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Autore: ChibyLilla    03/08/2008    4 recensioni
-ehi, tu! Se ci tieni al tuo amico dammi tutti i soldi- Soldi? Mi sento male! Un omone vestito di nero, incappucciato, ha afferrato hidan, ancora in ginocchio, per le spalle e un suo compare gli punta contro un kunai.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hidan, Kakuzu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ANGELO DELL'INFERNO

-è notte fonda, che dici, dormiamo?-

-sei per caso impazzito? Ho con me tante, piccole, dolci monetine…potrebbero rubarle…ci sono tanti male intenzionati e loro sono piccole ed indifese. Non potrei mai dormire con questa preoccupazione, piuttosto muoviti, dobbiamo tornare al covo…stammi vicino, potresti farti male, ragazzino-  

-tze, io da qui non mi muovo finché non vedo il Sole. Posso cavarmela da solo, sai...vattene se vuoi.

Eccome se voglio. Mentre il mio compagno si inginocchia a pregare davanti ad un masso, continuo a camminare, quando…

-ehi, tu! Se ci tieni al tuo amico dammi tutti i soldi-

Soldi? Mi sento male! Un omone vestito di nero, incappucciato, ha afferrato hidan, ancora in ginocchio, per le spalle e un suo compare gli punta contro un kunai.

-soldi? Che soldi?-

-quelli che devi portare in fretta al sicuro-

-ah-

-sgancia il malloppo o lo faccio fuori-

-tze- dico, convincendomi che tanto Hidan non può morire. Così ricomincio a camminare, incurante di lui che cerca di dimenarsi senza successo, mentre un ginocchio dell’aggressore preme contro la sua schiena costringendolo a star fermo

-brutto stronzo, dammi una mano-

-arrangiati…non eri tu mister-posso cavarmela da solo? Fallo!- dico riprendendo a camminare

-ARGH-

Mi volto a vedere che altro succede al mio compagno di missione e lo trovo con un kunai conficcato in una spalla, mentre lo stesso omone lo tiene fermo e l’altro gli rigira il kunai nella carne. Chissà, magari sta godendo, non dovrei interromperlo.

Infatti ci pensa lo stesso tizio ad estrarre l’arma, strappando un altro urlo ad Hidan

-che schifo di amico che hai, ragazzino- dice quello con il kunai, venendomi contro: naturalmente non ci metto molto a trapassarlo da parte a parte con i tentacoli, restituendolo al compare che, lasciata la presa su hidan, raccoglie ciò che resta del morto e lo porta via.

 

Sicuro mi dirigo verso il ragazzino che si tiene la spalla dolorante

-potevi aiutarmi-

-non sapevi cavartela da solo? Non erano tanto forti-

-non li avevo visti ed erano due contro uno…-

-e poi, scusa, non sei immortale?- gli dico, mentre con i tentacoli gli ricucio lo squarcio sulla spalla sinistra. Deve far male, ma l’albino sembra più ferito dalle mie parole che dai tentacoli che gli trapassano la carne martoriata

-ah, è così? Sono immortale, allora non fa niente se mi fanno del male?? Ma che cazzo hai cinque cuori, come puoi fare tanto schifo?-

La sua arroganza inizia ad infastidirmi sul serio…insomma, come si permette a parlarmi in questo modo? La sola cosa che fino ad ora mi ha impedito di mettergli le mani addosso è stata questo culo che non riesco a smettere di fissare…ma ora la sua arroganza sta passando il segno.

Se l’è cercata. La mia mano chiusa a pugno si avventa contro il suo volto. Cazzo. Invece di continuare a menarlo, resto paralizzato da quegli occhi, da quel fottutissimo viso da angelo dell’inferno contratto in una smorfia di dolore.

Ancora più indispettito dall’effetto che ha su di me, lo lascio da solo e me ne vado con la valigetta dei soldi, dei miei bellissimi soldi: l’unica cosa che mi distrae dal pensiero di quel fisico scolpito, di quegli occhi grandi e penetranti, di quell’espressione arrogante dipinta sul suo visino pallido…cazzo lo sto facendo ancora!

