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Autore: mikeychan    26/05/2014    0 recensioni
Au- Una pazza corsa all'ospedale!
Genere: Comico, Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il mio fratellino Michelangelo doveva operarsi e beh, non vi sto a spiegare come siamo diventati "Human Turtle" dopo una fiala che ho sbagliato a versare in un ampolla, a una gradazione sballata... Beh, talvolta mi chiedo se non ho davvero una testa di cazzo... Ma, a parte la pessima battuta, voglio raccontarvi che è accaduto circa un mesettino fa. Direte voi "solo ora"? Sì, problemi? Sarò pure Donnie, il pacifista, ma chi mi rompe i coglioni, si ritroverà con il culo...

Donatello... Hanno capito!

Ahm... *figura di merda* vero... Scusate... *Grazie Leonarduccio!*

Allora, sedetevi e ZITTI!

******************************************

18/10/2012, 16.30 New York's Sewers

-No, seriamente amico! E' una vera forzaaaaaaa!- gridava Michelangelo sfrecciando nella tana con il suo skate... un particolare aggeggio con turbo... *ma chi me lo aveva fatto fare!*.

-MIKEY!- tuonò Raphael, deconcentrato da tutte quelle urla da psicopatico: -SMETTILA! MI STO ALLENANDO!- e mostrò i bilancieri.

Il mio fratellino fece "orecchie di campana" e pensò all'infelice idea di ronzargli intorno, facendogli il gesto del medio... *gran bella scelta, Mik*... Beh, io che stavo lavorando a un mio siero sulle cellule aggredite da radiazioni gamma, sentii un bel tonfo forte e dando sfogo a tutte le parole colorite che sapevo, dopo l'esperienza dei M.i.B., andai a controllare, notando come giunsero Leonardo e Splinter. Tutti al dojo!!!
Come un coglione, avevo lasciato la mia ampolla a "friggere" su un fornellino dalla fiamma paragonabile a un incendio doloso, dopo aver accuratamente fatto un "mischia Francesco" con le soluzioni chimiche... Che cazzata gigante! Porca puttana!
Comunque, lasciando il mio laboratorio a rischio di "Piovono Polpette", andai a vedere.

-Ahio... RAAAAAPHHHH!- piagnucolò Michelangelo, sbucato dalla piscina del salotto con un bel bernoccolo sulla fronte e Raphie che rideva come un ubriaco: -Non è stato divertente!-.

L'altro esplose in una fragorosa risata: -Certo che lo è stato, lamebrain!- ma si tappò la fogna quando Michelangelo tossì un paio di volte, sempre con maggiore forza.

Dovettimo tirarlo io e Leo fuori dall'acqua e sembrava un pulcino bagnato, o meglio... una deliziosa ciambella nel caffè! *Mmh.... caffèèèèè!*.
Gli avvolgemmo una coperta addosso e quello subito approfittò della situazione per spillarci ordini da obbedire: -Mi sono fatto male la caviglia e non posso camminare... Leo, mi porteresti il mio fumetto? Raph, tu la cioccolata e Don... no, tu vaffanculo- mi disse.

Io m'incazzai: -COME?- tuonai con le mani sui fianchi, tirandogli il nodo della maschera, sentendo le sue scuse piagnucolose.

-No, no, no, no, no! Scusa, scusa! Era solo uno scherzo! Ahia!- mitragliò velocissimo, mentre mollai la presa. *a me vaffanculo?*.

Lasciando a Leo e Raph il mestiere di "camerieri serali", me ne stavo tornando in laboratorio quando sentii un sibilo sinistro. Mi avvicinai alla stanza e gridai: -AAAAAAAAAAAAAAAAAH!-.

Suppongo che per un infarto generale ci sarebbe mancato poco, visto come avevo strillato e in breve tempo, Raph, Leo, Mikey raggiunsero il lab: -CHE SUCCEDE?- gridarono come tre cantanti di soap opera.

-VIA! Sta per esplodere!- gridai come una ragazzina isterica, correndo verso l'uscita della tana, quando una forte esplosione rimbombò nella tana, con un fumo nero e le pulizie di primavera da riaffrontare.

