Fanfic su artisti musicali > Big Bang
Ricorda la storia  |      
Autore: Im_singing_myblue    29/05/2014    1 recensioni
Tu non ci sei più qui però, non sei più con me da quasi un anno, sei tornata nel tuo Paese e io nel mio cuore non sento altro che dolore.
Vorrei non aver commesso quegli errori che ti hanno portata lontano da me,vorrei non aver litigato così violentemente, oh, non avrei mai alzato le mani su di te, non l'ho mai fatto, ma bastano le parole per ferire irrimediabilmente una persona, e chi meglio di un cantante, che vive di parole non dette, può saperlo?
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G-Dragon, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Koe Wo Kikasete
 
                                                                                                                                                        

Ha smesso di piovere proprio ora.
L’odore dell’asfalto inonda la città.
Hey, anche laggiù il tempo è già bello?
Il tempo si è già schiarito a ovest.
 

Cammino per le strade di Seoul, le mani affondate nelle tasche dei jeans, il viso, per quanto i canoni della normalità me lo consentono, coperto in modo da non farmi riconoscere dai fan.
Non fraintendetemi vi prego, li amo tutti, so che se non fosse per il loro sostegno ora non sarei qui probabilmente, ma certe volte vorrei proprio riuscire a starmene tranquillo e godermi un po' la privacy che ogni essere umano merita. Ovviamente so che vista la mia fama questo mio desiderio è praticamente irrealizzabile.
Mi sembra quasi uno scherzo del tempo l'ora segnata sul display del mio Iphone: le 20:45.
Eppure se mi guardo intorno non sembra così tardi, probabilmente perché le strade e il cielo sono illuminati dalle mille luci che s'irradiano dalla città illudendo le persone che è ancora pomeriggio e che hanno tutto il giorno da spendere quando non è affatto così.


Siccome non sei una persona mattiniera,
riuscirai ogni giorno a svegliarti senza problemi?
Mi preoccupo ancora per queste cose.
 

Una folata di aria fresca mi fa rabbrividire leggermente e un sorriso malinconico mi spunta sul viso; di certo se fossi qui mi avresti rimproverato per non essermi portato almeno una giacca leggera da mettere sopra la camicia a maniche corte che indosso.

Il cielo esteso. La libertà.
Anche se non sono cambiati,
in questo momento…tu non sei al mio fianco.
 

Tu non ci sei più qui però, non sei più con me da quasi un anno, sei tornata nel tuo Paese e io nel mio cuore non sento altro che dolore.
Vorrei non aver commesso quegli errori che ti hanno portata lontano da me,vorrei non aver litigato così violentemente, oooh, non avrei mai alzato le mani su di te, non l'ho mai fatto, ma bastano le parole per ferire irrimediabilmente una persona, e chi meglio di un cantante, che vive di parole non dette, può saperlo?

 

Fammi sentire la tua voce.
Se saremo onesti, sicuramente
saremo in grado di capirci l’un l’altro.
Per favore apri il tuo cuore.
Fammi sentire la tua voce.
Il percorso che abbiamo fatto
è per noi senza dubbio un importante passo,

per il nostro futuro.

 
 
Improvvisamente mi blocco; sono davanti al tuo bar preferito, quello in cui , anche con tre metri di neve o con una tempesta, ti ostinavi a comprare i dolci che ogni tanto mi servivi a colazione o a cena, perché, a detta tua, me li meritavo tutti per il semplice fatto di esistere.
La malinconia mi assale al ricordo di te che, bellissima, ridi essendoti sporcata il naso con la marmellata di una fetta di torta ai mirtilli e mascarpone, la tua preferita.
La foto che ti ho scattato quella volta la conservo ancora, nella mia agenda, assieme a quella che ci hanno scattato al nostro primo mese di fidanzamento e a quella che ti feci di nascosto mentre dormivi.
Certo, ne possiedo molte altre, ma quelle sono le mie preferite, quelle che mi fanno sempre spuntare un sorriso sincero ogni volta che le guardo.

