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Autore: Temari    25/05/2014    3 recensioni
- «Ho solo fatto uno strano sogno ieri notte — stanotte.» -
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Misaki Takahashi, Takahiro Takahashi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! =D
Questa cosuccia inutile in realtà non avevo pensato di scriverla, né tanto meno di caricarla qui... ma una domanda ricevuta su Ask.fm mi ha fatto venir voglia di buttare giù qualcosa su Junjou, e lo stupido limite di caratteri mi impediva di caricarla tutta lì, quindi... |D

Disclaimer: vedi pagina autore.

Ja ne,
Temari

Dreams of the Clueless


        Misaki era rimasto sorpreso, quella mattina, nel ricevere un messaggio da parte di suo fratello che gli chiedeva se era libero di andare a fare colazione insieme. Il problema - che in realtà non era nemmeno un problema, ma più che altro qualcosa che aveva instillato nello studente un senso di ansia e preoccupazione - era l'orario in cui Takahiro gli aveva spedito il messaggio: le 5:30 del mattino.
        Che diavolo ci faceva suo fratello sveglio a quell'ora, si era chiesto Misaki quando, due ore e mezza più tardi, quella stessa mattina, aveva afferrato il cellulare per spegnere la sveglia che era partita come ogni giorno prima che questa disturbasse il sonno dell'altro occupante del letto... non era da Takahiro alzarsi così presto senza motivo.
        Il ragazzo, ovviamente, aveva dato la sua disponibilità - in fondo non aveva lezioni prima delle 11 e il suo lavoro part-time alla casa editrice quel giorno prevedeva il turno pomeridiano.
        Qualche minuto dopo le 8:35 trovava Misaki seduto ad un tavolo, di fronte a suo fratello, in un caffè a metà strada fra i loro rispettivi appartamenti. Takahiro aveva delle occhiaie terribili che gli occhiali non riuscivano a nascondere — nemmeno lontanamente comparabili a quelle che perseguitavano Usagi-san, ma pronunciate in ogni caso per gli standard dell'impiegato.
        «Nii-chan, stai bene?» Aveva chiesto Misaki, preoccupato dall'aria esausta dell'altro, ovvia anche dalle spalle ricurve e lo stato trascurato dei capelli e del nodo della cravatta.
        Takahiro era rimasto in silenzio per un lungo minuto, occhi vitrei fissi sulla tazza di tè verde che teneva fra le mani,
«Tutto bene, Misaki,» aveva detto poi tentando di sorridere in modo rassicurante senza però riuscire nell'impresa; con un sospiro, aveva elaborato: «Ho solo fatto uno strano sogno ieri notte — stanotte
        «Ah sì?» La cosa aveva incuriosito Misaki, che aveva proseguito chiedendo: «Cioè? Se ne vuoi parlare, ovviamente, nii-chan.»
        Takahiro aveva sollevato la tazza alle labbra, bevendo un lungo sorso incurante della temperatura della bevanda, «... Ho sognato di te, Misaki.» la risposta era stata smorzata dall'ostacolo ma non abbastanza da impedire al più giovane dei due di sentire; Misaki aveva piegato la testa di lato, un'espressione confusa sul volto, ed aveva atteso che Takahiro proseguisse.
        «Per qualche motivo, ho sognato che tu e Usagi avevate una relazione alle mie spalle — una relazione... fisica
        La frase era stata non più di un sussurro, ma Misaki l'aveva colta forte e chiaro ugualmente, ed aveva rischiato di soffocare con la sua stessa saliva per la sorpresa.
        Con il cuore che batteva all'impazzata e il viso che pizzicava dal rossore dell'imbarazzo e del nervosismo, Misaki aveva cercato di stare al gioco.
«A-haha... ha ha...» Aveva detto lo studente, la sua mente che assolutamente non correva ad evocare l'immagine di sé ed Usagi-san aggrappati l'uno all'altro la sera precedente, sudati e ansimanti sotto le lenzuola dell'enorme letto dello scrittore. «Assurdo, eh...?»


 
   
 
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