La casa era un cesso.

******************************************

Una sessantina di secondi dopo, io mi risvegliai leggero e leggermente strano... A parte che mi faceva male la capoccia, mi misi in piedi e un capogiro mi fece sbattere il naso contro la parete nord della tana, notando come il maestro entrò nella mia stanza e da come mi guardò, sembrava aver visto una scena porno.

-Ahio... Maestro, che hai?- chiesi, mentre lui mi balzò addosso come un gatto che vuole la sarda salata e mi puntò il bastone al collo, facendomi vedere i sorci verdi: -Sensei! Perché mi attacchi?-.

Il maestro mi guardò stranito e alzò un sopracciglio, calmandosi: -Donatello? Sei proprio tu?- mi domandò, allentando il bastone dalla mia clavicola.

Pensai che il maestro si fosse leggermente... come posso dire... rincoglionito con "Una mamma per amica", ma dovetti ricredermi quando mi passai una mano sul viso e rimasi scioccato... Era rosa, calda e avevo cinque dita! Cinque ditaaaa!

-Io... sono... un... essere... umano?- balbettai incredulo: -Però ho un bel fisico, eh?- ridacchiai, rimettendomi in piedi, notando come il maestro si coprì gli occhi.

Ero completamente nudo e mi guardai i piedi e non solo... ma non aggiungo!

Avevo i capelli come Ronald Whistley di Harry Potter (arancioni), lunghi fino alle spalle e i miei occhi nocciola; ero muscoloso e non avevo la corazza... In pratica ero proprio un umano di sedici anni e che umano! *si schiarisce la gola*.

Splinter mi lanciò un paio di boxer violacei, di cui non sapevo nemmeno l'esistenza e me l'infilai dove dovevo... Almeno non ero più scandaloso! Io e il sensei cercammo gli altri... Beh, li trovammo sparpagliati nella mia stanza; Leo era dietro al mio letto, Raph sotto al letto, Mikey... beh, lui era nell'armadio... e non riuscivo a credere come cazzo ci fosse arrivato. Boh!

Erano nudissimi e ridacchiai agli occhi chiusi del maestro: Leonardo aveva i capelli lunghi fino alla nuca, castano rossiccio, intonati ai suoi occhi ramati; Raph li aveva corti e neri e gli occhi miele... Mikey li aveva lunghi fino alla schiena con gli occhi azzurri... Erano muscolosi come me ed erano umani!
Li svegliammo a suon di schiaffi e appena Raph si ritrovò a stretto contatto con me, gridò come me, Leo e Mikey: eravamo congelati!

-CHI CAZZO SIETE VOI?- urlò Raphie, mentre Splinter gli mollò uno schiaffo sul viso, lanciandogli un paio di mutante rosse sul viso: -Sensei? Perché devo mettermi le mutande?-.

-Sicuramente non per sfilare in passerella con il perizoma, cocco!- ironizzò Michelangelo, sbucato da dietro un pannello di metallo che adoperavo come libreria: -Raph?-.

-Mikey? A parte le cazzate... ehm, le stupidaggini che hai detto, sei proprio tu? Allora...- e si rivolse a noi: -Tu sei Donnie e l'altro Leo? E io sono Raph?-.

Io annuii e spiegai che l'esplosione ci aveva trasformati in ragazzi sedicenni. Splinter dette a Leo un paio di jeans e a Mikey una mutandina... *Ah! Ah! Ah!*, anzi, un costumino da spiaggia! *Ah! Ah! Ah!*

-Se non altro, ho un bel fisico, no?- ridacchiò, mentre Raph gli tirò i lunghi capelli, facendolo male di proposito: -AHIOOO! O' scem!- esclamò napoletanamente, mentre l'altro ghignò.

-Legati i capelli, Rapunzel! Qui non abbiamo la torre!-.