La prima volta che ti ho incontrata,
era più o meno in questa stagione, giusto?
Le luci delle strade, splendevano magnificamente.
 

"-Hai un sorriso bellissimo JiYong!Non smettere mai di sorridere!-".

Me lo dicevi sempre, tutte le mattine appena alzato e tutte le notti dopo aver fatto l'amore, in quel breve attimo prima di addormentarci in cui mi sussurravi anche il tuo dolcissimo "-Ti amo-".

Mi siedo a una fermata del bus anche se non so neanche dove andare, so solo che voglio allontanarmi un po' da questa caotica città che in ogni sua piccola sfaccettatura mi ricorda indissolubilmente te.

Il gelataio dal quale amavi trascinarmi, il tuo negozio di dischi preferito, il cinema un po' vecchio e sgangherato dove insistevi perché ti portassi a vedere insieme a me i miei amati fil horror, salvo poi stringerti forte a me perché ti spaventavi.

Se mi concentro posso ancora sentire il tuo profumo all'iris, il tuo fiore speciale, quello del quale ti eri innamorata poiché era il simbolo dell' amore di Romeo e Giulietta nella trasposizione in anime che avevano realizzato. Ti ostinavi a rivederlo ogni volta che davano la serie in tv, salvo poi scioglierti in lacrime per il finale anche se sapevi già che non era un lieto fine. Sei sempre stata molto sensibile, anche se non lo davi a vedere.


 
Eri una piagnucolona, da quel momento…
Appoggiavi spesso la tua fronte sulla mia spalla.
Stavi piangendo, vero?
Quell’immenso calore, del tuo tocco sulla mia spalla.
 

Solo dopo alcuni minuti mi accorgo di essermi perso nei ricordi troppo a lungo in un luogo che non è certo dei migliori per questo genere di cose.

Mi riscuoto alzandomi in fretta dirigendomi a passo svelto verso casa mia, nella via in cui abito c’è la fermata giusta per l’autobus che mi porterà dove voglio arrivare.

Sembrerà strano che in questo momento io voglia andare all’aeroporto, ma è un posto che adoro.
Vedendo gli aerei che partono e che arrivano provo a immaginare come deve essere poter andarsene via senza dire niente a nessuno, prendere un volo e sparire per un po’, distanziandosi da tutto e da tutti. Lasciarsi alle spalle tutta l’ansia e la pressione di una vita basata, come la mia, sulla fama.

Sospiro stringendomi nella giacca che sono salito a prendere in casa. Non capisco perché, anche se l’Estate è il periodo più caldo dell’anno, di sera tira sempre un’aria fredda.
 
Appena arriva l’autobus faccio il biglietto prendendo posto davanti, accanto al finestrino. Mi è sempre piaciuto poter vedere la strada che percorro per arrivare in un luogo, sia materialmente che simbolicamente, mi da l’impressione di aver davvero compiuto un percorso, che non è stato tutto un sogno.
 
 Tutti quanti vivono,
trascinando le proprie preoccupazioni,
e tenendo disperatamente,

 il proprio cuore spezzato.

 
 
Infilo le cuffie scorrendo la playlist pensieroso: in questo momento ho bisogno di un sottofondo che mi faccia viaggiare indietro nel tempo con la mente; il mio dito clicca su Williams Pharrell: Here. Mi pare la canzone giusta per la situazione in cui mi trovo.
 
Poggio la tempia contro il finestrino lasciando che il mio sguardo si perda a osservare il paesaggio.
Ho sempre amato viaggiare, conoscere posti nuovi, culture diverse…certo, non ho mai potuto visitarli per bene visto che ci sono sempre andato solo per lavoro.
 
“-Un giorno verrò a Milano con te!E mi aiuterai a rifarmi tutto il guardaroba!-“ la tua frase ricorrente che usavi quando non sapevi cosa metterti mi riecheggia nella mente strappandomi un sorrisetto divertito. Ti ripetevo sempre che se ti avessi comprato tutto in base ai miei gusti poi avresti certamente trovato qualcosa che non ti sarebbe piaciuto per niente o avresti perso il tuo stile.
“-Ma il mio stile è come il tuo, solo più bello!-“ ribattevi allora scherzando, ottenendo il risultato di venir inseguita da me per tutta la casa. Ricordo ancora il suono della tua risata quando, una volta che ti avevo presa, ti buttavo di peso sul letto e iniziavo a farti il solletico per poi coprirti di baci.


