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Autore: shestommos    30/05/2014    1 recensioni
Natalie è una ragazza che nasconde un passato difficile. La sua arma segreta è la dolcezza e nonostante tutte le sue qualità non è mai riuscita a legare con le persone, non si fida di nessuno. Trascorre due anni senza la sua ancora: suo padre. Due anni di sorrisi falsi, e di pianti notturni, due anni di solitudine e malinconia ma quando raggiunge John (suo padre) a Manchester scopre che non tutte le persone sono uguali.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il sole di quella mattina di metà giugno picchiava sulla mia testa mentre aspettavo con ansia il taxi. Torturavo il manico del mio trolley con le unghie, l'attesa di raggiungerlo mi snervava.
Mi mancava, gli ultimi due anni erano stati orribili e mi sentivo sempre sola.

Chi volevo raggiungere con così tanta impazienza? Un uomo fantastico, il mio esempio di vita, la mia ancora: il mio adorato papà.
Si era trasferito a Manchester quando a me mancavano solo due anni per finire il liceo. I patti erano che sarei rimasta con sua sorella per finire il liceo e che lo avrei raggiunto a Manchester per passare l'estate con lui e cominciare lì il college.
Il clacson del taxi mi riportò alla realtà, stavo pensando a quanto volessi bene a mio padre e il tassista con fare rozzo mi invitò a mettere la valigia nel bagagliaio.
Mentre il taxi sfrecciava per le vie di Manchester, guardavo quella che sarebbe stata la mia città e mi piaceva. Avevo sempre adorato i cambiamenti; non sono mai stata quel tipo di persona che odia trasferirsi per non perdere le amicizie e cose varie, forse perchè di amici non ne avevo.
Mi sarebbe sempre piaciuto avere un amico con il quale confidarmi e con il quale ridere, una persona da voler bene per i suoi pregi e per i suoi difetti ma purtroppo non ho mai avuto questa fortuna in 19 anni di vita. 


Scesi finalmente da quell'orrendo taxi e chiamai papà.
"Hei principessa, dove sei?"
"Credo di essere arrivata"

Sentii un rumore e poi nient'altro.
"Papà? Ci sei?" attesi. "Papà?"
Maledissi la linea del telefono e riprovai a comporre il numero, ma poi la sua voce divenne reale.
"Forza, sali"
Nel rivedere mio padre dopo due anni mi si riempirono gli occhi di lacrime e corsi verso le scale dell'appartamento per raggiungerlo, trascinando con me la valigia facendo un rumore infernale.

"Papà" corsi tra le sue braccia lasciando tutto sul pianerottolo. "Mi sei mancato tantissimo"
"Anche tu piccola mia. Sei cresciuta tanto"
Strinsi forte mio padre, mi mancava il suo profumo.
"Forza, entra e porta quella valigia in salotto".

Entrai in casa di papà e sentii finalmente aria di casa. Era davvero carino quel posto, arredato un po' come la nostra vecchia casa e per un momento ripensai ai momenti tristi del passato mio e di mio padre.
Sentii dei rumori provenire da una stanza, forse la cucina.
"Vieni, ti presento una persona" disse mio padre.
"Chi?"
Seguii mio padre fino ad arrivare in cucina, c'era profumo di caffè e cornetto e sul tavolo c'era di tutto: dai cornetti al latte, alle merendine, alla marmellata, alla cioccolata. Mi venne l'acquolina in bocca nel vedere tutto quel cibo e il mio stomaco brontolò. L'emozione di rivedere mio padre mi aveva impedito di fare colazione prima di partire.
"Lui è Steve, un mio collega e abita al piano di sopra"
Steve era un signore sui 50 anni, alto e robusto, aveva i capelli brizzolati e due occhi castani che andavano quasi nel nero.
"Ciao" mi rivolse il saluto con un sorriso
"Salve"
"Mi chiamo Steve"
"Natalie"

Ci fu un attimo di silenzio.
"Papà, mi fai vedere dov'è la camera?"
"Certo. Dopo ti va di uscire?"
"Si, mi va di visitare Manchester"

"John, dobbiamo andare in riunione" si intromise Steve.
"Ah, giusto. Mi dispiace, cara"
"Ho un'idea" ancora Steve
"Spara" disse mio padre
"Louis è a casa oggi, magari va a lui di portare Natalie in giro"
"Louis? Chi sarebbe?" chiesi curiosa
"Mio figlio"
"Ah.."