Ed ecco che, improvvisamente, Michelangelo tossì molto forte a tal punto di sbiancare e cadere privo di sensi in terra. Cercammo di svegliarlo, ma non c'era verso e non capivamo il perché: -Io non ho più gli strumenti per curarlo... Sono andati distrutti nell'esplosione! Dobbiamo affidarci a un'ambulanza!- ammisi, notando come un fulmino a ciel sereno li aveva folgorati.

-Non possiamo evitarlo?- chiese Leonardo, mentre Raph gli ricordò che ora che eravamo esseri umani, non dovevamo temere nulla: -Ok... ma il numero?-.

-111 era L'Agenzia, quella dove senza entrare, scappi via... no, 115 è Giacomino pulizie camino... 114 è Agnese, il tizio del paghi senza spese... 117 è Taralle, il tizio scassa-palle... beh... mi pare 118... a meno che non sia un botto... credo fosse questo!- suggerì Raph, dopo il tre e sette col morto.

Ok, chiamai l'ambulanza e dopo esserci vestiti con un paio di jeans blu, scarpe nere e polo come i colori delle nostre bandane, estratte dall'armadio di Alice nel Paese delle Meraviglie del maestro *ma che se ne faceva di tutta quella roba, io non lo so* e giubbini che avevano preso in un negozio sportivo neri e secondo i nostri colori preferiti, mi caricai Michelangelo il spalla che coceva come un maccherone in brodo di dado ai funghi Star *boni, boni!*, salimmo in superficie, all'aria fredda.

******************************************

-E adesso?- chiese Raphael incazzato come una bestiaccia rognosa: -Che si fa?-.

Leonardo indicò l'ambulanza che sbucava dall'incrocio fra la 40esima e la 39esima e si fermò dinanzi a noi, notando Mikey malato: -Siete voi gli Hamato?- domandò un'infermiere bruttissimo, dopo aver abbassato il finestrino.

-Sì, siamo noi- rispose Leonardo, mentre quello scese e spalancò le porte posteriori del furgone, estraendo e poggiandoci sopra Michelangelo, dal viso pallidissimo.

-Salite. Lo dobbiamo immediatamente ricoverare. Non respira- ammise quello, poggiando una mascherina sul volto del mio fratellino, che pareva una fecola di patate.

Il viaggio fu molto lungo e l'autista era un pazzo furioso: credeva di stare sulle piste di Monaco, a correre per il GP... Raph sbatté tre volte la testa contro la parete del retro dell'ambulanza, imprecando sottovoce parole che è meglio che non ripeto. Leonardo, al contrario, si era aggrappato a un'asta di metallo che funse come appiglio per appoggiare sacchetti contenenti nutrienti o sangue per trasfusioni: per poco non cadde in terra. Io, mi stringevo alla barella, sperando di non cadere per terra!

Dopo quindici minuti di follia, dove i nostri capelli sembravano quelli dell'Alieno di "Avanti un altro!" (tutte le sere su canale 5), scendemmo mezzi storditi dall'ambulanza, rischiando di vomitare le budella: -Bene, di corsa alla sala operatoria!- e si portarono via il nostro fratellino per i corridoi dell'ospedale.

Rimanemmo soli come tre fetenti: io guardavo Leo, che fissava Raph, che squadrava me... 

-E dove li troviamo i soldi per pagare l'operazione?- chiese Leonardo a braccia conserte, mentre si prese, da un distributore, una bottiglia d'acqua, che aprì e la portò alle labbra.

-E' semplice. Rapiniamo una banca- ammise Raph, pure convinto.

Leonardo andò tutta l'acqua di traverso e ansimò di brutto, rischiando di finire lui sotto i ferri, rischiando di strozzarsi: -Ma dico... anf... vuoi farmi... anf... schiattare?- ribatté, mentre Raph se la rise, come me... era troppo divertente Leo con la faccia rossa da cane.

-Non male l'idea della rapina, Raph!- aggiunsi io, mentre l'umore finì sotto ai piedi... Mikey già ci mancava, di brutto.

