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Autore: Sakurina    03/08/2008    6 recensioni
Dopo una terribile tragedia, Ino è l'unica in grado di affrontare degli spietati e misteriosi ninja arrivati da lontano. Mentre lotta contro se stessa, intrappolata fra sogno e realtà, Shikamaru e Kiba si sfidano per conquistare il suo cuore... ma un'altra tragedia è incombente. Come riusciranno i nostri eroi a superare questa ennesima dura prova? Quale mistero nascondono i misteriosi ninja? Questa volta mi sono impegnata in qualcosa di più serio, giocando con i meandri della mente...
SHIKAINO [accenni KibaIno]
[Continua da "I Consigli di Kiba]
ShikaIno is ROCK (MoscheH BiancheH ©)
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Kiba Inuzuka, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Naruto Shippuuden
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Il Labirinto Della Mente

Il Labirinto Della Mente

 

 

 

Beh, che dire? E' proprio finita. Ce ne ho messo di tempo, eh?

Dio, sono così commossa che non so cosa dire.

Grazie per aver letto questa mia immensa fatica! Farò altre long, ma così tanto long proprio non credo!

Grazie, grazie, grazie e... buona fine de "Il Labirinto della Mente".

Ebbene sì, ha proprio una fine!

 

 

...Epilogo...

 

"A te che sei la miglior cosa

Che mi sia successa

A te che cambi tutti i giorni

E resti sempre la stessa

A te che sei l’unica amica

Che io posso avere

L’unico amore che vorrei

Se io non ti avessi con me

A te che hai reso la mia vita bella da morire,

Che riesci a render la fatica un immenso piacere,

A te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,

A te che hai preso la mia vita

E ne hai fatto molto di più,

A te che sei

Semplicemente sei

Sostanza dei giorni miei

Sostanza dei sogni miei"

 

                                                                                                       ("A Te" by Jovanotti)

 

 

 

Seduta per terra, vicino alla riva di un torrente, nel bel mezzo della campagna, stava una bambina. I capelli dorati risplendevano alla luce di quel sole abbagliante, erano lunghi e ondulati, raccolti in una coda alta. La piccola stava lavorando a qualcosa: stava costruendo una specie di castello con la terra. La bimba si alzò e girò intorno alla costruzione.

La pelle candida, le guance paffute, gli occhi azzurri come il cielo, le labbra rosate. I dentini bianchi mordevano il labbro inferiore, mentre un'espressione impegnata le dominava il dolce volto infantile. Presa com'era dal suo castello, non si era accorta né della presenza di un ragazzo col codino che la fissava lì vicino né delle voci che probabilmente chiamavano il suo nome. Si grattò teneramente la guancia, lasciandovi una piccola macchia di fango, strappando un sorrisino al ragazzo.

Un sentimento di dolcezza assoluta pervase il cuore del misterioso ragazzo col codino.

Le voci, intanto, erano più vicine.

-"Saki! Saki!"-

Il ragazzo si avvicinò alla bambina, pestando per caso un legnetto e facendo rumore.

La bambina alzò di scatto gli occhi verso di lui.

Non si spaventò. La piccola si alzò in piedi, scrutando il chunin con aria perplessa. Sembrava indecisa: era come se il ragazzo non la convicesse completamente per qualche motivo. Ma sicuramente non le faceva paura. Probabilmente... lo conosceva. Lo fissava confusa, piegando la testa prima a destra e poi a sinistra, studiandone ogni particolare con precisione. Cercava di individuare cosa fosse quel qualcosa che non la convinceva.

Poi, ancora quelle voci. Sempre più vicine.

-"Saki! Saki!"-

La piccola spalancò gli occhi. Conosceva quelle voci. Però quell'uomo che la chiamava non poteva essere... in due posti contemporaneamente.

La biondina si avvicinò stranita a lui. I due si fissarono negli occhi. Quell'azzurro profondo dentro l'oscurità. Poi la sua vocina, fragile ed esile, venata dall'indecisione, parlò.

-"Papà...?"- chiese dubbiosa, fissando il ragazzo col codino.

Lo shinobi percepì un tonfo al cuore. Era come se non riuscisse a respirare.

La bambina fissò l'immagine di quel ragazzo annebbiarsi gradualmente davanti ai suoi occhi, mentre le voci si avvicinavano sempre di più.

-"Saki! Saki!"-.

La piccola Saki aggrottò le sopracciglia, confusa e perplessa, portando i pugni sui fianchi. Non era per niente convinta di quello che era appena successo davanti ai suoi occhi. Si grattò la testolina bionda, fin quando non sentì un forte grido proprio dietro di sé.

