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Autore: HopeToSave    02/08/2008    2 recensioni
[...]- Madre, è stato un errore, ho preso male la mira.
- Un errore?! Ma ho fatto un figlio cieco?!
- No, madre… semplicemente… sono inciampato.

[Partecipante al concorso indetto da Nagaina 'Scontro fra Paring', contro Queen_of_sharingan_91]
{MatsuriKankuro}
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kankuro, Sabaku no Gaara
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Gli Errori di Cupido

L’Amore è strano.
Va’ e viene, arriva e sparisce.
Solitamente colpisce persone vicine, e da qui ecco che si può dire ‘Avere l’amore proprio sotto il naso’.
A volte giunge inaspettato, con persone altrettanto inaspettate.
Però non sempre è così.
L’Amore non si può prevedere. Chi lo sa, magari possono esserci degli errori di passaggio.
- Madre, io vado.
- Certo. E vedi di non sbagliare mira.
- Certo, madre.

“Ammirare e amare sono due sentimenti alla fin fine simili, molte volte confondibili. A Matsuri era capitato di cadere in questa confusione di sensazioni.

Sabaku no Gaara era il sesto Kazekage di Suna, del Paese del Vento. La sua infanzia tragica e priva d’amore, lo avevano portato a comportarsi in modo tale e quale a quello che subiva: diffidenza. Lentamente, dalla circospezione era passato al provare odio, odio puro e forse anche innocente, in quanto solo un bambino, verso tutte le persone che lo ostacolavano, o che semplicemente respiravano.
Per lui non esistevano legami, non esistevano le caratteristiche attenzioni familiari, non esistevano le dolcezze di una madre e gli interessamenti di un padre, non esistevano gli scherzi di cuore, senza cattiveria, dei fratelli e non esistevano le ciance noiose delle sorelle.
A Sabaku no Gaara mancava tutto quello che poteva considerarsi di una famiglia normale. Ma come poteva essere normale, la sua famiglia, se già all’interno vi si trovava un elemento anomalo? Se c’era lui? Lui che aveva, con la sua nascita, provocato la prematura morte della madre? Che al suo interno custodiva un mostro? Che lui stesso era un mostro?
Matsuri aveva confuso la sua ammirazione verso Gaara per amore. Infatti il giovane Kazekage era riuscito a cambiare, nonostante tutte le morti causate e la rabbia che provava. Gaara era cambiato dopo la Selezione Choonin, grazie a Naruto Uzumaki, anche lui contenitore, quindi in grado di capirlo.
Ma Naruto Uzumaki era assai differente da Gaara, perché non si era nascosto dietro alla frustrazione per mancanza d’amore, ma si era rifugiato dietro una maschera di falsa felicità e genuina irriverenza.
Sabaku no Gaara e Uzumaki Naruto si erano scontrati. Si erano scontrati e da quello scontro era nata un’amicizia più forte delle rivalità.
Matsuri, prima che Gaara [sensei] diventasse Kazekage, era ancora malvisto. Quando a Suna era stata aperta una nuova Accademia Ninja, l’unica a scegliere il rosso come insegnante era stata lei.
Era fiera di averlo scelto come maestro cinque anni prima.
Esattamente, cinque anni prima. Erano trascorsi cinque, lunghi anni, da quel giorno. Aveva sedici anni e dall’età di undici aveva sempre creduto di amare il suo sensei, ma si era sbagliata.”

