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Autore: Lady_Violetta_13    26/05/2014    0 recensioni
Jason e Ariel sono i protagonisti di questa unica storia Drammatica/Romantica.
Drammatica perché Ariel è la ragazza che per amore soffrirà il suo sentimento non corrisposto e Romantica perché gli sguardi dei due faranno capire che potrebbe nascere del tenero.
Ps: Mi scuso per gli errori ortografici, e per la poco punteggiatura
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Storico
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-Jason.
*Ariel urlò sempre più forte mentre lui continuava a camminare ignaro delle sue urla, lei in ginocchio con le lacrime che non finivano di calare sul suo viso continua a urlare il suo nome supplicandolo di restare, supplicandolo di tornare indietro, supplicandolo di amarla come non mai.*
-Jason, io ti amo 
*Urlò sempre più forte, se vi state chiedendo perché Ariel è improvvisamente in ginocchio a urlare come una pazza il suo nome per farlo restare eccovi un FlashBack.*

[Flash Back]

*Ariel e Jason si conobbero a una festa in discoteca, sia lei che lui erano con amici comuni inizialmente ignari della loro esistenza improvvisamente seduti allo stesso tavolino iniziano a guardarsi, lei imbarazzata evitata di guardarlo ma con scarsi risultati, lui le sorrideva, lei arrossiva, lei sorrideva, lui arrossiva infine Jason decise di invitarla a ballare e lei imbarazzata accettò, le chiese il suo nome.*
-Come ti chiami?
*Disse Jason guardandola diritta negli occhi, lei sente un vuoto allo stomaco, il cuore avere un blackout totale, le guance arrossire e a bassa voce dice.*
-Ariel, e tu?
*Lui gli sorride con una dolcezza che la inteneriva, gli bacia una guancia e all'orecchio gli sussurra.*
-Jason.
*Lei annuisce dopo di che la porta prendendola per mano fuori per fumare una sigaretta ed prendono l'aria fresca, adesso Jason parla con altre persone ma non dimentica che accanto a lui c'e Ariel e così spiega chi sono ed essa chi è, dopo ritornano dentro ed stanno seduti insieme parlano,ridono,scherzano, scambi di sguardi, di sorrisi, imbarazzo ma si sentono bene.
Infine è l'ora di tornare a casa, prima coincidenza abitano nel stesso paesino e neanche una volta si erano visti e quindi ridono, seconda coincidenza lui è nato nel mese di febbraio il 23, lei stesso mese il 24 e ridono anche a questo, dopo un po quando gli amici stanno distanti la prende in disparte e scocca il primo bacio, dopo camminano di nuovo, e così via fino a ritornare a casa, si vedono per altri 3 giorni e da quel momento lei non dimenticò il suo sguardo, un giorno però molto lontano non riesce a non dirgli nulla e quindi lo incontra per strada lo prende in disparte e lo bacia, alla fine gli dice.*
-Devo Devo dirti una cosa *sussurra guardando altrove, lui gli prende il viso e le sorridere.*
-Parla.
*Lei cerca di dirglielo ma inizialmente borbotta, poi chiude gli occhi e sospira tutto ad un fiato.*
-Credo di essermi presa una grossa cotta per te 
*Lui sorpreso della confessione, toglie la mano e la guarda un po in difficoltà e gli sussurra.*
-E bello che tu me l'abbia detto, ma tra me e te non potrà esserci nulla di ciò che vorresti.
*Lei delusa lo guarda e dice.*
-Ma ma quei baci? Quei sguardi? Hai detto che ti piaccio.
*Fa mezzo sorrisetto e sussurra.*
-Infatti, ma non così tanto da arrivare a stare insieme.
*Gli occhi di lei iniziano a riempirsi di lacrime, ma trattiene per non volerlo far stare male abbassa lo sguardo per pochi attimi e lui inizia a camminare.*
-Credo che è meglio che vada
*Lei allunga la mano tentando di afferrarlo, ma lui schiva e continua ignaro a camminare.*
-Jason 
*Inizia ad urlare come una pazza, cadendo con le ginocchia per terra e con gli occhi ormai che non riescono a trattenere le lacrime, singhiozza a malapena riuscirebbe a parlare ma trova sempre la forza nel gridare il suo nome.*
-Jason, ti prego non andare via *Urla in singhiozzo, ma lui non stante abbia un buon cuore evita di voltarsi, sapendo quando gli farebbe male vederla in lacrime per lui, stringe i pugni e a testa bassa cammina.*
-Jason, resta, io ti amo jason, ti prego
*Continua a urlare il suo nome finché alla fine sente di non farcela e crolla in un grosso pianto fino a sfinirsi da sola.*Urla di dolore
   
 
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