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Autore: Eylis    03/08/2008    1 recensioni
L’aveva osservata tutta la sera, senza che lei se ne accorgesse. Ad un primo sguardo sembrava come al solito, ma ormai la conosceva, quando si dimostrava così allegra senza un vero motivo stava nascondendo una sua preoccupazione. Non disse nulla, non era ancora il momento. Quando fu tardi e Valeria doveva prepararsi per andare a casa la fermò.
“Aspetta, ti porto a casa io questa sera, non scappare. Vieni qui…”
Valeria la guardò interrogativamente, ma lasciò che Giulia la attirasse a sé e la facesse sedere sulle sue gambe, sul divano.
“Tu sei il mio piccolo tesoro, lo sai? Voglio che tu sappia che qualsiasi preoccupazione tu possa avere ne puoi parlare con me, quando vuoi, e vedremo di risolverla assieme.” La baciò sulla fronte, cullandola come una bambina. Le fece appoggiare il capo sul suo petto e le sussurrò all’orecchio. “Anch’io ti voglio bene, ricordatelo sempre.”
[...]

Paola, Valeria, Siria, Giulia, Giada. Le vite di cinque ragazze si intrecciano in modo indissolubile per dare vita a delle storie dolci, romantiche, dolorose e divertenti. È una storia che ho iniziato tempo fa, pubblicarla dovrebbe servirmi da stimolo per continuarla... Dato che non è a capitoli ne pubblico un pezzo alla volta interrompendola dove più mi sembra approppriato!
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vite - Parte Seconda

Un anno dopo

Paola
“Ciao bellissima!”
“Paola, come stai?!”
“Bene, bene… Ascolta, Vale, non è che potemmo vederci? Volevo parlare un attimo con te… sai, di Quella Persona…”
“Uh uh, a quanto pare ci sono novità! Beh, io oggi non ci sono, però domani si può fare… Ci troviamo in centro, magari?”
“Perfetto! Alle 14.00, ok? A domani allora! Ciao!” Paola appese il telefono e si guardò allo specchio. Un timido sorriso si affacciò sul suo viso. Non era da molto tempo che aveva ritrovato serenità, ma ora tutto sembrava andare a gonfie vele. Aveva conosciuto una ragazza, e… ormai sembravano vicine all’innamorarsi l’una dell’altra! Al pensiero sentì il proprio cuore battere lievemente. Era una bella persona, gentile, simpatica, anche divertente. Sarebbe stata felice, con lei. E poi… era tornata ad essere amica di Valeria, ormai poteva incontrarla senza più soffrire, anche se era stato lungo e difficile chiudere quei sentimenti in una scatola e nasconderli al proprio cuore. Ciò che forse più l’aveva fatta penare era stato il momento in cui aveva scoperto che Valeria aveva trovato una nuova ragazza. A quel tempo ancora non si vedevano, e Paola aveva pianto a lungo, pur avendo giurato di non cadere più in quello stato.

Poi, un giorno, si era alzata e si era resa conto che il suo primo pensiero non era andato a lei. Allora si era sentita più leggera, era uscita di casa ed aveva percorso ogni via del paese sentendo la lieve brezza sul suo viso. Alla fine, tornando verso casa, era passata da lei. Aveva suonato al suo campanello e quando lei le aveva aperto, prima che potesse dire una singola parola le aveva sorriso.

Valeria
Non se lo aspettava, quando aveva aperto la porta, e per una frazione di secondo era stata tentata di richiudere. Poi aveva visto il suo sorriso. Ed aveva capito che qualcosa era cambiato, in Paola. Non avrebbe più dovuto temere quegli occhi che tanto la sconvolgevano, imploranti e carichi di dolore. Allora l’aveva abbracciata, le aveva sussurrato un “grazie” e l’aveva invitata ad entrare. Da quel giorno avevano iniziato a frequentarsi di nuovo, ad uscire con gli amici, a scambiarsi confidenze. Le aveva anche presentato Giulia, la sua nuova ragazza.

Ora forse anche Paola avrebbe presto avuto una nuova ragazza. Valeria era curiosa, l’amica le aveva detto d’aver bisogno di parlare con lei, ma non gliene aveva spiegato il motivo… sapeva solo che si trattava di Quella Persona, una sorta di nome in codice con la quale definivano quella ragazza, Siria. Poco prima delle 14.00 già era al luogo dell’incontro, pronta ad investire di domande Paola. Poco dopo l’amica arrivò, si sedettero al tavolino di un bar ed iniziarono a chiacchierare. Paola rimaneva di tono leggero, non affrontava l’argomento che più premeva ad entrambe… Fino a che Valeria sbottò.
“E allora?! Che mi dici?” Paola arrossì fino alla radice dei capelli.
“Mi ha invitata alla sua festa di compleanno…” nel pronunciare quelle parole, il suo viso si illuminò in un grande sorriso.
“Wow! Ma allora fai progressi, eh?! E dimmi, sarà una festa… intima?” Ridacchiò. Le era sempre piaciuto prendere in giro Paola, per vedere le sue guance diventare come due peperoni e sentirla balbettare coma una bambina.
“Ma cosa dici! Comunque… no, ha invitato anche altre persone, ovviamente…”
Valeria mostrò appieno la sua delusione. Già fantasticava sulle avventure amorose dell’amica, pronta a costruire piani per lei…
“Però… mi ha detto che se voglio poi posso rimanere da lei…”
Impiegò un paio di secondi per assimilare il colpo, limitandosi a guardare Paola esterrefatta. Poi scoppiò in una grande risata.
“Cosa c’è da ridere?! E comunque… sto pensando di rifiutare…”
“Che cosa?! Ma sei matta? No mia cara, tu andrai a quel compleanno e soprattutto… rimarrai lì quanto più ti è possibile! Uh, già vi vedo… quella notte… chissà cosa succederà!” Per un attimo, nella mente di Valeria scorsero, come in un film, immagini frammentate di quelle che erano state le Loro notti magiche, in cui tutto era successo. Scosse il capo per scacciare ogni cosa. A volte le succedeva, e la cosa la prendeva sempre alla sprovvista. Come se provasse una sorta di gelosia verso quella persona che un tempo aveva considerato sua.