In fondo è ancora notte, magari sono pensieri dovuti solo alla stanchezza. Mi accampo sul sentiero e abbraccio la mia amata valigetta, poi dormo.

 

Senza Hidan che si sveglia alle sette per pregare, non mi rialzo prima delle undici. Cazzo è tardi. Però…sono lungo il sentiero…è strano che non mi abbia svegliato Hidan passando…e poi lo avrei sentito comunque, non è esattamente un tipo silenzioso, mi sarei svegliato con le sue bestemmie.

Che non sia ancora passato? Strano. Troppo strano.

Istintivamente percorro il tragitto all’indietro.

Naturalmente non lo cerco perché sono preoccupato per lui, è solo che non voglio far arrabbiare il capo…sicuramente la mia preoccupazione non ha nulla a che vedere con le sue labbra rosee, con le sue dita affusolate…no!! Assolutamente No.

Ad un certo punto trovo un pezzo di stoffa nera, con un disegnino rosso contornato di bianco…un pezzo della palandrana di hidan, ma lui non c’è. Sarà andato avanti? Magari è riuscito a non svegliarmi, oppure ha preso una scorciatoia…sono certo che non è così.

A qualche metro da me c’è un dirupo, mi affaccio.

Lo sapevo. Senza perdere tempo trovo il modo di scendere e mi fiondo sul corpo slanciato dell’albino, immobile a terra. La ferita sulla spalla, che non avevo finito di cucire, sanguina ancora e la gamba destra è tagliata dal ginocchio fino a metà polpaccio. Mi soffermo un attimo sulla smorfia di dolore che storpia il bel visino, poi cerco di pulire la ferita alla gamba, eliminando con le mani i piccoli ritagli di stoffa intrappolati nella pelle viva. Non ho modi per disinfettare, così taglio con un kunai alcune strisce da quello che resta della sua cappa e le uso per bendarlo, poi faccio la stessa cosa con la spalla. Dei suoi vestiti è rimasto ben poco…e quel poco non basta a coprire il suo fisico stupendo. Gli poggio addosso la mia palandrana e mi allontano per cercare un po’ d’acqua, tanto non si sveglierà molto presto. Quando ritorno bagno un lembo della sua cappa e lo uso per pulire dal sangue rappreso la pelle diafana. Naturalmente per farlo gli tolgo completamente i vestiti laceri, rompendoli con il kunai e ad operazione terminata, cercando di non smuoverlo troppo, gli faccio indossare la mia cappa. Quasi me pento: è davvero un peccato coprirlo.

Dopo un ultimo sguardo al suo fisico perfetto chiudo la palandrana e mi soffermo sul volto immacolato, posandogli un casto bacio a fior di labbra.

Dopo avergli sistemato i capelli, che aveva tutti scompigliati, finalmente apre gli occhi e, ancora una volta, mi perdo dentro di essi, quando con la sua lingua lunga, riesce a deturpare l’armonia perfetta che si era creata.

-era ora che ti facessi vivo, brutto coglione-

-sai che sei proprio sboccato, stronzetto?-

-tze, ha parlato l’animale-

No. Proprio non posso lasciargli rovinare la poesia intorno a noi. Annullo con poca delicatezza le distanze tra noi, costringendolo a dischiudere le labbra per far penetrare la mia lingua, desiderosa di assaporarlo fino in fondo.

Dopo una piccola resistenza, finalmente si lascia andare e risponde al mio bacio.

-sei bellissimo, stronzetto-

-zitto e datti da fare, brutto tirchio-

-non rovinare tutto, cafone-

Gli rispondo, allontanandolo quanto basta per slacciargli la cappa e fare lo stesso con i miei pantaloni

-ti voglio kakuzu san-

Non puoi neanche immaginare quanto ti voglio Hidan…

CIAOOOOOOOOOO

è vero...ho altre ficcy da finire...però non so quanto tempo era che volevo scrivere una yaoi...la mia prima, vera YAOI...e poi ultimamente mi sono fissata con Hidan, così, mi è venuta questa "cosa" da un momento all'altro e non potevo fare altro che scriverla.

a voi le opinioni...RECENSITE, please

un bacio

Liby_chan

  
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