Fumetti/Cartoni americani > Adventure Time
Ricorda la storia  |      
Autore: Maru98_MH    23/05/2014    3 recensioni
Gumball era stremato. (...) Raggiunse sbadigliano la sua camera, aprì lentamente la porta e nel farlo notò che le tende della finestra svolazzavano, e che questa era aperta. Si allarmò per un secondo (la finestra aperta era segno che qualcuno in camera sua... Un nemico, forse?!), poi vide un'ombra vicino alla finestra che lievitava a un paio di centimetri da terra. Il ragazzo dai capelli rosa sorrise, lieto della sorpresa che il vampiro gli aveva fatto, ma continuò a sentirsi uno straccio. Il principe entrò nella stanza e chiuse la porta. Raggiunse il comodino arrancando e accese la lampada, che emanò una luce fioca rischiarando leggermente la stanza.
disse il principe, sbadigliando subito dopo. affermò il vampiro. disse Gumball, togliendosi la maglia per mettersi il pigiama. Marshall lo prese alla sprovvista, cingendolo da dietro e facendolo arrossire.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gommorosa/Gumball, Marshall Lee
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Gumball era stremato. Era tutto il giorno che adempiva agli ordini regali, e adesso non vedeva l'ora di rintanarsi sotto le coperte e farsi una profonda dormita. Raggiunse sbadigliano la sua camera, aprì lentamente la porta e nel farlo notò che le tende della finestra svolazzavano, e che questa era aperta. Si allarmò per un secondo (la finestra aperta era segno che qualcuno in camera sua... Un nemico, forse?!), poi vide un'ombra vicino alla finestra che lievitava a un paio di centimetri da terra. Il ragazzo dai capelli rosa sorrise, lieto della sorpresa che il vampiro gli aveva fatto, ma continuò a sentirsi uno straccio. Il principe entrò nella stanza e chiuse la porta. Raggiunse il comodino arrancando e accese la lampada, che emanò una luce fioca rischiarando leggermente la stanza. < Ciao Marshall... > disse il principe, sbadigliando subito dopo. < Ehi, che accoglienza! Potrei anche offendermi, lo sai? > affermò il vampiro. < Scusa Marshall, è che ho avuto una giornata pesante e sono molto yawn stanco... Ho dovuto lavorare molto, oggi, sai? > disse Gumball, togliendosi la maglia per mettersi il pigiama. Marshall lo prese alla sprovvista, cingendolo da dietro e facendolo arrossire. < Non hai nemmeno un po' di tempo per il tuo amico speciale? E io che volevo tanto portarti a casa mia per farti ascoltare la canzone rock che avevo appena composto... >. Il principe si scusò, dicendogli che gli sarebbe piaciuto molto ascoltarla, ma che nelle condizioni in cui si trovava si sarebbe addormentato di sicuro molto prima di raggiungere la casa del vampiro. Quello, dal canto suo, era dispiaciuto, dato che aveva composto quella canzone proprio per Gumball, il ragazzo che da tempo gli aveva rapito il cuore. Improvvisamente gli venne un'idea: < Rimani qui e non addormentarti- sussurrò nell'orecchio dell'altro- vado e torno. >. Poi gli diede un veloce bacio sulla guancia e volò fuori dalla finestra. Gumball rimase un po' interdetto vedendolo andar via così, senza nemmeno una spiegazione, ma fece ciò che gli aveva chiesto: finì di mettersi il pigiama e poi si rannicchiò sulla poltrona della camera, aspettando che l'altro tornasse. Non voleva addormentarsi, così cercò una posizione abbastanza scomoda e si mise a pensare: non dovevano essere pensieri illogici non collegati fra loro, altrimenti la sua mente non si sarebbe concentrata abbastanza e lui si sarebbe presto addormentato. Così si mise a pensare a ciò che aveva fatto durante la giornata: come al solito si era svegliato quando il sole era appena sorto (i doveri di un principe iniziavano molto presto) e, dopo essersi vestito, aveva fatto un'abbondante colazione. Poco dopo era iniziata la giornata regale, molto dura quel giorno. Aveva dovuto innanzitutto incontrare i sudditi del regno, ascoltare le loro preoccupazioni e risolverle, e successivamente aveva dovuto anche trovare una soluzione a un problema che si era verificato quello stesso giorno, e che lo aveva tenuto impegnato fino a sera. Cominciò a pensare a Fionna e Cake, che anche quel giorno avevano dovuto aiutarlo andando in missione, ai suoi sudditi, a Regina Ghiaccio e a Marshall Lee. Guardò l'orologio sulla mensola sopra il caminetto, dove non ardeva il fuoco (faceva troppo caldo nella Terra di Ooo in quel periodo): ormai Marshall Lee sarebbe dovuto tornare, gli sembrava che fosse via da talmente tanto tempo... Gli sembrava di galleggiare nel vuoto, era una sensazione così bella e al tempo stesso così strana... Sentiva che non avrebbe (o avrebbe, chi se lo ricordava più ormai) dovuto fare qualcosa, ma era così bello lasciarsi andare, qualche volta... Tutto si faceva sempre più sfocato, e le cose che aveva di fronte a lui diventavano sempre più un tutt'uno con quelle nubi nere che riempivano il suo spazio visivo... Si svegliò improvvisamente sentendo il rumore di una finestra che si chiudeva, seguita dalla voce del suo vampiro preferito che diceva: < Non sei capace nemmeno di rimanere sveglio per un'oretta, dovresti proprio vergognarti... >. Gumball arrossì leggermente, provando a scusarsi, ma l'altro lo fermò, dicendogli: < Ehi, stavo scherzando! So benissimo che sei stanco e vorresti dormire, volevo solo che tu mi dessi un parere sulla canzone... Ho dovuto cambiarla un po', spero ti piaccia. >. A quel punto Gumball notò che il moro aveva con sé la sua chitarra classica, che usava rare volte, e chiese stupito spiegazioni all'altro, che rispose, abbassando la testa: < Beh, te l'avevo detto, o no, che avevo cambiato la canzone? E poi questa si sente meno rispetto a quella elettrica... >. Anche se ormai stavano insieme da sei mesi, la loro relazione era rimasta nascosta ai più (l'avevano detto solo a Fionna, Cake e al Principe Fiamma, che avevano capito e erano felici per loro), e non era il caso di mettersi a suonare nel nel mezzo della notte con una chitarra elettrica, se volevano che rimanesse tale. Marshall si sedette sul tappeto davanti a Gumball, ancora seduto sulla poltrona. Iniziò a suonare, accompagnando la melodia che creava con una canzone dolcissima, che narrava la storia di due ragazzi che si amavano e stavano insieme anche contro la volontà della famiglia. Gumball si lasciava trasportare dalla melodia della canzone, che era sicuramente una delle più belle che Marshall avesse mai scritto e suonato. Terminata questa, che finiva con i due ragazzi che fuggivano lontano per stare insieme senza più l'intromissione delle famiglie, Marshall Lee si alzò e si avvicinò, con la testa bassa, al ragazzo che stava sulla poltrona, si sedette vicino a lui e coprì entrambi con una coperta. Poi chiese all'altro cosa ne pensasse della canzone, che rispose, con un'aria sorridente e con le lacrime agli occhi: < L'unica cosa più dolce che esiste al mondo sei tu, Marshall. >, e lo abbracciò, addormentandosi sulla spalla del vampiro, che era arrossito fino alle orecchie.
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Adventure Time / Vai alla pagina dell'autore: Maru98_MH