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Autore: nuvole_e_popcorn    29/05/2014    1 recensioni
Una ragazza marciava con aria infuriata per i corridoi di Hogwarts e chiunque fosse abbastanza furbo da farlo si spostava per farla passare. La ragazza aveva lunghi boccoli neri come la pece, un naso dritto e ben proporzionato, pelle pallida e occhi scuri come la più nera delle notti.
«Potter -sputò, quasi come un insulto -esattamente quando hai trasfigurato il mio pigiama preferito in queste?» i suoi compagni di squadra, tra cui si annoverava anche quell'idiota platinato di suo fratello, ridacchiarono nel vedere la lingerie che la moretta teneva in mano.
«E da cosa deduci che sia stato io?» domandò lui grattandosi il mento ed esaminando l'oggetto incriminato. La ragazza alzò gli occhi al cielo e voltò quelle che sarebbero dovute essere delle mutande: lì c'era la scritta "Potter".
«Malfoy?»
«Granger?»
I due si guardarono negli occhi per qualche secondo incapaci di proferire parola, poi Hermione prese il coraggio a due mani e chiese:
«Perché stai piangendo?».
«Zitto James, non riesco a sentire cosa si dicono!»
«Non ti sembra di stare invadendo la loro privacy?»
«Sono i miei genitori non invado proprio nessuna privacy! Sto cercando di aiutarli Santo Merlino!»
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione, Da VI libro alternativo
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Eccoci qua, sì lo so, ho altre fanfic in corso, ma questa proprio non sono riuscita a levarmela dalla testa...
Il contesto, beh inzia con la nuova generazione, ovviamente particolare perché le coppie non sono esattamente come le ha scritte l'autrice JKR, poi il tutto si sposta al VI libro, alternativo ovviamente. Si chiama "Parallels" perché troveremo dei paralleli tra le due coppie principali della fanfic... della serie tale padre, tale genero... etc...
Beh provate a dare una lettura e ditemi che ne pensate! Un bacione. 


 

1 

Una ragazza marciava con aria infuriata per i corridoi di Hogwarts e chiunque fosse abbastanza furbo da farlo si spostava per farla passare. La ragazza aveva lunghi boccoli neri come la pece, un naso dritto e ben proporzionato, pelle pallida e occhi scuri come la più nera delle notti. Indossava la divisa dei Serpeverde e teneva in mano quella che sembrava essere della lingerie sexy. Un'altra ragazza la seguiva poco distante, ridendosela beatamente di qualcosa che sapeva solo lei.  

«Guarda, guarda se non si tratta della mia Serpe preferita!» esclamò una voce. James Potter, capitano della Squadra di Quiddich allargò le braccia, un ghigno malizioso sulle labbra e i capelli spettinati dal recente allenamento. Sembrava immune alla paura che la ragazza sembrava suscitare in tutti gli altri abitanti del Castello. Lei si fermò sui suoi passi e cominciò a battere ritmicamente il piede a terra incrociando le braccia al seno. 

«Potter -sputò, quasi come un insulto -esattamente quando hai trasfigurato il mio pigiama preferito in queste?» i suoi compagni di squadra, tra cui si annoverava anche quell'idiota platinato di suo fratello, ridacchiarono nel vedere la lingerie che la moretta teneva in mano. 

«E da cosa deduci che sia stato io?» domandò lui grattandosi il mento ed esaminando l'oggetto incriminato. La ragazza alzò gli occhi al cielo e voltò quelle che sarebbero dovute essere delle mutande: lì c'era la scritta "Potter". 

Tutti scoppiarono a ridere ancora più forte e i capelli della ragazza passarono dal nero corvino a un rosso carminio mentre i suoi occhi li fulminarono diventando di color opale.                    

«Potter è stato solo un bacio, tre anni fa. Quando ti ficcherai in testa che non significa che sono tua?» domandò, sempre più furiosa. James fece per rispondere, ma sentirono un'esplosione e un gruppo di secondo anno uscì dal laboratorio di pozioni reggendosi le mani davanti alla bocca. Fumo violaceo usciva dalla porta e la ragazza, i cui capelli erano diventati marroni corse all'interno del laboratorio per accertarsi che non ci fossero feriti, James alzò gli occhi al cielo, senza dubbio alcuno la metamorfomaga era una Serpe anomala, fiondandosi nella stanza dietro di lei. 