Trovammo tre panchine rosse di plastica e ci sedemmo in silenzio nel quarto corridoio del 72esimo piano... Le ore erano lentissime e i miei pensieri su come tornare tartaruga, vennero stravolti da un russare potente da parte di quella motosega di Raph, la cui bocca era spalancata come una caverna. Leonardo si schiaffeggiò sul viso: il suo russare echeggiava il tutto il posto, facendo affacciare vecchiette isteriche che ci lanciarono ciabatte e infermiere trans con occhi infuriati... Coprii la bocca di Raph con il cellulare, quando questo vibrò... Raph sobbalzò e scivolò perfino in terra, facendo una grande figura di merda.
Lo raccolsi e mi affrettai a rispondere: -Pronto?-.

Era Splinter: -Allora?-.

-Beh... Sappiamo che non respirava... probabilmente qualcosa a che fare con i suoi polmoni... però, ora lo stanno operando, sensei... ti richiamo quando saprò di più- e chiusi la chiamata.

******************************************

Le venti. Erano già le otto di sera e di Michelangelo ancora nulla... Quando stavo seriamente pensando di spaccare una porta per entrare per le risposte, ecco che un medico uscì dalle porte bianche del reparto e si avvicinò a noi. Aveva una faccia da funerale e non ci piacque.

-Aveva un linfonodo al polmone destro, ma glielo abbiamo rimosso. Per ora riposa... potete vederlo- ci disse e si allontanò per il cesso... quando scappa, scappa, no?

Entrammo cautamente e Mikey riposava nel letto con i capelli sciolti... era così carino ma qualcosa catturò la mia attenzione: la sua mano destra stava acquistando un colore verde acqua e le cinque dita divennero tre... O cazzo! Stava tornando una tartaruga!

-Ma che caz...- Leo non finì l'esclamazione: il suo corpo era nuovamente quello di una tartaruga umanoide... e la stessa cosa accadde a Raph, me e infine a Mikey...

Non potevamo rischiare di trasportarlo bruscamente sulle spalle, aveva pur sempre avuto un'operazione, no? Quindi decisi di fare la cosa più ovvia... Prendere il mio cellulare e pigiare il bottone per il Battle Shell.

-Se avresti potuto farlo, perché ci hai fatto fare quel giro in quella specie di montagna russa di Scooby-Doo con quel pazzo di uno Schumacher?!- farfugliò rabbioso Raph, afferrando Michelangelo sul guscio, saltando dalla finestra...

-E che ne so... Me lo ero scordato!- ammisi...

******************************************

Michelangelo dormì per due giorni e per noi il silenzio d'oro e la parola d'argento furono traumatiche... Non sopportavamo di vederlo nel suo letto, come un morto nel film di Totò.

-E se lo buttiamo nell'acqua? Si risveglierebbe, no?- chiese Raph, con evidente tristezza: -Io voglio che si svegli, chiaro?-.

Certo Raph, come se non lo sapessimo! Io sospirai, quando Leonardo lo fissò... Il mio fratellino sembrava un angioletto.

-A me sembra che si stia per svegliare... Guardate le sue palpebre!- ci spiegò Leonardo, facendoci avvicinare.

-In effetti...- annuii io, rivolgendomi poi a lui: -Mikey... Psss... Vuoi svegliarti adesso?-.

Michelangelo schiuse gli occhi: -Solo per la colazione...-.

Raphael sorrise, porgendogli un piatto di uova, pancetta e succo d'arancia: -L'ho fatto io. Assaggia!- si gonfiò come un pallone... 

Aspetta... gonfiarsi come un pallone... Ma sì! Pallone gonfiato! Ma che c'entra? Boh...

-Allora, sarà avvelenato?- chiese preoccupato Michelangelo, mentre Raph gli infilò tutto nella bocca, ignorando le nostre proteste.

-Zitto e strafoga!- tuonò.

E che ci volete fare, alla fine, finisce sempre con...

-Coglione! Potevi soffocarmi!-.

-Testa di cazzo! Sai che scherzavo!-.

-Basta, fratelli! Siate seri, mannaggia a morte!-.

-FIGLIOLI! Il bagno e il sapone vi aspettano!-.

