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Autore: cin75    30/05/2014    11 recensioni
Bobby viene a conoscenza della morte di Dean e quello che gli dice Castiel di certo non lo consola. Cosa passa per la mente del vecchio cacciatore?!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bobby, Castiel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
- Questa storia fa parte della serie 'Un nuovo modo di vedere la vita!'
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È straordinario quanto, il tempo in Paradiso, passi senza pesare.
E sì!!, perché ne è passato di tempo da quando Sam lo ha salvato dall’Inferno e gli ha regalato un biglietto di sola andata per la Volta Celeste!!
Era davvero un eroe quel ragazzo. Aveva sventato l’Apocalisse. Aveva lottato con tutto se stesso per resistere alla voglia del sangue di demone, riuscendoci.
Per la miseria!, era riuscito perfino a tenere testa a Lucifero rimettendolo nella sua gabbia e finendoci dentro anche lui.
Cavolo se era un eroe! Doveva esserlo per affrontare una cosa del genere. Per affrontare quelle cavolo di Prove di cui gli aveva raccontato mentre attraversavano il Purgatorio.
Oppure era solo tanto idiota quanto alto!!
Ma gli voleva bene. Lo aveva visto crescere. Crescere tanto. Crescere troppo.
Era uno dei suoi ragazzi. Dei suoi amati ragazzi!!
Sì!, perché poi c’era anche suo fratello. Il maggiore. Dean.
Che viveva costantemente, oltre che per la caccia al male, solo per difendere il suo fratellino.
Si sarebbe fatto uccidere per lui. Si era fatto uccidere per Sammy.
E per Sammy si era fatto 40 anni all’Inferno, tra torture crudeli e sofferenze indicibili.   
Dean era un duro agli occhi di tutti quelli che lo conoscevano. Un cacciatore sopraffino per quelli che facevano il suo stesso “lavoro”. Un assassino senza scrupoli per tutti gli altri.
Ma se Dio lo aveva scelto e aveva deciso di salvarlo; se un angelo aveva riposto in lui la sua più completa fiducia ribellandosi al Paradiso stesso; se continuava a mettere la vita degli altri prima della sua, non poteva essere solo un assassino.
Dean ai suoi occhi era il ragazzo più buono, forte, coraggioso e altruista che si potesse solo sperare di poter conoscere e avere al proprio fianco. Doveva essere così, altrimenti, come sarebbe riuscito a resistere e sopportare tutti i colpi allo stomaco che volta dopo volta lo scaraventavano a terra e lo lasciavano senza fiato. Come poteva trovare la forza per rialzarsi ogni dannata volta e continuare a fare quello che faceva, facendo forza su ogni suo singolo muscolo. Stillando coraggio da ogni sua più piccola cellula.
Ma lui è Dean Winchester e il suo dovere è rialzarsi. Sempre. Non importa il dolore.
Bobby, infondo, si vergognava e si sentiva in colpa per quella sottile  distinzione. Ma Dean era il suo preferito.
Beh!, non che volesse più bene a lui che a Sam. È solo che Dean era più come lui. Gli assomigliava di più, in certi aspetti del suo carattere. Era un….come dire…a volte non trovava le parole giuste per descriverlo. Ah sì!!
Un bastardo paranoico, figlio di puttana!!
Ecco! Parole trovate!!
In quel suo Paradiso tutto personale aveva tutto quello che poteva volere: i suoi preziosi ricordi con quei due idioti, le sue macchine da aggiustare, la certezza che più nessun mostro o demone o schifezza malefica cercasse di fargli la pelle.
Quella ormai l’aveva già venduta cara!
E poi, lì, c’era lei: Karen. La sua Karen.
L’amore della sua vita. Sua moglie. Quella stessa moglie che fu posseduta da un  maledetto demone che lo costrinse ad accoltellarla in pieno petto fin quando non la uccise prima che lei uccidesse lui.
Ma ora erano lì, insieme, in Paradiso.
Non c’era rancore in lei. Non c’era rimorso in lui. Solo amore. Di nuovo. Come quando erano sposati. E mentre la vedeva sorridergli da quella che, in quel Paradiso tutto loro, era la loro casa, qualcosa alle sue spalle sibilò.
Si girò di scatto e…
“Che palle!!!” esclamò seccato.
Guardò perplesso, i due, che seri guardavano lui.