- Matsuri, vieni qui, per favore.
La voce di Gaara mi raggiunse come una brezza leggera e dolce. Da un mese mi ero resa conto di non amarlo veramente, ma sentire il mio nome uscire dalle sue labbra era ancora una potente emozione.
Mi avvicinai allo stipite della porta e, spuntando timidamente con la testa, replicai.
- Mi dica, Kazekage-sama.
La mia risposta era stata, come al solito, tempestiva, infatti non mi ero fermata a guardare se c’erano altre persone nella stanza. Non mi ero accorta della figura imponente di un ragazzo castano.
Lo fissai con sguardo corrucciato. Per non essere scortese, lo salutai cordialmente.
- Buongiorno, signore. Vi ho interrotti?
Quello si voltò: irriconoscibile. Erano passati due anni dalla sua partenza. Era andato ad allenarsi in paesi sconosciuti, a quanto sapevo, ma nessuna mi aveva messa al corrente del suo ritorno. Eppure, nonostante fosse stato distante due anni e io non gli avessi mai dato molta confidenza, ero felice di rivederlo.
Sì, perché inconsciamente mi era mancato.
- K-Kankuro-san?
La sua risata roca mi fece perdere un colpo al cuore.
- Da quando sei così formale con me, Matsuri?
- I-io… - arrossii involontariamente e abbassai gli occhi, di mia spontaneità, questa volta.
- Matsuri, vorrei che mostrassi a Kankuro i cambiamenti di Suna in questi due anni. Pensi di poterlo fare? – la voce di Gaara mi riscosse.
Era strano, com’era possibile che fossi così timida nei confronti del fratello del Kazekage? No, non del fratello del Kazekage. Di Kankuro.
Effettivamente, pensandoci, quando avevo quattordici anni avevo cominciato a stimare profondamente Kankuro, infatti aveva rischiato la vita nello sforzo di salvare Gaara da Deidara dell’Akatsuki. Certo, il tentativo era andato a vuoto, in quanto era stato sconfitto da Sasori, il marionettista. Ma almeno ci aveva provato, mettendo a repentaglio l’esistenza.

“Ammirare e amare sono due sentimenti alla fin fine simili, molte volte confondibili. A Matsuri era capitato di cadere in questa confusione di sensazioni.

Sabaku no Kankuro era il fratello del sesto Kazekage di Suna, nel Paese del Vento, Gaara. Aveva avuto una vita difficile sin da bambino, infatti aveva sempre dovuto lottare per far vedere che lui era il fratello maggiore.
Sabaku no Kankuro e Sabaku no Gaara aveva tre anni di differenza, era logico voler far vedere chi era il migliore, chi era il più grande. Kankuro non ci riusciva: nonostante si allenasse costantemente, non riusciva a superare il minore.
Il fatto era che Gaara possedeva poteri particolari, era un contenitore.
Le marionette non avrebbero mai permesso a Kankuro di superare in maestria né il fratello né la sorella, ma si allenava senza esitazioni lo stesso.
Durante il cambiamento di Gaara, durante il quale uccideva e massacrava persone, solamente per il gusto di farlo, Kankuro aveva provato a disprezzare il fratello, ma era inutile: erano legati dal sangue e tanto bastava a fargli provare affetto verso di lui; ma quello non cambiava il fatto che fosse un assassino, ecco perché non mostrava il suo affetto, ma soltanto il suo ripugno.
Probabilmente era la cosa sbagliata, se lo chiedeva spesso. Ma quando si è giovani e di fronte a tragedie, non si riesce a ragionare, e Kankuro non aveva ragionato.
Naruto Uzumaki era stato la salvezza di Gaara, di conseguenza anche di Kankuro.
Cambiando Gaara, Naruto aveva permesso a Temari, la sorella maggiore del giovane e del marionettista, e a Kankuro di essere felici, come una vera famiglia.
Quando il rosso era stato eletto Kazekage, lui era stato felice come se fosse stato egli stesso quello scelto. Era il significato che il popolo aveva accettato il fratello così com’era. Ma quando era stato rapito… non aveva potuto cercare di rischiare la vita per salvarlo. Purtroppo non ci era riuscito, come invece era riuscito a fare Naruto.
Allora era partito due anni per allenarsi e migliorare. Migliorare per proteggere il suo fratellino.
Matsuri aveva sempre stimato Kankuro, da quando aveva tentato di salvare Gaara. Così come aveva scambiato la sua ammirazione di Gaara per amore, aveva confuso l’amore per Kankuro con rispetto.”

- Certo che sei cresciuta, Matsuri.
La mano di Kankuro si posò sulla mia testa. Mi sentii avvampare, ma riuscii a rispondere. Se borbottare qualcosa di insensato può essere considerato una risposta, ovviamente.
Gli stavo mostrando i bellissimi giardini che eravamo riusciti a far nascere, le ottime nuove torri difensive, le neocostruzioni di magnifica qualità, quando si fermò e mi disse che aveva fame.
- Non credi che sia l’ora di tornare a palazzo? Io vorrei farmi un bel bagno. Sai com’è, appena tornato sono andato subito da Gaara… e poi sto morendo di fame.
Naturalmente arrossii, ma riuscii a trovare il coraggio di parlare:- C-certo, scusami.
A rigor di logica, appena arrivati a palazzo, lui si allontanò da solo, conoscendo il luogo come le sue tasche. Effettivamente aveva anche le mani in tasca.
Il suo allontanamento un po’ mi dispiacque, ma me ne feci una ragione. E comunque almeno potevo pensare lucidamente.

