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Autore: cremomoni    29/05/2014    0 recensioni
"Era seduta sul letto che fino a pochi minuti fa occupavano entrambi. E guardava fuori dalla ampia finestra, scrutando i nuvoloni che si stavano addensando all’orizzonte. A quanto pare anche il tempo era dalla sua parte. Si sdraiò e tocco il lato del letto che quella notte aveva ospitato il suo corpo. E si sentì improvvisamente sola. "
Sono passati 9 anni dall'ultima volta che si sono visti, Veronica ha nuovamente scagionato Logan per qualcosa che non ha commesso. Anche questa volta dovranno separarsi. Ma Veronica sa bene perchè questa volta è diversa da tutte le altre...
Genere: Introspettivo, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dick Casablanca, Eli Weevil Navarros, Keith Mars, Logan Echolls, Veronica Mars
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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ATTENZIONE!  HO INSERITO DUE CAPITOLI IN UNA VOLTA (problemi di PC)  ß  ß ß ß  ß ß ß    CAPITOLO 6
 
Trascorsero diverse ore in quella posizione, era una serata calda e Veronica non aveva nessuna intenzione di sciogliersi dall'abbraccio di Logan.
Lentamente si rese conto che il lungo pianto la stava portando ad appisolarsi, provò a resistere ma alla fine si addormentò.
Quando Logan se ne accorse la portò in casa in braccio, la adagiò sul letto, le tolse le scarpe e la coprì con la coperta. Uscendo dalla stanza fece attenzione a non fare il minimo rumore e non si accorse di Dick che stava rientrando fino a quando non se lo trovò di fronte.
«Ehi, amico!» Lo salutò il suo amico con il solito sorriso sornione. «Non sai che fortuna stasera... Sono andato a fare un po' di surf da solo, visto che tu avevi appuntamenti galanti in giro, e cosa mi succede quando torno alla mia auto? Una bella bionda facendo retromarcia mi viene addosso! Inutile che ti dica che siamo andati a cena fuori, ha offerto lei ed il resto lo lascio alla tua fervida immaginazione... ora scusami, credo che andrò a farmi una bella doccia e mi butterò sul letto» disse Dick entrando in bagno.
Dopo la doccia, uscendo dal bagno, vide Logan seduto sul divano che guardava fisso fuori dalla finestra.
«Qualche problema, fratello?» Gli chiese.
Logan, che non si era accorto che Dick era nella stanza si scosse «No no... Senti, stasera parlavo con Veronica di cosa ha fatto dopo il college e siamo arrivati a parlare di cosa accadde l'anno in cui io me ne andai per arruolarmi...»
«Scavate a fondo nei ricordi eh? Stavolta cosa va cercando? Una nuova Madison Sinclaire con cui accusarti di averla tradita mentre non stavate insieme perché lei troppo vigliacca per starti dietro e tu troppo imbecille per dimenticarla?» Disse Dick prendendosi una birra e raggiungendo il suo amico.
«Vedo che questa notte di sesso sfrenato non ha placato il tuo risentimento verso Veronica» disse Logan
«Oh amico, tu non hai neanche idea della portata del mio risentimento verso Veronica!»
«Per quale motivo?» Lo incalzò Logan
«È una storia vecchia, non avrai di sicuro voglia di stare qui ad ascoltarla con la bella bionda nel tuo letto!» Disse Dick, che sembrava restio a voler raccontare
«Dai amico, te lo chiedo per favore...»
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Poco dopo l'inizio del secondo anno di college tu non c'eri più, Wallace ti odiava e odiava me come sempre, Veronica odiava Piz, te e me come sempre, per come erano andate le cose quell'estate.
Qualche giorno dopo l'inizio dei corsi mi si parò davanti una dolce e graziosa fanciulla bionda che con il garbo a noi ben noto mi chiese se conoscessi una certa Jordan. Diceva che ci avevo passato una notte ad inizio estate e che le avevo mandato dei fiori. Dei fiori! Ti rendi conto! Ho strabuzzato gli occhi, davvero, non potevo crederci! Accusarmi di un gesto così poco da Dick come il mandare dei fiori... Ovviamente ho negato, ma volevo sapere chi fosse sta ragazza e perchè mi stesse accusando di averle mandato dei fiori.
Veronica mi spiegò che il problema non erano i fiori...
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«Jordan, ti ricordi di Dick, vero?» Chiese Veronica alla sua cliente una volta seduta al tavolo della caffetteria con il suo accompagnatore.
«Certo» disse Jordan poco entusiasta
«E tu Dick? Te la ricordi?» Chiese Veronica al ragazzo in tono provocatorio. Lo sguardo di Dick era vuoto. Era ovvio che non sapesse chi fosse la ragazza seduta di fronte a lui.