“Ok!!” dichiarò. “O siete gli angeli più seri che io abbia mai visto  e ne ho visti, credetemi!!, oppure il fisco è riuscito a trovarmi anche qui!”
“Bobby Singer. C’è bisogno del tuo aiuto.” fece solenne il più alto dei due serafini.
“Del mio aiuto?! Qui??!”. Che diavolo!, era in Paradiso. Possibile che avessero bisogno di un cacciatore in Paradiso!!??
“Sì. A quanto pare le tue conoscenze possono essere molto utili alla nostra nuova guida!”
“Papà è tornato a casa?!” riferendosi chiaramente al ritorno di Dio. “No. Nostro Padre non è tornato.”fece quello più basso.
“Non ancora!” ci tenne a precisare l’altro.
“Allora chi sta guidando il Titanic ?!”
“Castiel !” fecero all’unisono.
“ Cosa??” ma la sua espressione agli occhi dei due angeli non parve di felicità. Anzi, vi lessero, decisamente, profonda apprensione. In effetti l’ultima volta che Cass era stato in Paradiso strafatto di Leviatani, non era andata molto bene!!
Non approfondirono oltre lo stato d’animo del loro “ricercato”. Gli misero ognuno di loro una mano sulle spalle e in battito d’ali, letteralmente, sparirono per poi ricomparire in un ufficio completamente messo sottosopra.
Libri per terra ovunque. Fogli sparsi in ogni dove.
Oggetti antichi in mille pezzi e poi vicino ad una macchina da scrivere, quello che prima doveva essere un pezzo di argilla, era completamente andato in frantumi e lì, sul pavimento, era stato abbandonato.
L’angelo, che tante volte, lo aveva rialzato da terra, che gli aveva salvato la vita e alla vita lo aveva anche riportato quando Sam, soggiogato da Lucifero, gli aveva spazzato il collo, gli dava le spalle.
Era curvo su un libro e doveva essere talmente concentrato in quello che stava leggendo che non li aveva sentiti arrivare. Gli vide passarsi una mano tra i capelli, come al solito, arruffati e ribelli. E lo sentì sospirare pesantemente.
“Dimmi che non stai di nuovo giocando a fare Dio, Castiel!!” fu il suo saluto.
L’angelo si voltò di scatto. Spalancò gli occhi blu su quell’amico ritrovato e a cui non era riuscito a dire addio, quando Roman gli aveva sparato. Ignorando chiunque fosse in quella stanza e memore degli insegnamenti sulle reazioni umane e su come aveva visto tante volte agire i due fratelli, oltrepassò la grande scrivania che li separava e gli corse incontro.
Gli gettò le braccia al collo e lo strinse calorosamente.
Bobby fu colto profondamente di sorpresa, ma poi, sentendo che Castiel, non accennava a lasciarlo andare, ricambiò l’abbraccio. Di certo non era fuori controllo come l’ultima volta che credeva di essere il nuovo Dio.
Sembrava essere il solito Cass. Il solito angelo nerd che da anni ormai faceva parte della loro vita.
Ora poteva dire: terrena e non.
“Ok!, amico. A che devo questa convocazione nei piani alti?!” chiese, ormai sicuro che non ci fosse nulla di folle nell’angelo.
“Ho bisogno del tuo aiuto, Bobby!”
“Questo l’avevo capito.” e aveva capito anche che c’era qualcosa che turbava Castiel. Lo conosceva e il dolore che gli leggeva negli occhi, ne era la prova.
“E’ successo qualcosa mentre tu eri qui. In verità, sono successe molte cosa da quando tu sei qui.”
“Accorcia il tiro, Cass.” Invitando l’amico a raccontargli tutto.
“Quale è il tuo ultimo ricordo, Bobby!?”, gli chiese l’angelo per capire da dove doveva cominciare il suo resoconto.
“Sam che mi salva dall’Inferno e poi la scala per il Paradiso tutta per me. Perché?!”
“C’è tanto dopo questi tuoi ricordi.” gli confessò con tono calmo ma apprensivo.
“Ok!, ma resta il fatto che ancora non mi dici perché sono qui.”
“Dean.”. Quel nome gli uscì quasi istintivamente dalla bocca.