*ok, dovevamo lavarci sul serio la bocca con il sapone...!*

THE END

 Il mio fratellino Michelangelo doveva operarsi e beh, non vi sto a spiegare come siamo diventati "Human Turtle" dopo una fiala che ho sbagliato a versare in un ampolla, a una gradazione sballata... Beh, talvolta mi chiedo se non ho davvero una testa di cazzo... Ma, a parte la pessima battuta, voglio raccontarvi che è accaduto circa un mesettino fa. Direte voi "solo ora"? Sì, problemi? Sarò pure Donnie, il pacifista, ma chi mi rompe i coglioni, si ritroverà con il culo...

Donatello... Hanno capito!

Ahm... *figura di merda* vero... Scusate... *Grazie Leonarduccio!*

Allora, sedetevi e ZITTI!

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18/10/2012, 16.30 New York's Sewers

-No, seriamente amico! E' una vera forzaaaaaaa!- gridava Michelangelo sfrecciando nella tana con il suo skate... un particolare aggeggio con turbo... *ma chi me lo aveva fatto fare!*.

-MIKEY!- tuonò Raphael, deconcentrato da tutte quelle urla da psicopatico: -SMETTILA! MI STO ALLENANDO!- e mostrò i bilancieri.

Il mio fratellino fece "orecchie di campana" e pensò all'infelice idea di ronzargli intorno, facendogli il gesto del medio... *gran bella scelta, Mik*... Beh, io che stavo lavorando a un mio siero sulle cellule aggredite da radiazioni gamma, sentii un bel tonfo forte e dando sfogo a tutte le parole colorite che sapevo, dopo l'esperienza dei M.i.B., andai a controllare, notando come giunsero Leonardo e Splinter. Tutti al dojo!!!
Come un coglione, avevo lasciato la mia ampolla a "friggere" su un fornellino dalla fiamma paragonabile a un incendio doloso, dopo aver accuratamente fatto un "mischia Francesco" con le soluzioni chimiche... Che cazzata gigante! Porca puttana!
Comunque, lasciando il mio laboratorio a rischio di "Piovono Polpette", andai a vedere.

-Ahio... RAAAAAPHHHH!- piagnucolò Michelangelo, sbucato dalla piscina del salotto con un bel bernoccolo sulla fronte e Raphie che rideva come un ubriaco: -Non è stato divertente!-.

L'altro esplose in una fragorosa risata: -Certo che lo è stato, lamebrain!- ma si tappò la fogna quando Michelangelo tossì un paio di volte, sempre con maggiore forza.

Dovettimo tirarlo io e Leo fuori dall'acqua e sembrava un pulcino bagnato, o meglio... una deliziosa ciambella nel caffè! *Mmh.... caffèèèèè!*.
Gli avvolgemmo una coperta addosso e quello subito approfittò della situazione per spillarci ordini da obbedire: -Mi sono fatto male la caviglia e non posso camminare... Leo, mi porteresti il mio fumetto? Raph, tu la cioccolata e Don... no, tu vaffanculo- mi disse.

Io m'incazzai: -COME?- tuonai con le mani sui fianchi, tirandogli il nodo della maschera, sentendo le sue scuse piagnucolose.

-No, no, no, no, no! Scusa, scusa! Era solo uno scherzo! Ahia!- mitragliò velocissimo, mentre mollai la presa. *a me vaffanculo?*.

Lasciando a Leo e Raph il mestiere di "camerieri serali", me ne stavo tornando in laboratorio quando sentii un sibilo sinistro. Mi avvicinai alla stanza e gridai: -AAAAAAAAAAAAAAAAAH!-.

Suppongo che per un infarto generale ci sarebbe mancato poco, visto come avevo strillato e in breve tempo, Raph, Leo, Mikey raggiunsero il lab: -CHE SUCCEDE?- gridarono come tre cantanti di soap opera.

-VIA! Sta per esplodere!- gridai come una ragazzina isterica, correndo verso l'uscita della tana, quando una forte esplosione rimbombò nella tana, con un fumo nero e le pulizie di primavera da riaffrontare.