«Dai Dick,» insistette Veronica, «uno sforzo di memoria!» Dick scosse la testa.
«Jordan,» Veronica si rivolse alla ragazza, «potresti per favore raccontare a Dick quello che hai raccontato a me su quella sera di inizio estate? Magari riaffiorano vecchi ricordi.»
Al termine del racconto Dick non aveva la benchè minima parvenza di ricordare; provò a giustificarsi. «Ero ubriaco! UBRIACO! Come diamine pensate che io possa ricordarmi? Soprattutto perchè, ragazza mia, non sei di certo una che lascia il segno. Fatico anche a credere di aver trascorso un minuto in un letto con te, non sei proprio il mio genere, sai?»
“Respira, Veronica... Respira o lo colpisci con una scarica elettrica... Anche se non ti dispiacerebbe!”
Jordan era sbiancata di colpo ed altrettanto velocemente era avvampata, ferita dalle parole di Dick.
«Quindi non sei stato tu a mandarle quei fiori?» Gli chiese Veronica
«Quante volte te lo devo dire? No, io non mando fiori... Ehi!! Questa è la mia scrittura!» Veronica gli stava sventolando davanti il bigliettino che Jordan le aveva portato e che saggiamente aveva conservato, forse più come ricordo di aver passato la notte con un ragazzo come Dick che per saggezza.
«Lo immaginavo, l'avevo riconosciuta anche io...» Veronica trasse un profondo respiro. «Dick, io lo so che tu non puoi aver spedito a Jordan quei fiori, so che non sei stato tu a scrivere questo biglietto, almeno non mentre eri in te, cosa che restringe il campo solo ad un'ora al giorno. Però devo chiedertelo,» disse prendendo una busta dalla borsa «così da togliere a questa ragazza ogni possibile dubbio su di te, sei stato tu a scattare queste foto?»
Dick rimase a bocca aperta, le foto che gli stava mostrando Veronica ritraevano la ragazza in quel momento seduta al tavolino con loro a colazione, in palestra, a lezione, al parco, alla caffetteria.
Perdendo tutta la sua tipica allegria rispose «No, non scatterei mai foto del genere. E non per quello che pensi tu Veronica, cioè perchè non ne sarei in grado. Ma perchè so bene quanto faccia male essere spiati nel proprio quotidiano.».
Veronica sapeva a cosa si stava riferendo il ragazzo, dopo le scoperte su suo fratello, la sua morte e lo scandalo per la truffa del padre, Dick aveva trascorso un'estate sotto assedio giusto solo l'anno prima. Fotografi, giornalisti, persone di dubbia moralità avevano pensato che la vita di un ragazzo di 18 anni non fosse stata già abbastanza sconvolta.
Veronica si ridestò dai suoi pensieri quando Jordan si alzò dalla sedia. «Io devo andare, ho lezione,» le disse la ragazza, «ti va di riaggiornarci domani Veronica?».
«Certo Jordan, ci vediamo qui prima dell'inizio delle lezioni?» Le sorrise Veronica
«Perfetto» e così dicendo Jordan si allontanò molto velocemente.
«Potevi avere più tatto, ma a quanto pare non imparerai mai» disse la ragazza rivolgendosi a Dick.
«Hai ragione, avrei dovuto». Disse Dick, sorprendendo Veronica. «Posso chiederti una cosa, Veronica?»
Dick non staccava gli occhi dalle foto.
«Certo! Vuoi portarmi ad una festa in piscina con le ragazze in topless? Un incontro di sesso selvaggio nella tua camera d'albergo?» ironizzò la ragazza.
Dick la ignorò. «Promettimi che qualunque cosa accada mentre indaghi su questo pazzo mi chiamerai. »
Veronica non riusciva a parlare quanto era sorpresa. Dick sembrava serio. «Promettimelo Veronica!» la incalzò guardandola negli occhi. «Questo è matto, quasi allo stesso livello dei due arrestati per gli stupri nel campus. Ma è molto organizzato. E non c'è Logan a pararti le spalle e quel Piz non mi sembra così sveglio dal correre in tuo aiuto. Wallace da solo non ti basta. Promettimelo.».
«Ok, ok, te lo prometto» rispose Veronica rendendosi conto dopo delle parole pronunciate.
Dick le sorrise, un sorriso sincero. «Ora, se permetti, le disse, non ho più voglia di perdere il mio tempo con te. Ho una vita da vivere ed oggi si chiama........» Dick si guardò in giro «Stephanie!!! Stephanie!!!!» Dick corse via pronunciando il nome di una bella ragazza mora che stava sopraggiungendo e con la quale si allontanò dalla caffetteria.
“Vuole che chiami LUI se ho bisogno?” si chiese Veronica.
  
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