"Ti va?" mi chiese mio padre
"Si, perchè no"
"Lo avviso subito"

"Intanto va a sistemarti" papà mi baciò la fronte

La mia camera era vicina alla sua e al bagno, era abbastanza grande per ospitarmi. C'era una scrivania sulla parete parallela alla porta, una cassettiera e un armadio. Era tutto senza colori e guardandomi un pò intorno mi resi conto che dovevo metterci mano io e ridipingere tutto.
Tolsi i miei vestiti dalla valigia e scelsi qualcosa da mettere il pomeriggio.
Era ancora presto per pranzo e decisi di fare un riposino, ero ancora stanca per il viaggio. 

Mi svegliò mio padre dicendomi che era ora di pranzo e lo raggiunsi in cucina.
"Buongiorno bella addormentata"
Sbadigliai e mi sedetti di fronte a lui a tavola.
"Allora? Com'è andato il viaggio?"
"Ho volato" risi.
"Che spiritosa. Comunque, oggi stai attenta"
"Eh?"
"Oggi vai in giro col figlio di Steve"
"Si, e quindi?"

"Niente, stai attenta perchè è un bel ragazzo"
Conoscevo la concezione di "bel ragazzo" per mio padre e di sicuro sarebbe stato tutto tranne che bello.
"Papà, dai"
"Sto scherzando. Mangia tutto, è da tanto che non mangi qualcosa di preparato da me"
"Hai ragione e sai com'è la cugina di zia Mel, due anni di continui morsi sulla lingua pur di non dire  che non sa cucinare"
risi
"E' finita, ora cucina il tuo papà" rise anche lui.
Finalmente ero di nuovo con mio padre, stavamo mangiando come ai vecchi tempi e finalmente un sorriso sincero dopo due anni.

Arrivò il pomeriggio, ero pronta per andare con il figlio di Steve. Mentre guardavo vecchie foto che avevo portato con me, bussarono alla porta di casa.
"Vieni in salotto" urlò papà.
"Okay, io sono pronta" urlai in risposta
Andai in salotto e papà aprì la porta.
"Ciao Louis"
"Ciao John"
"Lei è Natalie"

Mio padre aveva cambiato gusti? Aveva imparato a riconoscere il bello dal brutto? Evidentemente si, perchè quel ragazzo era mozzafiato.
"Mi avvicinai alla porta e lui mi porse la mano "Sono Louis"
"Natalie"

Mi sentii come una ragazzina di 14 anni. 
"Sei pronta? Ti farò vedere Manchester da cima a fondo"
Annuii in risposta, salutai mio padre con un bacio sulla guancia e uscii di casa accompagnata da quel ragazzo tanto perfetto.

"Ti va di fare merenda? Ti porto a prendere qualcosa che ti lascerà senza parole"
"Va bene, oggi sei tu la mia guida"
"Hai portato il cellulare?"

"Ehm.. si" 
"Ottimo. Farai tante foto di sicuro"
"Fantastico"
gli sorrisi.
Era simpatico e gentile oltre che ad essere bellissimo, mi trasmetteva sicurezza. Era un perfetto sconosciuto ma mi sentivo comunque al sicuro.

"Ecco a te" mi passò il dolce che avevo ordinato. "Allora? Sei arrivata da poco?"
"Sono arrivata stamattina"
"Era da tanto che non vedevi tuo padre?"
"Due anni"
"Non voglio sembrare invadente ma, quanto tempo ti fermerai?"

"Non andrò via. Ho finito il liceo nella mia vecchia città e inizio il college a settembre"
"Fantastico. Che college?"
"Abbey College, mi sembra"
"Non ci credo. E' il college che frequento io. Ci divertiremo tanto insieme, stanne certa."

Avevo appena trovato un amico? Forse si, era una sensazione stupenda e soprattutto mai provata prima.

