Mi inginocchiai sulla tomba di Frank, accarezzai il marmo grigio e le lettere nere che formavano il suo nome. Appoggiai una piccola chitarra vicino alla foto, il suo bel viso sorrideva candidamente, mi mancava.
Mi mancavano le sue labbra, i suoi capelli e i suoi occhioni, il suo carattere, ma quell'incidente me lo portò via.
Ogni sera avevo quel flashback, lo costrinsi io ad andare fuori città a passare un po' di tempo, tutta colpa mia, dovevo guidare io o non dovevo proprio andarci.
Andò così:
Stavamo litigando, e io gli alzai le mani, lui non si fermò e li diedi un pugno in faccia e stordito cercò di scansare un camion. Non scansammo l'albero. Lui volò fuori dall'autovettura, io no.
-Scusa Frank, scusa per tutto.- singhiozzava Gerard mettendosi le mani sul viso coprendolo.
Mi girai e guardai il bel cielo azzurro -Frank, mi senti? Non te lo mai detto, ma ti amo, lo so che non mi senti, ma non sono riuscito mai a dirtelo per non rovinare la nostra amicizia; ma io l'ho rovinata lo stesso facendoti perdere la vita.