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Autore: pucciosaherm    24/05/2014    0 recensioni
Una fan dei Rammstein come tante, speciale come poche, che si ritrova in un vortice di avventure dopo un loro concerto.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I musicisti salirono sulle Audi parcheggiate nei pressi dell’uscita: Till e Flake nella prima, Oliver e Paul nella seconda, Richard e Doom nella terza.
Non vedevano l’ora di iniziare, anche se la stanchezza post-viaggio si faceva sentire.

Dopo circa mezz’ora arrivarono in albergo, situato più o meno al centro di Roma: era assolutamente splendido e tutti e sei lo pensavano, lo si capiva guardandoli in faccia. Due grandi colonne di marmo sovrastate da capitelli in stile corinzio torreggiavano sul portone d’ingresso, il quale era invece placcato in oro ed aveva uno stile pressoché moderno. La hall era immensa e composta da tanti piccoli salottini, e alla sua fine vi era un’immensa scalinata biforcuta, al cui centro era posto un grande arazzo a muro evidentemente molto costoso.
“Fantastico!” Esclamò Oliver, il più entusiasta dei musicisti.
Adorava l’Italia in tutti i suoi dettagli, ne era profondamente innamorato.
“Herr Lindemann, ecco le sue chiavi. Sei suite al primo piano, i bagagli sono stati già portati lì.”
Fece l’uomo alla reception, nel miglior tedesco possibile.
‘’Danke. Ragazzi, sbrighiamoci! Abbiamo poco tempo prima di partire per l’Ippodromo.”
“Sta’ calmo Till, abbiamo ancora un pomeriggio…”
“Richard, ti ricordo che dobbiamo ancora provare la scena pirotecnica per Mein Teil… O hai forse voglia di vedere il nostro tastierista abbrustolito?”
“Oooooh abbrustolito cosa?” si intromise Flake. “Vediamo di sbrigarci!”
Richard fece spallucce e si diresse in camera sua, seguito subito dagli altri cinque.

Finalmente si fece sera, e i nostri ragazzi (che tanto ragazzi non erano più, ma non volevano ammetterlo) arrivarono sul luogo del gran concerto di quella sera.
Furono velocemente macchiati di caffè per sembrare sudici, vecchio trucchetto della band, vestiti e truccati pesantemente con eyeliner neri.
“Questo rossetto mi fa proprio figo!” Esclamò Kruspe, guardandosi allo specchio.
In lontananza si sentì una pernacchia da parte di Paul: tutti scoppiarono a ridere, un po’ per il divertimento e la tensione e un po’ per l’impazienza di entrare in scena.
L’entrata di Till fu spettacolare, e il pubblico delirò alla grande alla vista di quel fantastico pellicciotto rosa confetto; lo show andava veramente alla grande!
Da Ich tu dir weh a Feuer frei, da Mein Teil a Du Riechst so Gut, il pubblico era felicissimo ed anche loro. Vedere la gioia negli occhi dei giovani era sempre fantastico. Durante Ich Will tutti urlarono il coro di risposta come se fosse stato il fine della loro vita, durante Sonne c’era chi si commuoveva per la troppa bellezza di quella canzone.
Quei sei musicisti si stavano divertendo eccome nel vedere quanto i fan fossero partecipi: Paul e Richard amavano scrutare tra il pubblico, analizzare viso per viso i ragazzi in prima fila: che gran soddisfazione vederli contenti, e poi chissà, magari sarebbero riusciti ad individuare qualche ragazzina niente male da invitare all’after party…
Il concerto, purtroppo, giunse al termine ben presto. I ragazzi del pubblico, ormai senza voce, aprivano il loro cuore a quegli ultimi istanti.
Paul, Richard, Doom, Till, Oliver e Flake, madidi di sudore, si inginocchiarono sul palco: le teste chine, i pugni stretti per sfogare lo stress accumulato. Era stato un grande show, dovevano ammetterlo: nulla era andato storto!
Doom fu uno dei primi ad inginocchiarsi. Chinando la testa, vide il sudore gocciolante dalla sua cresta bagnare il palco a piccoli tocchi. Ad un certo punto alzò lo sguardo davanti a sé... e la vide.
Indossava una canotta azzurra con su scritto Reise reise, aveva i capelli castani e lisci fluenti, lunghi fino alle spalle. Uno sguardo magnetico, che casualmente ritrovò incatenato al suo. Carnagione chiarissima, fisico invidiabile. Nonostante fosse lontana ben cinque metri da lui, notò il colore dei suoi occhi illuminati dai potentissimi fari rivolti verso il pubblico. Verdi, verdi, verdissimi.
Labbra carnose al punto giusto truccate di rosso. Doom ci si perse come se fosse un ragazzino.
‘’Christoph, ehi, Christoph! Doom, ma insomma!” Sussurrò tra i denti Paul, in piedi dietro di lui. Era arrivato il momento di lasciare la scena, ma era l’unico a non essersene accorto.
Si alzò in silenzio sorridendo lievemente alla ragazza che lo stava ancora fissando, e sparì nel backstage, e Oliver gli andò vicino.
“Che figura, ma che ti è preso?”
“Engel”
“Come, scusa?”
“Ho visto un angelo lì fuori”
“Capisco, il solito fascino delle groupie... sei ancora in tempo per farla invitare all’after party, fratello”
A quelle parole, Doom si precipitò dall’addetto al backstage. Oliver aveva ragione!
“Ehi, tu! C’è una ragazza lì fuori, capelli castani ed occhi verdi. Ha un rossetto rosso e la canotta di Reise reise, quella del nostro store, quella col pesce arpionato! Devi assolutamente trovarla e consegnarle il pass per l’after party. Non puoi sbagliarti!”
“Ma io non sono di quel settor-…”
“Poche ciance! Sbrigati, potrebbe essere andata via!”
“Sì signor Schneider…”
Il ragazzo corse via, passando l’informazione agli agenti della security per fare più in fretta. Ciò che ne risultò fu una vera e propria caccia alla donna, quasi come se fosse una ricercata.
La trovarono in meno di trentacinque minuti!
“Oooh, anf…anf… fraulein, fraulein! Cioè, signorina!” un agente della sicurezza la prese per un braccio, facendola voltare. Però, bella ragazza! “Signorina, è desiderata all’after party di questa sera. Ci sarà?”
“After party? Oh, la ringrazio, ma proprio non posso…”
“Avanti signorina, quando le ricapita? La sua presenza è stata esplicitamente richiesta dal signor... nessuno, nessuno.”
Fece l’uomo, vedendo un collega in lontananza che gesticolava come per dire ‘non rivelarle il nome’.
“Mi dispiace, mi dispiace davvero, non posso restare”
“Come vuole, signorina”
Schneider, intanto, si stava facendo finalmente struccare… Mentre si chiedeva se avessero mai trovato quella ragazza. La notizia del ritrovamento e del rifiuto conseguente gli arrivò repentinamente, lasciandolo spiazzato; quasi nessuna ragazza rifiutava gli inviti agli after parties, che diamine!
“Bene, allora stasera mi dedicherò ad un giretto notturno della città… del resto, gli after mi piacciono poco. Divulga la notizia e sei un uomo licenziato e morto!”
Fece, sbuffando.
 
   
 
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