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Autore: Rosalie97    25/05/2014    1 recensioni
--------------- SPOILER REVEALED -----------------
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Lei lo aveva preso, aveva preso la sua vita, non si era posta limiti. L'aveva guardato, l'aveva soltanto guardato, ed il cuore di lui si era fermato nel tempo d'un battito di ciglia.
L'aveva preso perché aveva potuto. Ma non funzionava così, no, non ne aveva il diritto. Gliela avrebbe fatta pagare, oh si, l'avrebbe fatto. Se Neferet era l'esponente del Diavolo, lei era l'esponente di Dio, e l'Aldilà e la morte chiedevano la vita della regina Tsi Sgili.
Genere: Song-fic, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Neferet, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Jolene, Jolene, Jolene, Jolene
Era ancora viva?
Sentiva una debole brezza fredda soffiarle contro il viso, era piacevole, doveva ammetterlo. Era forse in Paradiso? Ma se era morta, perché poteva provare tutto quel contrasto di emozioni che le infuriava dentro?
Ricordava la donna, Neferet, ricordava cosa aveva fatto, e non poteva credere d’essere scampata a quel massacro. Come avrebbe potuto? Tutti coloro che quella mattina si trovavano con lei in chiesa erano morti, non uno era rimasto vivo. Le immagini dell’ex Somma Sacerdotessa della Casa della Notte di Tulsa le riempivano la mente.
Si era presentata da loro completamente nuda, senza abiti, e con al comando quegli appiccicosi e schifosi fili di tenebra li aveva uccisi tutti. La signora Meyers pensava fosse buona, che odiasse la violenza, che fosse pronta a schierarsi con gli umani per combattere la sua stessa razza… Oh, quanto si erano sbagliati..
I'm begging of you, please don't take my man
Lucinda aprì gli occhi, lentamente, per la paura, e ci mise qualche secondo a mettere a fuoco la scena. Era circondata da miriadi di corpi insanguinati, ancora macchie nere di tenebra si stavano sfamando dai loro cadaveri, come animali affamati. Come leoni.
Tutto ciò era orribile, Lucinda lo sapeva, eppure non riusciva a distogliere lo sguardo, come se il fatto di vedere i loro cadaveri con i suoi occhi vivi la rendesse più forte. Era scampata, era scampata al massacro! Ma come? Neferet aveva ordinato ai fili di tenebra di ucciderla, “senza però rovinare il vestito Armani, ovviamente”.
La signora Meyers emise un verso di disgusto, schifata al limite. Quella donna avrebbe anche potuto essere millenaria, avere poteri incredibili dalla sua, ma di sicuro non aveva un’anima pura. E, come diceva la sua religione, le anime pure, di coloro che commettevano peccati, andavano dritte all’Inferno. Dio non l’avrebbe mai perdonata, Lucinda lo sapeva, ed era convinta, sempre più mentre si alzava lentamente da terra, che avesse lasciato lei in vita per fargliela pagare a quella donna schifosa e viscida come una serpe.
Jolene, Jolene, Jolene, Jolene
Guardò le macchie nere contorcersi e gemere, con versi animaleschi, mentre si sfamavano dal corpo di Karen Keith.
Lei e Karen erano state molto amiche, passavano molte giornate insieme, andavano a fare shopping in centro a Tulsa, ai negozi più privilegiati, oltre che andare a bere e mangiare ai ristoranti di lusso. Karen era stata come una sorella per lei, e per questo, come per desiderio di Neferet, quando la vide schierarsi contro l’ex Sacerdotessa, a Lucinda aveva cominciato a battere forte il cuore, a farle male come quando aveva perso la figlioletta, molto tempo addietro.
Perché Karen aveva fatto una cosa del genere? Lucinda sapeva che la funzionaria era stata sempre stata coraggiosa fin nel midollo, questo le aveva permesso di raggiungere uno dei più alti livelli nel suo lavoro. Questo e anche la sua infinita testardaggine. La Keith non aveva paura di nulla, non si fermava davanti al pericolo, anzi, faceva di tutto per attirarlo su di sé, in modo da salvare gli altri.
