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Autore: MithriLady    04/08/2008    2 recensioni
E se...Sweeney Todd soffrisse d'amnesia?
Riuscirà il nostro amato barbiere a ritrovare se stesso nella grigia Londra del XIX secolo?
Genere: Parodia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ok, ecco la mia prima fic su Sweeney Todd (ancora non ci credo, no ditemi che non lo sto facendo XD)
Allora, ad essere sincera l'idea mi è venuta leggendo la fantasmagorica parodia di marjane (che mi fa ancora morire dalle risate tralaltro!!), ma si sviluppa su un filone meno demenziale. Qui la storia è spiccicata a quella del film (o almeno, ho cercato di renderla il più simile possibile) e i personaggi conservano più o meno la loro personalità...a parte ovviamente Sweeney, il quale passerà da non capire minimamente cosa sia un rasoio al ricordare perfettamente episodi della sua vita.
In ogni caso, ho voluto pensarci più di due volte prima di pubblicarla. Non è assolutamente mia intenzione plagiare marjane in alcun modo, ne alcuna altra storia qui su EFP. E se la fic si presenta come un plagio, potete provvedere a rimuoverla.
Ah e parlando di disclaimer, nemmeno gli autori di Sweeney Todd, perchè non ottengo profitti da questa fic a discapito dei loro rispettivi autori.
Detto questo...beh buon divertimento! Non è proprio divertentissima, ma ho fatto del mio meglio.
Questo capitolo è solo un'introduzione, quindi forse la troverete un po' breve. Nei prossimi si allunga un po'! ^^
Comunque, ditemi che ne pensate!

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E se… Sweeney Todd soffrisse di amnesia?
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La splendida Londra

Uscito dalla coperta, Antony si ritrovò di fronte allo spettacolo che più aveva atteso durante quel lungo e spossante tragitto in alto mare: Londra.
Colto da un’improvvisa ispirazione, cominciò a narrare ad un ascoltatore ignoto delle sue imprese passate, tra cui il giro del mondo in ottanta giorni e la traversata transatlantica delle Bahamas; quindi arrivò a descrivere l’ultima delle sue visioni, la splendida città di Londra, che sfavillava di luce ed energia proprio lì davanti a lui.
Ma a quanto pare non era la sua giornata, perché proprio quando stava per intonare l’ultimo verso della gioviale canzoncina, comparve un losco individuo, dall’aspetto trasandato e sinistro, che si apprestava a concludere la frase con toni lugubri.

No there’s no…

Si fermò di colpo, sembrava dubbioso.

…place like London?

Domandò Antony di rimando.

Come in un sortilegio, all’arrivo dello sconosciuto la notte scese su Londra, le limpide acque divennero putride e scure, e nulla sembrava come prima; Antony dovette stropicciarsi più e più volte gli occhi per comprendere di aver bisogno di un oculista.
Guardandosi attorno con aria interrogativa, l’uomo incrociò gli occhi del ragazzo, il quale non poté non fare altrettanto.

“Ehm…Scusi la domanda…ma Lei chi è?” chiese con riguardo.
L’uomo sembrava sforzarsi visibilmente.
“Io….io…………….io?
Si guardarono muti per qualche minuto. Il ragazzo si accorse di un paio di pesci attaccati alla rete da pesca che quello strano individuo aveva ancora tra le gambe. Si allarmò.
“Lei…Da quanto tempo è qui? Abbiamo perso quella rete da settimane!”
“La rete…già…Si, ora ricordo!” Esclamò l'altro. Ma subito dopo ritornò cupo e pensieroso.
“Non si sarà mica arrampicato sulla nave clandestinamente?”
“Io…sì, certo! Ecco cosa!! Cioè…no..come puoi pensare una cosa simile, Antony?”
“E come diavolo conosce il mio nome??”
“Dettagli”
“Senta, o Lei scende subito di qui o la faccio arrestare per approdo clandestino su una nave della marina!”
“Per carità! No, no! Non di nuovo!!”
E si rintanò curvo in un angolo, cadendo in depressione.
Il ragazzo mosso da compassione si avvicinò all’uomo poggiandogli una mano sulla spalla.
“Suvvia. Non volevo spaventarla. Ritiro quello che ho detto. Scenderà a Londra, la lascerò libero. Ma badi bene di non farsi mai più rivedere.”
L’uomo si alzò lentamente da terra e si eresse con sguardo grave e assorto, per poi inciampare con la rete cadendo faccia a terra.
“Porca di quella…
Londra?” Domandò truce. “Londra…Ricordo qualcosa, ma di preciso non so cosa…”
Antony sembrò aver capito la situazione.
“Sa, signore…mi sembra colto da una leggera forma di amnesia. O qualcosa di molto simile”
“Amnesia? Io sto benissimo figliolo!! Avanti, scendiamo subito. La città ci attende!”
E gli diede una sonora pacca sulla spalla. Poi, puntando dritto al bordo del ponte, capitombolò, cadendo in acqua.

Qualche minuto dopo lo recuperarono dal porto più vicino. Antony non osò farsi vedere.
Fradicio e puzzolente, lo strano individuo si diresse verso la città, scivolando catastroficamente ogni due passi su neri mattoni sudici. Colto da un’allucinazione, iniziò inconsciamente a intonare una delle filastrocche che gli insegnarono all’asilo. Solo che non sapeva cosa fosse un asilo.
Si convinse di star sognando o almeno di star facendo qualcosa di buono: le strade di quella strana città erano poco allegre senza un po’ di musica.
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Che ve ne pare?? Lo so è pessima...quando l'ho scritta dovevo essere in uno stato alquanto confusionario...XD
Accetto consigli, critiche e quant'altro.
ps. anch'io sono una fan di Sweeney, semplicemente lo adoro, quindi immaginate che tortura ridurlo così. XD
  
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