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Autore: _ M i r a i _    27/05/2014    4 recensioni
[accenni KyouTen][Tenma centric][presenza di fili rossi (?)]
"Però, quando guardava il suo filo, vedeva solo una linea retta, tesa a più non posso verso una direzione imprecisata. Quando usciva in giardino e guardava nella direzione del filo si allentava di poco, segno che la sua anima gemella era vicina, anche se non molto."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matsukaze Tenma, Tsurugi Kyousuke
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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As (ante scriptum (?)): scusate l'impaginazione orrenda, l'editor mi odia :(






 

Tenma non capiva molte cose. Non capiva perché il cielo fosse blu, non capiva perché Sasuke prima di un temporale si fermava a guardare fuori dalla portafinestra in soggiorno e non capiva perché un filo rosso fosse legato al suo mignolo. Il suo caro, piccolo mignolo destro era stretto in un filo di cotone rosso, a quanto pare invisibile a tutti.
Era strano, perché questo filo Tenma poteva vederlo, ma non toccarlo. Se solo provava a sfiorarlo lo attraversava con la mano. Era come un laser, con la differenza che non scompariva mai. Cosa avrebbe mai potuto pensare un bambino di sei anni di questo filo? Una punizione per qualcosa che aveva fatto? Un contatto con qualche creatura misteriosa? Non capiva nemmeno questo.

Quando chiese spiegazioni a sua madre di quello strano fenomeno lei fece un dolce sorriso e gli raccontò una vecchia diceria. La leggenda diceva che il filo che Matsukaze vedeva non era altro che il legame tra due anime gemelle, in più la donna aggiunse che il bambino era davvero fortunato a vederlo , così avrebbe trovato subito la persona giusta per lui.
In effetti il filo che Tenma vedeva attaccato al mignolo della madre si congiungeva perfettamente a quello di suo padre, cosa che confermava la storia. In quel momento il bambino dai capelli modellati dal vento cominciò a chiedersi dove fosse la sua anima gemella, in quale angolo sperduto del globo si trovasse il suo vero amore, sperando che tutto accadesse come nelle favole.

Però, quando guardava il suo filo, vedeva solo una linea retta, tesa a più non posso verso una direzione imprecisata. Quando usciva in giardino e guardava nella direzione del filo si allentava di poco, segno che la sua anima gemella era vicina, anche se non molto.
In ogni caso, Tenma non ci badò più di tanto. Per lui c’erano cose ben più interessanti di quella faccenda.




A dodici anni, Tenma poteva dire di aver visto molti, moltissimi amori.
Ogni giorno era costretto a vedere un continuo intrecciarsi di fili, peggio di tanti gomitoli srotolati messi assieme. Il rosso ormai aveva invaso le sue giornate e, talvolta, perfino i suoi sogni, finendo per essere strangolato da linee soffici come lana e taglienti come sciabole allo stesso tempo. Non aveva esattamente una convivenza pacifica con il suo “dono”.

Quell’anno avrebbe frequentato la seconda media alla Raimon, o meglio, avrebbe rivisto altri miliardi di incubi. Per i corridoi, le aule, il cortile… ovunque quel rosso sangue lo perseguitava. Vedeva coi suoi occhi amori corrisposti e non, persone che stavano con altre persone ma che erano unite ad altre, che a sua volta stavano con qualcun altro. Era raro vedere due fili vicini uniti.
Matsukaze, il primo anno, aveva provato ad avvertire gli altri degli sbagli in amore che facevano, essendo molto sensibile e altruista. Purtroppo nessuno la pensava come lui, credendo volesse imporsi alle relazioni altrui e diventando antipatico o strano agli occhi dei ragazzi. Per questo si era fatto pochissimi amici, pian piano richiudendosi in sé stesso.

Entrando nel cortile della scuola, scorgeva già i gruppi di amici ritrovatisi dopo le vacanze, sentiva le risate e le urla dei ragazzi. Lui non partecipava, vedeva solo i fili. Il suo era stranamente meno teso del solito, cosa che lo colpì molto, visto che l’anno prima non era mai successo.
La campanella della prima ora suonò, chiamando a sé gli studenti nel cortile. Tenma si avviò verso la sua classe in silenzio, mentre gli piangeva il cuore, per nulla voglioso di rivedere i professori e cominciare un altro anno di noiose lezioni. Si sedette in un banco nella fila centrale, osservando i suoi compagni entrare lentamente e prendere posto vicino i propri amici. Salutò qualcuno in segno di cortesia e magari iniziare una conversazione, ricevendo indietro solo alcuni “ciao” distratti o nemmeno una risposta. Ormai era diventato invisibile, cosa che confermava anche il banco vuoto alla sua sinistra. Avrebbe cambiato nome in “Kage”*.

