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Autore: mlegasy    25/05/2014    2 recensioni
Quattro anni prima degli eventi di Alabasta.
Un deserto, una donna, un boss criminale e una missione. Miss All Sunday è davanti a lui, e non c'è altro posto al mondo dove vorrebbe essere. Ha combattuto per esser lì e ha vinto. Ma è ora che il coccodrillo mostri il suo vero volto.
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Crocodile, Nico, Robin
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Miss All Sunday

Nonostante portasse un velo indaco sulla testa, la ragazza non ebbe problemi a varcare il confine. La città dei sogni era sempre aperta agli stranieri, anche a quelli che si coprivano completamente per proteggersi dalle tempeste del deserto.

La figura iniziò a destreggiarsi tra le strade cittadine con il proprio cammello, aveva un appuntamento importante e la sua meta era l’edificio più glorificato del circondario: il mastodontico Rain Dinners.

Tra casinò e ristorante la struttura offriva ristoro e divertimento per chiunque potesse permetterselo. Alla  donna avrebbe fatto piacere concedersi un qualche momento di rilassamento ma la sua missione era più urgente e non poteva permettersi nessuna pausa.

Nonostante fosse praticamente irriconoscibile superò le guardie all’ingresso mormorando loro poche semplici parole. Una volta sorpassata la zona ristorante imbocco un corridoio e giunse in quella adibita al gioco d’azzardo. Da li prese una scala diretta ai piani superiori. Altre guardie, altre parole sussurrate, altri corridoi, altre scale.

L’edificio per chiunque sarebbe sembrato un labirinto. Anche a lei era capitato di perdersi un paio di volte ma alla fine era riuscita ad impararne la planimetria a memoria. Se avesse fallito in questa pratica non sarebbe stata degna del suo ruolo né della sua missione.

Dopo tanto camminare arrivò in una stanza dove due soldati dall’aspetto ben più minaccioso dei precedenti facevano da guardia permanente. Ancora una volta riuscì a farsi aprire il passaggio a seguito di qualche semplice sussurro.

Dietro la porta vi era una grande sala che tuttavia faceva solo da anticamera ad un ufficio ancora più mastodontico. Una scrivania sulla destra era occupata da una ragazzina dal capello biondo munita di registro ed un lumacofono ad interfono, sul lato opposto una serie di poltroncine occupata da una singola figura in attesa: un’altra donna sulla ventina, dai capelli neri, fisicamente ben prestante.

La donna in ingresso si lasciò sfuggire una smorfia di stupore, fortunatamente coperta dal velo, verso la dama in attesa ma poi decise d’ignorare la sua presenza e passo immediata alla bionda chiedendole di farsi annunciare.

Il discorso della segretaria con il lumacofono fu rapido e conciso. Alla donna fu permesso di varcare l’ultima soglia.

Lo studio di Mr. Zero era impressionante, non solo per le sue dimensioni ma per la maestosità dell’arredamento. Vi erano librerie cariche di tomi pregiati, lunghissimi tappeti rigorosamente fatti a mano ed una scrivania di legno massiccio talmente grande da far impallidire qualsiasi altro pezzo d’arredamento.
Si bloccò alla porta attendendo un ordine prima di avanzare.

-Prego.

La figura seduta dietro la scrivania dava le spalle alla ragazza appena entrata. La sua attenzione era completamente mirata verso l’enorme acquario che faceva da parete inferiore all’intera stanza. Al suo interno un coccodrillo particolarmente bizzarro nuotava felice.

-Mr. Zero.

Buttandosi a terra in un inchino, la dama si disfò del velo andando a scioglierlo per poi stenderselo sulle spalle come una sciarpa. I capelli, ora liberi dalla morsa, ripresero rapidi il posto che gli spettava rivelando una lunga chioma scura con due ciocche rosse che scendevano lungo i lati del volto andando ad incorniciare il viso.

-Suppongo tu abbia terminato la ricerca, non è così?

Il tono maschile, secco e profondo, le fece salire un brivido lungo la schiena.

-Tutto fino ai minimi particolari.

