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Autore: Cailan Blake    26/05/2014    0 recensioni
Un giovane, annoiato dalla rigidità della sua famiglia, farà un incontro molto particolare.
Fiction scritta per i FateWarriors. Sul tema della settimana "ninfe e spiriti"
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Kariya Mato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era una giornata soleggiata e Kariya, giovane membro della nobile famiglia Matou, aveva deciso di approfittarne per fare un’escursione nella foresta.
Al venticinquenne piaceva prendersi questi momenti di pausa ed allontanarsi dall’ancestrale dimora di famiglia, dove veniva oppresso con le mille regole da seguire. Quando voleva allontanarsi un po’ da quell’ambiente rigido, si dirigeva nel bosco, dove riusciva a trovare una grande calma interiore.
Il giovane camminò per un bel pezzo di strada, senza seguire alcun sentiero, in modo da non essere trovato facilmente.
Ad un certo punto, raggiunta una zona del bosco a lui non molto nota, si fermò, per orientarsi grazie al sole. Tuttavia la sua attenzione fu catturata da un suono poco distante, che lo indusse a cercarne la fonte.
Kariya, camminando in direzione del suono, capì che era una canzona mai sentita prima, recitata da una voce molto musicale, il cui tono si differenziava di poco dallo stormire delle foglie.
Il giovane, seguendo la voce, si ritrovò davanti una fonte, circondata da alberi maestosi, sul cui bordo vi era la sua padrona.
Era una giovane donna di pochi centimetri più bassa di lui, con i capelli, di un rosso assai intenso, lunghi fino alla nuca e la pelle di una tonalità chiara, oltre ad occhi di un castano chiaro, come il tronco di un giovane albero. Indossava un vestito di foglie autunnali intrecciate che, pur nascondendo  alla vista gran parte del corpo, faceva intendere le forme del suo corpo.
Kariya, meravigliato che una simile voce potesse provenire da una creatura umana, non prestò attenzione e calpestò un ramo secco, il cui schiocco allarmò la ragazza, che smise di cantare.
Il giovane, frustrato per aver interrotto quel canto, uscì dagli alberi, lentamente, per far capire che non aveva cattive intenzioni.
“Mi dispiace di averti spaventato, ma ho sentito il tuo canto poco lontano da qui, e la curiosità di sapere da dove provenisse una voce tanto soave ha preso il sopravvento. Io sono Kariya Matou, spero di poter conoscere il tuo nome.”
La rossa osservò per qualche istante il ragazzo, per poi alzarsi e rivolgergli la parola.
“Ho sentito parlare di te, Kariya Matou. Sei una persona che, pur provenendo da una famiglia macchiatasi di molti peccati, conserva un cuore gentile ed un animo buono, caratteristiche rare in questi tempi. Sono felice che la mia canzone ti sia piaciuta e, per ricompensare la tua onestà, te ne farò ascoltare un’altra.”
Dopo queste parole la donna iniziò a cantare, con una voce lieve quanto il fruscio delle foglie, ma decisa. La canzone era allegra, e parlava dell’equilibrio del mondo e dell’alternarsi della natura, nell’eterno ciclo di morte e rinascita.
Kariya, ascoltando quelle parole, pensò ai peccati di cui si erano macchiati i suoi antenati, nel tentativo di ottenere vita e poteri eterni, cercando di sovvertire quel delicato equilibrio. Il canto, tuttavia, riuscì a liberarlo dai pensieri cupi, e gli donò una pace mai provata prima, oltre a, ne era certo, una nuova saggezza.
Quando la donna finì, il giovane rimase in silenzio, consapevole di essere stato già abbastanza fortunato.
“Ora devo andare, Matou Kariya, ti auguro di trovare la felicità nel tuo futuro, pur senza cambiare ciò che sei.”
Mentre pronunciare queste parole, la giovane si avvicinò ad un albero, per poi entrarci quando finì di parlare, facendo così comprendere al ragazzo che aveva visto una Ninfa, una protettrice dei boschi.
“Grazie, Guardiana della natura, spero che un giorno ci reincontreremo e mi dirai il tuo nome.”
Kariya fece per andarsene, quando sentì il vento tra le foglie suggerirgli, con un tono musicale quanto la voce della ninfa, un nome.
“Sola-Ui.”
  
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