-"Saki-chan!"- la richiamò un ragazzino dai capelli castani raccolti in un codino, gli occhi azzurri come i suoi. Aveva il fiatone e un'aria estremamente preoccupata. -"Perché non ci hai risposto?! Eravamo preoccupati!"- la rimproverò il ragazzo, crucciato.

-"Nii-chan..."- lo guardò Saki, perplessa.

-"Saki-chan, dov'eri finita?!"- sbottò improvvisamente un uomo alto, dal fisico ben definito, i capelli neri raccolti anche lui in un alto codino; gli occhi erano color pece e un lieve strato di barba incolta gli cresceva sul volto.

-"Oh... papyyyy!"- saltellò contenta la bambina, aggrappandosi al collo dell'uomo.

Shikamaru sospirò, sorridendo dolcemente, prendendo la figlia in braccio.

-"Saki-chan, sai quanto ci hai fatto penare? Io e tuo fratello non sapevamo più dove cercarti!"- la rimproverò Shikamaru, con tono dolce e comprensivo.

-"Scusa... non lo faccio più!"- sorrise la piccola, col musetto sporco di terra.

-"Quando vieni qui a giocare alla piccola ingegnera in riva al fiume puoi avvisarci per favore? Se la mamma viene a sapere che ti abbiamo persa non ti lascerà più venire in campagna con noi!"- le spiegò l'uomo pacatamente, pulendo col dorso della mano la guancia della figlia.

-"E poi sai che se vuoi giocare in un posto lontano devo sempre esserci anche io con te! Non allontanarti più da sola, Saki-chan!"- aggiunse il ragazzino che doveva avere all'incirca una decina di anni.

-"Scusa nii-chan, ho detto che non lo faccio più, ci senti o no?!"- sbottò la piccola peste, protestando offesa verso il fratello.

I tre si allontanarono spensierati, ridendo e scherzando fra di loro, senza accorgersi di un bellissima ragazzina di circa dodici anni che li spiava nascosta dietro un albero poco distante.

I lunghi capelli biondi e mossi le cadevano sulle spalle, mentre la frangia un po' troppo lunga le accarezzava le lunghe ciglia nere, che facevano risaltare l'azzurro cielo dei suoi occhi.

Indossava un top molto succinto di color azzurro chiaro, dello stesso colore della gonnellina che veniva scossa dal lieve venticello caldo.

Un sorriso dolce e commosso era dipinto sulle sue labbra, mentre vedeva Shikamaru e i suoi due figli allontanarsi nella campagna.

-"Saki Nara, sei una piccola peste."- asserì improvvisamente una voce alle sue spalle.

La ragazzina si voltò di scatto, incontrando gli occhi glaciali, i capelli fiammeggianti e la veste candida di Asha.

-"Asha-sensei!"- sbottò la biondina, arrossendo sbigottita.

-"Dovevo capirlo fin dall'inizio: la tecnica dello spirito protettore!"- sbottò la donna, tirando un potente pugno sulla testa della ragazza.

-"Ahia! Mi ha fatto male, maledetta strega!"- protestò Saki, massaggiandosi la testa dolorante.

-"Senti un po', signorina! Il Sesto e il Settimo Hokage ti hanno affidato ai miei insegnamenti perché ti aiutassi a controllare il tuo potere a dovere, e invece cosa fai?! Usi le tecniche che ti ho insegnato per modificare il passato?! Brava, brava, brava signorinella! Ecco perché non voglio allievi..."- borbottò fra sé e sé Asha, alquanto contrariata.

-"Ma scusi, mica aveva detto che la tecnica dello spirito protettore era innocua e positiva?"- chiese Saki, ghignando sorniona.

Asha la fulminò con il suo sguardo gelido.

-"Tu, Miss Q.I. 200, sei molto più arrogante di tua madre e di tuo padre messi insieme, sai? Bellezza e intelligenza uniti uccidono la modestia, e tu ne sei un esempio lampante!"- sogghignò la dea, con una punta d'invidia.

-"Lo so, non ho mai preteso di essere modesta, Asha-sensei."- ammiccò la biondina, sicura di sé.

-"Beh, fatto sta che devi smetterla di scorazzare in giro per il passato, Saki! Hai un potere enorme, che però usi solo per azioni avventate! Avrai pure un Q.I. pari a quello di tuo padre, ma almeno lui non si faceva trascinare dalle emozioni come te!"- la rimproverò la donna, severamente.