Infondo era per il suo amico che lo aveva fatto cercare. Era per cercare di salvare il salvabile di ciò che rimaneva del giovane cacciatore che aveva ridato la licenza di caccia al vecchio cacciatore.
“Dean?!” mormorò con un filo di voce Bobby, anche perché nel tono usato riconobbe il dolore che aveva visto sul volto dell’angelo.
“Sì.”
“In che guai si è messo, adesso, quell’idiota?!!!”
“…”, Castiel sapeva l’affetto sincero che legava Bobby a Dean come a Sam. Tra loro non c’era bisogno di un legame di sangue, per amarsi come padre e figli.
“Cass ?” lo spronò ad andare avanti, preoccupato perché l’angelo non parlava. Si pentì di averlo richiamato.
“E’ morto, Bobby. Dean è morto.” E se non fosse stato sicuro che l’uomo fosse già morto, Castiel era certo di aver sentito il suo cuore smettere di battere.
Bobby, aveva vissuto le cose più assurde che si poteva vivere e aveva e cercato di capirle. Aveva affrontato le morti più orrende, provando a farsene una ragione.
Ma questo, no. Il suo Dean. Il suo ragazzo.
Non poteva essere morto, così.
È vero che la morte è l’unico modo per fermare un cacciatore come Dean. Ma, porca miseria!, era ancora presto. Era ancora dannatamente presto per morire.
Castiel vide lo sguardo per un attimo perso del vecchio amico farsi infinitamente triste e forse per la prima volta, giurò di aver visto i suoi occhi farsi lucidi.
“Bobby?!”
“E’ qui?!”
“No, Bobby. Non è qui!”
“Come ?!” e l’angelo adesso ci vide un lampo di rabbia sul quel volto rugoso.
“Joshua aveva garantito ai ragazzi il Paradiso. Qualsiasi cosa fosse successa. Era una promessa. Perché lui non è qui??!!”
“E’ per questo che mi serve il tuo aiuto. Devo spiegarti quello che è successo e così capirai anche perché sei qui!” e sospirò cercando l’inizio della storia.
“Sputa il rospo!”
Castiel fece cenno a tutti gli angeli che li attorniavano di lasciarli soli e fu obbedito. Invitò il cacciatore a sedersi e dopo che Bobby l’ebbe fatto, trascinò una sedia di fronte a lui e vi si sedette.
Gli raccontò di quello che le prove avevano fatto a Sam e di quello che Metatron aveva fatto a lui e alla sua grazia. Gli disse della scelta di Dean di far possedere Sam da un angelo per farlo guarire da morte sicura e di tutto quello che era scaturito da quella scelta.
Gli raccontò del piano di Metatron, di Gadreel e il suo inganno, di Kevin e la sua morte e di quanto quella morte fosse pesata su entrambi i fratelli. Di Abaddon e della sua faida con il Re dell’Inferno e  gli rivelò del ruolo di Crowley e della sua dipendenza dal sangue umano. E naturalmente della distanza che si era creata a causa di tutte queste situazione tra i due fratelli.
“Che cosa è successo a Dean?!” chiese Bobby, mentre cercava di metabolizzare tutto quello che Castiel gli stava raccontando e cercando di far smettere a quell’unica frase “Dean è morto!” di girargli vorticosamente nel cervello.
“Pur di vincere questa guerra e vendicare Kevin e Sam, da un certo punto di vista, ha accettato di portare il Marchio di Caino e impugnare la Prima Lama.” gli spiegò Cass.
“Che cosa ha fatto!!!??” quasi gridò.
“Tu sai del Marchio?!” chiese l’angelo stupendosi di quella reazione. Davvero quell’uomo aveva una conoscenza così profonda del soprannaturale. Anche quello più antico??!
“Dopo il Santo Graal, il Marchio di Caino e la Prima Lama sono gli oggetti soprannaturali più potenti che esistano. Come gli è venuta in mente una cosa del genere?!”, fu la risposta del cacciatore e che fugò ogni dubbio nell’angelo. Ora, sempre più convinto di aver fatto la scelta giusta nel richiedere il suo aiuto.
“Era l’unico modo per sconfiggere Abaddon e Metraton.”
“Che è successo?!”
“Il Marchio lo ha cambiato. Ha aumentato la sua rabbia, la sua forza,  il suo istinto….”
“…omicida?!” finì per lui Bobby, decisamente preoccupato di quello che ancora non sapeva.
