Comincia la vendetta!

Alle nove e mezzo sotto casa si presentò una limousine arancio luccicante pronta a portarci al set fotografico di BIMBO STRAFIGO. Mangiai un bounty (in quei giorni potevo davvero fare quello che volevo!) e scesi con mia madre che esibiva un falso sorriso imbarazzato in volto. L’autista ci salutò cortesemente per poi scortarci al covo degli orrori.

Presto arrivammo allo studio fotografico che era stato tirato a lucido ed erano state appese mie foto in formato talmente enorme che quasi una sola copriva tutta la parete… e ce n’erano dappertutto. In un angolo se ne stavano raggomitolate otto bambine e due maschi. La signora Lucreziolina mi accolse melensa accompagnata dalla signora Bega che m’invitò a spogliarmi:

- tesorino, perché non ti cavi il cappotto? Sempre che tu voglia…

- no – risposi fermo, ma cercando di rimanere minimamente gentile – non mi tolgo la giacca.

- Come? – chiese quasi scocciata – ma tesoruccio bello, luce dei nostri occhi, stellina cara, fiorellino! Vedi che il fotografo sta per cominciare?

Guardai Boris che "era quasi pronto", sì, steso sul divano con addosso Hilary che cercava di svegliarlo a schiaffi.

- no! – il secondo no rimbombò nello studio svegliando il fotografo. – prima voglio una ventina di cabaret di bignè, messo chilo di pane con nutella e un fucile… un vero fucile! E cercate di sbrigarvi, le attese mi snervano…

La signora Bega, nera dalla rabbia, ordinò acidamente ad Hilary di andare a comprare quello che avevo chiesto il più presto possibile e lei corse via ridacchiando.

Tornò senza il fucile, ma mi accontentai e lasciai mangiare i bambini che stavano nell’angolo terrorizzati. Una volta che ebbero finito, scuro di averli dalla mia parte, mandai Hilary a chiamare Lucreziolina e Bega. Intanto chiesi a Boris (che non era ancora ben sveglio) quale sarebbe stata l’ambientazione, lui rispose stirandosi:

- "vita in collegio", Lucreziolina mi ha fatto ricreare una vera aula scolastica, lavagna, banchi, cattedra, crepe nei muri… voi sarete i noiosi spocchiosi collegiali beneducati e ruffianamente ubbidienti. Ma invece di indossare le uniformi avrete la collezione di… del… non lo so. Un idea geniale, no?

- No – dissi lanciando un’occhiataccia alla stanza e a Bega – questo servizio si chiamerà giochi violenti e pericolosi. Portate skateboard, pattini, ginocchiere e tutto l’occorrente per riprodurre una strada di periferia. Indosseremo vestiti stracciati o comunque non di marca. E muovetevi!

La signorina Bega, che era letteralmente fuori di sé, non seppe più trattenersi e mi rispose in tono minaccioso:

- non so chi tu ti creda di essere poppante, poi, figurati se io prendo ordini da te!

Per fortuna mia mamma se n’era già andata, altrimenti chissà cos’avrebbe fatto. Io risposi con calma, sapevo già da prima che non avrebbe retto:

- bene. Allora noi ce ne andremo tutti, giusto ragazzi?

Gli altri fecero segno di sì e io iniziai ad andarmene, ma fui bloccata da Lucreziolina che sorrise forzatamente dicendo:

- no no, per questa volta va bene…

Spedì Hilary, che non sapeva bene cosa pensare, a prendere l’occorrente. Dopo un’ora eravamo pronti, c’era un ragazzo che ci dava davvero dentro con lo skate. Ad un mio cenno partimmo tutti insieme, Bega diceva che sarebbe stato impossibile scattare foto mentre ci muovevamo a quel modo, ma Boris sembrava contento di poter finalmente dimostrare che foto riusciva a fare. L’altra se ne andò indignata. Giocammo fino alle quattro, stavamo distruggendo tutto e ne ero felice. Eravamo sudati, puzzolenti e non avevamo schifidi pizzi addosso! Vennero anche dei giornalisti e la radio, ma io cercai di liquidarli in fretta perché mi annoiavano. Feci in modo che tutti venissero portati a casa in limousine. Hilary in un momento di debolezza mi sussurrò:

- ho undici anni. Contento?

No, non ero assolutamente contento, figuriamoci se quella era la mia vera vendetta, no, il momento dei giochi non era ancora arrivato…

Nel solito posto……………………………

Hilary : chissà che faccia farà Takao quando gli racconterai questa storia…

Kai : e perché mai dovrei raccontarla a Takao scusa?

Hilary : perché io te lo ordinerò…

Kai : calma Kai, appena finisci di scrivere la uccidi e sarà tutto finito… Hilary, come puoi pensare che io farò anche solo una volta in vita mia qualcosa perché mi viene ordinato?

Hilary : ma tu non eri uno dei tirapiedi di Vorkof e facevi tutto quello che ti diceva?

Kai : e tu come lo sai?!

Hilary : non sopporto le persone che non parlano mai di sé, allora ho chiesto ai tuoi compagni di squadra…

Kai : Takao, lo sapevo.

Hilary : oh, no, io mi riferivo a quelli russi…

Kai : …

Hilary : cosa c’è? Hai deciso di non parlarmi più?

Kai : …

Lei gli infilzò una spalla con una penna…

Kai : aaaaaaah! Ma sei fuori?!

Hilary : naaa, mi parli ancora! ^_^

Kai : solo uno o due capitoli e sarà tutto finito… guarda come sanguino, ma ce l’hai la testa?

Hilary : ovvio, no? Poi dove ti ho colpito io sanguini anche poco rispetto al resto…

Kai : ignorala… ignorala…

Violettamiciomao _ sìsì dai, magari brooklin gli sfoga contro pure la sua rabbia "repressa"… me si sente coinvolta tanto! Ciao ciao!

Grazie a tutti quelli che hanno letto! Ciao!