-"Ma io sono una dolce donzella di dodici anni in piena tempesta ormonale, è normale farmi trasportare dalle emozioni!"- continuò la sua recita da ragazzina ubbidiente.

-"Saki Nara... tu sei dannatamente intelligente e maliziosa, sei una perfetta miscela di Nara e Yamanaka... e per questo mi fai paura!"- protestò Asha, aggrottando le sopracciglia.

-"Lo so, anche Kiba-sensei me lo dice sempre!"- cinguettò la biondina, divertita.

-"Avanti Saki... lascia perdere il passato... tu hai un presente da vivere e un futuro da costruire... lascia stare i ricordi..."- sospirò infine la dea, senza saper che dire.

-"Sì, lo farò, Asha-sensei... solo che se non fossi intervenuta, a quest'ora io non sarei nata e mia madre sarebbe morta! E poi sa... il passato mi dà tanta nostalgia... ed era così bello stare in braccio a papà!"- sorrise Saki, un po' malinconica.

-"Beh, dubito che a dodici anni riesca ancora a prenderti in braccio come una volta, Saki!"- ridacchiò la rossa, divertita.

-"Già, infatti... ma sa, Asha-sensei, adesso che siamo tutti shinobi, non abbiamo molto tempo per stare insieme... e mi manca un po' tutto questo..."- sospirò la biondina, guardando la se stessa bambina che si allontanava.

-"Beh, fa parte della vita, Saki. Su forza, adesso andiamo."- la invitò a seguirla Asha -"Kiba-sensei e i tuoi compagni di team ti staranno aspettando, nel presente!"- le rammentò la dea.

-"A volte un po' la invidio, Asha-sensei... lei sa tutto e vede tutto... persino il futuro... mentre a me è concesso solo qualche stralcio di passato..."- sospirò Saki, affiancando la donna.

-"Credimi Saki, il tuo è già un potere immenso per un'umana come te. E poi voi umani non siete eterni come noi divinità, quindi è logico non permettervi di conoscere il futuro. Altrimenti la vita stessa perderebbe il suo valore. So che sei molto curiosa, ma devi attendere pazientemente e goderti ogni attimo, perché non potrà tornare mai più. Ed è proprio questa la sua estrema bellezza."- spiegò Asha, un po' malinconica.

-"Capisco... beh, chissà se quello stupido del mio compagno di team Daichi Uzumaki riuscirà a diventare Hokage, un giorno!"- sospirò Saki, sorridendo.

-"Beh, ci è riuscito suo padre perché non dovrebbe riuscirci lui, scusa?"- sorrise la rossa, aprendo un varco nel nulla.

-"Asha-sensei... lei dice che mio padre è al corrente del mio potere? Quello di vedere il passato, intendo."- gli chiese Saki, un po' triste.

-"Beh, in realtà è un'informazione top secret; sa che sua figlia è tenuta sotto stretto controllo, quindi è a conoscenza del tuo potere segreto. Dubito che sappia esattamente di cosa si tratti... però sì, suppongo che ne abbia un vago sentore. Del resto è pur sempre tuo padre e ha un quoziente intellettivo 200, non ti pare?"- sorrise Asha, rassicurante.

-"Già, sarà così."- sforzò un sorriso Saki.

-"Bene, Saki, non modificare più il passato e cerca di comportarti responsabilmente d'ora in poi. E tu insieme a quel Daichi Uzumaki e a quel Hideki Hyuga... smettetela di far disperare il povero Kiba-sensei!"- ridacchiò la donna, rassegnata.

-"Okay, ci proveremo! E comunque non deve chiedere a me di non modificare più il passato, ma... alla prossima Saki! Io ormai ho già dato! Bye bye!"- la salutò la biondina, prima di sparire nel varco.

-"La prossima Saki? Oh mio Dio, è vero... con tutte queste epoche non ci capisco più niente! Sarà il caso di andare in pensione?"- sospirò fra sé e sé Asha, disperata.

 

h

 

"Salve a tutti. Il mio nome è Saki Nara. Vado molto fiera del mio nome. Saki significa "fiore della speranza" ed è stato mio padre a sceglierlo.

