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Autore: _redsky_    26/05/2014    1 recensioni
"Sicura di non avere più bisogno di nulla?"
"Ahah magari, penso che siano più le cose di cui avrei bisogno che altro"
"Ei, se hai qualcosa da dire, beh dilla adesso"
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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    They stop,
they go,
they're done.



Dio, può esserci così tanto freddo in una serata di inizio Maggio?
Il tourbus traballa un po’, mentre cerchiamo di arrivare sani e salvi a casa nostra; Baltimora ci aspetta dopo mesi di tour e lontananza. Abbiamo cercato di girare un pò ovunque, soprattutto nei luoghi che più sono stati significativi nello scorso tour, e i nostri fans non deludono mai.
Ogni sera era un'emozione, nessuno stanchezza, o forse si, ma era solo qualcosa di secondario.
Questo viaggio mi ha provato come, sempre più, sono convinto di quello che faccio, e non c'è modo migliore di come possa immaginarmi un futuro. Questo è il mio futuro, questi siamo noi, questo è tutto.
Però si, è vero, abbiamo avuto la possibilità di conoscere nuove città e nuove tradizioni, ma Baltimora è sempre Baltimora.
“Certo che ne abbiamo passate tante in questi mesi”
Rian interrompe il silenzio ed io non posso fare altro che annuire.
“Già” Si strofina le mani fredde e guardiamo fuori dai finestrini scuri su cui batte una pioggia violenta, e poi tuoni.
“Aaah” urla Jack mentre corre dalla sua cuccia per raggiungerci.
“Possibile che ogni fottuta volta debba metterti a urlare come una ragazzina isterica? E’ solo un tuono”
“No, Alex, la colpa è tua che ieri mi hai costretto ad assistere ai tuoi fantastici racconti poco più che raccapriccianti, quindi zitto e non lamentarti”
Rian lo guarda sconvolto e ride. “Vado a prendere la felpa” dice poi.
E’ ribadito il fatto che durante una piovosa serata, le strade siano più piene del solito, così, per non restare bloccati nel traffico, l’autista decide di percorrere delle strade non molto accoglienti, ecco. Passeremo la notte qui sopra, prima di arrivare, e la cosa non mi rincuora più di tanto.
“Guarda come si muovono quegli alberi, Cristo.” Jack mi trasporta l’attenzione sul movimento di quegli alberi tanto alti e poco rassicuranti, e sto zitto, perché un altro tuono, con il suo forte rumore, mi impedisce di rispondere, e poi ho dimenticato ciò che dovevo dire.
Passano poche macchine da quì, forse sono più gli animali che attraversano la strada che altro, e non penso di aver mai visto questo posto, ma poco importa. Jack mi stritola il bracco ogni qualvolta vede qualche piccola cosa che non va, ed io gli faccio cenno di smetterla.
"Lex, penso dovresti ormai sapere dei miei problemi con i racconti di paura e le tempeste"
Mi diverto a sentirlo mentre se la fa sotto, ma in un certo senso è così, e beh, accettiamolo, poverino. Gli do una pacca sulla testa e ci addormentiamo in una posizione più o meno comoda. Ma qualcuno non ce lo permette.
“Ragazzi guardate lì” Rian, che è appena tornato a sedersi vicino a noi, stappandosi una bottiglia di birra, ci indica qualcosa di strano tra la strada. “Che cazzo è?” chiede Jack “Possibile che tu non sappia riconoscere nemmeno le ragazze?” Lo fulmino io.
Una ragazza incappucciata corre sotto la pioggia nella direzione opposta in cui andiamo noi.
“Sembra tanto una scena simile a quella di quei cazzo di film horror tanto patetici di Alex”
“Intanto ti spaventi” Non mi risponde. “Alex 1, Jack 0”
“Togliti dalla strada cazzo” L’autista quesi bestemmia
“Problemi?” Chiede Rian “La ragazza, o ha problemi, o è ubriaca, o non capisce che deve camminare cautamente o la metto sotto; con questa pioggia non si vede niente”
“Stai andando a 1km all’ora, dubito che tu possa investirla”
“Jack, ti sfido a camminare veloce con quest’asfalto del cavolo”

Perdonami” La ragazza agita le mani, fino ad attirare ulteriormente la nostra attenzione, Cosa vuole questa?
“Ok, io ho paura”
“Jack, ma la smetti?” “Cosa facciamo, ci fermiamo o cosa?”
Chiedo io
“Mi sa che non abbiamo altra scelta, ci sta seguendo” mi fa notare Rian.
Ragazzi, questa ci ammazza. Dov’è Zack con le sue mega braccia quando serve?”
“Sono in bagno, Jack, che problemi hai?” Urla Zack dal bagno
“Esci da lì, che i nostri amici hanno intenzione di aprire ad una sconosciuta, come se questa serata non fosse abbastanza inquitante di suo."
"Allora cosa devo fare?"
Urla l'autista Io e Rian vogliamo aprire, Jack è totalmente contrario, ma alla fine vinciamo noi, e lui si offende e si mette a sedere nel posto più ritirato possibile. Zack è uscito dal bagno e facciamo aprire la portiera da lui che è un pó confuso.
"Ehi qualche problema?" Si sa che Zack è più gentile.
"Si, scusate, magari vi ho allarmato, ma stavo cercando qualcuno con un telefono, il mio è morto" ride timidamente
"Entra" La invito
Sale le scale e la portiera si chiude. Si toglie il cappuccio ed io le vado a prendere una felpa asciutta.
Carina la ragazza. Ha gli occhi chiari, di un verde particolare, molto magra, esile, e del lunghissimi capelli con le punte viola. Porta delle converse rosse tutte rotte e una sacca enorme, chissà cosa avrà dentro. Rian le pone il telefono, poi lei scusandosi si allontana.
Discute con qualcuno, anche pesantemente, scandisce qualcosa come 'non voglio più sapere questa cosa' e poi stacca la chiamata in maniera violenta. "Grazie mille, siete davvero gentili. Comunque mia sorella vi ascolta, l'anno scorso l'ho accompagnata a vedere voi e i Green day"
"Ah quindi sei stata ad un nostro concerto?" Chiedo
"Diciamo che l'ho solo accompagnata" dice di fretta, poi raccoglie la sacca che aveva lasciato a terra "grazie mille, davvero gentili"
Sta per uscire dalla porta quando Rian la ferma "Sicura di non avere più bisogno di nulla?"
"Ahah magari, penso che siano più le cose di cui avrei bisogno che altro"
"Ei, se hai qualcosa da dire, beh dilla adesso"
propongo io
"Al massimo vi chiedo uno strappo"
"NO"
urla Jack ed io gli tiro una gomitata. Così si riprende e tossisce "Ma solo se ci dici cosa hai in mente"

 
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