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Autore: Dawcf    27/05/2014    1 recensioni
Roxy è una diciasettenne che vive a Londra con le sue due conquiline,lei va a scuola,mentre loro al lavoro,avendo 19 anni.
Roxy incontrerà un ragazzo,Zayn,che la vuole aiutare,ma lei rifiuta il suo aiuto,finchè...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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La sveglia suona. Sono già le sei e mezza,e mi devo decisamente alzare,perchè non posso permettermi di arrivare in ritardo anche oggi. La spengo velocemente e mi alzo in fretta,corro in bagno,ma c'è già Mary sotto la doccia.

“Mary,hai ancora tanto?!”

“No tesoro,tra poco esco.”

Appena finite le sue parole corro giù di sotto,dove trovo Julia che fa colazione,con il suo solito caffè appena fatto.

“Buongiorno,Roxy.”

“Ciao Julia,tutto bene?”le chiedo mentre appoggio i vestiti,che avrei messo subito dopo essermi lavata,sul divano e mi siedo di fronte a lei.

“Si,tu come stai?”Mi chiede per la seconda volta.Capisce sempre quando mento.

“Io sto bene,sono solo un po' agitata perchè non voglio arrivare in ritardo anche oggi,la professoressa si arrabbierà a morte con me.”

“Come mai ti preoccupi così tanto?”

“Sinceramente non lo so,”le dico sorprendendomi di me stessa, “ma non voglio essere bocciata per i ritardi,voglio finire la scuola al più presto,quindi credo che mi impegnerò di più quest'anno.”

Sento Mary urlare da sopra di aver finito di lavarsi.

“Ora vado a farmi una doccia calda per schiarirmi le idee,dato che questi discorsi non fanno per me,Julia.”le dico accennando un sorriso,e lei ricambia,forse sorpresa dalle mie labbra che si curvano,quasi sorridendo,cosa davvero rara per me. Prendo i vestiti che avevo appoggiato sul divano,salgo le scale di fretta e li poso sul mio letto,entro in bagno e chiudo la porta a chiave.

Mi tolgo la maglia che indosso quando vado a letto,che mi copre anche le cosce,quasi completamente.

Noto i mille tagli e le mille cicatrici che mi segnano il corpo,ma evito di soffermarmi.

Entro velocemente in doccia,mi insapono il corpo e subito dopo i capelli,e inizio a pensare che forse non riuscirò ad andare a scuola in ritardo nemmeno oggi,ma in fondo non mi importa.

Mi risciacquo frettolosamente,esco dalla doccia e mi avvolgo nella mia salvietta morbida.

Appoggio sulla testa un altra salvietta,di modo che i miei capelli non bagnino il pavimento mentre dal bagno mi reco nella mia camera per indossare i miei vestiti.

Metto i miei soliti jeans,una maglietta e una felpa,una delle mie,quelle larghe.

Esco dalla camera e corro ad asciugarmi i capelli che faticano a rimanere nella salvietta.

Accendo il phon e inizio a scuotere la mia chioma castana con alcuni rasta.

Poco qualche minuto sento la porta bussare. Spengo il phon e urlo:”Dimmi”

“Hai solo venti minuti,quindi fai veloce.”sento dire da Mary fuori dalla porta.

Mary e Julia hanno 19 anni e mi fanno da 'genitori',in realtà io i genitori li ho,solo che loro abitano a New York a causa del lavoro,e io sto qui a Londra per la scuola. Abito con le mie coinquiline.

Hanno due anni in più di me,io vado a scuola,mentre loro lavorano. Sono delle ragazze apposto,sempre educate,ben vestite,mai un capello fuori posto o il trucco colato e sbavato. Io non sono così. Ho dei rasta,i capelli sono raramente a posto,mi trucco solo di nero,metto vestiti larghi per coprire il mio corpo,ho dilatatori e piercing,i capelli spesso colorati,mi taglio,fumo e amo uscire a divertirmi,ubriacandomi e facendo cazzate. Diciamo che sono una di quelle ragazze da evitare,ma non sono poi così pericolosa. E non ho bisogno di nessuno.