Davvero strano, quella sera fui invitata a cena dal Kazekage. Certo, ero la sua allieva, la sua unica allieva, però era davvero bizzarro.
O forse no.
Poco dopo che ricevetti l’invito, arrivò da me Temari. L’avevo sempre invidiata: era una donna bellissima, non grassa ma comunque formosa, e soprattutto forte. Era una delle migliori kunoichi di tutta Suna. Io, invece? Ero una choonin qualunque.
- Matsuri! Questa sera devi vestirti bene, ci sarà una festa per il ritorno di Kankuro!
Era davvero felice per il ritorno del fratello e non si vergognava di mostrarlo: anche io lo ero, ma ero troppo timida per dimostrarlo.
Per fortuna non dovetti mettermi cose troppo… strane, ecco.
Però stare in mezzo a tutta quella gente era davvero snervante e imbarazzante. Mangiare vicino a Gaara lo fu ancora di più, anche perché quasi tutte le ragazze mi guardavano malissimo. Non che negli ultimi due anni non lo avessero fatto.
Ma poi entrò un uomo alto, robusto e… bello. Bello, bello, bello.
Rimasi basita: quello era davvero Kankuro? Solo in quel momento capii come avessi potuto prendermi una cotta, no, come avessi potuto innamorarmi di lui: oltre che avere un grande coraggio, lui era davvero… stupendo. O almeno ai miei occhi lo era.
In pochissime occasioni ero riuscita a vederlo senza la tuta da combattimento e il trucco.
Andai verso di lui, quasi saltellando, ma non m’importava.
- Kankuro-san. Prima me ne sono dimenticata: bentornato. – e gli schioccai un bacio sulla guancia.

- Eros! Che cosa hai combinato?! Dovevi farla innamorare di quello rosso, non del fratello!
- Madre, è stato un errore, ho preso male la mira.
- Un errore?! Ma ho fatto un figlio cieco?!
- No, madre… semplicemente… sono inciampato.

Note Autrice:

Allora, è un po’ complicata da spiegare, questa fic. xD
Innanzitutto, so che non avrei dovuto terminarla così: ossia con una bacio sulla guancia. Ma, 1. Non mi piaceva fare che si baciavano subito, appena Kankuro tornava da questo ipotetico viaggio, perché… dai, due anni che non si vedono e altri tre prima in cui non si erano cagati neanche di striscio e poi…? 2. … perché due? Non c’è nessuno punto 2.
Comunque: le parti centrali sono il significato del titolo: ‘Gli Errori di Cupido’. Infatti ‘Eros’ è il nome greco di Cupido. La ‘madre’ che viene sempre nominata è Afrodite (o Venere), che ha avuto Cupido in un rapporto con l’amante Ares (o Marte). In questa storiella (perché alla fine è una storiella) Cupido ha sbagliato la mira e non ha fatto innamorare Matsuri di Gaara, bensì di Kankuro.
Le parti tra virgolette in cui viene narrato delle confusioni di Matsuri e delle infanzie di Gaara e Kankuro, possono essere considerate ‘voci fuori campo’, per spiegare in breve la storia di Matsuri (appena accennata), Gaara e Kankuro.
Il resto, quello narrato dalla stessa Matsuri, diciamo che è la causa dell’errore di Cupido.

Bene, dopo aver spiegato brevemente (*fishietta*) questa orribile, pessima, che odio, scritta in un giorno di nascosto, solo perchè i miei genitori mi hanno vietato di scrivere, fic, posso finalmente annunciare che ha partecipato al concorso 'Scontro fra Paring', indetto da Nagaina: io mi sono scontrata con Queen_of_sharingan_91, a cui faccio i complimenti per la vittoria e la stupenda fic che consiglio vivamente di leggere.
Mi congratulo con le podiste e con le altre partecipanti, che non posso elencare, in quanto devo andare a cenare.
Bene, ora potete tirarmi sassi (non pomodori, grazie: sarebbe uno spreco. Almeno mangiateli!).

Hope.

   
 
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