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Autore: Le Parche di Costantino    02/08/2008    9 recensioni
Qualcosa di incomprensibile sta accadendo a Grimmauld Place n° 12 e Molly cerca di scoprire la verità. Che dite, ci riuscirà? Scommettiamo?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Molly Weasley, Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Sirius Black
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO

ARANCIO ARANCIA?

 

Remus se ne stava tranquillamente seduto su una poltrona, davanti al caminetto di Grimmauld Place, sul tavolo vi era la scacchiera pronta per una nuova partita tra due vecchi amici; Sirius, al momento, era impegnato a dare la sua reazione quotidiana di cibo a Fierobecco, al suo ritorno avrebbero giocato nuovamente.

Nella stanza vi era una terza persona, la cugina di Sirius Black, Ninfadora Tonks, ma chiamatela solo per cognome; se ne stava tranquillamente seduta al tavolo, intenta a scrivere su un foglio di pergamena. La ragazza aveva attirato l’attenzione di Remus, che non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, molto sorpreso dal suo abbigliamento: era così… così… così tanto arancione!

Mentre beveva una Burrobirra e aspettava il suo amico, il Licantropo si chiese il perché di quella scelta così inusuale. In più lei odiava l’arancione!

Indossava una gonna a balze arancione scuro, una felpa arancione chiaro, il mantello era una via di mezzo e le calze erano color evidenziatore, le scarpe ve lo risparmio. Anche i capelli erano arancioni.

He-Hem…” Si schiarì la voce sperando di attirare l’attenzione della ragazza. “He-Hem…” Tentò una seconda volta.

Remus, vuoi dirmi qualcosa?” chiese Tonks noncurante, senza alzare lo sguardo dalla pergamena.

“In effetti sì.” Il Licantropo esitò qualche istante, giusto il tempo per formulare la domanda senza sembrare offensivo, “Mi chiedevo il motivo di tutto quell’arancione.”

“Oh, questo…” finalmente Ninfadora posò la sua piuma e lo guardò. “Questo è tutta colpa tua.”

“Colpa mia?”

“Sì, ma non posso dirti perché.” I lunghi capelli della ragazza le coprirono il ghigno comparso sul suo volto: quasi faticava a trattenersi dalle risate.

Quindi… se ho capito bene…Remus tentò di dare un senso a quello che aveva appena sentito ma era come tentare di unire i pezzi di tre puzzles diversi: impossibile. “Tu sei arancione per colpa mia, io non so perché e tu non me lo vuoi dire. Direi che fila…

Tonks scoppiò a ridere, “Beh… potrei dirtelo, ma in cambio voglio una cosa da te. Ma credo preferirai non saperlo.” Chiuse una carpetta rimettendo a posto i fogli di pergamena sui quali aveva scritto fino a poco prima, aspettando un cenno di assenso da parte del Licantropo. Quando arrivò, si girò verso di lui appoggiandosi allo schienale e accavallando le gambe e guardandolo sorniona, vestiti a parte, sembrava avesse in mente qualcosa di diabolico.                                                      “Bene, Remus. Quando entra tuo cugino, dovrai farmi una dichiarazione d’amore, e che sia spontanea e credibie. Questo è quanto. Vedi tu…

Remus rimase allibito dalla richiesta di Tonks; tornò a sedersi giusto poco prima che un Sirius gongolante facesse il suo ingresso da primadonna.

“Allora, Moony, pronto per un’altra partita?” Remus annuì.

Dopo qualche minuto che stavano giocando, Sirius guardò Tonks, “Sai, ti dona l’Arancione… sembri un’arancia.” Scoppiò a ridere senza ritegno, disturbando i pensieri di Lupin sulla prossima mossa da fare che fece un’espressione poco divertita.
Eddai Moony! Non fare quella faccia. Guarda la nostra Ninfadora com’è solare vestita così!”

Remus, scocciato, colse la palla al balzo. “Sirius, per favore, non parlare così a Tonks, in fondo è tua cugina!”

Moony?” Fu solo capace di dire Sirius, spiazzato.

Tonks si alzò e li raggiunse vicino al tavolo da gioco.

“E comunque, arancione o no, la trovo una bellissima ragazza.”

A Sirius per poco non cadde la mascella. Remus si alzò dalla sua poltrona e andò davanti a Tonks. “Non posso farci niente, tu mi piaci!” Tutto ciò era palesemente finto.

Ninfadora non se lo fece ripetere due volte e lo attirò a sé, baciandolo con passione; Remus parve gradire, e rimase al gioco. Ma non era ancora finita. Come se la situazione non fosse abbastanza surreale, Tonks, ancora indaffarata, stese una mano in direzione di Sirius, come se lui dovesse metterle sopra qualche pezzo della scacchiera. L’Animago era inebetito, non riusciva nemmeno a parlare.

In quel momento, come se non fosse già abbastanza, Molly fece il suo ingresso nella stanza e, vista la scena, richiuse immediatamente la porta alle sue spalle, sconvolta dalla sorpresa. Poi, però, dopo averci pensato un istante, la riaprì violentemente, entrando come un ciclone.

 

  
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