La ragazza scatto in piedi ed estrasse da sotto la tunica una serie di fogli spillati stracolmi di scritte stillate a mano. Mister Zero, che ancora le dava le spalle, decise di abbandonare la propria postazione alzandosi in piedi.

-Che aspetti?

L’ammonì facendola immediatamente scattare. La ragazza circumnavigò l’enorme scrivania raggiungendo prontamente il proprio capo. L’uomo era imponente, superava ampiamente i due metri d’altezza e, nonostante il caldo torrido del clima desertico, si ostinava ad indossare come un mantello un vistoso cappotto invernale.

La ragazza gli porse i fogli ma questo non degnò loro di uno sguardo.

-Riassumimi cos’hai scoperto.

-Si! La Billions si chiama Nico Robin. La chiamano la bambina demoniaca. Su di lei pende una taglia di settantanove milioni di Berry. Ha iniziato come Millions all’età di sedici anni. È nata ad Ohara ed è riuscita ad eludere il Buster Call contro l’isola. Sua madre era un’archeologa e lei pare aver ereditato la temuta capacità di leggere i Poignee Griffe. Possiede un frutto del diavolo di nome Fior Fior che sembra essere in grado di generare su ogni superfice repliche dei propri art-

-Capisco.

La interruppe zittendola immediatamente. Le informazioni saranno state sicuramente difficili da reperire ma la ragazza era stata in grado di trovare tutto con relativa facilità. Faceva questo lavoro da ormai diversi anni e non c’era nulla che non fosse in grado di scoprire riguardo ad una persona.

-Qualcun altro è a conoscenza di queste informazioni?

Domandò la figura maschile senza ancora degnarsi di dare uno sguardo all’operosa subordinata.

-Non molti. Le caratteristiche relativi ai suoi poteri non sono particolarmente segrete ma i fatti relativi ad Ohara e alle sue capacità come archeologa sono riuscita ad ottenerle solo tramite archivi privati della Marina tenuti segreti ai più di loro.

L’ineccepibilità del suo lavoro le faceva sempre sperare nel meglio. Non riusciva a nascondere un sorriso compiaciuto alle sue parole, era convinta di aver soddisfatto i desideri del capo e questo non poteva che renderla la donna più felice del mondo.

-Qualche debolezza in particolare?

-Si. Sembra essere molto chiusa in se stessa ma, allo stesso tempo, mostra un disperato bisogno di stringere un legame. Sembra avere il terrore di rimanere sola e, al contempo, convive con il terrore di legarsi. In passato è stata tradita più volte da persone di cui si fidava, a tal proposito potrebbe difficilmente riuscire ad avvicinarsi psicologicamente a qualcuno. In sostanza suppongo che la sua sia una disperata ricerca di protezione.

-Sembra? Potrebbe?  Suppongo?

Tuonò voltando appena il capo. I suoi occhi dorati paralizzarono la figura femminile che, per un attimo, sembrò diventare una statua di pietra.

-No. Nessuna incertezza. Solo certezze! È chiusa. Ha il terrore di rimanere sola. Non riesce a fidarsi di nessuno completamente. La sua è una disperata ricerca di protezione.

L’espressione severa dell’uomo mutò appena.

-Hai fatto un ottimo lavoro, Miss All Sunday.

Si voltò completamente. Per la prima volta dopo tanto tempo la ragazza era in grado di vederlo faccia a faccia. Non più ombre. Non più profili. Mr. Zero della Baroque Works era davanti a lei. Sir Crocodile della Flotta dei Sette era davanti a lei.

-Davvero un ottimo lavoro. Degna conclusione di una splendida carriera.

Mentre la mano sinistra, dotata di un pesante uncino dorato, riposava lungo il fianco dell’uomo, la destra avanzò lentamente andando appena a sfiorare la guancia della ragazza. Lei non capiva quella frase e ancor meno comprendeva quel tocco.

Inizialmente era solo lavoro ma quando è diventata Miss All Sunday è cambiato tutto. Da quando quell’uomo si è mostrato a lei è cambiato tutto. Nessuno in tutta l’organizzazione aveva ricevuto lo stesso onore. Nessuno in tutta l’organizzazione poteva guardarlo in faccia e parlare con lui direttamente. Lei era la preferita, lei era la migliore, non aveva nulla da temere. Lui non le avrebbe mai fatto del male.

