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Autore: Daisur    28/05/2014    3 recensioni
[Sucker Punch ]
Mentre le mattonelle della parete del corridoio scorrevano veloci accanto a lei sentì finalmente il suo cuore allentare la velocità dei battiti, stava iniziando a rilassarsi quando sentì un urlo provenire da dietro la porta dei dormitori. Il suo cuore accelerò di nuovo e mentre tutto prendeva a scorrere più veloce del normale Baby penso ”Mai un attimo di pace qui dentro”.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ecco fatto. Mi sembra che sia tutto pronto no?” disse Rocket a fine prova.


“Si anche se lo spettacolo in se per se non mi entusiasma troppo” rispose Sweetie riflettendo su ciò che aveva visto.

“Tutta questa storia della fuga, e della lobotomia, a mio parere non eccita molto”.

In quel momento Blue entrò sbattendosi la porta d’entrata del teatro alle spalle. Elegante come sempre, con la sua giacca bianca e la cravatta rossa, in modo da creare un contrasto di colori con il pantalone anch’esso rigorosamente bianco.

Stranamente lo scorrere del tempo era sempre magnanimo con lui, e non lasciava segni sul suo corpo.

Tuttavia i suoi lineamenti puliti e perfetti erano alterati dalle vene del collo che pulsavano di rabbia.

“Ok, chi è stato?” la sua voce era calma con tuttavia, malcelato nervosismo.

Inspirò a fondo e poi ripeté la domanda per altre due volte a tono sempre più alto.

“Tanto scoprirò di chi è la colpa, e appena lo saprò sappiate, la colpevole rimpiangerà ciò che ha fatto!”. Detto ciò uscì seguito dalle sue  guardie del corpo che erano rimaste sulla porta, le quali la richiusero dopo il suo passaggio.

Dopo una ventina di minuti da quella stessa porta entrò Baby.

“Hey ragazze, sentivo le urla di Blue dalla cucina, cosa è successo?”
le ragazze si guardarono tra di loro e poi Blondie facendosi coraggio disse “hanno praticamente distrutto l’ufficio di Blue”, e mentre le parole uscivano dalle sue labbra tremanti aggiunse “e pensiamo sospetti di te”.

“Cosa? Di me? Come mai, non ho fatto nulla, e se anche avessi fatto qualcosa voi lo sapreste”. Rispose Babydoll mentre cercava di interiorizzare i timori che avevano le ragazze, e di allontanare la paura che aveva nei confronti di Blue.

“lo sappiamo” dissero in coro le 4 amiche. “ora il problema è capire che è stato e perché lo ha fatto” intervenne Sweetie.

L’atmosfera si stava facendo pesante, troppo pesante per Baby  che voltando le spalle alle amiche uscì di corsa dalla sala di teatro.
Le basse temperature del corridoio la riportarono presente a se stessa, e alla sua situazione attuale.

“Ok, allora hai poco tempo se Blue sospetta di te, adesso ti terrà d’occhio  quindi niente mosse false. La prima cosa da fare è cercare di capire chi è stato, ma come?” pensò tra se e se, mentre percorreva il lungo corridoio che collegava la sala teatro ai dormitori.

Mentre le mattonelle della parete del corridoio scorrevano veloci accanto a lei sentì finalmente il suo cuore allentare la velocità dei battiti, stava iniziando a rilassarsi quando sentì un urlo provenire da dietro la porta dei dormitori. Il suo cuore accelerò di nuovo e mentre tutto prendeva a scorrere più veloce del normale, Baby penso ”Mai un attimo di pace qui dentro”.


 
Le ore passavano lente, mentre si allenava insieme a Rocket in un ballo di coppia che avrebbero dovuto eseguire quella stessa sera al club.

“Come ho fatto a finire in questa situazione? Dopo tutto è solo colpa del mio patrigno, ma giuro che me la pagherà, prima o poi avrò la mia vendetta” pensò mentre eseguiva il finale della coreografia.
Erano 3 ore che la provavano di continuo. Ormai la sala prove era deserta. Anche Madam Gorski, la loro istruttrice, le aveva lasciate da sole a porre le ultime modifiche e a pulire gli ultimi movimenti, prima che andassero sul palco, dove se fossero piaciute, qualche cliente le avrebbe sicuramente scelte.

Ormai ci aveva fatto l’abitudine, erano due anni che saliva su quel palco, ed erano due anni che veniva scelta, quasi sempre dallo stesso uomo, tutti lo chiamavano “il giocatore”, probabilmente perché era uno dei migliori truffatori , anche se di classe, che fosse mai entrato nel club. Tuttavia con lei era sempre gentile e la rispettava, un giorno lui era arrivato persino a chiederle la sua storia, e lei colta di sorpresa. rammentò comunque ciò che Blue aveva sempre detto a lei e alle altre ragazze, ovvero “non dite mai nulla di voi e del vostro passato”, e infine rispose “è complicata”.

“Per me è perfetta” disse Blondie che aveva assistito senza farsi notare alla loro ultima prova.

“Speriamo” le rispose Rocket mentre ammirava il provocante e aderente vestito color oro, che Blondie indossava per la serata.


 
“Come ti senti?” chiese Blondie  a Baby quando furono rimaste sole mentre quest’ultima si preparava per andare in scena.

“Bene, ormai non mi fa più alcun effetto” le rispose fredda, mentre guardava quasi con rabbia il suo riflesso negli specchi situati nei bagni dei dormitori.

Blondie le strinse le spalle e cercò di confortarla come meglio poteva.
Il loro rapporto era cambiato rispetto ai primi tempi in cu si conoscevano, era molto più confidenziale, forse a causa dei loro passati più o meno simili. Entrambe erano rimaste orfane, una a causa del patrigno, l’altra a causa di una rapina, e grazie alla loro ingenuità e al loro fascino, erano state mandate nell’istituto.

“Non preoccuparti supereremo anche questa serata”. Le disse Blondie guardandola negli occhi.

“Si”, le rispose Baby poco convinta.

“Ora andiamo, dopotutto siamo le star dello spettacolo no?” aggiunse subito dopo, ostentando una sicurezza che al momento le mancava.
Detto ciò, si alzarono abbracciandosi e mentre iniziavano a camminare cercavano di infondersi coraggio a vicenda.


 
“Non può essere!” disse una decisamente scocciata Babydoll.

“Cosa non può essere?” le chiese Rocket prima che fosse il loro turno di salire sul palco.

“Non cosa, ma  chi!” le rispose Baby, con le parole che le uscivano dalle labbra sempre più cariche di rabbia. “E’ lui ed è qui” aggiunse, mentre fremeva dalla rabbia, quanto avrebbe voluto poter andare in sala in quel momento.

“Chi è qui?” Rocket cercava di capire cosa stava accadendo, chi era la persona che poteva scatenare tanto odio da parte della sua migliore amica.

“Il mio patrigno. Ma soprattutto perché è qui?”.



 
 
Note dell’Autore: Questa è la mia prima fan fiction e sono ben accette recensioni costruttive, spero che il capitolo vi sia piaciuto e gli altri verranno pubblicati a breve.

A presto.


 
   
 
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