Dopo la merenda passammo per Market Street, la zona shopping di Manchester. Era piena di negozi affollati di persone che facevano acquisti. C'era molto movimento e quando riuscimmo ad uscire dalla folla andammo a Castlefield che a differenza di Market Street era una vera e propria oasi di pace. Ci sedemmo su una panchina che dava sul fiume, da cui potevamo vedere delle barche in legno.
"Cosa sono?" Chiesi curiosa
"Quelle si chiamano 'wooden boat', sono belle vero?"
"Si, molto belle."
"Aspettami qui, vado a prendere dell'acqua"

Restai seduta ad aspettarlo e ammiravo i cigni che nuotavano tranquilli sull'acqua. Tirai fuori il cellulare e scattai una foto.
"Fai le foto?" mi chiese sedendosi accanto a me e porgendomi una bottiglina d'acqua.
"Grazie" sorrisi.
"Facciamo una foto ricordo del nostro primo pomeriggio insieme"
A quella proposta arrossii e subito annuii.
Si avvicinò di più a me e avvicinò il suo viso al mio per fare la foto. Aveva un profumo fantastico che mi mandava fuori di testa. Scattò la foto e quasi mi dispiaceva allontanarmi da lui.
"Facciamone una con le facce buffe"
"Va bene" 

La scattò e scoppiai a ridere quando mi accorsi che la faccia che gli era venuta era davvero ridicola.
"Perchè ridi? Guarda che la tua faccia non è meno ridicola della mia"
"Non cancellerò mai questa foto, mi fa morire"

"Devi inviarmela insieme all'altra, voglio averla anche io"
"Okay. Comunque, Manchester è stupenda"
"Infatti. Ti piace fare la turista?"
"Si, voglio vedere ogni cosa di questa città"
"Okay. Domani allora andiamo a St. Albert Square a vedere la Town Hall e al museo. Spero ti piacciano animali come lucertole e serpenti, ce ne sono tanti in quel museo"
"Non impazzisco per questo tipo di animali ma va bene, sembra interessante. Conosci bene questa città?"
"Si, ogni attrattiva l'ho visitata almeno un milione di volte e mi piace scoprire sempre cose nuove di ogni cosa presente quì"
"Sei una brava guida turistica"
"Andiamo a casa? Sarai stanca dal viaggio"

Aveva ragione, in più ero già stanca di camminare e dovevo ancora stabilirmi del tutto in camera mia.
"Hai ragione, ho anche alcune cose da fare"

Arrivammo a casa e mi accompagnò alla porta.
"Riposati che domani abbiamo molto da vedere"
"Va bene. Grazie mille per il pomeriggio."
"Mi sono divertito molto con te"
"Anche io. Ci divertiremo ancora domani?"
"Con me è sempre un divertimento"

"Ti credo sulla parola" risi
Mi abbracciò e si allontanò per andare nel suo appartamento.

Papà mi aveva lasciato una copia della chiave e dopo aver litigato con la serratura facendo vari smanettamenti, entrai in casa annunciando il mio arrivo.
"Ciao amore, ti sei divertita?"
"Si, Louis è simpatico e in più conosce benissimo Manchester. E' una città bellissima, domani andiamo di nuovo in giro"
"Sono felice che tu ti sia divertita"
"Che c'è per cena?"
"Stasera, pizza"
"Ottimo, avevo proprio voglia di pizza. Vado a fare una doccia e poi la ordiniamo"


Presi i vestiti e la biancheria pulita ed entrai in bagno.
Un bel bagno ci voleva e mentre mi insaponavo i capelli pensavo al mio futuro in quella città, avevo voglia di vivere e di farmi veri amici con cui divertirsi il sabato sera meritandosi un pò di relax dopo una settimana passata a studiare. Amici con i quali camminare per la città ridendo di qualche figuraccia, con i quali guardare film e condividere esperienze. Forse mi bastava solo un amico come Louis per fare tutto ciò. 


*SPAZIO AUTRICE*
ECCO IL PRIMO CAPITOLO, NON SONO UNA GRANDE SCRITTRICE MA SPERO VI PIACCIA...
LASCIATE QUALCHE RECENSIONE ♥




  
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