-Purtroppo il suo servizio termina qui. Mi hai servito bene ma devo liberare il tuo posto e, ora come ora, non mi serve più di una persona a conoscenza del mio volto.

Comprese troppo tardi. La mano scese dalle guance e strinse il collo affusolato della giovane. Lei prese a mugolare, strozzata dalla presa erculea. Lasciò cadere i rapporti e si strinse al braccio con entrambe le mani. Sembrava fatto di pietra, nemmeno con tutta la sua forza e tutto il suo peso riuscì a smuoverlo. Ma quello che è peggio e che ogni secondo che passava si sentiva più debole, sorprendentemente però non era l’aria a mancare al suo povero corpo, ma l’acqua.

Ormai completamente disidratata la vittima, Crocodile la liberò dalla morsa facendola cadere in terra. Rugosa e quasi completamente irriconoscibile, quella caricatura di essere umano si muoveva ancora alla ricerca di un tocco. Annaspava verso le sue gambe cercando un contatto. Cercando di sopravvivere.

L’uomo si chinò ignorando lo sguardo disperato della giovane. Raccolse i fogli con il rapporto e li posizionò con cura sulla scrivania di legno massiccio.
Senza dire in fiato si limito a fissarla ed una coltre di poveri iniziò a formarsi sotto di lei. La sabbia la circondò e la sollevò come se si trattasse di una piuma. La densa nuvoletta marrone chiaro la spinse fin quasi al soffitto andando a spostarla verso l’apertura dell’enorme acquario.

Crocodile prese posizione sulla sua poltrona e, quando quest’ultima si trovò in posizione, la sabbia sparì. La ragazza cadde in acqua e pian piano riprese a poter controllare il suo corpo. Ma l’acqua era un territorio a lei ostile, la sensazione di soffocamento tornò a farsi viva ma ben presto venne sostituita da qualcosa di ben più spaventoso.

Denti aguzzi affondarono nelle sue carni tranciandole di netto la parte inferiore del corpo. La vasca iniziò a tingersi di una scia rossa che venne prontamente attirata dai giganteschi filtri della pulizia. La ragazza ormai non combatteva più, non aveva più la forza di combattere. Gridando per il dolore aveva ingerito acqua ed ormai anche i polmoni erano andati. Ma questo al coccodrillo non importava. Il suo dimenare non era altro che l’inutile movimento di un pasto. Un pasto che svanì nel giro di pochi istanti.

L’altro coccodrillo si prese un momento prima di attivare l’interfono del lumacofono posto alla sua sinistra.

-Falla entrare.

Dopo pochi istanti le grandi porte si spalancarono e una figura le varcò lentamente. Il rosso era ormai svanito dall’acqua e lui, come sempre, dava le spalle al nuovo arrivato sembrando più preso dal rettile che dall’ospite.

-Vieni pure avanti. Nico Robin.

La voce bassa e potente avvolse la ragazza che cercò di mantenere una certa compostezza. Era da molto che badava da sola a se stessa ma quel giorno, forse, avrebbe finalmente potuto trovare la protezione che cercava.

-Benvenuta al vertice della Baroque Works, Miss All Sunday.

Un ghigno comparve sul suo volto. Ma, ovviamente, lei non poteva vederlo.  

L'angolo dell'Autore

Il primo incontro è qualcosa che non si scorda mai. Nonostante Oda abbia messo in secondo piano alcuni suoi comportamenti, la malvagità di Crocodile e la sua tranquillità nell'uccidere per "necessità" erano caratteristiche molto presenti nella saga di Alabasta.

Comunque, questa è la prima storia di One Piece che mi trovo a scrivere, è nata a causa di una scommessa ma sono molto soddisfatto del risultato ottenuto. La Baroque Works non era affatto male come organizzazione e sono sicuro che, presto o tardi, rivedremo il nostro caro Mr. Zero gestire qualcosa di simile. Mi raccomando, se avete letto fino a qui e la storia vi ha anche solo minimamente stuzzicato lasciate un commento :D

I commenti fanno la felicita degli autori (cit.)
  
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