La casa era un cesso.

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Una sessantina di secondi dopo, io mi risvegliai leggero e leggermente strano... A parte che mi faceva male la capoccia, mi misi in piedi e un capogiro mi fece sbattere il naso contro la parete nord della tana, notando come il maestro entrò nella mia stanza e da come mi guardò, sembrava aver visto una scena porno.

-Ahio... Maestro, che hai?- chiesi, mentre lui mi balzò addosso come un gatto che vuole la sarda salata e mi puntò il bastone al collo, facendomi vedere i sorci verdi: -Sensei! Perché mi attacchi?-.

Il maestro mi guardò stranito e alzò un sopracciglio, calmandosi: -Donatello? Sei proprio tu?- mi domandò, allentando il bastone dalla mia clavicola.

Pensai che il maestro si fosse leggermente... come posso dire... rincoglionito con "Una mamma per amica", ma dovetti ricredermi quando mi passai una mano sul viso e rimasi scioccato... Era rosa, calda e avevo cinque dita! Cinque ditaaaa!

-Io... sono... un... essere... umano?- balbettai incredulo: -Però ho un bel fisico, eh?- ridacchiai, rimettendomi in piedi, notando come il maestro si coprì gli occhi.

Ero completamente nudo e mi guardai i piedi e non solo... ma non aggiungo!

Avevo i capelli come Ronald Whistley di Harry Potter (arancioni), lunghi fino alle spalle e i miei occhi nocciola; ero muscoloso e non avevo la corazza... In pratica ero proprio un umano di sedici anni e che umano! *si schiarisce la gola*.

Splinter mi lanciò un paio di boxer violacei, di cui non sapevo nemmeno l'esistenza e me l'infilai dove dovevo... Almeno non ero più scandaloso! Io e il sensei cercammo gli altri... Beh, li trovammo sparpagliati nella mia stanza; Leo era dietro al mio letto, Raph sotto al letto, Mikey... beh, lui era nell'armadio... e non riuscivo a credere come cazzo ci fosse arrivato. Boh!

Erano nudissimi e ridacchiai agli occhi chiusi del maestro: Leonardo aveva i capelli lunghi fino alla nuca, castano rossiccio, intonati ai suoi occhi ramati; Raph li aveva corti e neri e gli occhi miele... Mikey li aveva lunghi fino alla schiena con gli occhi azzurri... Erano muscolosi come me ed erano umani!
Li svegliammo a suon di schiaffi e appena Raph si ritrovò a stretto contatto con me, gridò come me, Leo e Mikey: eravamo congelati!

-CHI CAZZO SIETE VOI?- urlò Raphie, mentre Splinter gli mollò uno schiaffo sul viso, lanciandogli un paio di mutante rosse sul viso: -Sensei? Perché devo mettermi le mutande?-.

-Sicuramente non per sfilare in passerella con il perizoma, cocco!- ironizzò Michelangelo, sbucato da dietro un pannello di metallo che adoperavo come libreria: -Raph?-.

-Mikey? A parte le cazzate... ehm, le stupidaggini che hai detto, sei proprio tu? Allora...- e si rivolse a noi: -Tu sei Donnie e l'altro Leo? E io sono Raph?-.

Io annuii e spiegai che l'esplosione ci aveva trasformati in ragazzi sedicenni. Splinter dette a Leo un paio di jeans e a Mikey una mutandina... *Ah! Ah! Ah!*, anzi, un costumino da spiaggia! *Ah! Ah! Ah!*

-Se non altro, ho un bel fisico, no?- ridacchiò, mentre Raph gli tirò i lunghi capelli, facendolo male di proposito: -AHIOOO! O' scem!- esclamò napoletanamente, mentre l'altro ghignò.

-Legati i capelli, Rapunzel! Qui non abbiamo la torre!-.