<< Perché, perché Karen? >> Disse Lucinda mentre piano camminava verso il corpo inerme dell’amica, inferma su gambe e piedi. I tentacoli neri non la notarono minimamente, e la cosa la stupì. Come mai lei sembrava destinata a scampare a quel massacro? Che Dio avesse veramente un piano divino per lei? Man mano che andava avanti, la signora Meyers ne era sempre più convinta.
Si inginocchiò accanto al corpo immobile, completamente insanguinato, pieno di ferite e coperto solo da vestiti strappati anch’essi zuppi del liquido rosso che ai vampiri piaceva tanto. Soprattutto a Neferet a quanto pareva.
Lucinda alzò di scatto gli occhi verso il corpo, immobile anch’esso, della signora Peterson, disteso a terra più in là, verso la porta d’entrata spalancata. Possibile che nessuno si fosse accorto del disastro commesso dalla vampira? Che avesse ucciso ancora, fuori della chiesa?
Fuori continuava a piovere, il cielo era scuro ed a tratti illuminato da lampi dalla luce accecante. Probabilmente era per questo che nessuno aveva notato il massacro avvenuto nella cattedrale. Erano chiusi in casa. Neferet doveva essere ancora più pazza di quanto avesse pensato, se era uscita sotto quella tempesta.
Lucinda si alzò e si diresse verso la veste del prete, lasciata a terra accanto alla ciotola dorata vuota che in precedenza aveva contenuto l’acqua santa. Afferrò la stoffa con una stretta forte, e decisa ritornò dal corpo di Karen. La coprì, in modo che nessuno potesse vederla in quelle condizioni. Non era giusto.
Please don't take him just because you can
Ritornò sui suoi passi, camminando per il l’androne pieno di corpi che separava le due file di banconi del legno più pregiato. Incontrò, con gli occhi marroni piedi di odio, tristezza e dolore, il corpo immobile di suo marito, il consigliere Meyers. I suoi capelli castani striati di bianco erano tutti sporchi di sangue, mentre le scarpe nere d’un uomo stavano poggiate contro il suo capo. Il ventre prominente era aperto in due, la camicia bianca completamente inzuppata del suo sangue umano, che diffondeva nell’aria un odore metallico. Lo stomaco di Lucinda cominciò a brontolare, e lei pensò che fosse strano. Come mai quel buonissimo odore di sangue le faceva venire l’acquolina in bocca?
No, aspetta, buonissimo odore di sangue? Cos’era quella novità?
Fissando di nuovo gli occhi tristi sul corpo del marito, Lucinda ripensò al momento in cui Neferet, con un’espressione annoiata in viso, solamente guardandolo, l’aveva ucciso. Si era presa la sua vita, soltanto perché aveva potuto.
Your beauty is beyond compare
With flaming locks of auburn hair
With ivory skin and eyes of emerald green
Avviandosi verso il portone di legno d’entrata spalancato della cattedrale, Lucinda pensò a quando aveva visto per la prima volta Neferet. Ricordava la bellezza che l’aveva colpita, facendole provare emozioni talmente contrastanti da mandarle in tilt sia cuore che mente. Aveva pensato che non fosse giusto che ad una sola persona fosse stata donata tutta quella bellezza, ed era rimasta scioccata quando, alla televisione, aveva visto l’intervista di Chera Kimiko alla novizia della Casa della Notte chiamata Zoey Redbird. Neferet aveva detto che la ragazza era malvagia, cattiva come ognuno dei vampiri al campus, ma Lucinda non le aveva creduto, anche se con difficoltà. Ora trovava la cosa divertente se ci pensava. Zoey, con il suo volto bellissimo, i tatuaggi incredibili ed i lunghi capelli neri, sembrava Biancaneve e Neferet, con i suoi capelli rossi come sangue, che parevano lingue vive di fuoco, e la sua pelle d’avorio stupenda le ricordava la strega cattiva. Sapeva che l’ex Somma Sacerdotessa era stata la mentore della novizia, ed era incredibile. La matrigna e la bella e buona principessa.
