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Autore: Luce97    25/05/2014    2 recensioni
"Stai con me.."
Pensava Pan.
-Lasciami e vattene..
Diceva la sua bocca. Ma il Capitano sa che il piccolo demone non vuole davvero che se ne vada, cosi lo blocca contro un albero e avvicina alle labbra a quelle del ragazzo che volta il viso di lato.
- N-no..
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Emma Swan, Felix, Killian Jones/Capitan Uncino, Peter Pan, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Mpreg, PWP
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Ciao a tutti, ora vi racconterò di una storia d’amore, ma non una qualunque.. Una speciale. Folle, incredibile. Una di cui non ne sentirete parlare per molto tempo. Una storia d’amore impensabile, ma meravigliosa. Volete sentirla? Perfetto, continuate a leggere.
 
C’era una volta, un ragazzo che non voleva mai crescere, così fuggì via, lontano.
Si recò a Neverland. Lì conobbe Trilly, una fatina luminosa, una tuttofare, piccolina con i capelli biondi, che grazie alla polvere di fata, fece si che il ragazzo potesse volare. Ben presto il ragazzo ebbe una squadra di ragazzini, chiamati i bimbi sperduti. Ovvero i boy.
Ma la pace non durava mai per tanto tempo.. Infatti dopo poco tempo, conobbe Capitan Killian Hook Jones e la sua ciurma di pirati. Molti erano gli scontri fra lui e il capitano, ma al ragazzo non dispiaceva affatto. Anzi, gli piaceva provocarlo.. Sempre, constantemente. Specialmente quando erano da soli.
Era una notte con il cielo pieno di stelle e la luna splende alta nel cielo. Il ragazzo è poggiato sul ramo di un albero, che suona il suo flauto, quando sente dei rumori provenire dai cespugli. Immediatamente si guarda intorno e con uno sguardo serio ma interrogativo, urla.
-Chi è la?!
Nessuna risposta.. anzi, i rumori si facevano sempre più vicini. Il ragazzo esce il suo pugnale e si prepara all’attacco. Un uomo dai capelli neri, corti e brizzolati, occhi azzurri, barbetta castana, un orecchino e un uncino, esce dai cespugli e si avvicina all’albero.
-Sempre pronto all’attacco.. Eh, re di Neverland?
Il ragazzo lanciò uno sguardo fulminante all’uomo e accennò ad un ringhio.
-Faresti bene a comportarti da buon uomo, nella mia isola.. Hook.
Rispose il ragazzino scendendo dall’albero e parandosi di fronte a lui. Lo guarda con divertimento, come se fosse una preda. “Che i giochi abbiano inizio..” pensa fra se e se e sorride, cominciando a mordersi il labbro e a girargli attorno.
-Sennò..? Peter, non sono il tuo giocattolino. E’ inutile che mi squadri.. So già che ti piaccio.
Disse divertito l’uomo e il ragazzo scoppiò in una fragorosa risata divertita, scuotendo appena la testa.
-Tu? Piacermi? Ti piacerebbe,, Forse solo in un mondo parallelo.
-Andiamo, ragazzino.. Non fare l’acidello..
-Non sei nessuno per dirmi come devo fare o no.
Rispose in fretta il ragazzo. Con divertimento gli diede una pacca veloce al fondoschiena e il capitano sussultò chiudendo gli occhi e leccandosi appena le labbra.
-Pan.. Non stuzzicar il cane che dorme. Non ti conviene farlo.
-Perché.. Sennò che mi fai?
Rispose con arroganza mista a divertimento il piccoletto. Hook, con velocità lo bloccò contro un albero ma il ragazzo si liberò subito, abbracciandolo da dietro e puntandogli il coltello alla gola. Avvicina le labbra al suo orecchio e vi respira lentamente, mordicchiando leggermente il lobo.
-Dannazione, Pan! Perché ci ricasco sempre...
Sussurra infine fra se e se mentre il ragazzo preme di più il pugnale contro il suo collo caldo e liscio.
-Mmm.. Perché.. Perché ti attraggo, è questa la verità.
-Tu? Attrarmi?
-Si, io ti attraggo. E anche tanto, direi..
