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Autore: fulmineo    25/05/2014    0 recensioni
Eva ed Esmee, il giorno del loro matrimonio. Il giorno in cui, dopo un paio d'anni di convivenza, il loro sogno più grande si avvera.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Crack Pairing
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era una bella giornata a Maastricht e, alla Cattedrale della città, stava per iniziare la celebrazione del matrimonio tra l'Ispettrice della Polizia Eva Van Dongen e la sua collega e sottoposta, Esmee Van Rooy. Ovviamente Eva si stava preparando nella casa del prete, sul retro della Chiesa ed Esmee a casa sua.

"Coraggio, Eva! Fatti vedere." Disse la collega Marion Dreesen, assieme a lei con il Commissario attuale Frieda Mechels, l'ex Commissario Eugene Hoeben, che l'avrebbe accompagnata all'altare visto che la castana era orfana ed il partner Floris Wolfs "Dio mio, sei stupenda! Sapevo che lo smoking bianco ti avrebbe donato molto. E nel taschino quella rosa rossa ti rende perfetta."

"Grazie." Riuscì a dire la castana, tenendo gli occhi azzurri verso il basso.

"Ehi! Non dirmi che sei nervosa, vero?" La canzonò Wolfs, con un mezzo sorriso "Sei stata proprio tu a proporglielo, tre mesi fa!"

"Lo so, ma proporglielo era la parte più semplice."

"Come dici? No, proprio no!" Intervenne Hoeben "Mia cara, la proposta è complicatissima! Prendi me, che mi sono sposato tre volte."

"Si fidi, io mi sposerò solo questa volta. Col mio amore!" Disse decisa Eva, sollevando lo sguardo.

"E' questo lo spirito giusto! Coraggio, una volta sistemati i capelli sarai pronta!" Avanzò Marion e, nello stesso momento, a casa Van Rooy, i genitori di Esmee stavano facendo impazzire l'altro loro collega, Romeo Sanders e Fleur, la figlia di Wolfs, ma a calmare tutti ci pensò l'altro ex Commissario, ovvero Ellis Flamand. I nodi delle cravatte erano la sua specialità.

"Ecco qui! E' inutile allarmarsi troppo." Disse la bionda donna.

"Davvero, io... Io non so come si possa stare calmi!"

"Vedrai quando ti sposerai, Romeo!" Rispose Anite, madre di Esmee, che stava sistemando i capelli della figlia, prima di metterle il velo e Serge, padre della sposa, sorrise di gusto "E tu non ridere, caro! Anche tu eri nervosissimo, me lo disse tua madre."

Serge si zittì, sedendosi sul divano, ove rimase a fissare la figlia. Gli sembravano tanto lontani i giorni in cui Esmee era piccola e lui le insegnava ad andare in bici, prima che lui ed Anite divorziassero e passarono dodici anni prima che potessero rivedersi ed accadde quando la moretta si diplomò all'Accademia di Polizia ed oggi, che aveva da poco compiuto vent'anni, stava per sposarsi con Eva. E lui, seppur da lontano, da un'altro Commissariato, aveva scommesso da subito su di loro, avendo avuto conferma dei suoi sospetti il giorno di San Valentino di due anni prima quando, dopo un anno passato a lavorare insieme, si erano finalmente dichiarate, andando a convivere poi ad Agosto.

Finalmente entrambe erano pronte e, mentre Esmee salì sulla Limousine noleggiata appositamente per raggiungere la Chiesa e poi l'aeroporto, alla Cattedrale s'iniziò a suonare la marcia nuziale. Per fortuna casa Van Rooy e la Cattedrale non erano lontane.

Eva, arrivata all'altare di braccetto a Hoeben sotto molti sguardi ammirati, rimase a bocca aperta quando vide arrivare, qualche minuto dopo, Esmee accompagnata dal padre, dietro a due bambine che spandevano a terra petali di rose rosse messi nel rispettivo cestino. Ovviamente anche la moretta rimase incantata da Eva e dal suo chignon "Sei stupenda." Sussurrò Eva.

"Anche tu lo sei." Rispose Esmee, prima che entrambe prestassero la rispettiva attenzione al prete.

L'omelìa e la predica del prete, che parlò soprattutto della necessità di abbattere le barriere create dal pregiudizio, al fine di permettere il matrimonio tra tutte le coppie che desideravano consolidare la loro unione e dell'amore più puro e perfetto, fu molto toccante e venne apprezzata da tutti. Ed arrivò il momento dello scambio degli anelli.

"Io, Eva Van Dongen, prendo te, Esmee Van Rooy, come mia sposa, promettendo di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salute e malattia, in ricchezza e povertà, finchè morte non ci separi. Tutti i giorni della mia vita!"

"Io, Esmee Van Rooy, prendo te, Eva Van Dongen, come mia sposa, promettendo di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salute e malattia, in ricchezza e povertà, finchè morte non ci separi. Tutti i giorni della mia vita!" Disse la moretta e, come Eva aveva fatto qualche attimo prima, baciò l'anello quando fu al dito della castana.

"Col potere concessomi dal Signore, io vi dichiaro moglie e moglie! Potete suggellare il tutto con un bacio." Concluse il prete, mentre Eva ed Esmee s'avvicinarono ulteriormente, con la prima che prese il viso della moglie tra le mani, posandovi un bacio molto dolce.

Tra fischi ed applausi, gli invitati lanciarono loro il riso e, salite entrambe sulla Limo, si diressero al de Pontì seguiti dai loro invitati, ove si sarebbe tenuto il banchetto. Infatti Fleur, Frits, ovvero il figlio di Marion e Hoeben erano già lì per preparare tutto.

Lì le due consorti mangiarono qualcosa ed infine tagliarono la torta, infine arrivò il momento che tutti aspettavano, dicesi quello del ballo. E venne aperto da Eva ed Esmee, con la prima che aveva tolto la giacca e la seconda che si era privata del velo, pronte a ballare il lento.

"Sei meravigliosa, amore mio." Disse piano Eva, all'orecchio di Esmee.

"Anche tu. Sono fiera di essere diventata tua moglie."

"Posso tranquillamente dire lo stesso. Non vedo l'ora di essere alle Hawaii."

"Già. Appena immagino cos'hai intenzione di fare."

"Immagini bene, fidati."

Detto questo, Eva si limitò a sorridere e baciò sulla guancia destra la moretta, ma Esmee le circondò il collo con le braccia, come solitamente faceva quando voleva sussurrarle qualcosa a fior di labbra e poi baciarla "Adesso puoi baciarmi liberamente, senza troppi problemi. Siamo sposate!"

"Allora baciami!" Sussurrò a sua volta la castana ed Esmee non se lo fece ripetere due volte.

Dopo un paio d'ore, mentre le due erano dirette all'aeroporto, sapevano che il loro amore sarebbe durato per sempre e che, di certo, avrebbero avuto anche un figlio o due. Ma in primis, il loro sogno più grande si era appena avverato.

  
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