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Autore: OSUSprinks    03/08/2008    2 recensioni
Neville e Hannah sono in piena crisi pre-matrimoniale, e si confidano con le due persone di cui hanno più stima: due persone non più giovani, ma altrettanto innamorati l'uno dell'altra... e altrettanto timidi in amore!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Filius Vitious, Hannah Abbott, Neville Paciock, Pomona Sprite
Note: Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
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Scritta per una sfida sul Charming Roots Boards (vedi profilo account), è un bel mix di "canon Row" e romanticismo sfrenato. Il titolo originale sarebbe The kettle's gentle nudge, un'espressione idiomatica americana che però stonerebbe moltissimo in lingua italiana (si tradurrebbe pressappoco con "La spintarella del bue", in quanto si riferisce al proverbio "Il bue dice cornuto all'asino!". Ma vi pare? Il titolo sostitutivo mi è stato suggerito dalla stessa autrice.
La dolce Sprinks adora le recensioni, perciò fatevi sotto! Buona lettura...

Saki, l'umile traduttrice





“Cosa intendi con: 'non volevo dire così'? Neville, è esattamente quello che hai detto! Non ho insistito perché avevi detto che volevi aspettare di finire il tuo apprendistato e ora... Cosa? Hai paura del matrimonio? O è proprio il fatto di sposare me?"

Neville ebbe un brivido a quel ricordo mentre provava a spiegare la sua situazione al suo collega e amico.

“Non è che non voglia sposarla, Fil. Io la amo. Sto portando con me l'anello di fidanzamento di mia madre da un mese! E' solo che non sono sicuro di essere quello giusto per lei. E' meravigliosa e ho paura che le ci vorrà poco per scoprire che avrebbe potuto scegliere di meglio.”

“Neville, lei ti ama, giusto?” Il giovane annuì. “Allora devi avere fiducia che il vostro amore reciproco basterà a tenervi uniti nei tempi difficili e a godervi appieno i momenti felici.”

Lui sorrise e Filius ne fu sollevato. Di solito questi erano argomenti che toccava a Pomona affrontare, ma Neville aveva voluto proprio parlare con lui ed era determinato ad aiutare il ragazzo. Erano alla Testa di Porco da un tempo indefinito, ma ora gli sembrava che ne fosse valsa la pena, che ciò che diceva stesse raggiungendo il cuore dell'assistente di Pomona, il figlio che non aveva mai avuto.

“E' per questo che non ti sei mai sposato? Non hai mai amato qualcuno fino a quel punto?”

Filius si irrigidì, chiedendosi cosa avrebbe potuto rispondere, come si sarebbe riuscito a spiegare senza lasciar trapelare nulla. Guardò nel bicchiere, evitando il suo sguardo.

“Non è questo, Neville. E' solo che- Ecco, per me le cose sono diverse. Tu ricordi i pregiudizi che esistevano contro i non-purosangue prima della caduta di Voldemort, e che sono ancora radicati in certi ambiti. Quando ero più giovane, queste credenze erano ancora più comuni e arrivavano alla violenza... erano praticamente la norma. Da tempo avevo deciso che fosse meglio non sottoporre nessun altro a quel tipo di tormento.”

Filius stava per tirare un sospiro di sollievo quando vide che Neville non lo stava tempestando di ulteriori domande. Non poteva negare di essere innamorato e di esserlo da tanto tempo, ma come aveva detto, era stato meglio non far soffrire nessun altro per i pregiudizi che aveva affrontato a causa della sua statura.

“Quindi tu ami qualcuno, ma lasci che gli altri ti convincano che il tuo amore non è abbastanza per lei solo perché non sei alto?”

Filius guardò il giovane, punto sul vivo da quella domanda improvvisa. Poteva quasi vedere la mente di Neville rimurginare e si sarebbe tirato una maledizione da solo per aver accennato all'argomento.

“No, non è così. Semplicemente, non volevo darle un peso, non volevo che si sentisse in dovere di difendere me e la nostra storia davanti al mondo intero.”

Neville fece cenno di aver capito, e di nuovo Filius si sentì sollevato.
“Bene, credo di sapere cosa devo fare. Grazie per il tuo aiuto, Fil..” Neville finì il suo drink in un sorso, poi si alzò. Gli diede una pacca sulla spalla e si chinò a sorridergli: “E non penso che Pomona abbia mai considerato la tua amicizia come un peso, quindi perché mai dovrebbe pensare questo del tuo amore?”

