atmosfera, era... inusuale. Ed esteticamente gradevole. Ma scrivere Ere era una faccenda di logica e buon senso, non pensata per appagare l'occhio.

Yeesha diventò più rossa del suo vestito buono e si Collegò a Tomahna senza una parola.

Atrus, invece, si soffermò a lungo sul promontorio, inseguendo bolle di sapone con lo sguardo e un'idea improvvisa col pensiero. Non ebbe mai modo di avere conferma con un'adeguata strumentazione (scoprì al ritorno che la sua orgogliosa figlia aveva nascosto il Libro Descrittivo che l'aveva così umiliata e non gliene rivelò mai la combinazione) ma, anche a occhio, qualche deduzione gli sembrò ragionevolmente sensata. La ricchezza dell'acqua... il modo in cui i licheni sembravano crescere solo sottovento... il filtro che l'iridescenza dell'atmosfera creava contro i raggi impietosi di un sole vicino... l'intero ecosistema poteva benissimo girare perfettamente intorno a quelle benedette bolle di sapone. Con forze dinamiche, tre tipi diversi d'energia e co-dipendenza naturale, nondimeno. Si trovò a chiedersi se, un giorno, sarebbe sorta una civiltà su quell'Era eterea, una cultura che avrebbe tratto vita e meraviglia da quello che in altri tempi e altri luoghi era un semplice passatempo per bambini. Che tutta la sua scienza e la sua esperienza non erano riuscite a vedere diversamente da un passatempo per bambini.

Si chiese quale angolo del Creato potesse nascondere un tale splendore e, per l'Arte e i maestri Scrittori del passato e per l'arroganza che aveva portato alla loro caduta, si vergognò di avere aperto bocca.





***

Ho come l'impressione che ci sia lo zampino di Catherine dietro all'intera faccenda. ù_ù

@ Relto, what Relto?: Immagino che intendesse 'la prima Era scritta da lei su progetto proprio' o qualcosa del genere. Avrà fatto delle prove prima, degli esercizi di sorta, no?
   
 
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