Anime & Manga > Hakkenden: Touhou Hakken Ibun
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Autore: Suzerain    27/05/2014    1 recensioni
[Hakkenden: Touhou Hakken Ibun]
Non era una novità che Shino si allontanasse dagli altri e cercasse un luogo dove poter restare da solo. Pur apprezzando molto l'altrui compagnia, sentiva di doverne fare a meno, ogni tanto; era quasi come se necessitasse di qualche momento per mettere insieme i suoi ricordi e le sue esperienze.
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Portava con sé la propria perla quando lo faceva. La teneva tra le dita, sfiorandone la superficie liscia, sollevandola verso l'alto e lasciando che i raggi solari vi passassero attraverso. Davano vita a dei giochi di luce magnifici, che apprezzava ogni volta come se fosse la prima – poco importava che li avesse visti mille volte.

~[Shino!centric] [A tratti nonsense.]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Missing Moments, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Dévotion. Ancora una volta letto alla francese, perché a mio avviso perfetto per Hakkenden.
Autrice: _snowscene
Fandom: Hakkenden – Touhou Hakken Ibun (八犬伝 ―東方八犬異聞)
Pairing: Nessuno in particolare. Accenni leggeri di SouShino ed AoShino onesided.
Personaggi: Shino Inuzuka, Sousuke Inukawa, Ao Inukawa.
Desclaimer: I personaggi di Hakkenden non mi appartengono, ma sono sotto il copyright di quel genio di Abe Miyuki.
Ambientazione: Non specificata all'interno della serie.
Note dell'autrice: Ho ritrovato questa fanfiction sbirciando tra le cartelle del mio computer, ed in un momento di probabile narcisismo, uno di quelli che mi capita raramente, ho deciso di pubblicarla. Come la oneshot "Fragments", è nata grazie all'iniziativa "God Save the Fanwriters" su ask, che nuovamente consiglio a tutti; mi è stata d'aiuto in molte occasioni.
Quanto a noi, non ho molto da dire sulla fanfiction. Mi è stato dato il prompt "Devozione", e ne ho fatto un utilizzo piuttosto strano, che persino io non comprendo del tutto - ecco il perché dell'avviso "nonsense".
Enjoy (o almeno provateci! *ride*)
 
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Non era una novità che Shino si allontanasse dagli altri e cercasse un luogo dove poter restare da solo. Pur apprezzando molto l'altrui compagnia, sentiva di doverne fare a meno, ogni tanto; era quasi come se necessitasse di qualche momento per mettere insieme i suoi ricordi e le sue esperienze. Era un'abitudine che aveva preso in tempi abbastanza recenti - più o meno da quando si erano definitivamente trasferiti nella Capitale. Non si allontanava mai molto, comunque; solo in rare occasioni si era spinto più in là di quanto avrebbe dovuto, mosso da un desiderio che spesso non riusciva a controllare, che non comprendeva pienamente.
Portava con sé la propria perla quando lo faceva. La teneva tra le dita, sfiorandone la superficie liscia, sollevandola verso l'alto e lasciando che i raggi solari vi passassero attraverso. Davano vita a dei giochi di luce magnifici, che apprezzava ogni volta come se fosse la prima – poco importava che li avesse visti mille volte.
 

Devozione.
 

Chiudeva gli occhi, Shino, lasciando ai suoi pensieri la possibilità di scorrere, permettendo alle immagini di prendere vita; ed era solito rabbrividire, perché quei ricordi erano di un'intensità tale che aveva l'impressione di riviverli. Inspirava, le labbra semi-dischiuse, due distinti sapori impressi nella mente; ed in quel modo trascorreva ore intere, perso in un mondo soltanto suo, cercando di fare chiarezza in una situazione troppo complicata per poter essere esplicata in qualche modo.
Ma si ritrovava solo, nella mente più confusione di quanta ve ne fosse in precedenza.
 

Devozione.
 

Solo quando il sole tramontava e Sousuke andava a cercarlo tornava in sé, lasciandosi alle spalle quel mondo di cui nessuno – nemmeno lo Spirito che con lui condivideva il corpo – era a conoscenza. Incrociava gli occhi grigi del compagno e gli sorrideva, lasciando che il battito accelerasse ingenuamente, riponendo la piccola sfera rossastra nella tasca dei pantaloni.
E poco importava che Sousuke lo rimproverasse, che nella sua voce vi fosse preoccupazione; Shino seguitava a sorridere, Murasame in spalla, dimentico improvvisamente di tutto ciò che sino a pochi istanti prima l'aveva preoccupato. E Sou allora sospirava, minacciandolo che se l'avesse fatto nuovamente avrebbe proibito alla signora Inuta di cucinargli la carne che tanto apprezzava. E Shino metteva allora il broncio, sbottando un “Ehi Sou, non è giusto!” che veniva messo prontamente a tacere con un bacio a fior di labbra, leggero.
Ed Ao, distante il necessario ad osservare entrambi, era solito allora mordersi le labbra con forza, desiderando nient'altro che essere al suo posto.

 

 
   
 
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