Il fumo viola era ancora più scuro all'interno e il Professore di Pozioni era riverso al suolo, la ragazza gli fu subito di fianco e incoscientemente respirò l'aria, che sapeva di zolfo, della stanza. Poi fu tutto buio.  

 

«Syria! -si sentì chiamare -Syria!» 

«Ancora cinque minuti mamma... - qualcuno la colpì sulla testa -ahia!» la ragazza si tirò su di scatto ritrovandosi sul campo di Quiddich, davanti a lei stava James Potter che le faceva segno di tenere la voce bassa. 

Sopra le loro teste c'erano dei giocatori di Quiddich, vestiti con divise verdi che scendevano verso il suolo incuriositi dagli intrusi, ma non era quello il problema... il problema era che quello con la fascia da Capitano aveva capelli biondi portati all'indietro e occhi grigi e li osservava con superiorità. 

«Chi siete?» domandò con fare saccente.  

«Il mio nome -recuperò immediatamente James -è James Evans» disse, raccattando il primo cognome che gli venne in mente «E questa è Michelle Jordans -disse indicandola -siamo qui per vedere la Professoressa McGrannit» ma lo sguardo del biondo si soffermò eccessivamente su Syria che aveva sempre odiato quello sguardo e che di conseguenza si ritrovò a cambiare colore dei capelli in un minaccioso blu elettrico. 

«Esattamente -fece James, frapponendosi, tra il biondo e la ragazza sorridendo -per questa motivazione. Potreste indicarci la via per il suo ufficio?» il biondo non pareva convinto, ma annuì, dichiarando poi l'allenamento concluso. 

Li accompagnò in silenzio, sicuramente per metterli a disagio, fino all'ufficio della Vicepreside e poi se ne andò con passo svelto. 

«Fiù... c'è mancato poco...» fece Syria, prima di farsi prendere dal panico. «Oddio!!! Siamo stati rispediti vent'anni indietro.... Oh mio Dio..Come facciamo ora... come torniamo a casa.. Oh cielo saranno tutti preoccupatissimi... Oddio quello era mio padre... e mia madre? Mia madre è un fottuto genio capirà tutto subito... Oddio...» finché James non le prese il viso tra le mani, avvicinandosi talmente tanto che poteva sentire il suo respiro caldo sul viso... Syria arrossì visibilmente e i suoi capelli brillarono fino a diventare praticamente bianchi. 

«Sei imbarazzata per caso, Malfoy?» la prese in giro. In un momento i capelli della ragazza tornarono blu elettrico e i suoi occhi si scurirono e dopo averlo scansato di malo modo bussò con insistenza alla porta. 

La professoressa McGrannit era molto più giovane di come la ricordavano, ma le rughe sul suo viso erano ugualmente profonde e le borse sotto gli occhi evidenti, chissà in che anno erano capitati...li guardò incuriosita e domandò con fare perentorio i loro nomi. 

«Dentro» le suggerì Syria e la donna li fece accomodare nel suo ufficio.  

«Il mio nome -prese la parola James -è James Sirius Potter e sono il primo figlio di Harry e Ginny Potter -la donna lo guardò e annuì, effettivamente poteva notare una somiglianza -e questa è... sai penso tu debba prendere la tua vera forma o non ci crederà mai.» Syria annuì e chiuse gli occhi concentrandosi. 

«Ho bisogno di sentirmi a mio agio, James..» sussurrò, James lo sapeva, quando aveva paura o voleva sembrare forte, quasi inconsciamente Syria prendeva i tratti della madre enfatizzandoli con colori scuri e minacciosi, ma aveva bisogno di sentirsi pienamente a suo agio per non indossare nessuna delle sue maschere, James le strinse la mano con affetto e Syria sorrise. 

«Pensa a quando io, Al e Scorp mangiavamo le Pasticche degli zii e tu non ne avevi bisogno e riuscivi sempre meglio di tutti noi» e fu così che i suoi lunghi boccoli scuri si schiarirono fino al quel biondo platino che contraddistingueva la sua famiglia e quando riaprì gli occhi essi erano ambrati, l'unico tratto, oltre ad essi, che faceva riscontrare la somiglianza con sua madre erano le labbra rosee con il labbro superiore più sottile di quello inferiore. 

«Il mio nome -disse Syria -è Syria Michelle Narcissa Malfoy e sono la figlia del Ministro della Magia Draco Malfoy e della migliore magiavvocatessa dell'Inghilterra Hermione Malfoy» potè notare la sorpresa a questa notizia, ma senza alcun dubbio lei era la figlia di Draco Malfoy, ce lo aveva scritto il faccia. 