Tutti avevano sbagliato a credere a Neferet, ma come si poteva non adorare la sua bellezza? I suoi occhi verde smeraldo parevano essere pezzi stessi della pietra, scavati e plasmati apposta per lei. Ti leggevano l’anima.
Your smile is like a breath of spring
Your voice is soft like summer rain
And I cannot compete with you, Jolene
Lucinda uscì fuori nel vento freddo che soffiava forte, mentre la furia della tempesta cresceva sempre più. Sembrava voler spazzare via Tulsa, e probabilmente la signora Meyers sapeva anche il perché. Era Dio che voleva vendicarsi, che voleva farla pagare a quella donna maledetta esponente del Diavolo per il massacro che aveva compiuto quella mattina.
Non si preoccupò nemmeno di chiudere la porta alle sua spalle, anzi, sarebbe stato meglio se l’avesse lasciata aperta. La gente si sarebbe insospettita e sarebbe andata a controllare.
Lucinda sapeva che sarebbe dovuta correre alla velocità della luce dalla polizia, a raccontare di Neferet, ma invece si limitò a camminare. Il vento colpiva il suo corpo svestito, ora che la forte pioggia si era improvvisamente trasformata in una pioggerellina. La vampira aveva rubato il suo vestito d’Armani.
Impassibile, la donna continuò per la sua via, per raggiungere la sua meta.
Improvvisamente le tornò alla mente il giorno dell’intervista a Neferet, quando lei aveva dichiarato tutte quelle brutte cose sui suoi simili della Casa della Notte, ricordava quando alla cerimonia si era presentata con il suo bellissimo abito rosso fuoco. Ricordava il sorriso bello e caldo come la primavera che aveva rivolto a suo marito, e la voce sensuale e soffice come pioggia d’estate con cui gli aveva parlato. Quel giorno, Lucinda si era resa conto dell’attrazione che suo marito provava per la vampira e dell’amorevole odio che era nato in lei al rendersi conto di non poter competere. Se Neferet avesse voluto, avrebbe potuto portarglielo via già allora.
He talks about you in his sleep
And there's nothing I can do to keep
From crying when he calls your name, Jolene
E oh, quanto era brutto di notte quando lo sentiva invocare il nome di Neferet, con gemiti e sussurri. Si sentiva morire ogni volta, perché lei lo amava alla follia, suo marito, anche se avevano passato insieme trent’anni, non era passato un solo giorno in cui lei non lo avesse amato come in principio.
Piangeva quando lo sentiva invocare il suo nome, ma ora capiva che aveva sbagliato.
Senza battere ciglio continuò a camminare, finché con suo immenso stupore non si ritrovò nell’immenso giardino che circondava il campus della Casa della Notte. La scena in cui s’imbatté era incredibile. Neferet, completamente nuda e avvolta solo da quella strana foschia nera da cui erano comparsi i tentacoli di tenebra, se ne stava in piedi, a sorridere cattiva, mentre gli occhi di alcuni poliziotti, di una vampira, un’umana, un vampiro rosso ed uno blu ed una novizia erano puntati su di lei. Le loro bocche spalcante rispecchiavano la loro incredulità. Nessuno si muoveva, come se anche un solo battito di ciglia potesse far andare tutto in mille pezzi.
But I can easily understand
How you could easily take my man
But you don't know what he means to me, Jolene
Ricordava di quando si era resa conto che Neferet avrebbe potuto facilmente prendersi il suo uomo, di quando pensava che a lei importava moltissimo di lui, urlando nella sua mente, e che avrebbe voluto andare a dirglielo.
Ora invece, pensava a come facilmente Neferet avrebbe potuto uccidere ognuno dei presenti con solo uno schiocco di dita, dato che a lei non importava nulla di nessuno di loro. Eppure, la donna vampira si limitava a fissarli, sorridente e malvagia, avvolta solo da quella debole foschia simile come non mai a nebbia nera di morte.