Fammi sentire la tua voce.
Se saremo più gentili,
saremo in grado di amarci l’un l’altro.
Non distogliere lo sguardo dai miei occhi.
Fammi sentire la tua voce.
Abbandoniamo quelle angosce e la solitudine.
I sentimenti di questo momento, saranno il nostro legame.
 

Una fitta al cuore mi colpisce al pensiero di quanto ti amavo e di quanto ti amo ancora. Sarò sincero, sono stato malissimo i primi mesi senza di te, ero ridotto peggio di uno straccio, mi sentivo completamente svuotato, privo di ogni sentimento che non fosse legato al dolore.
 
Pian piano però la consapevolezza che dovevo andare avanti, che non potevo abbandonare tutto senza reagire, si è fatta strada in me dandomi la forza di rialzarmi e continuare a testa alta come ho sempre fatto.
Eppure era così strano, e lo rimane tutt’ora, svegliarsi senza trovarti che dormi abbracciata a me, o in cucina, già sveglia da un po’, con un sorriso stampato sul volto e la colazione pronta in tavola.
Sono stato con molte ragazze prima di te, e anche con qualche ragazzo, ma nessuno mi ha mai dedicato le attenzioni e l’amore che mi hai donato tu.
 
Ho provato a dimenticare, ma non ce l’ho fatta e penso che non ce la farò mai.
Sapevo da sempre che tu eri speciale e che non dovevo lasciarti andare perché altrimenti non sarei più riuscito a riprenderti.
 
Maledico ancora il mio scatto d’ira di quel dannato giorno in cui ti ho irrimediabilmente allontanata da me. Non avrei mai voluto urlarti contro, dirti quelle cose orribili. Non ricordo nemmeno perché sono scattato in quel modo, perché ero così arrabbiato, certo ero stanco e stressato per il lavoro ma non avevo motivo di prendermela con te.
Invece ricordo benissimo le tue lacrime, i tuoi occhi lucidi, lo sguardo ferito che avevi, con cui mi fissavi shockata sentendomi infierire in quel modo.
Certo, avevamo litigato altre volte, ma mai così violentemente, e tu te ne sei andata.
Via da casa nostra, via dalla città, dal Paese, da me.
 

Yeah, da quando te ne sei andata via non è più la stessa cosa.
Tutto quello che c’è nel mio cuore è dolore.
Può essere che abbia partecipato a questo gioco solo per perderti?
Non ne sono sicuro.
Luce del sole, chiaro di luna, illumini la mia vita.
Lo realizzo nella notte mentre l’amore brilla.
Non posso lasciarti andare.
Eravamo destinati a stare insieme per sempre, baby fammi sapere.
 

Sento le lacrime premere per uscire ma le ricaccio indietro. Non mi vergogno dei miei sentimenti, sono loro che ispirano le mie canzoni, ma cerco sempre di non farmi vedere debole dagli altri, soprattutto dagli altri del gruppo. Se io che sono il leader crollo, cosa impedirà agli altri di fare la stessa fine?
 
Mi riscuoto accorgendomi di essere arrivato alzandomi in fretta e scendendo giusto in tempo, le cuffie ancora nelle orecchie. La voce di Pharrell è stata sostituita dalla canzone “Something about us” dei Daft Punk.
Appena entro nella sala arrivi dell’aeroporto mi tolgo la giacca rimanendo con la camicia, dentro fa molto più caldo di quanto ricordassi.
Mi accomodo su una delle sedie che danno sulla parete a vetrata che permette di vedere l’arrivo e la partenza dei vari aerei.
Mi guardo un secondo intorno notando che per fortuna mi sono mascherato abbastanza bene da non venir riconosciuto da nessuno. Sospiro di sollievo tornando a guardare fuori. Mi da un senso di pace l’atmosfera che alleggia in questo luogo. E’ un senso di attesa mista a impazienza.
 