-Non dire sciocchezze, Pan.
Ma la sua voce era insicura e la cosa sorprese Peter.
-Ho fatto breccia... Il capitano Jones, innamorato del re di Neverland...
-NON DIRE CAZZATE!
Si liberò subito dalla presa del ragazzo e lo bloccò circondando il suo collo con la mano mentre lo fulmina con lo sguardo.
-Non.. Dire.. Cazzate.. Pan.
-Allora perché ti lasci provocare, perché rispondi alle mie provocazioni?
Sussurra a fatica il ragazzino e a quel punto Hook allenta un po’ la presa, avvicinandosi e guardandolo negli occhi.
-Perché sono fatto così! E’ divertente.. Si, mi diverti quando fai cosi. E sai cosa mi piace di più..?
Sibila sorridendo maligno guardandolo. Quello sguardo e quel sorriso inquietano molto Peter, perché sta a significare solo una cosa. Ovvero che la situazione si mette male. Difatti il capitano si avvicina sempre di più al viso di Pan e poggia le labbra sulla sua guancia liscia, rosa, calda e vellutata.. La sfiora piano con il labbro inferiore, poi prende a mordicchiarla, mentre Peter stringe gli occhi e arriccia le labbra.
-Dannato Hook! Lasciami, emerito stronzo!
-Ah ah.. Attento con il linguaggio, per adesso.. Perché sei sotto le mie grinfie e smetterei di fare lo spaccone.
La sua voce è tagliente come una lama.. Come la lama che ha Peter nella sua mano e che adesso sfiora la schiena di Hook, che schiude le labbra sorpreso ma divertito.
-Osa fare un solo passo falso...
Con la lama taglia la camicia di Hook, facendo un apertura e poggiando la punta al centro della sua schiena. Sul viso di Hook si stampa un sorriso soddisfatto, compiaciuto, divertito.
-Avresti il coraggio di farlo, Pan?
Con la punta della lingua sfiora la guancia di Pan che preme la lama sulla sua schiena.. Ma ad Hook  non sembra importare, anzi continua, portando la lingua al suo mento poi all’angolo delle labbra.
“Dannazione, Peter, reagisci!”
Pensa fra se e se il ragazzo, ma non riesce a liberarsi, proprio non ci riesce.. Si sente debole, impotente.. Si era arreso quando l’uomo si stacca da lui con un ghigno e Peter sospira forte inginocchiandosi a testa bassa, sotto lo sguardo divertito dell’uomo.
-Chi è che ha una cotta.. Chi è che è innamorato, dei due..?
Dopo averci riflettuto un po’, Peter sospira e deglutisce.
-Tu.. Tu.
Ma sa che la risposta non è quella. La risposta in verità non la sa proprio e neanche vuole scoprirla. Stringe il pugnale e si alza, girandosi e andandosene sotto lo sguardo stupito di Hook.
Ma il capitano decide di non mollare. Gli piace troppo questa situazione, lo sta umiliando. E adora umiliarlo. Lo segue veloce e lo blocca per un braccio.
-Stanno cominciando a stancarti questi giochi, Pan..? Ti sei stancato dei giochi per bambini? Che ne dici di provare qualche altro giochino.. mh?
Chiese il capitano in modo malizioso, sussurrando al suo orecchio. A Pan vennero i brividi, gli era salita una sensazione strana allo stomaco. Strattona il braccio e lo guarda sorridendo.
-Stanno cominciando a stancarti le donne, Hook? Che c’è? Adesso vuoi darti ai ragazzini? Razza di un pedofilo.
Disse con veleno Peter e sta per sputargli ai piedi se non fosse che Hook lo spinge contro un albero e comprime il corpo al suo. Pan spalanca la bocca e vorrebbe liberarsi, ma non ci riesce. E’ troppo gracile.. e ancora una volta si trova fra le sue braccia.
-Cosa intendi fare adesso, mh?
Chiese il capitano divertito e Pan sibila subito in risposta.
-Che intendi fare tu, eh?! Vai da Emma a sfogarti, a calmare la voglia! Lasc—Ah!