Jolene, Jolene, Jolene, Jolene
<< Neferet >> urlò, con voce potente e piena di potere che a stento riconobbe come sua. Tutti si voltarono a fissarla, ma a Lucinda non poteva importare di meno. Che guardassero il suo corpo completamente nudo, non importava, da un momento all’altro probabilmente sarebbe morta.
<< Oh, signora Meyers, pensavo fosse già trapassata.. >> La voce di Neferet era melliflua e dolce, talmente tanto da farle venire il voltastomaco.
<< Detective Marx! >> Urlò di nuovo, con la sua potente voce. << Questa donna ha appena commesso un massacro, alla chiesa di Boston Avenue. Io sono l’unica sopravvissuta >> mentre parlava, fissava il detective, che la guardava con occhi increduli e spalancati. Solo più tardi Lucinda si rese conto che l’uomo stava tenendo ferma una novizia, legata con delle manette. Quella novizia era Zoey Redibird.
<< Che prove ha? >> Rise Neferet cattiva, alzando il mento in segno di sfida.
<< Sono una testimone, ed il tuo massacro è ancora lì, in bella vista. >>
<< Non credo per molto. Io ucciderò tutto voi, nessuno escluso, e poi comanderò alla mia Tenebra, una volta che si sarà sfamata dai vostri corpi morenti, di far scomparire i segni del mio passaggio. >>
Dopo che ebbe finito di parlare, accadde una cosa che ancora ora nessuno sa spiegarsi. Con un sorriso cattivo, Lucinda aprì le braccia e si alzò nell’aria, fluttuando nel nulla. La fronte cominciò a bruciarle come non mai, faceva malissimo, ma la donna ignorò ogni cosa. Era troppo occupata a parlare.
<< Io non credo proprio, perché io ti fermerò >> tutto sommato però sapeva cosa stava accadendo, soprattutto grazie ai sussurri concitati delle voci dei presenti, che continuavano ad affluire dai cancelli della scuola.
<< Hai visto? Si è appena Trasformata! >>
<< Quella è la signora Meyers, la moglie del cosigliere! >>
<< Non è una vampira! >>
<< Si invece, si è appena Trasformata! >>
<< Sta volando! >>
Tutti quei sussurri le davano potere, lo facevano crescere sempre più in lei, senza limiti.
I'm begging of you, please don't take my man
Jolene, Jolene, Jolene, Jolene
Please don't take him just because you can
<< Ti sei presa il mio uomo, Neferet! >> gridò con voce solenne. Entrambe stavano voltando nel cielo.
Accanto alla vampira vicino al cancello, probabilmente la Somma Sacerdotessa della Casa della Notte di Tulsa, comparve un angelo. Si, proprio così, un angelo, e Lucinda ne rimase colpita, ma ignorò i bisbigli che lui e la Sacerdotessa si scambiavano e la scena in generale. Il suo compito era occuparsi di Neferet.
<< Lo so >> commentò quest’ultima con un tono annoiato, mentre si esaminava le unghie della mano destra, lunghe e rosse come le avesse appena piantate nel petto di un uomo morente.
<< Non avevi il diritto di portarmelo via solo perché potevi grazie ai tuoi poteri, non funziona così. >>
<< E cos’hai intenzione di fare? Pensi di uccidermi? >>
You could have your choice of men
But I could never love again
He's the only one for me, Jolene
Lei la ignorò. << Ti aveva solo chiesto di non fare del male a nessuno. Potevi scegliere qualcun’altro da uccidere, avevi una vasta scelta lì, avresti potuto uccidere me direttamente, e invece no. >> La guardò con l’odio più puro che avesse mai provato negli occhi, ora chiusi a fessura. << Io non potrò mai amare nessun’altro come ho amato lui, sappilo. Era l’unico per me, e tu mi hai tolto l’unica vera gioia della mia vita. >>
Neferet sorrise, << Dovrei avere timore di te? >>
Anche Lucinda sorrise, << Si, perché prima di tutto sono una donna arrabbiata. Secondo, sono una donna affranta dal dolore. Terzo, sono un’innamorata piena di rabbia e quarto >> fece una pausa, avvicinandosi alla nemica, mentre i suoi capelli si alzavano nel vento e lei veniva circondata da una luce dorata, << sono una vampira molto, molto arrabbiata. >>
I had to have this talk with you
My happiness depends on you
And whatever you decide to do, Jolene
<< Quindi pensi veramente di uccidermi >> rise malvagia Neferet, piegando la testa all’indietro.
