Ero assorta nei miei pensieri. Stava piovigginando. Io amo la pioggia, amo la sensazione delle gocce d’acqua che si tuffano nella mia pelle, il mio viso viene rinfrescato dalle nuvole, mi sembra che il cielo stia piangendo di gioia. E l’odore… inconfondibile. Inebriante! Mi fa pensare a tanti bei ricordi. Era impossibile non distrarsi.
Pensavo a quello che era successo a scuola quel giorno e, improvvisamente, sento una forza smisurato comprimermi dal ventre in giù. Ci metto un po’ rendermi conto che ero caduta dal motorino e quella macchina diabolica mi stava stritolando le gambe. Il mio sangue era ovunque. Il panico prima invase la mia mente e poi il mio cuore. Non respiravo, non sentivo più la pioggia tamburellare sull’asfalto, né le ruote delle altre macchine scivolare sulla strada. Vedevo la sagoma di un uomo muoversi lentamente verso di me, sentii una lieve pressione sul mio torace.