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Autore: BreezyLeveret    28/05/2014    5 recensioni
La cosa in sé è la demenzialità più assoluta.
Diciamo che racconto di un concerto degli One Direction non esattamente "usuale".
Se avete il coraggio di arrivare alla fine, vi prego, risparmiatemi!
Genere: Demenziale, Drammatico, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Josh Devine, Louis Tomlinson, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima che mi mandiate in manicomio o, peggio, screenshottata su “Il disagio delle directioners e altri fandom”, avviso che non rispondo per ciò che la mia mente inventa. Ah, e mi astengo anche da qualsiasi responsabilità sugli effetti che questo scritto potrebbe procurare chi è debole di stomaco.

Buona lettura :)

 

 

Uno show memorabile

 

Eccole che arrivavano, finalmente, le lacrime. Le lacrime di gioia, di emozione, di estrema felicità.

Dopo mesi e mesi di attesa, dopo lunghe conversazioni con le mie amiche, progetti su come rendere quel giorno speciale, ansie e anche paure, ero finalmente su quello spalto, in quell’enorme stadio ad ascoltare e guardare i cinque ragazzi su cui avevo sempre fantasticato.

Certo, i viaggi mentali che mi ero fatta nei giorni precedenti su me stessa che camminando casualmente fuori dallo stadio incontrava Zayn, il quale faceva una foto con me e poi mi faceva salire sulla sua motocicletta e partivamo verso il tramonto, non si erano -ovviamente- realizzati, ma la gioia che provavo per essere lì in quel momento, urlando a più non posso i testi delle canzoni che avevo imparato già da tempo a furia di ascoltarle a nastro, era immensa.

Ed ero certa di non essere l’unica a provare quei sentimenti; li vedevo negli occhi della mia amica al mio fianco e li intuivo dalle urla di migliaia di ragazze davanti a me, una distesa di persone felici tra me e cinque ragazzi che, semplicemente cantando, provocavano tutta quella felicità. C’erano striscioni e cartelloni colorati e quando una ragazza aveva lanciato il suo iPhone addosso a Niall, provocando semplicemente una risata al ragazzo, un mare di fan  aveva riso insieme a lui.

Nulla poteva rovinare quel momento.

 

E invece, qualcosa poteva.

 

Niall stava cantando (in modo sublime) il suo assolo in Little Things, la mia canzone preferita e io lo cantavo con lui, ammirando le sue dita muoversi rapide sulle corde della chitarra, inquadrata da vicino e trasmessa dal maxi schermo alla mia destra.

- If i let you know, I’m here.. -

- FOR YOU! – urlai io, insieme a tutte le altre fan. Ma la voce di Niall non c’era. Al suo posto c’era stato solo un profondo TOC, amplificato dieci, cento volte dai potenti microfoni. Era il suono della chitarra che era scivolata dalle mani del ragazzo biondo e atterrata sul duro pavimento del palco, seguita a ruota dal corpo di Niall stesso che si accasciava a terra.

Per un attimo nulla cambiò, la musica andava avanti come se non fosse successo nulla.

Poi cominciarono le urla, ben  diverse dalle precedenti grida emozionate di ragazzine. Erano urla di terrore di fan adoranti che si rendono conto che il loro amato idolo non sta bene, che dall’allegro ragazzo irlandese si è trasformato in un corpo inerme.

Appena mi accorsi del fatto guardai la mia amica e vidi nel suo sguardo il terrore che probabilmente era presente anche nel mio. Per fortuna, però, sono sempre stata una ragazza molto razionale, quindi cercai di rassicurarmi, anche se era difficile in mezzo a quelle urla strazianti.

“Si è solo sentito male, ora si riprende. C’è un sacco di gente dietro le quinte e appena gli altri quattro se ne accorgeranno lo andranno ad aiutare”.

Proprio formulando questo ultimo pensiero, però, mi resi conto che  stava avvenendo proprio il contrario. Harry aveva attaccato tranquillamente a cantare il suo pezzo, successivo all’assolo di Niall, mentre Zayn salutava una zona delle tribune dove le fan erano prese dal panico del momento e Louis e Liam si tiravano amichevoli gomitate ridacchiando.

Rimasi sconvolta. Possibile che nessuno si fosse accorto di Niall, accasciato sul palco? Non si erano resi conto che una parte della canzone era saltata, non avevano sentito il rumore della chitarra che cadeva? Impossibile!

Stavo ancora cercando di capire cosa stesse succedendo, quando, posando nuovamente lo sguardo sulla schiena di Niall rivolta al cielo, vidi che dal collo e dalle maniche della maglietta uscivano fumo e scintille. E qui nono riuscii più a fornire a me stessa una rassicurazione sufficiente.