Per un folle momento sono tentato di prendere un biglietto per una località qualsiasi e mollare tutto e tutti.
Ridacchio tristemente passandomi una mano sul viso. So benissimo di non potermi azzardare a fare una cosa del genere, finirei e farei finire tutti nei guai, oltre a farli preoccupare, con un gesto simile.
 
Trattengo a stento uno sbadiglio mentre cerco di combattere la momentanea e strana pigrizia che mi ha colto per andare a prendermi un caffè in modo da svegliarmi un poco.
A che ora sono andato a dormire ieri sera?Sono andato a dormire poi?O sono stato su tutta la notte a scrivere canzoni? Lo so, dormo molto poco, 2-3 ore a notte, non riposo molto e sono sempre tutti preoccupati per questo, ma sto bene. Anche tu mi riprendevi sempre all’inizio, e lo facevi ancora quando ti sembrava che stessi esagerando. Eppure non riuscivo a darti retta, sono quel genere di persona che odia non fare niente, anche se magari la mia giornata di lavoro alla YG è stata una cosa massacrante quando rientro devo fare qualcosa, qualsiasi cosa; guardare un film, disegnare, comporre. Di tutto.
 
Il punto è che da quando non sei con me il tempo sembra scorrere sempre più lentamente, così lentamente che ho il terrore che a un certo punto si fermerà del tutto e io rimarrò bloccato per sempre in un momento qualsiasi, senza di te.
 
 Certo che a pensarci bene sono proprio un codardo quando voglio.
Vorrei tantissimo poter abbracciarti, stringerti forte a me, mi basterebbe anche solo sentire di nuovo la tua voce, in modo da non dimenticarla mai.
 
Eppure perché non ti ho mai telefonato?
 
So benissimo che non hai cambiato cellulare e il tuo numero c’è l’ho.
Allora cosa mi trattiene dal chiamarti subito pregandoti di perdonarmi per qual che è successo e chiederti di tornare da me?
Non lo so e non mi ero mai soffermato così tanto su questa domanda, ma ora penso di aver trovato la risposta.
 
Ho paura.
 
Paura di venir rifiutato da te.
 
Mi rigiro il telefono tra le mani, accorgendomi solo ora che la musica è finita da un bel po’.
Devo aver proprio perso la testa eh?

I giorni passano senza di te, non posso dimenticarti.
Lasciami essere la nuvola sospesa su di me.
Piove su di me, mi manca il tuo tocco.
Le notti si allungano ed è difficile da sopportare.
Siamo lontani, spezzi il mio cuore.
E’ tutto per la miglior ragazza, tu sei il mio mondo.
Con il tempo il mio amore si aprirà.
Fino ad allora ti aspetterò girl.
 

Mi sfilo le cuffie staccandole dall’Iphone riponendole nella tasca dei jeans, deciso a far finalmente quello che avrei dovuto fate un sacco di tempo fa. Vado sui contatti scorrendo velocemente la lista alla ricerca di un nome.
 
Il tuo nome.
 
Esito un momento.
“Aaah!Al diavolo!Da quando sono così codardo?!” penso decidendomi finalmente a cliccare su CHIAMA.
Mi porto il cellulare all’orecchio aspettando che la solita voce registrata mi avvisi che pagherò un costo supplementare visto che sto chiamando un altro Paese. Invece non sento nulla se non il martellante tu-tu che segnala che la chiamata è in corso.
Strano.
Aspetto ben cinque minuti di sentirti risponder, ma questo non avviene e io chiudo, stufo di sentire il telefono suonare a vuoto.
 
-Di certo però non mi arrendo- mormoro, sicuro che o non hai sentito il cellulare squillare, cosa che è capitata un sacco di volte, o mi stai ignorando.
Dopo alcuni minuti riprovo e rispondi quasi subito.
 
