Non potevo dimenticarmelo,mi aveva invitato a sedermi al suo tavolo per un caffè e con quella sua espressione dannatamente seducente mi aveva sedotta.Non sapevo chi era ma era riuscito a conquistarmi da quel giorno prendere il caffè con lui era diventata un abitudine.Mi piaceva sempre di più.Lui con aria sognante guardava il soffitto e poi si rivolse a me.
-Sai,ho sempre saputo chi eri,fin dalla prima volta in cui ti ho vista.-
A quell’ affermazione rimasi scioccata,lui aveva capito,lui sapeva. Mi aveva lasciato fare.Era ancora lì vicino a me,mi alzai e mi avvicinai al suo viso.
-Se lo sapevi perché sei venuto qui?Potevi fermarmi e non lo hai fatto perché?-
-Perché questa prigionia così come tu la definisci per me è il paradiso. Stare con te è il paradiso.Io ti amo e non ti lascerò andare.Sei troppo importante.-
Quello era troppo,mi stava diventando impossibile resistergli.Lui lo aveva capito.Mi prese i polsi e me li sollevò.Mi baciò.
-Dovresti sapere che chi gioca con il fuoco finisce per bruciarsi-
-Lo so…- Mi baciò ancora più delicatamente.