Mystica avanzò ancheggiando, piegò il capo di lato socchiudendo gli occhi gialli.
“Qual'è la forma che preferisci?” chiese.
Prese l'aspetto di Charles ragazzo, avanzò e poggiò una mano sulla scrivania. Magneto alzò il capo, allargò le gambe poggiando la schiena contro la sedia e strinse le labbra. Mystica sogghignò.
“Un giovane rancoroso?” domandò, con il tono dell'uomo.
Si sedette sulla gamba di Magneto, prese l'aspetto del professore anziano e mise le braccia al collo di Erik; piegando il capo pelato all'indietro.
“O un vecchio saggio?” chiese, con tono profondo.
Magneto espirò.
“Smettila di giocare” ordinò.
Mystica ridacchiò, gli poggiò le mani sulle spalle sentendolo irrigidirsi e fece una piroetta atterrando sulla scrivania. Magneto voltò il capo verso sinistra, una chioma bionda gli coprì la visuale e lui s'irrigidì osservando gli occhi di Angel. Mystica fece oscillare la chioma bionda, sorrise.
“Oppure lei?”.
Saltò giù dalla scrivania, atterrando in piedi. Magneto si mise ritto, tese le braccia stringendo le gambe e indurì lo sguardo.
“Non serve nasconderti dietro le tue maschere, Mystica” disse.
Mystica sorrise, prese l'aspetto di Charles bambino.
“Io voglio solo sapere ...” disse, con vocina infantile.
Avanzò, assunse le fattezze del giovane professore e socchiuse gli occhi scuotendo il capo dai capelli mossi.
“... Quale di questi dannati aspetti ...” continuò, con tono contrariato.
Si sedette sulle gambe di Erik, prese le sembianze del Charles anziano e chinò il capo pelato in avanti socchiudendo gli occhi.
“... Preferisci, Erik” concluse, grave.
Magneto allungò una mano, la poggiò sulla guancia della mutante e addolcì lo sguardo. Sospirò, si tirò indietro sulla sedia.
“L'aspetto con cui sei nata è quello che hai il diritto di mantenere” disse.
La pelle di Mystica divenne blu a scaglie, socchiuse gli occhi gialli dalla pupilla felina e piegò il capo in avanti sogghignando.
“Ti manca” disse.
Erik le strinse la mano tra i capelli rossi.
“Non c'è niente che non sacrificherei per la giusta causa, Mystica”.
Mystica allungò la mano, poggiò le dita affusolate sulla guancia rugosa dell'uomo e si chinò in avanti.
“Sacrificheresti anche Charles?”.
Erik le tirò indietro il capo, lei saltò in piedi e lui si alzò.
“Anche me stesso”.