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Autore: flatwhat    28/05/2014    1 recensioni
Raoul, Christine, Erik, ognuno di loro compie dei sacrifici per amore.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christine Daaé, Erik/Il fantasma, Raoul De Chagny
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Sacrifici

Christine era sparita.
Anche ora, mentre correva da un lato all’altro del teatro per cercare aiuto, Raoul tremava.
Quale orribile destino avrebbe atteso la sua povera Christine? Cosa voleva fare di lei il Fantasma dell’Opera?
Ricordava quella ragazzina con cui aveva giocato da piccolo. Ricordava il padre di lei, l’uomo dal sorriso gentile che suonava per loro e raccontava le storie. La piccola Lotte e l’Angelo della musica…
Christine, povera Christine, che aveva perso la voglia di vivere insieme alla morte del suo amato genitore, aveva creduto a quella storia. Aveva creduto di poter rivedere nell’Angelo il sorriso di suo padre.
Ma quell’Angelo portava la morte e Christine ora si trovava nelle sue mani. Non meritava questo.
Raoul strinse i denti e giurò che l’avrebbe salvata.
Lo straniero che ora seguiva continuava a ripetergli di stare col pugno all’altezza degli occhi, confermando a Raoul la pericolosità di chi stavano seguendo.
Lui ne era bene al corrente, aveva visto la fine che Erik aveva fatto fare al lampadario. Mentre vagava nell’oscurità dei sotterranei, tendeva l’orecchio. Il mostro sarebbe potuto comparire in qualsiasi istante.
Raoul temeva per la sua vita, ma la sua vita ora non aveva importanza.
Per Christine, per non vederla piangere più, avrebbe accettato di morire.

Raoul era vivo.
L’uomo che lo aveva accompagnato era già al sicuro. Raoul rimaneva prigioniero, ma era vivo. Era stato Erik a interrompere il loro annegamento, e lo aveva fatto per lei.
Christine provò un moto di pietà per lui, pronto a scatenare l’apocalisse, ma riluttante a ferire lei. Ripensò al suo spaventoso volto e alle sue lacrime, e a come doveva essere stato alienato da tutti e a quanto aveva sofferto.
Raoul, che aveva sempre voluto proteggerla, aveva rischiato la vita per lei. Erik, che la voleva vedere contenta, aveva rinunciato a compiere ancora un altro crimine.
Ma Raoul era ancora in catene e Erik aveva ancora le sue, di catene, dentro l’anima.
La decisione finale arrivò spontanea. Christine aveva già rinunciato a tutto, ma solo a parole. Era il momento di passare ai fatti.
Mosse un passo verso Erik, gli sorrise, tese la fronte. Non avrebbe avuto più paura di lui.
La vita che aveva voluto finiva oggi, ma per loro, il suo amore e il suo Angelo, iniziava la libertà.

Christine era andata via. Insieme al suo sposo.
Lui l’aveva lasciata andare. Aveva lasciato che quell’angelo se ne andasse e portasse con sé la breve luce che gli aveva donato.
Ma anche se ora si sentiva ogni giorno più affaticato, anche se si sentiva morire, non rimpiangeva di averlo fatto.
Christine non lo aveva odiato, nonostante lui fosse un mostro dentro e fuori.
Christine gli aveva dato un bacio e lo aveva preso per mano e aveva pianto con lui. E, in cambio di quelle lacrime, lui le aveva dato l’anello e l’aveva lasciata andare.
Non aveva avuto da lei l’amore che aveva sperato, ma aveva ricevuto molto di più. E ora Christine era felice insieme al suo Raoul.
Erik si sarebbe accontentato di rimanere un ricordo nel suo cuore, come lei lo era per lui. Si sarebbe accontentato di morire.
Ma cosa è meglio, vivere un’esistenza dolorosa, come aveva fatto fino a quel momento, o morire dopo aver provato tutta la felicità del mondo? E come poteva Erik non essere felice, ora che Christine lo era?
Aveva scritto le sue ultime note. Pensando a lei, si sarebbe coricato e avrebbe dormito per sempre.
Magari, anche dopo la morte, la sua voce sarebbe arrivata a lei e avrebbero cantato.
Chiuse gli occhi.
  
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