Un colpo di cannone
Faccia di Volpe, con il viso rivolto verso il cielo nero, socchiuse gli occhi per un istante: le ultime gocce di pioggia, fredde e affilate come i coltelli di Clove, lavarono via la terra dalla sua faccia.
Un tonante colpo di cannone infranse il silenzio.
Faccia di Volpe riaprì gli occhi e si ritrovò immersa nell'oscurità assoluta.
«No» sussurrò, crollando in ginocchio sulla terra umida.
Gli unici suoni udibili erano il canto del vento che frustava i rami degli alberi e il fruscio delle foglie che volavano via, lontano. Libere.
Si alzò. Corse. Lo fece per la vita, vivendo nell'incubo che il cannone avrebbe suonato anche per lei.