Ed ecco che, improvvisamente, Michelangelo tossì molto forte a tal punto di sbiancare e cadere privo di sensi in terra. Cercammo di svegliarlo, ma non c'era verso e non capivamo il perché: -Io non ho più gli strumenti per curarlo... Sono andati distrutti nell'esplosione! Dobbiamo affidarci a un'ambulanza!- ammisi, notando come un fulmino a ciel sereno li aveva folgorati.

-Non possiamo evitarlo?- chiese Leonardo, mentre Raph gli ricordò che ora che eravamo esseri umani, non dovevamo temere nulla: -Ok... ma il numero?-.

-111 era L'Agenzia, quella dove senza entrare, scappi via... no, 115 è Giacomino pulizie camino... 114 è Agnese, il tizio del paghi senza spese... 117 è Taralle, il tizio scassa-palle... beh... mi pare 118... a meno che non sia un botto... credo fosse questo!- suggerì Raph, dopo il tre e sette col morto.

Ok, chiamai l'ambulanza e dopo esserci vestiti con un paio di jeans blu, scarpe nere e polo come i colori delle nostre bandane, estratte dall'armadio di Alice nel Paese delle Meraviglie del maestro *ma che se ne faceva di tutta quella roba, io non lo so* e giubbini che avevano preso in un negozio sportivo neri e secondo i nostri colori preferiti, mi caricai Michelangelo il spalla che coceva come un maccherone in brodo di dado ai funghi Star *boni, boni!*, salimmo in superficie, all'aria fredda.

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-E adesso?- chiese Raphael incazzato come una bestiaccia rognosa: -Che si fa?-.

Leonardo indicò l'ambulanza che sbucava dall'incrocio fra la 40esima e la 39esima e si fermò dinanzi a noi, notando Mikey malato: -Siete voi gli Hamato?- domandò un'infermiere bruttissimo, dopo aver abbassato il finestrino.

-Sì, siamo noi- rispose Leonardo, mentre quello scese e spalancò le porte posteriori del furgone, estraendo e poggiandoci sopra Michelangelo, dal viso pallidissimo.

-Salite. Lo dobbiamo immediatamente ricoverare. Non respira- ammise quello, poggiando una mascherina sul volto del mio fratellino, che pareva una fecola di patate.

Il viaggio fu molto lungo e l'autista era un pazzo furioso: credeva di stare sulle piste di Monaco, a correre per il GP... Raph sbatté tre volte la testa contro la parete del retro dell'ambulanza, imprecando sottovoce parole che è meglio che non ripeto. Leonardo, al contrario, si era aggrappato a un'asta di metallo che funse come appiglio per appoggiare sacchetti contenenti nutrienti o sangue per trasfusioni: per poco non cadde in terra. Io, mi stringevo alla barella, sperando di non cadere per terra!

Dopo quindici minuti di follia, dove i nostri capelli sembravano quelli dell'Alieno di "Avanti un altro!" (tutte le sere su canale 5), scendemmo mezzi storditi dall'ambulanza, rischiando di vomitare le budella: -Bene, di corsa alla sala operatoria!- e si portarono via il nostro fratellino per i corridoi dell'ospedale.

Rimanemmo soli come tre fetenti: io guardavo Leo, che fissava Raph, che squadrava me... 

-E dove li troviamo i soldi per pagare l'operazione?- chiese Leonardo a braccia conserte, mentre si prese, da un distributore, una bottiglia d'acqua, che aprì e la portò alle labbra.

-E' semplice. Rapiniamo una banca- ammise Raph, pure convinto.

Leonardo andò tutta l'acqua di traverso e ansimò di brutto, rischiando di finire lui sotto i ferri, rischiando di strozzarsi: -Ma dico... anf... vuoi farmi... anf... schiattare?- ribatté, mentre Raph se la rise, come me... era troppo divertente Leo con la faccia rossa da cane.

-Non male l'idea della rapina, Raph!- aggiunsi io, mentre l'umore finì sotto ai piedi... Mikey già ci mancava, di brutto.