Prima che Filius riuscisse a mettere insieme le parole per rispondergli, se n'era già andato. Ordinò un altro drink mentre rifletteva sulla domanda di Neville.

Il ragazzo, che si avvicinava ormai ai trent'anni, era davvero già un uomo, e aveva indovinato in pieno... Filius si chiese come l'avesse compreso e soprattutto se aveva ragione.




“Non so che cosa fare, professoressa Sprout.”

“Chiamami Pomona, cara.” Aggiunse un po' di té ad entrambe le tazze. “Lo sai che Neville ti ama, Hannah. E' così ovvio, in ogni cosa che fa e che dice. Sono sicura che sia solo un po' nervoso.”

“Ma nervoso per che cosa? Io non gli faccio nessuna pressione. Non me ne preoccupavo affatto. Abbiamo parlato di sposarci, e mi sembrava di aver capito che sarebbe successo quando avrebbe finito l'apprendistato con lei. Poi ha cominciato a parlare di trasferirsi e di 'darmi un po' di libertà'... qualunque significato abbia questa frase...” Stringeva la tazza così forte che Pomona temeva che le sarebbe saltata via dalla mano da un momento all'altro. “Non so proprio che cosa pensare.”

Erano sedute nell'ufficio di Pomona, in una delle sue serre, il luogo dove si sentiva più a suo agio. Quella mattina era stata così sorpresa di ricevere un gufo da Hannah in cui le chiedeva di incontrarsi dopo cena. Lei e Filius avevano fatto colazione insieme in camera di lei, uno dei migliori vantaggi delle vacanze estive, senza dubbio, e lui le aveva fatto sapere che Neville gli aveva domandato di vedersi per bere qualcosa e parlare alla Testa di Porco quella stessa sera.
Si sporse per prenderle la tazza, poi le tenne le mani nelle sue.

“Hannah, non ti conosco tanto quanto vorrei, ma so per certo che il cuore di Neville ti appartiene. Ti dirò: è lui che pensa di non essere abbastanza degno di te, non il contrario.”

Hannah sembrava sconvolta, come se non avesse mai pensato una cosa simile, e Pomona continuò.

“Il mio consiglio è questo: digli come ti senti. Digli che non hai assolutamente voglia di spazio o di libertà. Digli quello che lui significa per te e quanto desideri trascorrere la tua vita con lui. Digli-“

“Pomona?”

Le venne quasi da ridere quando Hannah sobbalzò e sembrò cercare un posto dove nascondersi, non appena udì la voce di Neville.
“Qui dentro, Nev.” Lui entrò e sembrò davvero sorpreso di vedere Hannah, che per fortuna si era data un po' di contegno e sorseggiava il suo té facendo finta di nulla. “Hannah e io ci stavamo facendo una rimpatriata. Ti va un po' di té?”

Lui aveva occhi solo per Hannah e Pomona provò un moto d'affetto per la coppia che le stava davanti. Sapeva che avevano un bellissimo futuro insieme, così come era sicura che i fiori spuntavano a primavera. Se lo sentiva.

“Grazie, ma in realtà ho bisogno di parlare con Hannah. Stavo per mandarle un gufo, ma poi ho visto le luci dell'ufficio accese...”

Hannah aveva posato la sua tazza e ora stava giocherellando nervosamente con la gonna. Pomona non poté fare a meno di sorridere.

“Dai, siediti. Tanto avevamo praticamente finito di parlare, vero Hannah?” Continuò senza aspettare una risposta, alzandosi e andando alla porta. “Neville, sai come chiudere, dopo. Buonanotte, cari.”

Uscì dalla serra prima che i due potessero controbattere, e si sedette su una panchina sotto il suo albero preferito. Era già abbastanza buio per guardare le stelle e alzò la testa per godersele, appoggiando la schiena alla panchina, esprimendo un desiderio ad ognuna di esse: che qualsiasi cosa Neville stesse dicendo in quell'ufficio, fosse quella giusta.

Era diventato un giovane così bello, forte e fiero, ma anche gentile e premuroso. Si sentiva fortunata ad averlo nella sua vita: in sua presenza non riusciva a frenare il suo orgoglio quasi materno. Erano diventati molto intimi quando lui era ancora studente, ed era la stata la prima a conoscere la sua decisione di proseguire una carriera in Erbologia. Non ne avevano ancora parlato, ma sapeva che lui sperava di prendere il suo posto a Hogwarts un giorno, e ne era felice.