Ma comunque,appena finito di asciugarmi i capelli mi misi una spessa linea di eyeliner e un bel po' di mascara.

Esco dal bagno e scendo le scale.

“E' la prima mattina nella quale sei in orario.Davvero strano.”Mi sento dire da Mary.

“Eh già,lo so,sono sorpresa anch'io.”Le rispondo forse un po' irritata,ma credo che non se ne accorga nemmeno più,dato che uso sempre questo tono.

“Ora mi incammino verso scuola.A dopo ragazze.”Le saluto con un bacio sulla guancia per entrambe,perchè in fondo ho un cuore anch'io,nonostante i rasta,i dilatatori,i piercing,i tagli,il fumo e la mia aria da 'ribelle'.

Esco e dopo aver imboccato la via mi accendo una sigaretta,la mia solita Marlboro mattutina che mi da la forza di sopportare un'altra giornata fra i banchi di scuola.

Appena arrivo davanti al portone non ho per nulla voglia di entrare,come sempre e come tutti.Mi accendo una seconda Marlboro.

“Inizio bene.”penso mentre guardo alcuni ragazzi e ragazze entrare senza problemi nell'edificio che si trova difronte a me.

“Scusa,hai da accendere?”Sento domandarmi da una voce maschile.

Mi giro e vedo un ragazzo piuttosto alto con i capelli scuri,e il ciuffo. Era strano che un ragazzo mi rivolgesse la parola.

Lo guardo male.

“No.”Rispondo fredda e distaccata,girandomi di nuovo dall'altra parte.

“Con cosa l'hai accesa quella sigaretta,Roxy?”

Mi giro di nuovo verso di lui appena gli sento pronunciare il mio nome.

“Come lo sai?”gli chiedo quasi preoccupata,e decisamente sorpresa.

“E' da un po' che ti ho notata,sai?”Mi dice avvicinandosi sempre di più a me,sapendo che io non avrei potuto scappare,a causa del muro dietro di me.

“Bene.”Gli dico in tono alterato,credendo che se ne sarebbe andato,mentre lo spingevo un po' più lontano da me.

“Quindi,me lo dai quell'accendino o lo devo prendere io dalla tasca posteriore dei tuoi jeans?”Mi chiede sorridendo in modo un po' malizioso.

“Ma levati.”Gli dico,cercando di uscire dalla 'gabbia' che aveva formato attorno al me col suo corpo.

“Perchè non mi vuoi dare l'accendino per accendermi una sigaretta?”Mi chiede fingendosi arrabbiato.

“Perchè non mi va,perchè è mio,perchè funziona poco e poi non posso più accendere per me.”Gli dico.Mi stava facendo superare il mio limite di sopportazione.

“Comunque mi chiamo Zayn.”

“Non mi pare di avertelo chiesto,e comunque ora devo andare in classe.”

“Si,ti accompagno.In che calsse sei?”

“Nelle D.”Gli rispondo entrando dal portone e cercando di allontanarmi sempre di più da Zayn.

“Io sono proprio nella classe in parte.”Mi risponde avvicinandosi di nuovo,anche nei corridoi mentre cammino.

“Che bello.”Gli dico infastidita.

Mi accompagna fino alla mia aula,sempre standomi attaccato.Noto che mi fissa,e arrossisco.

“Ci vediamo dopo.”Mi dice sapendo che mi sarei infastidita.

“Io non credo.”Ribatto quando sono quasi entrata in classe.

“Verrò a cercarti appena usciti da scuola.”Mi risponde sorridendomi e facendomi l'occhiolino.

Sbuffo alterata e entro in classe chiudendo anche la porta dietro di me,essendo l'ultima ad entrare.

 

  
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