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Autore: cin75    25/05/2014    12 recensioni
La morte di Dean ha sconvolto tutti. Sam per primo. Poi Cass bloccato in Paradiso. Ma cosa è successo nella mente di Dean in quei cinque minuti prima di lasciarsi andare???
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Un nuovo modo di vedere la vita!'
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Si era sentito così dannatamente forte e invincibile, subito dopo aver colpito in pieno viso, la faccia di Metatron e averlo visto addirittura sanguinare. Si convinse che poteva farcela.
Che poteva uccidere quel figlio di puttana angelico.
Per qualche secondo si sentì nei panni di Sam quando era convinto di poter controllare Lucifero. Lui, alla fine , ce l’aveva fatta.
Quindi anche per lui, adesso, poteva essere lo stesso: controllare il Marchio e il potere della Lama e andare fino in fondo.
Ma non fu così.
Metatron colpì e colpì duramente, senza pietà.
Quel blocco di cemento sui cui lo ha fatto volare, ha avuto l’effetto di un brusco risveglio. Il dolore che ha sentito gli è esploso nel cervello come mille fuochi d’artificio. Il cacciatore poteva giurare di aver sentito le sue ossa scricchiolare e cedere un secondo dopo l’impatto e poi dopo il secondo e l’altro ancora.
Metatron era implacabile continuava a colpirlo, a farlo sanguinare e a godere di quel martirio e di quella sofferenza così dolorosa e profonda.
Poi arrivò, quell’ultimo pugno, più forte di tutti gli altri e il cacciatore cedette alla sua forza. Provò con quella poca di forza che gli rimaneva a richiamare a sé  la Lama e un fu segretamente felice quando la sentì tra le sue mani. Ma qualcosa non andò come doveva.
Fece appena in tempo a tirarsi su e…
La spada dell’angelo entrò nel suo corpo e gli attraversò il petto con una tale facilità che quasi Dean non se ne rese conto. Sentì solo il dolore e il forte calore che gli invase il corpo un attimo dopo che Metatron sfilò senza troppa gentilezza la sua arma.

Tutto muta.

Il grido disperato di Sam ti riporta alla realtà, alla tua realtà, cacciatore.
Sai di essere alla fine e l’unica cosa che ti interessa adesso è fissare un ultima volta i tuoi occhi negli occhi di tuo fratello che ignorando la vostra missione, vede solo te.
Corre solo verso di te.  Ha in mente solo te.
Lo senti che ti parla e ti supplica di stare su.
Lo vedi che ti afferra e ti tiene tra le sue braccia, ti tocca con le sue mani per cercare di fermare il sangue che senti fuggirti via dal petto.
Mi vuole bene!”, ti ritrovi a pensare, nonostante tutto quello che vi sta’ accadendo attorno, che ti stà succedendo.
Cavolo!, stai morendo ma l’unica cosa che riesci a pensare è “Mi vuole bene! Sammy mi vuole bene!”
Il tuo fratellino ti tira su e tenendoti stretto a sè come il bene più prezioso, cerca di portarti fuori da quel maledetto magazzino, e tu ti stringi e ti appoggi a lui, perché ormai sai che quella è la tua ultima occasione per stargli vicino. Di godere della sua protezione.
Ma il dolore è troppo forte da sopportare e tu sei ormai troppo debole per combatterlo.
La ferita è troppo grave perché tu possa raggiungere un qualsiasi dottore o strega o chissà che altro in tempo, come ti ha promesso Sammy.
Ma il tuo fratellino non sembra voler demordere e continua a portarti quasi a spalla.
Sei stanco, però, e gli chiedi di fermarsi. Senti il respiro che ti si fa pesante nei polmoni, senti la vita fuggire via in ogni fiato che ti costringi a fare.
Vedi il buio della morte farsi sempre più avvolgente intorno a te. Senti il freddo della morte conquistare pian piano ogni fibra del tuo corpo martoriato.
Sai di non avere più molto tempo.
Devo dirti una cosa!” ti costringi a dire al tuo Sammy che ti guarda e sembra non voler fare altro che ascoltare la tua voce.
Sono fiero di noi!” e lo sei. Lo sei davvero e per quanto sai che quelle sono le tue ultime parole, una felicità immensa ti attraversa quando vedi una lieve smorfia di complicità e condivisione passare sul volto del tuo fratellino.
Ringrazi Dio per averti fatto trovare il coraggio di scrivergli quella stupida lettera.
Gli vedi brillare gli occhi. Brillare d’amore per te. D’affetto per suo fratello maggiore.
Che sia questo ad averti dato il colpo di grazia?!
La mano che tieni ancora sulla sua guancia, perde vigore. Perde forza e scivola pesantemente prima sul petto di Sam e poi si abbandona completamente al niente. Al vuoto.
E poi quel buio ti raggiunge, ti conquista e ti porta via verso un buio ancora più profondo e da cui sai, questa, volta, non tornerai mai più.
Ma in quella discesa, anche se il tuo fisico ormai non risponde più, la tua mente, forse il tuo cuore, possono ancora sentire il richiamo disperato di Sammy che ti chiede di restare con lui. Puoi ancora percepire l’umido delle sue lacrime che ti bagnano calde la pelle fredda.
L’ultimo tuo pensiero prima che tutto si spenga non poteva essere che uno. Che quello.
Mi vuole bene!” e poi tutto finisce.

Cadi, precipiti, vieni inghiottito dal buio, dal vuoto, dal nulla. Dalla morte.
E in quella caduta i volti dei demoni che hai ucciso ti vengono incontro, ti sferzano, ti colpiscono, ti urlano addosso e tra i tanti volti orrendi che vedi venirti incontro riconosci Meg, Azazel e perfino Alastair già pronto a ricominciare da dove avevate interrotto.
E alla fine di quel tunnel, una luce.
Ma quella luce non è quella luce che ti porterà pace e salvezza.
No!
Sai che quella luce è la rabbia e la crudeltà di Lucifero in persona che non aspetta altro di avere di nuovo un Winchester come compagno di cella.
Sei quasi alla fine della tuo folle corsa e senti il calore dell’Inferno farsi sempre più pressante e soffocante.
Stai quasi per sfiorare la gabbia quando all’improvviso una voce ti blocca in volo e tu ti senti risucchiare verso l’alto e in quell’assurda risalita ti lasci dietro le urla di tutti quelli che già pregustavano di torturarti ancora una volta.
Una voce, solo una voce, sembra avere la forza di fermare tutto ciò che eri pronto ad affrontare di nuovo.

Apri gli occhi Dean Winchester….vedi ciò che io vedo…senti ciò che io sento….questa non è la morte, ma un nuovo modo di vivere!”

E lo fai. Ubbidisci. Li apri. Apri gli occhi.

Ma qualcosa muta ancora.

Il cacciatore non vede le cose come dovrebbero essere. I colori non sono gli stessi che la sua mente ricordava. La forza che sente non è una forza che gli appartiene.
La vita che si sente scorrere di nuovo nelle vene non la sente sua. Perfino il peso della sua anima gli sembra essere cambiato.
Lui non sente di essere lui. Si sente diverso.
Lui sa di essere diverso, ma ancora non sa quanto.
Sa solo che è tornato.
Ma la sua mente ancora non gli mostra ciò che questa nuova vita dovrà mostrargli.
 
   
 
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