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Autore: Flower_    27/05/2014    0 recensioni
tornavamo a picchiarci per gioco senza causare troppo dolore, quando tempo prima ci odiavamo ma ci amavamo senza rendercene conto, ci cercavamo in uno sguardo di rabbia, in parole acide, o in graffi causati dalle nostre mani, ma ci cercavamo, e questo ci ha portato ad amarci.
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Salve gente! Spero che vi abbia incuriosito! E se vi piace vi prego di dirmelo con una recensione grazie! Buona lettura!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Scolastico
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Raggiunta la maggiore età si è in voglia di andare piu lontano da casa, conoscere nuova gente oppure vivere in un'altra città o paese.
Era così che feci con la mia migliore amica Chiara, decidemmo di andare a fare un college a Londra e i nostri genitori avevano accettato non molto felici per il fatto di doversi dividere con la propria figlia.
Eravamo gia in viaggio in aereo e i genitori di chiara furono gentili di venire con noi per accompagnarci almeno per vedere com'era il posto.
 
Arrivati a destinazione sembrava di essere ad Hogwarts per quanto grande fosse questo posto e c'erano moltissimi ragazzi e ragazze con i genitori che andavano a destra e a manca dopo aver svoltato alcuni angoli finalmente arriviamo in segreteria
-Fede, tesoro puoi tenere Alessia sotto controllo? Ci mettiamo poco, aspettiamo che ci dicano delle cose e poi noi andremo via- mi disse la madre di Chiara e Alessia si siede vicino a me silenziosa e ci mettiamo ad aspettarle
-uhm.. Chi è questa bella ragazzina?- disse un ragazzo moro alto e occhi azzurri ghiaccio che cominciò ad infastidirla mentre il suo amico biondo rideva
-lasciami in pace- gli urla Alessia e io stavo per innervosirmi
-oh, andiamo! Non essere cattiva- gli dice ancora questo ragazzo mentre vedo Alessia alterarsi e coprirsi il viso tanto che mi alzo e mi avvicino a lui e ritrovarmelo davanti, era abbastanza carino, tanto che ritrovarmelo davanti faceva un certo effetto.
-lasciatela in pace- dissi squadrandoli molto male e restai a fissare lui e mi sentii strana
-dai Luis lasciala in pace- disse il suo amico che ci vedeva in tensione prendendolo per le spalle, si allontanarono e in me sentire un certo senso di mancanza, mentre lui ha continuato a guardarmi per poi girarsi.
 