Mio padre Shikamaru è uno dei più abili jonin di Konoha e, sebbene sia un gran scansafatiche, gli voglio un bene dell'anima. Dice che io sono la "miglior cosa che gli sia successa", il che si presuppone mi ponga anche al di sopra di mamma e di mio fratello maggiore. Non penso che mio padre faccia differenze di questo tipo, ma è certo che fra noi due c'è un legame indissolubile. Credo che questo sia dovuto al fatto che ha cercato di crescermi in modo da non farmi risultare una "seccatura" come tutte le donne che lo circondano, ma ultimamente penso proprio che si stia ricredendo... dice che il gene di mia madre ha sovrastato il suo, il che a me non può che far piacere.

Mia madre Ino è una medic-ninja e lavora al fianco del Quinto Hokage, una signora che governa da quasi più di vent'anni il nostro amato villaggio. Tsunade-sama è una donna molto bella, ma mio padre dice sempre che, oltre ad essere un'incredibile seccatura, è veramente vecchia. Ha più di 70 anni ma non mostra nemmeno una ruga... come farà?!

La mia mamma è sua allieva da molti anni, ormai. Da quando aveva la mia età per esattezza. Anche la mia mamma è molto bella, anzi, bellissima. E poi è tanto buona e comprensiva, per lo meno con me; sgrida mio fratello e mio padre in continuazione. Tutti dicono che le assomiglio molto di carattere, perché ad entrambe piace vestirci alla moda e ci teniamo molto al nostro aspetto esteriore. Sì, ammetto di somigliarle molto, soprattutto perché mi piace comandare e forse me la tiro un po'... no, in realtà me la tiro molto, ma che ci posso fare? Mi viene naturale!

Mio fratello Shou ha 17 anni ed è un ragazzo semplice e tranquillo, caratterialmente ha preso molto da papà (ma non la sua innata pigrizia). Shou mi adora, si è sempre preso cura di me fin da quando eravamo piccoli. Non siamo i classici fratelli che non si sopportano, anzi, andiamo d'amore e d'accordo (a parte piccoli litigi che non possono mancare). Shou ha deciso di seguire la carriera del medic-ninja proprio come mamma, e bisogna dire che è molto bravo. Dicono tutti che supererà presto sia mamma che la sua amica Sakura in bravura.

Parliamo un po' di me. Io ho 12 anni e sono molto carina, molto intelligente e per niente modesta. Del resto, mio nonno Shikaku dice che è normale: una donna che possiede grazia, intelligenza e modestia non è ancora nata su questa terra e mai nascerà. La grazia e la bellezza arrivano tutte da parte Yamanaka, l'intelligenza da famiglia Nara.

Fin da piccola ho passato molto tempo con mio padre, lo ricordo chiaramente: ricordo le lunghe passeggiate insieme per la campagna, le ore a giocare a shogi, i lunghi pomeriggi sdraiati a guardare le nuvole. Insomma, mio padre mi ha cresciuta a shogi e nuvole. Con Shou non ha potuto farlo, perché le nuvole lo annoiavano quasi quanto lo shogi. A me invece affascinano entrambi.

Kurenai-san una volta mi ha invitata a casa sua, inducendomi a fare uno strano giochino: disse che anni addietro il maestro di mio padre gliene aveva proposto uno simile. Mio padre mi osservava attentamente mentre lo svolgevo, ed era rimasto colpito nel constatare che i nostri ragionamenti erano praticamente identici. Responso del test? Quoziente intellettivo 200.

Vidi mio padre sbiancare, Kurenai-san scoppiare a ridere divertita.

-"Che vita dura che ti aspetta, tesoro mio..."- aveva sospirato mio padre, rassegnato.

La vita dura che ho vissuto è stata rallegrata dal mio assurdo e chiassoso team di svitati. Tutti svitati. L'unica sana sono io, ma temo che la pazzia pian piano stia prendendo pure me.

Il mio maestro si chiama Kiba Inuzuka, e da quanto ne so è un caro amico di famiglia. Credo che a volte mio padre sia un po' geloso di lui. In realtà, mio padre è geloso di tutti i miei amici maschi e di qualunque essere del suo stesso sesso che si avvicina a me. Mi sa che mi vuole zitella!

I miei compagni di squadra sono... assurdamente fantastici. Hideki Hyuga non lo sopporto, è uno spaccone e non fa altro che vantarsi della sua abilità con la spada e con le armi, ma purtroppo c'è da ammettere che è molto carino. Comunque litighiamo sempre, visto che la sottoscritta gioca di strategie e di astuzia, lui d'impulso e di forza. Siamo come cane e gatto.

