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Autore: Seaweed_Sunshine2713    23/05/2014    2 recensioni
La vita dopo la Guerra con i Titani sembra procedere tranquilla e monotona... Ma per Gaya e Lena, amiche per la pelle, la vita è diventata tutt'altro che noiosa! Una dea in cerca di vendetta minaccia il Campo, cosa faranno i nostri semidei?
Tra mostri, allenamenti, combattimenti, dei, imprese e (perchè no) nuovi amori si troveranno catapultate in un mondo nuovo e pericoloso in cui dovranno imparare a vivere: Benvente al Campo Mezzosague!
Ciao ragazzi, questa è la prima fan fiction che scrivo (anche se un paio di capitoli li ha scritti una mia amica, ma segnalerò)! Spero vi piaccia e che non vi annoi: quando ho cominciato a scriverla non avevo ancora letto la saga di Eroi dell'Olimpo quindi non ne terrò conto. Buona lettura!
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Percy stava nuotando nella piscina del centro sportivo del quartiere quando vide due ragazze più piccole di lui che si avviavano verso i blocchi di partenza. Erano gli unici nuotatori, e il ragazzo rimase sorpreso quando vide una delle due tuffarsi e nuotare in un perfetto e veloce stile libero, mentre l'altra avanzava lenta e costante in un rilassato dorso.
Inconsciamente aumentò la sua velocità, pensando di chiedere alla ragazza più veloce come si fosse allenata per raggiungere quei risultati: era così distratto che non si accorse della Furia finché non sfondò la parete a vetri della piscina, avventandosi verso il lato opposto dell'edificio.
Si immerse e la mano corse alla tasca impermeabile del bermuda, afferrando Vortice, poi con una spinta di gambe riemerse appena in tempo per vedere la creatura lanciarsi verso le due ragazze.
"Ma che diamine..." Percy era confuso, essendo figlio di Poseidone era abituato a essere al primo posto nel menù dei mostri. Sicuramente le due ragazze erano entrambe mezzosangue non identificate, perciò si sentì in dovere di proteggerle; capite la sua incredulità quando la ragazza del dorso tirò fuori dalla tasca dell'accappatoio una lancia retrattile, e quella dello stile balzare a un'altezza di due metri atterrando sulle ali della Furia, per poi cercare di impedirle di continuare a volare e farla precipitare in acqua.
Quando ci riuscì, schizzò fuori dall'acqua e l'altra ragazza gli urlò "Esci subito, se non vuoi sperimentare l'elettroshock!"
Percy era così stupito da non riuscire a muoversi: la prima ragazza dovette entrare un acqua e trascinarlo fuori mentre l'amica teneva a bada la Furia dentro la piscina. Appena i due furono all'asciutto, la ragazza con la lancia la immerse e premette un pulsante: la Furia dopo pochi secondi era solo un mucchietto di sabbia sul fondo della piscina.
Solo quando le due alzarono lo sguardo si rese conto di avere ancora Vortice sguainata e di avere un'espressione idiota stampata sul volto:
"Beh, che c'è? " chiese impaziente la prima ragazza, togliendosi la cuffia e gli occhialini, rivelando una cascata di capelli neri lisci e degli occhi azzurrissimi.
"Dai Lena, sii un po' più educata! Il poverino si è trovato davanti due ragazze che si sono liberate di una cosa brutta e con le ali, è normale che sia confuso!"
la riprese l'altra ragazza, togliendo anche lei cuffia e occhialini: lei però aveva dei capelli color cioccolato che si arricciavano in boccoli e dei dolci occhi castani.
"Si Gaya, ma non è colpa mia se questo idiota non si spostava!" rivolse un'occhiata rabbiosa a Percy, spazientito sebbene incredulo "Si, sto parlando con te! Perché non sei uscito dall'acqua? Sei sordo forse???"
"N-no, è solo che... Come diavolo avete fatto?"  domandò il ragazzo.
"L'hai visto tu stesso, no? L'abbiamo elettrificata. Abbiamo trovato questa lancia rotta in un cassonetto stamattina." Secondo Percy, Gaya era decisamente più gentile rispetto a Lena, che subito lo prese per le spalle con una presa d'acciaio e gli chiese "Aspetta, ma se hai visto tutto, vuol dire che sei come noi!" Lo prese alla sprovvista e lo abbracciò con la delicatezza di un ciclope, per poi riprendere a tempestarlo di domande "Sai dirci perché questi cosi ci vengono dietro? E perché tu hai visto tutto mentre le altre volte le persone ci davano delle pazze e ci accusavano di aggredire una vecchietta" a quel punto prese a scrollarlo"Eddai, rispondi?!?"
"Lena, lasciagli tregua. Ne riparliamo dopo, adesso andiamocene prima che arrivino i rinforzi di Miss Mondo, qui. Tutti e tre. Ci vediamo al bar sulla quarantanovesima tra un'ora."
Così dicendo, senza nemmeno prendersi la briga di salutarlo, le due se ne andarono, facendo desiderare a Percy di poter accelerare per capire che accidenti stava succedendo.
  
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