Cominciai a piangere, ma di certo la cosa non impressionò nessuno, visto che praticamente tutto l’enorme stadio stava facendo lo stesso. Abbracciavo la mia amica e piangevamo all’unisono.

“Cosa sta succedendo?” mi chiedevo intanto “Cosa sono quelle scintille sul corpo di Niall? Ho paura, aiuto”. Mille pensieri scoordinati affollavano la mia mente.

Quando ebbi il coraggio di guardare di nuovo in direzione del palco, la scena che mi si presentò era terrificante e disgustosa. La maglia bianca e verde di Niall si era bruciata a causa delle scintille e si era aperto un ampio squarcio. La schiena nuda del ragazzo, però, mostrava ampie zone di un colore chiaro, argenteo, sul quale si riflettevano le molte luci che illuminavano il palco.

Sembrava… acciaio?

Molta gente cominciò ad accorgersene, mentre la maglia del cantante si consumava e, soprattutto, mentre gli altri quattro continuavano a cantare.

Poi una voce ci gelò il sangue nelle vene, era talmente forte da superare le urla di migliaia di ragazze.

-BASTA COSI’! E’ FINITA!  E SMETTETELA DI URLARE, GALLINE!-

Per quanto insultate, le migliaia di directioners ubbidirono al perentorio ordine di quella misteriosa e spaventosa voce.

Finalmente, da quando Niall si era accasciato a terra, la musica cessò. Gli altri componenti della band si zittirono e si incamminarono verso il centro del palco.

Era una scena terrificante; Harry, Louis, Zayn e Liam si allinearono sulla passerella centrale con lo sguardo fisso davanti a loro e, all’improvviso, si accasciarono a terra come era successo a Niall qualche minuto prima.

Una nuova ondata di panico invase il pubblico e nuove urla si diffusero, ma pochi secondi dopo una figura esile comparve sul fondo del palco e si fece lentamente avanti verso i corpi dei cantanti.

Dopo averla osservata attentamente mi resi conto che era Eleanor Calder!

Se fossimo stati in un’altra situazione, io, convinta Elounor shipper, sarei stata commossa nel vedere la ragazza procedere verso Louis, segno che la loro relazione era vera, in barba a tutte le Larry shippers. Ma decisamente non era il momento per abbandonarmi alla soddisfazione di aver sempre avuto ragione.

Si avvicinò al corpo di Louis, ma, inaspettatamente, lo sorpassò e si diresse verso il microfono dove stava cantando Harry fino a poco prima.

 

- Smettetela di urlare, è tutto finito, non lo capite? – disse.

La sua voce però non somigliava affatto a quella di una ragazza che aveva appena visto il suo amato e altre quattro persone sentirsi male. Era decisa, autoritaria.

- I vostri amati One Direction, i cinque ragazzi che molte di voi affermano di amare – continuò ad alta voce – non esistono più. Anzi, non sono mai esistiti.

E pronunciando quelle parole tirò fuori un telecomando molto simile a quello di un normalissimo televisore. Schiacciò un pulsante blu e Zayn, di colpo, si risollevò. Il ragazzo era tranquillo, come se non fosse accaduto nulla. Aprì la bocca e riprese il ritornello di Little Things da dove si era interrotto, tra lo sconcerto di tutti, a parte Eleanor che sembrava tesa, ma per niente stupita.

La ragazza premette di nuovo il pulsante e il ragazzo smise di cantare e si riafflosciò.

-Non capite? Non esiste nessun membro degli One Direction. Louis, Zayn, Niall, nessuno! Non sono altro che robot, giocattoli canterini a dimensioni umane!-

Il volto della ragazza appariva nei maxi schermi di tutto lo stadio. Il suo volto era spaventoso. Eleanor sorrideva maleficamente.

- Io ho ideato gli One Direction, sono le mie creature. Il mio sogno è sempre stato avere successo nella musica, ma sfortunatamente canto in modo pietoso. Così, tre anni fa, decisi di partecipare a X-Factor, ma non come concorrente, bensì presentando i miei piccoli cinque cantanti. Ovviamente Simon Cowell era d’accordo con me, ha formato questo falso gruppo e mi ha aiutato a renderli negli anni le star internazionali che sono ora, in cambio di tutti i soldi che ne sarebbero derivati. A me non importava del denaro, volevo solo la soddisfazione di aver creato qualcosa destinato a durare per sempre. Ma ora, per colpa di una mia disattenzione, tutto è perduto. Quando Niall è stato colpito con quel telefono, poco fa, è stato premuto il pulsante dell’autodistruzione. Non me ne sono accorta in tempo e non sono riuscita a dare il comando di annullamento in tempo. E ora è tardi.