“Sì.” disse quasi mortificato. “Sembrava... inarrestabile!”
“Allora cosa…come…”
“Benché lui traesse forza dalla Lama e dal Marchio, Metatron prendeva forza dalla Tavoletta degli angeli. Dalla parola di Dio. Non poteva vincere, Bobby. Io e Sam abbiamo anche cercato di farglielo capire, ma era come se ormai non capisse altro che uccidere. Lo abbiamo rinchiuso in una cella di sicurezza, ma si è fatto aiutare da Crowley ed è scappato.”
“Come fai a dire che morto?!”
“Lo ha ucciso Metatron. Lui stesso me lo ha detto, prima che lo prendessimo.” Rivelò e dopo un secondo vide la rabbia più cupa dipingersi sul volto del vecchio amico.
“Metatron è qui?!”
“Sì. Lo abbiamo catturato.”
“Dovevi ucciderlo, non catturarlo!!” fece rabbiosamente risentito.
“Ormai è alla stregua di tutti noi. Ha perso i suoi poteri quando ho distrutto la tavoletta. È stato versato già troppo sangue, Bobby.”
“Facile da dirsi per te, dopo avermi buttato in faccia che Dean è morto!!” ringhiò con la voce spezzata dall’emozione.
“Bobby, ascoltami!” cercò di calmarlo mettendogli una mano sulla spalla. “E’ per questo che ti ho fatto cercare.”
“Per dirmi di Dean e di come non intendi fare niente per vendicarlo??!!”
“No!!” e si sentì in un certo senso offeso da quella frase, ma poteva capirla e comprendere. “C’è qualcosa che non va’ nella morte di Dean. Cioè, so che in qualche modo lui è….morto. Ma non lo è come dovrebbe!!”
“Hai idea di cosa tu stia dicendo!!??”
“Lo so, è strano. Ma sento che c’è qualcosa che non è andata come doveva andare.”, provò a spiegargli.
“E questo che cosa vorrebbe dire?!”
“Per quanto la mia grazia sia debole, riesco ancora a sentire Sam e Dean. Non so perché ma siamo ancora legati. Sento che Dean è morto, ma al tempo stesso sento che non lo è. Che gli è successo qualcosa. Che c’è qualcosa che lo sta trattenendo nel compiere il viaggio che deve compiere. Sento che c’è una forza che lo sta avvolgendo, ma ….”
“ “ma” ?” timoroso di quella parolina così piccola ma che a volte può cambiare anche il destino di un uomo o del mondo intero.
“…ma che non ha nulla di buono, Bobby. Si dice che il Marchio difficilmente lasci andare colui che lo possiede.”
“Mi stai dicendo che Dean è morto ma che il marchio non gli lascia attraversare l’arcobaleno!?”
“Sì, e che lo sta portando da tutt’altra parte. Ed è per questo che ti ho chiamato. Devo sapere dove lo sta trascinando il marchio. Devo scoprire se c’è qualcosa che posso fare per aiutarlo. Devo fare tutto quello che è nelle mie possibilità per capire se c’è qualcosa che posso fare per salvarlo. E tu, devi aiutarmi! Ti prego!” Bobby aveva ascoltato ogni singola parola ma quell’ultimo “Ti prego!” era quello che più gli era rimbombato nelle orecchie.
Cass era sincero. Era addolorato. Sembrava quasi fosse più distrutto di lui, per la morte di Dean.
“Dimmi da dove dobbiamo iniziare.”si decise a rispondergli.
“E’ questo il problema. Per andare e venire dal Paradiso, Metatron usava dei portali che si richiudevano poco dopo e cambiavano spesso ubicazioni. Ho bisogno di scoprire dove sono e come aprirli. Devo andare da Sam e sapere quello che è successo.”
L’angelo continuava a parlare di ciò che aveva bisogno di sapere, mentre Bobby per un attimo si perse nei suoi ricordi.
In quelli suoi con Dean. Ricordò il volto felice di quel ragazzino quando in un parco anonimo faceva i suoi primi lanci con un guantone da baseball.
Gli vennero in mente i suoi occhi verdi e lucidi quando gli confessò di essersi venduto l’anima per salvare il suo amato Sammy. Ricordò la rabbia che provò per quella pazzia, ma anche l’orgoglio per un tale coraggio. Si vide versare una lacrima, di nascosto ad un disperato Sam, quando lo seppellirono, dopo che un cane infernale di Lilith, lo aveva sbranato e portato all’Inferno.