<< Oh, au contraire, mia cara sorella >> sorrise, facendo una pausa, << io non penso di ucciderti, io so di poterti uccidere, e so anche di doverti uccidere. La gioia che potrò provare nella vita dipenderà da questo. Se ti ucciderò, sarò la vampira più felice della storia, avrò compiuto la mia vendetta. >>
Jolene, Jolene, Jolene, Jolene
I'm begging of you, please don't take my man
Jolene, Jolene, Jolene, Jolene
Please don't take him even though you can
Jolene, Jolene
Lucinda alzò le braccia davanti a sé, guardando la donna con immenso odio. Disse con voce piena di potere, mentre dalle sue mani cominciava a splendere una luce dorata:
<< Grandi responsabilità si associano a un grande potere, di comando e sfarzo con la spada di Damocle soppesa il piacere. Quando lei si convince che l’antico sia la chiave per ciò che può servire è il momento in cui tutto inizia a crollare; è il momento in cui la Luce continua a sanguinare >> Lucinda udì la voce di una ragazza urlare:
<< Ma quella è la profezia della mia visione! >> Scattò in avanti, fino a spuntare dalla folla.
Lucinda continuò imperterrita: << Ed a grandi responsabilità io mi inchinerò, le servirò per il giusto, non come te Tsi Sgili. La luce ha perso una grande alleata, e la Tenebra se n’è rallegrata, ma io, con la mia spada di luce, ti riporterò alla battaglia. Se non rispetti la vita degli altri, sarà con la tua che pagherai, grande Regina. >> Non appena ebbe finito di parlare, un raggio di luce dorata esplose dalle sue mani, diretto verso Neferet. La colpì in pieno petto, tra i suoi urli, e la donna cadde a terra, piangendo disperata.
Lucinda ed alcuni vampiri, tra cui la ragazza umana che aveva urlato e Zoey Redbird, oltre che il detective Marx, accorsero dalla Tsi Sgili. Ognuno di loro notò il cambiamento avvenuto nell’ex Somma Sacerdotessa: ora non aveva più i tatuaggi da vampira, ed era distesa a terra, con un immenso buco posto proprio all’altezza del cuore, da cui usciva fuori sangue misto ad una sostanza fluida e nera.
<< No! >> Rantolò con voce gorgogliante. Nessuno sapeva come potesse essere ancora viva.
Lucinda si sedette accanto a lei, << Oh Neferet… Neferet… Dolce Neferet.. >> le accarezzò i capelli rosso rame, mentre lei la guardava. << Dolce Neferet >> ripeté. << Odiosa Neferet, è finita >> pronunciò le ultime parole con la voce piena di disgusto ed odio, e, come per sua volontà, la vita lasciò il corpo della Regina Tsi Sgili.
 




*Angolo autrice*
Ciao a tutti coloro che hanno letto la mia fan fiction! Sono tornataaa *mode Neferet on*. Lo so che avrei anche l'altra ff in corso sulla Casa della Notte, ma sono bloccata, e siccome ho appena finito di leggere Revealed (che a parer mio ha un po' un finale del cavolo *mode Zoey*) quando ho letto il testo della canzone Jolene, di Dolly Parton, oggi, per caso, non ho potuto non scriverci qualcosa.
So che il risultato non è il massimo, e sto pensando di scriverci su un continuo, ma ho deciso di pubblicare comunque.
Se avete letto la mia ff, vi chiedo di recensire, gentilmente, soprattutto perchè vorrei sapere cosa ne pensate, e poi anche perchè non vi costa nulla scrivere due righe ^^
Ora vi saluto,
un bacio a tutti
!

 
  
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