Dopo che tutto è finito io e chiara ci mettemmo a cercare la nostra stanza la 375 
-andiamo ... Non può essere così lontana!- disse Chiara rigirandosi per l'ennesima volta la cartina fra le mani dopo aver girato quasi mezzo palazzo, mi guardai intorno e notai che i corridoi erano abbastanza lunghi, a terra invece di un pavimento normale c'era la moquette rossa a bordi gialli, le pareti tinte di un crema leggero, le luci erano incastonate sul soffitto, le porte di legno scuro non lucido, i numeri che vi erano sopra lo spioncino erano di ferro, la maniglia era a palla con sotto la serratura d'oro finto.
-ehm.. Chiara ..- dissi strattonandola leggermente dal braccio vicino a me, mentre guardavo la stanza davanti a noi.
-che c'è?- mi esclama non capendo perché l'avessi chiamata. Le feci solo il segno dell'indice che mostrava il numero della nostra camera e di guardare dove indicavo
Con la chiave aprì la porta ed entrai per prima, curiosa e restai a bocca aperta.
Era l'incirca un piccolo appartamento, dove solo mancava la cucina, visto che gironzolando per il college abbiamo notato vari piccoli bar/mense dove poter andare a mangiare o ordinare per portarle in stanza.
Il pavimento era diverso da fuori, era coperto da un semplice strato di parquet di legno ciliegio, i muri erano bianchi con qualche piccolo quadro qua e là, poi c'erano due porte dove portavano a delle stanze diverse, erano leggermente spoglie ma avevano un letto a un'anta e mezza con comodino di legno dello stesso colore del parquet e di lato un armadio di due ante non troppo grande anch'esso simile al comodino, vicino all'armadio v'era una scrivania non troppo grande dove sopra c'era una piccola Abat-jour
-Wow, questa stanza è grande- dissi guardandomi intorno e posare le valigie,
-eh si.. Tantissimo- rispose Chiara dalla sua stanza attaccata alla mia
 -anche comodi i letti!- continuò sentendo che stava saltellando sul materasso.
Al di fuori delle stanze piu o meno simili, c'era un piccolo bagno, con vascadoccia, lavandino con un mobile bianco intorno e uno grande specchio dove ci si poteva specchiare più di una persona, e il solito water bianco, i muri di un color verde acqua molto chiaro, a terra invece il pavimento delle semplici mattonelle bianco sporche.
Oltre queste tre stanze c'era un piccolo balcone che si affacciava dentro il college, c'erano solo due piccole piante appese ai muri che facevano da cascata.
C'era un piccolo salottino, dove c'era un mobile con una tv a schermo piatto nero sopra, davanti al mobile un divanetto a due posti color beige.
-io vado a vedere com'è in giro- dissi davanti alla stanza di Chiara mentre gia sto uscendo e lei annuisce facendomi segno con la mano.
 
Guardai molto in giro e arrivai a un grande cortile pieno di prato curato, dove si può giocare a basket o andare in bicicletta oppure giocare a calcio, c'era molta gente che si rilassava sotto il sole godendosi una bella giornata prima degli inizi delle lezioni.
-t'oh ma guarda chi si rivede- disse un ragazzo e riconosco la voce e sospiro sonoramente girandomi dalla sua parte, era da solo
-ma guarda, era una bella gioranata .. Fino a pochi secondi fa ... proprio chi non volevo incontrare- risposi acida e mettendomi a braccia conserte 
-beh, mi dispiace per te che mi dovrai sopportare tutti i giorni visto che stiamo nello stesso college e... Stesse lezioni, sai mi sono informato, mia cara Federica- risponde marcando il mio nome 
-ringrazia che i dormitori sono divisi- continuò avvicinandosi troppo al mil viso con un sorrisetto che mi mandava in nervoso
-che peccato- rispondo con non interesse e me ne vado girandomi di scatto ma lui mi prese per un braccio e mi fece rigirare verso di lui e lo guardai fisso negli occhi mentre lui portò la sua mano sul polso stringendola
-che vuoi lasciami in pace- dissi in sussurro minaccioso e lui strinse di piu la presa tanto da farmi male 
-ahi! Mi stai facendo male!- dissi ancora cercando di divincolare, vedo che cerca di dire qualcosa ma si blocca
-hei tu! Lasciala in pace- sento una voce dietro di me e vedo un altro ragazzo avvicinarsi e noto Luis lasciare la mia presa e andarsene via di corsa mentre io mi massaggio il polso e quest'altro ragazzo si avvicina a me
-ti ha fatto male?- mi domanda questo ragazzo gentilmente da prendere il mio polso e guardare che era rosso
-n..no.. Tutto.. Ok.. G..grazie- rispondo continuando a guardarci 
-stavo passeggiando quando poi ti ho sentita di lasciarti in pace ... Comunque piacere, mi chiamo Alex, tu?- disse offrendo la sua mano educatamente
-piacere... Federica- risposi offrendo la mia mano e stringerla
 
