Si può
biasimare
qualcuno che non sa cosa vuol dire amare?
Era cresciuto come un guerriero, nella sua infanzia non c’era stato posto per giocattoli, aveva imparato l’uso delle armi e la lotta per dilettarsi. Non aveva mai avuto amore, mai un gesto gentile, solo frustate e restrizioni dal proprio padre che severamente lo aveva cresciuto. Nella sua vita non c’era mai stato posto per i sentimenti, come gli aveva sempre ripetuto il padre, Valentine, “Amare è distruggere, ed essere amati è essere distrutti”. Biasimava il suo comportamento, ma con il tempo aveva imparato ad apprezzare ciò che lui gli aveva insegnato tentando di renderlo sempre orgoglioso. Ma ora lui non c’era più. Era morto e lui era rimasto solo.
Ripenso alla prima volta in cui aveva baciato Clarissa, alle labbra morbide di lei contro le sue, alla forza magnetica che circondava quel bacio e a come aveva sentito un po’ di calore rischiarare il suo cuore nero dopo di esso. Istintivamente si porto un dito sulle labbra, come se potesse ancora sentire il tocco delle labbra di lei. A quel tempo Clary non sapeva di aver baciando suo fratello, - credeva infatti che lui fosse Sebastian Velarc nipote degli amici dei Lightwood che li stavano ospitando ad Alicate. Ma lui non era quel ragazzo, quel ragazzo era morto, lo aveva ucciso lui stesso per rubarne l’ identità ed infiltrarsi. Clary aveva percepito in lui qualcosa di familiare e strano, senza però conoscere l’origine di quella sensazione. Era stanco di essere Jonathan Morgenstern, e l’identità di Sebastian ormai gli sembrava più congeniale tanto da assorbirla.
Scostò la propria zazzera argentea dal viso e rivolse lo sguardo all’orizzonte valutando gli eventi da poco conclusi, ripensando al suo ultimo fallimento. Dopo che il suo piano di far bere, dalla riproduzione della coppa mortale, il sangue demoniaco della sua madre biologica Lilith ad un intero esercito di Shadowhunters, per renderlo completamente assoggettato al suo controllo era fallito, era rimasto nuovamente solo.
Per quanto potesse far finta di non esserne toccato, gli era piaciuto trovare l’amicizia, anche se indotta e non pura, in Jace, gli era piaciuto avere Clary intorno, nonostante il fato che le attenzioni di lei fossero tutte rivolte a Jace, gli era piaciuto riprovare quella sensazione di calore baciandola per la seconda volta.
Era vero, lei lo aveva tradito, contribuendo alla disfatta del suo piano, ma non poteva odiarla. Non ci riusciva, lei gli apparteneva. Invidiava Jace, quel ragazzo aveva tutto: Clary che lo amava, degli amici che avrebbero dato la loro vita per lui e poi era circondato d’affetto. Segretamente, voleva essere come lui. Avrebbe dato tutto ciò che possedeva per essere importante, per contare per qualcuno.
Mentre distrattamente rigirava lo stilo nelle sue agili mani, si chiedeva come dovesse essere sentirsi importanti per qualcuno. Non aveva mai ricevuto amore, non sapeva come gestirlo, solo l’odio, era facile con l’odio, era quello che lo alimentava. I demoni non amano, eppure, lui avrebbe voluto esserne capace.
Angolo Autrice:
Vi sarei grata se lasciaste una recensione, ci terrei moltissimo.
aranciah.