Sperava inoltre che fosse più felice di lei nella vita sentimentale. Con Hannah, sapeva che avrebbe avuto quella fortuna. Per quanto fossero entrambi timidi e mancassero di fiducia in se stessi, non aveva visto una giovane coppia così in sintonia e innamorata. Qualcuno poteva considerarla una sciocca romantica, ma Pomona credeva nelle "anime gemelle", era convinta che esistesse una persona che può renderti più felice di chiunque altro. Mentre parlavano, Hannah aveva definito Neville la sua anima gemella, e Pomona aveva capito che era proprio così. Erano fortunati ad essersi trovati mentre erano ancora giovani e di aver avuto il coraggio di ammettersi l'un l'altra i propri sentimenti. Desiderò di averlo avuto anche lei, quel coraggio.

“Ti stai godendo la serata, cara?” Filius si avvicinò e si sedette accanto a lei sulla panchina, che di colpo gli parve ben piccola.

“Proprio così. Ho lasciato i nostri piccioncini nel mio ufficio sperando che le cose tra loro si aggiustano, e ho deciso di fermarmi qui a guardare le stelle.”

Filius la guardò alzare di nuovo gli occhi al cielo. Era in quella stessa posizione quando l'aveva notata tornando da Hogsmeade. Dopo aver finito l'ultimo drink, aveva deciso che era tempo di applicare il proprio consiglio alla sua situazione e di parlare con Pomona. L'amava, l'amava da anni, e credette di avere una speranza di essere ricambiato.

“Lo sai quant'è difficile non baciarti in questo momento?”

La vide irrigidirsi, e sperò che fosse soltanto per la sorpresa. Sembrò passare un secolo prima che lei si voltasse a guardarlo.

“Davvero?”

Non era la risposta che si era immaginato, né lo scenario migliore o peggiore che si era costruito mentre tornava a piedi dal pub, ma il sorriso esitante che accompagnava la domanda era più di quanto avesse sperato.

“Sei sempre bella, ma quando sei felice e rilassata come adesso, sei semplicemente irresistibile.”

Lei sorrise di nuovo, timidamente, mentre piegava la testa verso di lui.

“Allora perché resistere?”

Lui sentì il cuore balzargli in gola mentre si avvicinava a baciarle le labbra. Le braccia di lei lo circondarono e si sorprese ad afferrarla per la vita e spingerla più vicina. Lui aveva pensato ad un piccolo, delicato approccio, ma finirono presto per amoreggiare come due ragazzini. Non appena un bacio terminava, un altro iniziava. Lei si sporgeva tutta su di lui da un lato all'altro della panchina, e Filius stava già pensando a spostarsi in un luogo un po' più comodo, magari la sua stanza da letto.

“Abbiamo interrotto qualcosa?”

Si staccarono l'uno dall'altra con aria colpevole e alzarono lo sguardo per vedere Neville e Hannah che sorridevano. Neville non riuscì a contenere una risatina mentre diceva:

“A quanto sembra, non sono l'unico ad aver avuto bisogno di una piccola spinta per farmi avanti.”

Pomona sembrava averlo dimenticato del tutto e si era alzata di scatto ad abbracciare Neville e poi Hannah, che le aveva mostrato tutta eccitata il suo anello di fidanzamento. Prima che Filius potesse aprire bocca, le due donne stavano andando spedite verso il castello parlando di vestiti, cerimonie e torte.

Neville si fermò a sorridergli mentre anche loro si incamminavano per quella strada, ma un po' più lentamente.

“Così gliel'hai detto?”

Filius non poté fare a meno di sentirsi un po' irritato per essere stato interrotto, perché Pomona se n'era andata prima che potessero parlare per bene. Ma era così totalmente felice di averla baciata che il solo pensiero di tale beatitudine spazzò via quella sensazione di dispetto.

“Già. E vedo che anche voi avete discusso.”

Il giovane arrossì di contentezza mentre annuiva.

“Grazie. Voglio dire, non ce l'avrei proprio fatta senza di te.”

Filius si allungò a battere sulla spalla di Neville come lui aveva fatto nel pub, anche se un po' più in basso.

“Nemmeno io, ragazzo, nemmeno io.”

  
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