«Devo assolutamente chiamare il Professor Silente... solo lui saprà cosa fare...» disse «Voi restate qui...». 


 

Il Professor Silente era proprio come Syria se lo ricordava, dalle memorie che sua madre aveva voluto condividere con lei, e in quel momento li stava guardando con quel suo luccichio negli occhi che non prometteva nulla di buono. 

«Beh Minerva, per come la vedo io i ragazzi qui, potrebbero essere molto utili nella battaglia contro Voldemort... ovvio dovranno restare in incognito, ecco perché suggerisco che teniate i nomi che avete usato appena arrivati qui e che siate nella stessa Casa. Il punto è quale?» 

«Grifondoro» 

«Serpeverde» 

«Mio padre avrà bisogno di me! Soprattutto quest'anno, Syria!» 

«Perché mio padre no? Guarda che quest'anno sarà l'anno più difficile per lui e se non riuscirò a guidarlo nella giusta direzione dubito che mamma riesca a trovarlo la notte di Capodanno nel luogo giusto! Potrei non nascere capisci!?» 

«Ma sarebbe più facile influenzare il tutto da parte di Hermione non ti pare?» 

«Sai benissimo che io e mia mamma ci scontriamo come cane e gatto, pensi sul serio che mi darebbe retta?» 

«Sì, ma se con loro ti sfuggisse la tua vera natura ci coprirebbero, puoi dire lo stesso di tuo padre nello stato in cui si trova adesso?» Touché. Syria non poteva contraddirlo. 

«Grifondoro sia... ma quale storia inventiamo?» 

«Direte che siete mie parenti alla lontana, America, per la precisione, e che vi siete trasferiti a Hogwarts dopo che avete litigato e siete scappati di casa. Siete migliori amici e Michelle non ti avrebbe lasciato andare da solo così ti ha seguito.» 

«Potrebbe reggere» fece James. 

«Apparte per i "migliori amici"» gli fece presente Syria. James alzò gli occhi al cielo:  

«Quando eravamo bambini non ti disdegnava così tanto l'idea di essere mia amica» le fece presente. 

«Già, prima che tu crescessi e diventassi un fottutissimo dongiovanni senza scrupoli e moralità»  

«Hey! Non mi sembra che tu ti sia lamentata al terzo anno quando la mia lingua e la tua...» iniziò il ragazzo. 

«BASTA!» tuonò la voce della professoressa McGrannit «Direi che per oggi avete già detto a sufficienza, smettetela di comportarvi da bambini e cercate di sopravvivere questo non è il mondo fatato in cui siete cresciuti voi! C'è una guerra in corso e dovrete stare attenti alle vostre mosse. Mi sono spiegata? Cercate di passare sopra ai vostri diverbi e andate nella Torre Grifondoro. La parola d'Ordine è frittelle miste.» i due dovettero annuire e con un rapido movimento di bacchetta la professoressa fece apparire due bauli e fece loro segno di dirigersi verso la Torre, dopo aver modificato con un altrettanto rapido colpo di bacchetta lo stemma sulla divisa di Syria. 

«Ah Evans, Jordans mi aspetto da voi che studiate come tutti gli altri studenti. E Jordans cerca di far notare il meno possibile la somiglianza con tuo padre per favore.» Syria annuì ben consapevole che non sarebbe stato affatto facile. 


La Sala Comune dei Grifondoro non era come se la aspettava: i suoi colori caldi la rendevano alquanto famigliare e Syria dovette ammettere, suo malgrado che le piaceva parecchio. Seduti per terra a giocare a scacchi dei maghi, in quello che sembrava un apparente momento di tranquillità stavano Harry Potter e Ronald Weasley, mentre Hermione Granger stava seduta sul divanetto con le gambe incrociate a leggere un librone. Ginny Weasley, che ancora non faceva completamente parte delle loro vite era seduta in un angolo a chiacchierare con un bella moretta che sembrava essere di origini indiane. C'erano altri volti, tra cui quello di Neville Paciok, ma la maggiorparte neanche James li conosceva più.  

«Oh loro devono essere i nuovi studenti!» esclamò una biondina un po' in carne con lo sguardo un po' vacuo a essere sinceri. Tutti alzarono la testa a osservarli e Syria, sentendosi particolarmente a disagio guardò a terra tramutando i suoi capelli in un bel rosa acceso, guadagnandosi la risata di James che prontamente prese a gomitate nello stomaco.  