E riprovò, quasi a pelle, l’immensa gioia che sentì, quando aprendo la porta di casa sua. lo rivide dopo quei difficili 4 mesi.
Gli sembrò di risentire nelle orecchie le sue risate, così poche, da poterle ricordare tutte.
Le sue ossessive preoccupazioni per Sam e le loro schermaglie quando si trattava di prendere una decisione di lavoro o solo per scegliere un film.
Gli si strinse il cuore quando ricordò quell’abbraccio così disperato che si scambiarono, prima di prendere strade diverse, dopo che Sam volo giù in quel buco e si portò dietro Lucifero.
E ricordò ogni singolo momento in cui era stato fiero di loro, di lui.

Oh mio Dio!, Dean. Che cosa ti è successo, figliolo!?, si ritrovò a pensare.
Che cosa altro devi affrontare e sopportare adesso?!
Perché continuano ad accanirsi su di te!?
Perché, tocca sempre a te, soffrire per gli altri?, perché devi sempre essere tu quello che finisce sul patibolo per la gloria del Paese!?
Perché devi essere sempre tu l’eroe!!??

Castiel, si fermò, notando la momentanea assenza dell’amico. “Bobby?!”
“Sì. Ci sono!”
“Cosa pensi possiamo fare?!”, domandò l’angelo credendo che quell’assenza fosse causata da un probabile piano di azione.
Bobby prese un grosso respiro e cercò di schiarirsi le idee per poter aiutare il suo ragazzo. Era il momento di tornare in azione. Era il momento di rimettere gli occhi sulla palla e non perderla mai di vista fin quando non avesse fatto goal. E in quel momento la palla era Dean e il goal, la sua salvezza.
“Hai detto che creava dei portali?!” disse mentre si guardava intorno.
“Sì!”
“Chiedi ai tuoi amici volanti, dove sbucavano fuori, ogni volta che li usavano!” suggerì mentre sbirciava tra alcune carte.
Castiel anche se non capì subito quello che il cacciatore aveva in mente, obbedì. Si allontanò da lui per qualche momento. Quando tornò chiese a Bobby di seguirlo.
“Qui!” gli disse indicando un ascensore. “Ovunque gli angeli in terra chiedessero accesso al Paradiso, e da qui che uscivano.”
“Funziona?!”
Castiel ancora non capì. Ma passò una mano su una tacchetta di metallo al lato dell’ascensore e le porte di aprirono.
“Ok! L’ultimo che l’ha usato è stato il vostro amico psicopatico. Non sappiamo se c’ha messo qualche trucchetto anti-fuga per voi, qui su. Quindi quello che ci serve è una specie di rilevatore che riesca a tracciare l’ultimo spostamento di Metatron…una specie di canalizzatore  di energia. Così sapremo dove atterreremo una volta qui dentro.”
“Come nella DeLorean ?!”
Bobby guardò l’angelo al suo fianco, stupendosi di quella citazione e Castiel comprese la sorpresa.
“Non chiedere. È un'altra storia!!”, sussurrò quasi imbarazzato e poi si rivolse agli altri angeli. “Mettete insieme quello che serve. Prima tracciamo l’energia di Metatron, prima capiamo come tracciare ogni portale.”
Tutti quelli che erano con lui e con Bobby si misero al lavoro e anche Hanna li guardò soddisfatta.
Castiel incrociò i suoi occhi fiduciosi. “Ti avevo detto che ci serviva lui.” E lei annuì complice.
Bobby posò un blocco di documenti sulla scrivania e si avvicinò all’angelo. “Patti chiari, Cass. Io ti aiuto, ma tu mi porti con te, non mi interessa in quale forma. Ma voglio vedere che cosa è successo a Dean. Non voglio abbandonarlo qualsiasi cosa gli sia accaduta. Devo aiutarlo.”
“Bobby, io non so se…..”
“E’ il mio ragazzo, Cass. Ho giurato di proteggerlo quando John è morto, e non sarà questo, qualsiasi cosa sia, ad impedirmi di farlo ancora!!” fece categorico.
“E sia, Bobby. Lo salveremo. Lo salveremo insieme.”
 
   
 
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