Paola
Tornata a casa, si gettò sul letto con espressione sognante. Siria… quel sabato ci sarebbe stata la sua festa. doveva prepararsi per bene… Si rialzò e corse all’armadio per scegliere cosa avrebbe indossato per quella serata. Aprendo l’anta si trovò a fissare la propria immagine nello specchio appeso al suo interno. Si osservò, si perse per un attimo nel riflesso dei propri occhi. Ricordò quel giorno, poco più di un anno prima, in cui aveva pensato che mai sarebbe riuscita a superare il dolore della perdita di Valeria. Eppure ce l’aveva fatta, era stato difficile, ma ormai Valeria era per lei unicamente una cara amica. Ed ora… ora aveva conosciuto Siria! Per un istante si chiese quale delle due avrebbe potuto renderla più felice, poi si fermò. Quella era la questione più sciocca ed egoista che poteva porsi. Erano diverse, semplicemente. E ad ogni modo, Valeria era il passato, Siria il futuro. Solo a questo doveva pensare.

Siria
Ogni cosa doveva essere perfetta per il suo arrivo, quella serata era la sua occasione, lo sentiva. Per l’ennesima volta si osservò per sistemare il vestito, sorrise, poi corse in bagno a pettinarsi ancora una volta, quei capelli che Paola definiva sbarazzini non volevano stare al loro posto! E per fortuna li aveva lisci, se fossero stati arricciati sarebbe stato un disastro! Quando finalmente fu riuscita nel proprio intento scese nella sala, già addobbata per l’occasione, e si diresse verso la cucina dove sua madre, molto gentilmente, stava arrangiando le ultime cibarie al suo posto. L’agitazione di sua figlia si percepiva lontano un miglio, e questo poteva significare una sola cosa: alla festa ci sarebbe stata Paola.

Il campanello squillò, e Siria corse ad aprire la porta. I primi invitati erano arrivati! Fu un attimo delusa dal non vedere tra di loro quel viso, ma dopotutto era ancora presto… sarebbe arrivata puntuale, come al solito. Lei era sempre puntuale… quasi perfetta, in un certo senso. Si accorse che una sua amica le stava sventolando la mano davanti al viso per risvegliarla dalle fantasticherie in cui era caduta.
“Nel caso non l’avessi notato, fuori fa freddo! È inverno, Siria, chiudi quella porta!” L’amica entrò ridendo. Siria, imbarazzata, richiuse la porta. Per riaprirla pochi secondi dopo, erano arrivate nuove persone. La festa prese il via.

Paola
Era in ritardo, in terribile ritardo! Corse quanto più veloce poteva, diretta verso la casa di Siria. Perché aveva impiegato tanto tempo per prepararsi? Sapeva che avrebbe dovuto chiamare Valeria perché le desse una mano, ma aveva voluto evitare le sue battutine maliziose che l’avrebbero messa ancor più in agitazione. E se solo quella maledetta gonna non si fosse strappata proprio mentre stava per partire, costringendola a tornare dentro per ripararla… era la sua gonna preferita, non avrebbe potuto indossare altro per quell’occasione!

Suonò il campanello, ansimante, il volto arrossato dalla corsa e dall’aria pungente. Si sentiva una sciocca, ma non poteva impedirsi di sorridere con ogni poro del viso intero. La porta si aprì, e le scuse le morirono in gola. Semplicemente rimase immobile.
“Paola!” Siria la abbracciò, e Paola percepì il suo dolce profumo avvolgerla. Odorava di mandarino, non in modo eccessivo, era un’essenza fresca e leggera, come lo era Siria. Si staccarono, e Paola la ammirò. Era dolcissima, con le ghette colorate ed i codini, quei codini sbarazzini che la facevano sempre sorridere. Ma la cosa che amava di più di Siria erano quegli occhi scuri, brillanti come due stelle. Siria la prese per mano per farla entrare, e Paola sentì il proprio cuore mancare un battito a quel contatto. Sì, decisamente si stava perdutamente innamorando di lei…

  
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