Come a conferma delle sue parole, le braccia e le gambe di Niall si staccarono con un rumoroso CLANG dal suo corpo, rivelando mille circuiti all’interno del suo corpo.

Alte urla invasero lo stadio. Chi semplicemente piangeva, chi gridava per la paura e chi inveiva contro Eleanor. “Mostro!” “Come hai potuto?” si sentiva risuonare ovunque.

- Mostro io? – Eleanor sorrise –Il mostro non sono io, siete voi. Certo, non credevo che avrei avuto così successo e che avrei coinvolto milioni di persone in tutto il mondo, ma così è stato. E me ne pento amaramente. Ma ora che tutto è finito mi rendo conto del male che ho fatto e vi chiedo di perdonarmi, ma anche di pensare a cosa siete diventate voi, ragazze! Forse tutta questa storia vi sarà d’aiuto. Tornate a casa e vivete la vostra vita, adesso! Non trascorrete le ore a guardare video e foto di persone che stanno dalla parte opposta del pianeta, non innamoratevi di sconosciuti, ma vivete la vostra vita, la vita vera!

 

Lo sconcerto era alle stelle. Io non sapevo più cosa pensare.

Eleanor sembrava sinceramente pentita, ma come poteva pensare che noi fan avremmo accettato tutto questo, come avremmo potuto perdonare la persona che ci aveva ingannato per tre anni e aveva infranto nel giro di due minuti il più bel sogno della nostra vita? No, aveva fatto la cosa sbagliata e ora doveva pagare per questo.

Vidi le fan più vicine al palco che cercavano di superare le transenne e arrampicarsi sulla passerella.

Anche Eleanor le vide e capì che ormai era spacciata.

- F-fermatevi! Ferme! – urlava, ma era inutile.

Due ragazze erano riuscite a salire e si dirigevano di corsa verso di lei, che arretrò velocemente e scappò dietro le quinte, da dove era sbucata, urlando. Le ragazze la stavano inseguendo, quando vennero fermate da due braccia forti e muscolose.

Dalla mia tribuna avevo assistito alla scena. Josh Devine, lasciata di corsa la sua batteria, aveva bloccato le ragazze. Disse loro qualcosa a bassa voce e le ragazze si calmarono e fecero addirittura dei risolini nervosi. Ovviamente lo stupore mio e di tutti gli altri spettatori non fece che aumentare.

Il batterista di avvicinò al microfono, con aria seria ma tranquilla.

Non dimenticherò mai le tre parole che pronunciò a quel punto.

 

-PESCE D’APRILE!-

Dall’alto cadde una pioggia di coriandoli bianchi e rossi, talmente fitta da ostruire la visuale. Quando finì, vidi Harry, Zayn, Louis e Liam in piedi, ridere e salutare le fan urlando “SCUSATE!” a quelle che vedevano piangere più violentemente. Pochi attimi dopo Niall, il vero Niall, sbucò da dietro il palco e corse a raccogliere il pupazzo che l’aveva impersonato fino a poco tempo prima. Anche Eleanor risbucò da dietro le quinte, abbozzando un sorriso nervoso e guardando ancora con un po’ di timore le due ragazze che l’avevano inseguita minacciose.

Quando mi resi conto che era davvero tutto un enorme scherzo, di pessimo gusto, oserei dire, mi sollevai e scoppiai a ridere come una pazza, seguita a ruota dalla mia amica.

-Scusate tutti quanti – stava dicendo Liam al microfono –ma vi avevamo promesso uno show memorabile e così è stato! –

Tra le risate maledii l’enorme stupidità di quei cinque ragazzi.

 

 

 

#SpazioAutrice

..

*solleva la testa dalla fortezza di cuscini che si è creata nel frattempo*

Ehm, non volete picchiarmi, vero? Anche perché ho trovato solo dei cuscini, essendo sul divano e non avendo voglia di alzarmi, quindi mi fareste piuttosto male.

La cosa è stata: trovo la forza di aprire il libro di greco, faccio la prima frase della versione e BOOM, colpo di genio, One Direction robots.

Scusate, non posso farci nulla, sono fatta così.

La storia l’ho scritta di getto, quindi probabilmente è venuta ancora peggio dei miei soliti standard, ma rileggendola prima di pubblicarla mi sono accorta che, tra la più completa demenzialità, è uscito anche un messaggio abbastanza serio, quindi, “Ehy, Breezy, sei un genio!”. LOL

Più che altro sono la solita moralista, ma davvero, alcune ragazze esagerano, e tanto, ma non sono la prima, né sarò l’ultima a dirlo, quindi ecco. Basta. Fine.

 

La scema dentro, Breezy!

*Si rificca nei cuscini*

 

  
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