25/05/2014
2 recensioniImperfetta
Clarice non era come le altre sue compagne, non lo era mai stata. Diversamente da loro, lei era imperfetta.
Era una colorata, un esperimento fallito, un rifiuto. La sua forza era bassissima, a malapena sufficiente per ferire uno Yoma, e nemmeno in maniera troppo grave.
Però le regole le rispettava, era sempre stata fedele all’organizzazione, non si era mai permessa di sbagliare o di contraddire gli uomini in nero, perché sapeva che, in caso contrario, gliel’avrebbero fatta pagare cara. Eppure, dopo tutte quelle peripezie, dopo quel terribile combattimento prima contro Galatea e poi contro quella risvegliata, stava rischiando di perdere pure la sua unica caratteristica positiva.
Era una colorata, un esperimento fallito, un rifiuto. La sua forza era bassissima, a malapena sufficiente per ferire uno Yoma, e nemmeno in maniera troppo grave.
Però le regole le rispettava, era sempre stata fedele all’organizzazione, non si era mai permessa di sbagliare o di contraddire gli uomini in nero, perché sapeva che, in caso contrario, gliel’avrebbero fatta pagare cara. Eppure, dopo tutte quelle peripezie, dopo quel terribile combattimento prima contro Galatea e poi contro quella risvegliata, stava rischiando di perdere pure la sua unica caratteristica positiva.
« Il compito tuo e di Miata è quello di uccidere la ex numero tre Galatea, che ha disertato sette anni fa.
Dovete tornare qui con la sua testa. »
Dovete tornare qui con la sua testa. »
Questi erano gli ordini che le avevano impartito, ordini che ricalcavano in maniera impeccabile la vita di ogni guerriera, che rappresentavano perfettamente il rischio a cui tutte loro si sottoponevano ogni volta che partivano per una missione, perché esistevano due modi differenti per rientrare da una battaglia: con la testa del nemico oppure senza la propria. Clarice sapeva benissimo di dover prendere la testa di Galatea, e allora perché non aveva il coraggio di ucciderla? Perché era così debole?
Le veniva da piangere.
Alla fine, la numero nove aveva ragione… lei non era altro che un fallimento.
----------------------------------
Angolo dell'autrice
Torno ancora nel fandom di Claymore, questa volta con una flash dedicata a Clarice, che è anche uno dei miei personaggi preferiti. E niente, anche questa storia partecipa a una serie in corso su Ask.fm, e questa volta la citazione da cui ho tratto ispirazione è: "Esistono due modi per rientrare da una battaglia. Con la testa del nemico o senza la propria". Questo mi ha fatto venire in mente l'incertezza di Clarice, che nel momento in cui si presenta l'occasione per uccidere Galatea (debilitata dallo scontro con Agata) non riesce a decidere se dar retta ai propri sentimenti o agli ordini che l'organizzazione - alla quale lei è sempre stata molto fedele - le ha imparito, tanto da mettersi perfino a piangere a causa della pressione psicologica.
Detto questo, spero che vi sia piaciuta e vi mando un salutone. <3
Oktavia.
Torno ancora nel fandom di Claymore, questa volta con una flash dedicata a Clarice, che è anche uno dei miei personaggi preferiti. E niente, anche questa storia partecipa a una serie in corso su Ask.fm, e questa volta la citazione da cui ho tratto ispirazione è: "Esistono due modi per rientrare da una battaglia. Con la testa del nemico o senza la propria". Questo mi ha fatto venire in mente l'incertezza di Clarice, che nel momento in cui si presenta l'occasione per uccidere Galatea (debilitata dallo scontro con Agata) non riesce a decidere se dar retta ai propri sentimenti o agli ordini che l'organizzazione - alla quale lei è sempre stata molto fedele - le ha imparito, tanto da mettersi perfino a piangere a causa della pressione psicologica.
Detto questo, spero che vi sia piaciuta e vi mando un salutone. <3
Oktavia.