Il professore entrò in classe, chiamando il silenzio. Tutti si alzarono in piedi accogliendolo, nessuno fiatò più; tutta la classe era terrorizzata da quel vecchio dalla barbetta grigia e gli occhiali a fondo di bottiglia. L’insegnante parlò.
-buongiorno ragazzi. Spero abbiate passato delle buone vacanze- disse, anche se dal tono invariato della voce si poteva benissimo dedurre che non lo pensasse minimamente, come se fosse una frase registrata. Tutti si sedettero.
-con noi quest’anno avremo un nuovo alunno. Tsurugi, entri in classe per favore- concluse. Un mormorio di voci riempì l’aria, principalmente sul nuovo arrivato, costringendo il professore a richiedere un minimo di silenzio. Tenma notò con la cosa dell’occhio che il suo filo si stava allentando, quindi…

-lui è Tsurugi Kyousuke e starà con noi da quest’anno-. Una chioma blu scuro acconciata in modo improponibile, accompagnata da due occhi ambra scuro e una carnagione chiara, fecero il suo ingresso nella classe. Era una spanna più alto di Matsukaze. Appena entrò la maggior parte delle ragazze quasi svenne.
Il cuore di Tenma si fermò per un lasso di tempo che gli parve infinito. Ora nell’aula c’erano solo loro, tutti i suoni attorno erano svaniti, solo silenzio. I suoi occhi puntati in quelli di Tsurugi, i suoi capelli che oscillavano per la corrente che causava la porta aperta e il filo rosso che si collegava perfettamente alle loro dita. Per qualche secondo gli parve di essere sul serio morto.
Il castano si riprese solo quando notò che l’altro si avvicinava sempre più al suo banco. Il cuore adesso aveva ricominciato a battere più forte che mai, pompando talmente tanto sangue che gli sarebbe bastato a vita. L’agitazione l’aveva ormai preso, facendolo tremare sulla sedia come una foglia. Sembrava sul punto di esplodere.

Quando si rese conto che Kyousuke non stava andando verso di lui ma verso il banco vuoto affianco, si sentì sollevato e in imbarazzo allo stesso tempo: e se avesse visto la sua agitazione -che effettivamente non era difficile da notare- ? Cosa avrebbe pensato di lui?
-ehi, stai bene?- una voce calda e quasi gentile lo richiamò alla realtà. Intuendo da chi provenisse arrossì, si voltò verso il blu e, per quanto riuscì, rispose.
-s-sto b-benissimo, grazie- dopo la risposta, seppur non convinto del tutto, Tsurugi si girò verso l’insegnante per cominciare a seguire almeno un frammento di lezione.

Matsukaze ormai era al limite della vergogna. Non comprendeva il motivo del proprio comportamento, non gli era mai successo prima con nessuno.
Con la coda dell’occhio esaminò il suo compagno e si rese conto che sul serio non era niente male, arrossendo al solo pensiero delle parole passategli nella mente.
Lo sguardo si posò sul filo che li teneva legati. Per un momento, Tenma rifletté sul loro legame: non si erano mai visti prima né si conoscevano, eppure gli era venuto il batticuore quando aveva incrociato i suoi occhi. Aveva un nodo alla gola quando gli aveva risposto di star bene. È questo che si prova accanto alla persona amata, quindi.
Tenma non aveva idea se lui e Tsurugi si sarebbero avvicinati, se sarebbero stati insieme o cose del genere. Quello che era certo, però, era che lui lo amava dal primo momento in cui lo aveva visto e non poteva fare altro che lasciare che tutto prenda la giusta piega per lui. Preferibilmente, assieme a Kyousuke.



 

 

 

*Kage: ombra in giapponese


Angolo di Me (?)
Sono riuscita ad arrivare qui, yeah!
Ehm, non ci sentiamo da un po’ neh?
Che dire, la mia prima KyouTen, circa. Più una Tenma centric che altro, puf.
Come al solito il finale è sbrigativo, ma stavolta ve lo lascio aperto, così, per dare spazio alla vostra immaginazione. Potrebbero mettersi assieme, così come potrebbero aver preso strade diverse. Decidete voi.
Per quanto riguarda gli errori, ce ne saranno un migliaio. Non esitate a dirmeli.
Sicuramente vi chiederete il perché del potere di Tenma. La verità è che non ha un motivo, è semplicemente un dono voluto dall’alto o solo uso inappropriato di sostanze allucinogene da cinno (?).Come volete voi.
Aggiornamenti, già anche se non  fregano a nessuno. Dunque, ci sto lavorando su, calmi.
Lula

 

 

  
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