-Si?- sai benissimo chi sono, eppure non mi hai evitato o ignorato, hai risposto.
Il mio cuore accelera il battito sentendo la tua voce, è sempre stato così, non sono mai riuscito a starti accanto senza sentirmi immensamente felice.
 
-Zoey, ti prego non riattaccare, non pretendo che tu mi perdoni e che torni qui da me, voglio solo parlarti, ti prego stammi a sentire- dico subito, temendo di sentire da un momento all’altro il tu-tu di chiamata interrotta perché hai chiuso.
 
-Va bene, però potevi anche salutare a inizio chiamata no?- ti sento ridacchiare leggermente, devi essere davvero di buon umore oggi per trattarmi così gentilmente, ma in fondo anche quando eri furiosa con me mi trattavi con dolcezza, dicevi che non ce la facevi a tenermi il muso o comunque a trattarmi male.
 
-In effetti, scusami. Zoey, voglio solo chiederti perdono, non so cosa mi è preso quel giorno, ero fuori di me. Credimi, non avrei mai voluto dire quello che ti ho detto, me ne sono pentito praticamente subito dopo che te ne sei andata sbattendo la porta. Ancora non so spiegarmi perché me la sono presa con te, ero stanco, stressato dal lavoro, ma non era una scusante per urlarti addosso in quel modo. Ti prego perdonami, so di aver sbagliato, ma ora che non ci sei sto malissimo, mi manchi troppo e ti penso sempre, ogni cosa che vedo mi ricorda te. Ti amo-
 
Per alcuni secondi rimani in completo silenzio e temo quasi che tu mi risponda male rifiutandomi e dicendomi di non farmi più sentire. In sottofondo avverto un gran casino di voci e suoni, non riesco a identificare il luogo.
 
-Ji, non è solo colpa tua, anche io sono in parte responsabile di tutto questo casino che si è creato tra di noi, ti perdono, non posso fare altrimenti, perché anche io devo ammettere di esser stata uno schifo in questi 9 mesi che ero lontana da te, non posso vivere se non sei con me, ti amo anche io e questo non cambierà mai, qualsiasi cosa succeda- rispondi con sicurezza e dolcezza nella voce.
Sento il respiro mancarmi per un breve istante da quanto sono felice.
 
-Quindi…tornerai qui?Tornerai a casa da me?- ti domando temendo una risposta comunque negativa.
 
-Sciocco, sono già a casa- dici, e nello stesso istante mi sento picchiettare da dietro su una spalla.
Mi volto ritrovandomi il tuo viso sorridente a pochi millimetri dal mio.
 
-Sono qui amore mio- mi sussurri baciandomi con dolcezza e passione. Bacio che io ricambio con una punta di disperazione. Temevo di averti perso per sempre.
Poggi i due caffè che devi aver comprato al bar sul tavolino accanto a noi e ti sfili le cuffie del cellulare.
 
-Sempre previdente eh?- ti dico con un sorrisetto che prontamente ricambi,
-Dal tono di voce sembravi stanco e conoscendoti ho pensato che lo avresti gradito- mi rispondi semplicemente scrollando le spalle.
 
Ti abbraccio stretta stringendoti forte a me, è così bello sentirti di nuovo fra le mie braccia, udire di nuovo la tua voce, che a stento trattengo le lacrime di gioia che mi sono salite agli occhi, al contrario di te, che ti lasci andare contro il mio petto.
 
-Non ti lascerò mai più andare- mormoro accarezzandoti i capelli.
 
Fammi sentire la tua voce.
Se saremo onesti, sicuramente
saremo in grado di capirci l’un l’altro
Per favore apri il tuo cuore.
Fammi sentire la tua voce.
Il percorso che abbiamo fatto
è per noi senza dubbio un importante passo,
per il nostro futuro.
 



“Le cose davvero importanti della vita sono poche e bisogna tenersele strette strette per non lasciarle andare mai.”                                                                                                                                                     -JiYongKwon-                                                                                                                                                      
                                                                                                                             
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Big Bang / Vai alla pagina dell'autore: Im_singing_myblue