Alex si offrì a mostrarmi la scuola e dopo un po' arrivammo davanti la mia stanza
-beh spero di poterti rivedere- mi disse sorridendo
-spero anch'io- risposi con un sorriso sincero, si girò e se ne andò.
Non volevo rientrare, era ancora giorno, così tornai indietro e mentre torno in cortile, vedo Luis nascosto dietro una colonna ma lo ignorai e continuai a camminare dritta
I mesi passavano e mi accorsi che m'interessava un pò Alex tanto che la cosa era reciproca e ci mettemmo insieme, scoprii in seguito che tutti lo temevano e rispettavano perche è il figlio del preside del college, ma a me non importava, io sto con lui solo perche mi piace e non per la popoloarità.
Invece con Luis tutti i giorni era un continuo battibecco tanto che molte volte siamo finiti a metterci le mani addosso, ma succedeva solo quando non c'era anima viva cosicché nessuno dei due veniva scoperto e poi espulso ma tornavamo indietro con qualcosa di dolorante o almeno lui.
Mi chiedo con che coraggio aveva per toccare me essendo una ragazza.
 
Altre settimane volavano ed era un sabato, Chiara studiava e io decisi di uscire un pò senza Alex e mi avviai nel cortile, feci la mia solita scorciatoia ma questa volta c'era Luis appoggiato al muro, sapevo che era anche la sua scorciatoia perche molte volte lo incontrai  li per poterci litigare dopo una lezione o per altro, e ci scambiavamo uno sguardo per poi continuare la nostra strada, ma visto che i mesi passavano, non provai solamente interesse per Alex, ma capii appieno di essermi innamorata di Luis, anche se facevo vedere a tutti che lo odio e tutte le volte che lo vedevo oppure ci toccavamo anche se ci facevamo male, a me però mi piaceva perché era un piacere toccare, ed ora che lo trovo davanti a me poggiato al muro, rallento un pò mentre il mio cuore batteva, forte, amavo questa sensazione, il calore del sangue che corre nelle mie vene, i brividi che partono dal centro della schiena, le farfalle nello stomaco, dovevo solo nasconderlo con una maschera tutto questo sentimento che avevo nei suoi confronti, mi feci coraggio e andai avanti come se lui non ci fosse
-beh, non saluti il tuo "nemico"?- mi disse lui bloccandomi di nuovo dal braccio come aveva fatto al primo giorno
-e perche mai dovrei?- risposi cercando di essere acida, ci stavo riuscendo
-si chiama educazione, non lo sai?- mi disse e lo guardai e il suo sguardo era diverso del solito
-ma lasciami!- risposi mentre lui stringeva ancora di piu e con l'altro braccio libero presi il suo braccio all'altezza dei tendini, ma con le unghie gli feci male tanto da fargli uscire il sangue avendogli trafitto le unghie nella pelle e lui si liberò e corse in infermeria perche il sangue non cercava di smettere di fuori uscire e io mi sentii in colpa, non volevo fargli male.
 