Daichi Uzumaki è figlio del Sesto Hokage di Konoha e da quanto ho capito deve anche essere cugino alla lontana di Hideki. Cugini o no, questi due si odiano e bisticciano a manetta, sebbene credo si fidino ciecamente l'uno dell'altro. Io e Daichi andiamo molto d'accordo a dire il vero, sebbene lui si riveli un emerito idiota a volte.

Ah, ovviamente ci provano entrambi con me, anche se all'inizio non mi sopportavano. Ragion per cui mio padre non li sopporta, soprattutto Hideki. Ovviamente se l'idiota va da mio padre a dirgli "Signor Nara, un giorno sposerò sua figlia", è ovvio che papà gli risponderà "Sì, tu provaci e io ti spacco le gambe".  Senza contare che la sottoscritta a 12 anni ha altre cose per la testa che non il matrimonio.

Se quei due idioti dei miei compagni pensassero un po' meno a me e un po' di più al serio allenamento, senza considerarsi invincibili solo per il cognome che portano, a quest'ora avrebbero passato anche loro l'esame dei chunin come me. Invece solo la sottoscritta è stata promossa, proprio come fece papà alla mia età, e quei due sono stati bocciati insieme all'altra massa di palloni gonfiati di Konoha.

Adesso che sono chunin, però, ho cominciato a scoprire uno strano potere, che nessuno ha mai posseduto prima. Il Quinto e il Sesto Hokage hanno convocato una specie di semi-dea di nome Asha affinché potesse diventare la mia maestra ed insegnarmi come controllare questo strano potere che non riesco a gestire.

Asha-sensei dice che questo potere mi deriva dal Villaggio del Sogno, a cui il clan di mia madre appartenne anni or sono.

Nel sonno, non so bene come, riesco a dividere la mia anima dal corpo e a traslarla in un epoca passata. Ovviamente questa tecnica non dura molto, ma è utile abbastanza per rivivere bei momenti della mia vita passata o per curiosare un po' nella gioventù dei miei genitori.

So perfettamente che il mio potere fa gola a molti, in quanto mi è concesso di modificare il passato. So perfettamente che la mia famiglia non sa con precisione di questo mio potere, solo mia madre ne è al corrente, per volontà degli Hokage. Ma so anche che sono tenuta sotto costante controllo dagli ANBU, così come so che mio padre intuisce che non sono una chunin normale, e non solo perché il mio Q.I. è 200.

Ma a me non importa. Io sono una chunin di Konoha, e userò il mio potere per proteggere il mio amato villaggio. Per sempre.

 

-"Saki?"-

-"Eh?"-

-"Ci sei?"-

-"Ah sì, scusa papà, era sovrappensiero!"-

-"Non starai pensando a qualcuno di quei sbarbatelli che ti fanno il filo, vero?!"-

-"Ma va, che pensi, papà! E poi quando si gioca a shogi, la mente deve essere libera. Me l'hai detto tu!"-

-"Mh. E a cosa pensavi, allora?"-

-"...ti voglio bene, papino!"-

-"Mh. Anche io... ruffiana."-

-"Ah... papà... scacco matto."-

-"...EH???!!!"-

 

 

 

-The End-

 

 

 

 

Grazie a tutti quelli che mi hanno seguita fino a qui con tanta pazienza per i miei aggiornamenti sempre più sporadici. Ma alla fine, ce l’ho fatta! XD

Un grazie enorme a tutti quelli che hanno recensito fedelmente ogni capitolo, non sapete quanto mi sono servite le vostre recensioni!

Grazie a tutti quelli che hanno inserito la mia storia fra i preferiti e che probabilmente mi hanno seguita fino a qui…

Insomma… grazie! Perché scrivere questa storia mi ha dato tanto, e spero che abbia trasmesso qualcosa anche a voi!

Non so come sia venuta fuori, forse avevo in mente qualcosa di più… ma a me è piaciuta comunque! Spero valga anche per voi!

 

Un grazie speciale alle mie moschineH biancheH Lee ed Elwerien che zitte zitte hanno letto tutto (e mi hanno obbligata a pubblicare in anticipo il capitolo T.T). Grazie per i vostri incoraggiamenti e consigli, siete fantasticheH! Vi voglio beneH!

 

Che altro dire?

Questo è un altro mio omaggio allo ShikaIno, perché ShikaIno is ROCK (MoscheH BiancheH ©), evitando plagi vari (tutti i riferimenti alle mosche nere NON sono puramente casuali).

Perché noi ci crediamo davveroH.

 

E con questo è tutto. ù_ù

 

Vi Voglio BeneH

 

Sakurina

 

  
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