Trovammo tre panchine rosse di plastica e ci sedemmo in silenzio nel quarto corridoio del 72esimo piano... Le ore erano lentissime e i miei pensieri su come tornare tartaruga, vennero stravolti da un russare potente da parte di quella motosega di Raph, la cui bocca era spalancata come una caverna. Leonardo si schiaffeggiò sul viso: il suo russare echeggiava il tutto il posto, facendo affacciare vecchiette isteriche che ci lanciarono ciabatte e infermiere trans con occhi infuriati... Coprii la bocca di Raph con il cellulare, quando questo vibrò... Raph sobbalzò e scivolò perfino in terra, facendo una grande figura di merda.
Lo raccolsi e mi affrettai a rispondere: -Pronto?-.

Era Splinter: -Allora?-.

-Beh... Sappiamo che non respirava... probabilmente qualcosa a che fare con i suoi polmoni... però, ora lo stanno operando, sensei... ti richiamo quando saprò di più- e chiusi la chiamata.

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Le venti. Erano già le otto di sera e di Michelangelo ancora nulla... Quando stavo seriamente pensando di spaccare una porta per entrare per le risposte, ecco che un medico uscì dalle porte bianche del reparto e si avvicinò a noi. Aveva una faccia da funerale e non ci piacque.

-Aveva un linfonodo al polmone destro, ma glielo abbiamo rimosso. Per ora riposa... potete vederlo- ci disse e si allontanò per il cesso... quando scappa, scappa, no?

Entrammo cautamente e Mikey riposava nel letto con i capelli sciolti... era così carino ma qualcosa catturò la mia attenzione: la sua mano destra stava acquistando un colore verde acqua e le cinque dita divennero tre... O cazzo! Stava tornando una tartaruga!

-Ma che caz...- Leo non finì l'esclamazione: il suo corpo era nuovamente quello di una tartaruga umanoide... e la stessa cosa accadde a Raph, me e infine a Mikey...

Non potevamo rischiare di trasportarlo bruscamente sulle spalle, aveva pur sempre avuto un'operazione, no? Quindi decisi di fare la cosa più ovvia... Prendere il mio cellulare e pigiare il bottone per il Battle Shell.

-Se avresti potuto farlo, perché ci hai fatto fare quel giro in quella specie di montagna russa di Scooby-Doo con quel pazzo di uno Schumacher?!- farfugliò rabbioso Raph, afferrando Michelangelo sul guscio, saltando dalla finestra...

-E che ne so... Me lo ero scordato!- ammisi...

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Michelangelo dormì per due giorni e per noi il silenzio d'oro e la parola d'argento furono traumatiche... Non sopportavamo di vederlo nel suo letto, come un morto nel film di Totò.

-E se lo buttiamo nell'acqua? Si risveglierebbe, no?- chiese Raph, con evidente tristezza: -Io voglio che si svegli, chiaro?-.

Certo Raph, come se non lo sapessimo! Io sospirai, quando Leonardo lo fissò... Il mio fratellino sembrava un angioletto.

-A me sembra che si stia per svegliare... Guardate le sue palpebre!- ci spiegò Leonardo, facendoci avvicinare.

-In effetti...- annuii io, rivolgendomi poi a lui: -Mikey... Psss... Vuoi svegliarti adesso?-.

Michelangelo schiuse gli occhi: -Solo per la colazione...-.

Raphael sorrise, porgendogli un piatto di uova, pancetta e succo d'arancia: -L'ho fatto io. Assaggia!- si gonfiò come un pallone... 

Aspetta... gonfiarsi come un pallone... Ma sì! Pallone gonfiato! Ma che c'entra? Boh...

-Allora, sarà avvelenato?- chiese preoccupato Michelangelo, mentre Raph gli infilò tutto nella bocca, ignorando le nostre proteste.

-Zitto e strafoga!- tuonò.

E che ci volete fare, alla fine, finisce sempre con...

-Coglione! Potevi soffocarmi!-.

-Testa di cazzo! Sai che scherzavo!-.

-Basta, fratelli! Siate seri, mannaggia a morte!-.

-FIGLIOLI! Il bagno e il sapone vi aspettano!-.

*ok, dovevamo lavarci sul serio la bocca con il sapone...!*

THE END

 
  
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