Passano altri giorni e lo andai a trovare ma in piu delle volte mi cacciava sempre, quando mai capitava che il proprio nemico andava a trovare il suo avversario? Mai.. A meno che non si innamorino.
Un altro giorno è passato e sempre di nascosto da Alex sono andata a trovare Luis nella sua stanza assicurandomi che lui stesse bene e mi ritrovo davanti la sua porta e busso piano
-non ci sono- risponde acido ma entro comunque e mi guarda stupito.. Contento
-ah.. Sei tu..- disse con tono non offeso, come se volesse fare l'indifferente
-come stai?- chiedo avvicinandomi a lui
-come vuoi che stia? Mi hai causato dei graffi facendomi uscire il sangue.. Ed è pure il braccio che uso per scrivere ma mi fa male ai tendini, ragazza hai una stretta molto forte con quei artigli!- disse lui con un mezzo sorriso e sorrido anch'io guardandomi ciò che lui dice artigli
- e anche perche sono pieno di lividi grandi- mi disse guardando la sua fasciatura con delle macchie di sangue, non ci penso due volte dopo un momento di pausa, istintivamente mi avvicino a lui e lo abbraccio ma lui oppone resistenza ma testarda come sono mantengo di piu l'abbraccio ma sento che anche lui mi abbraccia, il mio cuore riprende a battere più forte di prima 
-fammi del male- gli dico sottovoce come implorandolo, aspettando che lui mi abbracci causandomi dolore ma che non fa
-fammi del male, ti prego... Mi sento in colpa- gli ripeto sta volta sussurrandolo, ma nulla lui mi abbraccia solamente
-non voglio piu farti del male perche mi sono innamorato di te!- mi disse con il viso sulla mia spalla, felicità, gioia, sentimenti positivi si dipingono sul mio volto, il mio cuore batte forte, il sangue che scorre, le nostre fronti attaccate, gli occhi chiusi, e un semplice sorriso, ci stacchiamo e guardo i suoi occhi di ghiaccio, le sue corte ciglia scure che contornavano i suoi occhi, ci avviciniamo per baciarci, mi prende dalla nuca stringendomi i capelli senza causarmi dolore, mentre l'altra mano si posa sul mio fianco per far aderire meglio i nostri corpi, le nostre labbra si sfiorano, iniziando da semplici baci a stampo e poi prolungarli e inserire poi le nostre lingue, ma non un bacio casto, le nostre lingue sembravano bramarsi, cercarsi, amarsi, il suo gusto afrodisiaco, una danza perfetta, le sue morbide labbra sulle mie,ero in paradiso.
 
Dopo quel bacio sorrisi, mi confessò che anche lui si innamorava di me quando ci toccavamo o ci lasciavamo uno sguardo o ci parlavamo .
-devo andare...- dissi a malincuore, eravamo sdraiati sul suo letto, lui appoggiato alla schiena sullo schienale a gambe aperte ed io in mezzo con la schiena su di lui e la testa poggiata sul petto, mentre gli accarezzavo il braccio dolorante.
-resta ancora un po'- cercò di convincermi, poggiando la guancia sulla testa, ma non ci riuscì e mi alzai
-avremo il nostro tempo per stare insieme- gli dissi dopo avergli dato una carezza e lui ci si beò al tocco con gli occhi chiusi
-che intendi dire?- mi chiese guardandomi poi  negli occhi.
-devo lasciare Alex- risposi sorridendogli, lui si alzò e mi accompagnò alla porta e prima di aprirla mi diede un altro bacio.
 La cosa che volevo fare ora, era lasciare Alex ma quando uscii dalla sua stanza me lo ritrovai davanti  che aveva appena girato l'angolo
-A..Alex?- dissi prendendomi un colpo
-hei...che ci facevi da lui?- mi chiede notando la porta con il numero di Luis sopra con tono geloso
-n..nulla... Volevo.. Vedere... Come stava- dissi ormai non volevo piu mentirgli, devo dirgli prima o poi che lo voglio lasciare perche amo Luis, ma mi ha sorriso tanto che quel sorriso non mi lasciava affatto sicura.
 
Entriamo in stanza poco dopo e mi fa segno di sedersi accanto a lui, non ero tranquilla, non mi fidavo più di lui. Ma mi avvicinai comunque
-amore mio..- disse lui avvicinandosi a me ed io mi allontanai leggermente
-che hai?- mi domandò con gli occhi socchiusi e tono strano.
-n..nulla- risposi con falsa voce  tranquilla
-vieni qui- disse lui aprendosi le braccia per far segno di abbracciarlo, lo accontentai ma non sentii nulla
Dopo poco ci staccammo e si avvicinò a me per baciarmi ed io corrisposi, ma mi sentivo morire
-no...- dissi subito dopo staccandomi di nuovo
-come no? Che ti prende?- mi domanda nervoso dal distacco improvviso
-non... Io... Non posso- dissi solamente con difficoltà e paura
-che cosa?- domanda ancora e avvicinandosi di nuovo quasi davanti a me
-io... Amo un altro... Devo riflettere- dissi confusa, non sapendo più che cosa dire uscii dalla stanza senza dargli altre spiegazioni e cominciai a correre per i lunghi corridoi e arrivare finalmente nella mia stanza
Chiara era andata nella stanza di una nostra amica che ci abbiamo fatto amicizia durante questi mesi, ma sapeva tutto, sapeva che mi ero innamorata di Luis solamente con uno sguardo dal primo giorno, anche se io dicevo il contrario.
 
