E l'amore che non ti fa mangiare dov'è?
L'amore che ti mangia dentro, dov'è?
Dimmi quale notte è riuscita a sopirti.
Tu che lo sai, dimmi:
Quante stelle avevo nel tuo ultimo cielo?
Dimmi che non era nero. Ti prego,
Dimmi che non era nero.
E ti rivedo in carcere,
Sei, tra gli incubi, il più elegante,
Dietro fragili sbarre di vetro,
Ti muovi in silenzio e ricordi il passato.
E' tutto racchiuso in quelle limpide sbarre:
Potresti abbatterle
A colpi di lacrime e languide palpebre.
E l'amore che ti fa tremare le gambe dov'è?
L'amore che ti piega dentro, dov'è?
Cogli in questo prato fiorito
Tutte le stelle che non conosci:
Te le presenterò.
Prendi anche quelle che non conosco:
Daremo loro un nome.
Quando sarai sola, mettile da parte,
Io metterò da parte le mie.
Ci ritroveremo in riva al mare,
Con il chiaro di luna in concerto,
A scambiarcele come figurine,
Sfiorandoci le dita come fossimo maghi
O venditori di gelati
Che si sporgono dal camioncino
E regalano ai bimbi coppette e coni gratis.
Alla fine di ogni giorno
Verrà la fine del mondo,
O verrà il tramonto,
Come ha sempre fatto,
E le stelle sfileranno:
Spunteranno timide prima
E senza ritegno poi,
Come hanno sempre fatto.
E noi sempre qui.
E l'amore dov'è?
L'amore dov'è, dimmi.