Peter spalanca la bocca in un gemito, sentendo la mano di Hook percorrere il suo corpo esile e magro. Il capitano non può far altro che sorridere divertito e con lentezza porta una mano al cavallo dei suoi pantaloni. Peter si sente arrossire.. Imbarazzo, vergogna, rabbia, istinti omicidi verso l’uomo che ha di fronte.
-Ti piace, eh..?
- L-lasciami, schifoso maniaco! – Ah! L-lasciami…
-Ma guarda.. Non sei neanche sicuro di ciò che dici..!
Era vero. Pan voleva che lui smettesse, ma una piccola parte di lui voleva disperatamente che continuasse e che andasse avanti e Hook sembrava averlo capito. Le labbra dell’uomo sfiorano delicatamente il viso di Peter, il collo, l’orecchio, l’incavo del collo.. Ormai Peter si era lasciato andare, in preda ai piccoli ansimi e socchiudendo gli occhi. Per rendere tutto più facile immaginava che non fosse lui a fare tutto ciò..  Ma appena lo guardò vide quanto era bello, bello da mozzare il fiato. Non ha mai visto Hook sotto quella luce, non voleva e non avrebbe mai voluto… Ma ormai era fatta, non poteva e non riusciva a scappare. Si sentiva debole, si sentiva una sua preda in quel momento, una preda con una grossa ferita che non gli permette di scappare e in questo caso la ferita è la voglia, il desiderio.  E’ il desiderio che fa rimanere fermo ed immobile il ragazzo. Ma Hook… Hook gode a vedere Pan così debole! Adesso sapeva la sua debolezza… Ma si è accorto del lato peggiore…  adesso sa anche qual è la propria debolezza… Ovvero lui.
-Dimmi dove possiamo andare..
Chiese in un sussurro il capitano al ragazzo che con voce tremolante rispose
-N-no.. H-Hook fermo..
-Dimmelo.. O ti giuro che ti prenderò qui e non mi importerà se la mia ciurma o i tuoi boys ci vedranno.
- S-sei uno stronzo.. Io non ti porto da nessuna parte..!
-Bene… farò qui, allora. Tanto non ci passa nessuno di qui.
Il capitano comincia a spogliarlo con frenesia, nonostante Peter cercava di impedirglielo.
-H-Hook! Fermo! Se osi toccarmi ancora ti ritroverai il pugnale al centro del cuore! Lasciami, cazzo!
Si sentiva in trappola, non riusciva più a stare. Il desiderio ormai era scomparso, la rabbia e la paura presero il suo posto ma ormai era nudo davanti a lui e una cosa sorprendente successe in quel momento. Al ragazzo duro, forte, stronzo, che si diverte a provocare e a rompere le balle agli altri, cominciano a scendere delle lacrime lungo le guance. Nessuno lo ha mai visto nudo. Con voce tremolante sussurra.
-Basta…
Si lascia sfuggire un singhiozzo, si riveste velocemente e corre via di lì. Il capitano sin da quando aveva visto quelle lacrime aveva ritrovato la ragione mettendo da parte il desiderio. Quando lo vede correre via, si appoggia all’albero sospirando forte e con il cuore a mille.
-Ma che ho fatto.. Cosa stavo per fare..? Che vergogna…
Ritorna alla nave pensando a cosa dire a Peter per scusarsi del suo comportamento. Stava facendo tutto per scherzo, avrebbe solo toccato ma avrebbe smesso.. e invece voleva continuare.. voleva averlo.. voleva toccarlo, prenderlo, possederlo, sottometterlo! Sottomettere quel ragazzo che fino ad ora ha causato solo problemi. Ma proprio non voleva fargli del male. Torna alla sua nave e si chiude nella sua cabina ripensando a quello che era accaduto.
Nel frattempo Peter era in un suo rifugio segreto, lontano da tutti, a piangere di rabbia. Ma si avvertiva anche un velo di tristezza. Si sentiva ferito nell’orgoglio, non voleva più vederlo.

-Schi-Schifoso verme…! Co-Come fa ad ap-approfittarsi di un ra-ragazzino?!
Dice tra i singhiozzi e senza accogersene, dopo un quarto d’ora, si addormenta li.
  
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