«Wow! -esclamò un ragazzo dalla pelle scura -meraviglioso! Io sono Dean Thomas, tu devi essere una metamorfomaga! Che fico!» Syria sorrise un po' imbarazzata ma prese con decisione la mano di Dean per stringerla nella sua. Ginny si alzò dalla sua postazione e le venne incontro sorridendo: 

«Piacere io sono Ginny Weasley, tu sei?» James conosceva quello sguardo sulla faccia di sua madre, e sapeva benissimo che la Signora Potter aveva sempre adorato la piccola Syria quasi più di quanto non adorasse i suoi stessi figli. 

«Michelle -rispose Syria, per fortuna che riconosceva quel nome come proprio, visto che era, effettivamente, il suo secondo nome -Michelle Jordans» 

«Sei una Nata Babbana vero?» le domandò sorridendole. 

«Mia madre -rispose Syria -è una Nata Babbana, mio papà appartiene a una famiglia di Purosangue.» spiegò con un mezzo sorriso. 

«Piacere -disse una voce e Syria si sentì avvampare, sua madre stava di fianco a lei, nella sua versione sedicenne, con un sorriso cortese stampato sulle labbra -io sono Hermione Granger è un piacere, Michelle, hai proprio un bel nome». 

James si ritrovò subito a suo agio con i nuovi conoscenti e passarono la serata in Sala Comune raccontando loro della loro infanzia, sempre avvenimenti reali, in fondo loro non potevano mica conoscere il futuro. 

«Hey mi ricordo perfettamente che fosti tu a proporre di giocare a nascondino!» gli disse a un certo punto Syria, era perfettamente a suo agio quindi i suoi capelli erano tornati di un biondo platinato, ma aveva mantenuto i tratti caratteristici da parte della famiglia di sua madre, il contrasto era talmente strano che nessuno parve farci troppo caso, ma James le fece cenno e immediatamente i suoi capelli divennero di un castano intenso.  

«Sì, ma non potevo sapere che ti saresti andata a nascondere nella ghiacciaia del Signor Peterson!» la rimbeccò lui. 

«Per fortuna che mi hai trovata... ancora mi domando come gli altri non ci abbiano potuto pensare.» 

«Ma come mai, -domandò d'un tratto Ron -vi siete trasferiti solo ora?» Hermione gli diede una gomitata facendo segno che forse non era il caso di chiedere una domanda così personale. 

«I miei genitori e io... -cominciò James -beh diciamo che non andavamo d’accordo su alcune particolari caratteristiche e amicizie che avrei dovuto tenere... -tutti annuirono pensierosi -quando hanno cominciato a toccare anche la mia amicizia con Michelle non ci ho visto più, li ho mandati tutti a quel paese e sono scappato di casa. La prima persona da cui sono andato è stata Michelle, volevo salutarla, ma sapevo che mi avrebbe costretto a restare così sono andato a notte tarda quando sapevo di trovarla addormentata.» 

«Ha lasciato un biglietto -lo interruppe lei -e se ne è andato... Non si aspettava certo che lo rintracciassi e gliele suonassi di santa ragione» qualcuno ridacchiò. 

«Hey mi sono fatto picchiare ti ricordo» scherzò James, Michelle sbadigliò e con gli occhi che già si chiudevano borbottò un : «Qualsiasi cosa ti aiuti a dormire la notte, Jamie». James alzò gli occhi al cielo. 

«Meglio la porti a letto -disse passandole un braccio sotto le gambe e l'altro attorno alla vita e tirandola su come se pesasse quattro chili -abbiamo fatto un viaggio lungo e sente molto la mancanza della sua famiglia. Era molto legata a loro» disse, scoccando un'occhiata ad Hermione che rivolse un sorriso empatico alla futura figlia.  

«Sembra una ragazza molto forte» disse. 

«Lo è. E' la persona più forte e determinata che conosco, anche se deve ancora lavorare sulla parte di "gentilezza" e "tranquillità"» disse scheranzo e portandola con fare sicuro verso i dormitori femminili. 

«Ma come ha fatto a non farsi spezzare in due dalle scale?» domandò Ron, appena fu sparito alla vista. 

«Lei è la nipote della McGrannit avranno un permesso speciale, Ronald» disse con fare saccente Hermione. 

«Ah... ma dici che è possibile?».


Bene ed eccoci col primo capitolo concluso. Che ne dite??? Vi pare banale? Fatemi sapere... Please ci tengo tantoooo! :) Un bacio alla prossima!
  
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