Un altro giorno è passato, fra una lezione e altro andai a trovare Luis nella sua stanza e bussai
-Fede...- sento dall'altra parte della porta, entrai velocemente ma ciò che vedo mi ha fatto restare shoccata e mi avvicinai a lui
-che... Che ti è successo?- gli domandai vedendolo a terra sdraiato coperto di sangue, e ferite gran parte del corpo e del viso, con il labbro spaccato
-A...Alex... Oggi.. Mi è venuto in camera, ha detto che vuole farmela pagare, perché non lo so... mi ha pistato di botte... E con il braccio dolorante non.. Non ho potuto fare molto- mi rispose e io mi avvicinai a lui non curante del sangue che gli colava ancora lo abbracciai, lo aiutai a farlo stendere sul suo letto, tanto che mi sporcai anch'io, e mi arrabbiai moltissimo -adesso tu aspetti qui e ritorno subito- dissi e gli diedi un leggero bacio per non fargli male al labbro che era spaccatoe,  uscii dalla sua stanza tanto da sbrigarmi, svoltai alcuni angoli e poi ad arrivare nella sua stanza di Alex, aprii di soppiatto senza bussare, trovandolo sul suo letto a vedere la tv
-tu! Brutto stronzo!- mi avvicino e le mie lacrime sento arrivare
-hei, calmati!- mi disse Alex ma io mi avvicino a lui e sposto i capelli all'indietro e le mie lacrime escono
-è finita Alex! Dopo questa è finita! Volevo riflettere su noi!- dissi cercando di calmarmi
-e noi possiamo stare insieme!- mi disse lui con le mani in avanti e poi posarle sulle mie spalle
-volevo parlarti... dirtelo da un pò di tempo... che io mi sono innamorata di Luis dal primo giorno che l'ho incontrato! Basta! Volevo dirtelo con calma.. Ma tu.. Tu... Lo hai picchiato! Non darci piu fastidio! È finita! -dissi e mi avvicinai alla porta aprii e chiusi forte senza lasciare il tempo di spiegare ad Alex che ricorsi di nuovo da Luis in maniera sbrigativa e dopo l'ultimo angolo entrai velocemente tanto da buttarmi addosso a lui e baciarlo con le lacrime che ancora scendevano
-l'ho lasciato!- dissi dopo essermi staccata da lui mentre mi asciuga il viso e lo vedo sorridere, ci ribaciamo.
-ti odio, ma ti amo- mi disse lui staccandosi un attimo da me, guardandomi negli occhi, sorridendomi
-ti odio, ma ti amo anche io- risposi sorridendogli, lo baciai e lo abbracciai senza causargli ancora dolore.
Da quel giorno io e Luis ci eravamo ufficialmente fidanzati, anche se a volte tornavamo a picchiarci per gioco senza causare troppo dolore, quando tempo prima ci odiavamo ma ci amavamo senza rendercene conto, ci cercavamo in uno sguardo di rabbia, in parole acide, o in graffi causati dalle nostre mani, ma ci cercavamo, e questo ci ha portato ad amarci.

Angolino:
Ciao ragazze! Ho modificato completamente la storia perché... Beh... Mi sono resa conto che non ho scritto molti dettagli... Ma ... Ahimè la grammatica so già di me che farà schifo.... Giuro che sto cercando davvero di migliorare!!  Spero che ora vi piaccia di più e spero che me lo diciate con un commentino uno uno... Okay ora basta! Grazie a chi leggerà o rileggerà
  
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